| inviato il 02 Dicembre 2019 ore 9:36
Ho usato l'analogico per 32 anni prima dell'arrivo nel 2000 del digitale. Adesso uso ancora talvolta la pellicola per non vedere ammuffire i miei corpi analogici. Ho sempre ritenuto e anche adesso la penso così che l'analogico abbia una sua motivazione se partendo dalla pellicola, l'intero ciclo venga realizzato in proprio, fino alla stampa finale. Accedere a interventi esterni, per lo sviluppo o la stampa, vanifica in toto il far fronte alla scelta analogica.
Che la pellicola abbia una latitudine di posa superiore ai 4... 5 stop, è pura fantasia... addirittura si può dire che l'invertibile al massimo ha si e no 1 2 stop. Forse qualcuno dimentica la scelta che Adams ha fatto e tramandato dell'usare un sistema zonale, per permettere la stampabilità di un'immagine analogica.... l'uso attento dell'esposimetro, per scegliere opportunamente cosa mettere nella zona centrale.
Oggi la fotografia digitale ci ha permesso di essere meno accorti nello scatto: addirittura ha reso obsoleto l'uso dell'esposimetro esterno, relegato solo nella fotografia professionale in studio; e questo perchè il sensore digitale ha la possibilità di registrare oltre 12 stop di differenze di valori luce.
Ben venga oggi utilizzare la nostra catena analogica, ma... bisogna impegnarsi e studiare come fare, altrimenti se si ricorre alla pellicola solo per lo scatto e poi ci si rivolge all'esterno.... beh questa è solo una moda giusto per vedere l'effetto che fa |
user39791 | inviato il 02 Dicembre 2019 ore 9:51
Bergat vedo che confermi i miei ricordi analogici sbiaditi. Se non ricordo male nelle pellicole con l'aumentare della sensibilità aumenta anche la latitudine di posa. Su una 400 iso a colori dovrebbe essere sui 5 stop. |
| inviato il 02 Dicembre 2019 ore 9:51
Per quel che mi riguarda ho diversi corpi a pellicola e mi sto adoperando per rimettere in piedi la mia vecchia camera oscura. Purtroppo ebbi la cattiva idea idea di vendere l ingranditore, mai idea fu più sbagliata. Ho ancora un locale adatto all uso, ma sto faticando a trovare un ingranditore.
L idea è quella di concentrarsi sul bianco e nero e seguire tutta la catena, dallo scatto alla stampa riprendendo il caro vecchio sistema zonale.
Anzi se qialcuno avesse un jngranditore di cui vuole disfarsi mi contatti in privato, io sono di Torino. |
| inviato il 02 Dicembre 2019 ore 10:46
“ Ho sempre ritenuto e anche adesso la penso così che l'analogico abbia una sua motivazione se partendo dalla pellicola, l'intero ciclo venga realizzato in proprio, fino alla stampa finale. Accedere a interventi esterni, per lo sviluppo o la stampa, vanifica in toto il far fronte alla scelta analogica. „
ma anche no....
il senso è dato dal fatto che uno trova soddisfazione in quello che fà.
Trattandosi di hobby e non di business, sono i discorsi "è meglio o peggio" a non aver senso.
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| inviato il 02 Dicembre 2019 ore 10:51
voglio essere duro  , l'analogico nel 2019 non è fotografia ma onanismo fotografico, si vuole sopperire con l'artigianalità dello sviluppo acidificato alla banalità o alla mancanza di un processo creativo reso totalmente immediato nell'era digitale ... ci si vuole illudere che la camera obscura dia la magia all'immagine quando non esiste magia, ma disciplina, composizione, struttura, fantasia e immaginazione che si manifestano in tutta la loro necessità con maggiore rigore e perfezione nel digitale, tutto questo senza contare che non ha senso parlare di realismo della pellicola vs silicio, non esiste una risposta ne un' aderenza maggiore al dato sensibile dell'una o dell'altra ... ergo la pellicola è tremendamente divertente e si possono fare grandissime foto con essa, come un secolo di fotografia sta a dimostrare, ma ad oggi è l'aspetto ludico che prevale, non certo quello creativo o compositivo che possono essere gestiti con maggior forza ed incisività nel digitale ... finis  |
| inviato il 02 Dicembre 2019 ore 11:02
“ l'analogico nel 2019 non è fotografia ma onanismo fotografico „
la stessa cosa vale pari pari anche per il digitale (e questo forum ne è la dimostrazione..  )
“ ergo la pellicola è tremendamente divertente e si possono fare grandissime foto con essa, come un secolo di fotografia sta a dimostrare, ma ad oggi è l'aspetto ludico che prevale, non certo quello creativo o compositivo che possono essere gestiti con maggior forza ed incisività nel digitale ... finis „
ma se uno vuole divertirsi con la pellicola e fare foto dove stà il problema...
il digitale è migliore... ok e chissenefrega |
user39791 | inviato il 02 Dicembre 2019 ore 11:03
Alla fine nella fotografia, come nell'alta fedeltà, credo che sia poco utile stabilire delle supremazie tra analogico e digitale. Basta divertirsi con quello che si utilizza. |
| inviato il 02 Dicembre 2019 ore 11:05
“ Alla fine nella fotografia, come nell'alta fedeltà, ecredenti credo che sia poco utile stabilire delle supremazie tra analogico e digitale. Basta divertirsi con quello che si utilizza. „
la penso come te |
| inviato il 02 Dicembre 2019 ore 11:10
ma se uno vuole divertirsi con la pellicola e fare foto dove stà il problema...
non ho assolutamente detto che è un problema, ma che l'aspetto ludico prevale su quello creativo, dopo ognuno è libero di vivere la fotografia come meglio crede e secondo la propria sensibilità e attitudine ... |
| inviato il 02 Dicembre 2019 ore 11:12
“ Si giusto puoi divertirti con la pellicola ma bisogna anche sapere
che lì si prendono molte più sberle (autodidattiche) tanto vale
evitare „
non è mica una operazione a cuore aperto...
anche se butti qualche rullino non è un danno irreparabile |
| inviato il 02 Dicembre 2019 ore 11:15
Scattare con una F6 o con una Hasselblad 500 cm è un'esperienza unica, anche il solo sentire il rumore dell'otturatore ... Nonostante il digitale sia più economico e fruibile mi ritrovo a scattare ogni tanto qualche rullino in b/n; per ridurre i costi sto pensando di cominciare a sviluppare in proprio e scansionare il negativo con uno scanner dedicato. |
| inviato il 02 Dicembre 2019 ore 11:15
“ ma che l'aspetto ludico prevale su quello creativo „
premesso che non ci vedo nulla di male se il lato ludico prende il sopravvento, anzi il gioco fa bene al morale,
ma dove sta scritto che uno non possa avere una progettualità ed un pensiero creativo utilizzando una macchina a pellicola,
le stesse cose valgono pari pari anche per il digitale.
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| inviato il 02 Dicembre 2019 ore 11:44
“ Stile, io prima di capire che in CO non conta l'esposizione ma il contrasto,
in modo autodidattico, ho impiegato quasi un anno, sai quanta tristezza,
delusione e frustrazione Ma esisteva solo quello e mi affascinava, mi incuriosiva,
per cui sono finalmente riuscito a tirare fuori qualcosa di buono. „
la questione non è tanto sulla difficoltà o meno,
ma è sul tipo di esperienza che uno vuole fare
è come dire ad uno che sta facendo il Pordoi in bici, ma non era meglio che salivi in moto o in auto?
sai in bici fai molta più fatica... |
| inviato il 02 Dicembre 2019 ore 11:46
Se si guarda alla produttivita' e alla quantita' indubbiamente DIGITALE senza nessuna remora.
Facile, immediato, economico, diretto, replicabile all'infinito, compatibile con gli standard del cliente e chi piu ne ha piu ne metta.
Se devi LAVORARE in modo industriale un prodotto non esiste altra soluzione che il digitale.
Poi, arrivando io da decenni di fotografia di nicchia, con deragliamenti nella fotoincisione e simili, credo che il processo chimico abbia i suoi vantaggi nell'esecuzione dell'opera unica.
Voglio dire.. tutto il processo argentico ha un senso se viene applicato come METODO.
L'argentico permette di realizzare opere che con il DIGITALE NON E' POSSIBILE REALIZZARE.
La forza della pellicola e' tutta qui, oggi. |
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