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Sopratutto ha sdoganato un modo di fotografare le persone in certi ambienti ben precisi che ha creato un numero infinito di emuli. Una vera e propria scuola, il che non so se per lui è stato un vantaggio.
Io, alla mostra, credo di aver visto delle opere d'arte. Non mi sono fatto troppe domande riguardo a come si pone l'autore, alla PP, agli assistenti e a tutto il resto. Mi sono limitato ad ammirare quello che vedevo davanti ai miei occhi. Dice bene Filiberto quando parla degli emuli, e ne abbiamo molti anche qui in questo forum. Ormai il genere è inflazionato. L'uso di figuranti remunerati è quasi la norma. La grandezza di McCurry sta nel fatto di essere arrivato primo.
Non so se è stato il primo, sicuramente è stato bravo ad aver fatto alcuni scatti che sono diventati icone del genere. Lui indubbiamente è la pop star della fotografia, in Italia praticamente è l'unico fotografo a fare grandi file a una personale e questo gli va riconosciuto.
“ Servizi anni 70 : la nostalgia è sempre bella cosa secondo me , ma bisogna anche considerare che il tempo scorre ed occorre spremere ogni minuto della nostra esistenza . Anche io sono legato molto alle Reflex ma sono consapevole che un giorno approderà alle ML che ora non vedo affatto di buon occhio perchè mi hanno rovinato il mio mondo magico delle Reflex . Anche io rimpiango molto i motori 2T ... ma purtroppo il mondo si è evoluto nei 4T e tocca farsene una ragione . „
ma mica è una questione di nostalgia, è che non ho visto particolari differenze tra i servizi vecchi e nuovi. Quindi, mi chiedo: ha senso fare le stesse (belle) foto nello stesso (bello) modo per quarant'anni? Non è che mi puoi raccontare altro?
Sui colori: quelle che vidi io erano stampe con i colorazzi che vengono fuori quando butti lo slider saturazione a mille. Che piacciono, eh, perché parecchia gente lo fa su facebook e prende i big likes (ma pure qua sopra), però da uno così mi aspetterei più gusto.
Non sapendo se è colpa della stampa/post produzione o del fotografo io do' comunque la colpa al fotografo, perché il nome ce lo mette lui.
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