| inviato il 03 Dicembre 2019 ore 13:34
“ in realta il campo inquadrato é più largo senza le correzioni che raddrizzano e ritagliano l'immagine, mi domando se la focale dichiarata da Leica 28mm f.1,7 vale per il campo inquadrato con o senza le correzioni...idem per gli obbiettivi che hanno lo stesso "problema" „
esatto. me lo sono chiesta anche io.
la parte tagliata - la mia - è davvero esageratamente grossa. per la serie che ci stanno due persone ai bordi tagliati 
quando me ne sono accorta non volevo crederci... ho confrontato le due foto perchè pensavo di avere fatto due scatti simili con raffica e invece era lo stesso con gente in più!
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| inviato il 03 Dicembre 2019 ore 13:45
“ se ad esempio volessi recuperare la parte tagliata (che in paio di foto mi piace) come faccio? „
Premesso che succede anche con la sony RX100 VI-VII fotografando con lo zoom sul grandangolare, e su quella macchina è anche molto più marcato rispetto al campione caricato qui.
la cosa succede perché di fatto la lente fotografa in quel modo che poi viene corretto dal software della macchina. Che non è un difetto, è un'impostazione progettuale legata al tipo di ottica impiegata.
Come recuperare le parte tagliata: come Leo45, io impiego DxO Photolab, con questo software se imposti un preset 'no correction' questo automaticamente toglie ogni correzione elettronica applicata in macchina, in quel modo ecco che compare anche questo genere di vignettatura. |
| inviato il 03 Dicembre 2019 ore 15:11
"Che non è un difetto, è un'impostazione progettuale legata al tipo di ottica impiegata",
Ma certo che è un difetto, solo che costa meno costruire lenti di merda e correggere il difetto via software che costruire buone lenti che non abbiano vignettatura, non abbiano aberrazioni cromatiche, non abbiano distorsioni geometriche |
| inviato il 03 Dicembre 2019 ore 15:36
Ma si e no, certo riduce i costi ma non credo sia solo legato al costo, come sai un ottica è sempre un compromesso, aggiungere lenti corregge certi difetti ma ne aggiunge altri (quando vedo schemi con 18/22 lenti mi domando come fanno a mantenere il contrasto...t'immagini a vedere attraverso 22 strati di vetro? ) cosi che se la correzione integrata ai raw è studiata come parte integrante della concezione dell'obbiettivo puo anzi essere un passo avanti qualitativo, basta vedere le immagini del 28mm del Leica Q e Q2 che con la correzione sono di una nitidezza e un contrasto (poche lenti) incredibile fino agli angoli estremi....secondo me è una scelta che merita di essere esplorata dai fabbricanti proprio per ottenere le prestazioni piu elevate possibili, ormai la foto è un sistema opto-elettro-informatico tantovale sfruttarne tutte le possibilita....per esempio sony lavora su una fotocamera a sensore curvo e ottica fissa adattata senza nessuna correzione della curvatura di campo, difetto difficilissimo da correggere, quasi impossibile d'eliminarlo completsmente ma visto che il sensore è curvo, con poche lenti si otterra una curvatura di campo =0 . |
| inviato il 03 Dicembre 2019 ore 15:57
Resta il fatto della "vera" lunghezza focale ma gia con gli obbiettivi a MaF interna non si capisce piu niente...io penso che la focale indicata o piuttosto l'angolo di campo inquadrato (non e la stessa cosa) corrisponde a quello che vedi nel mirino elettronico quindi gia corretta e ritagliata. |
| inviato il 03 Dicembre 2019 ore 21:10
Leo45 ok. Però l'esempio del sensore curvo non mi parer azzeccato. Sarà un'ottima innovazione, se e quando arriverà, lo sostengo da sempre, proprio perché semplificherà la costruzione di lenti e schemi ottici, ma non mi pare l'esempio giusto perché in quel caso si semplificano gli schemi ottici per questioni di fisica e geometria ottica non attraverso correzioni software. |
| inviato il 03 Dicembre 2019 ore 21:22
Io non ci vedo molta differenza nei 2 casi sono ottiche che non si possono usare tali e quali con qualsiasi fotocamera come le ottiche tradizionali che devono essere perfettamente corrette col solo schema ottico, nei 2 casi fanno parte di un sistema che include l'ottica, l'elettronica e l'informatica per ottenere il risultato voluto, cioe una migliore qualita a prezzi piu ridotti dov'e la differenza? |
user30556 | inviato il 03 Dicembre 2019 ore 21:47
Ma che ci frega. Facciamo uno scatto col tappo e poi due click di luminar 18 che legge pure nel pensiero(siamo nel futuro ) et voila'! La foto che abbiamo sempre desiderato! |
| inviato il 03 Dicembre 2019 ore 21:48
...scherzi a parte a me tutti questi mix ottico-elettro-informatici non mi scandalizzano anzi la richerca tecnologica mi interessa, ma personalmente preferisco le "belle" ottiche "tradizionali" piene di difetti |
| inviato il 03 Dicembre 2019 ore 22:36
Leo45 pensando ai sensori curvi pensavo a sensori con curvatura variabile, un sensore a curvatura fissa penso sia di fatto utile solo con fotocamere ad obiettivo fisso e non intercambiabile (penso io, non sono un fisico esperto in ottica, intendiamoci). Ma ben più interessante sarebbe un sensore a curvatura variabile che renderebbe possibile montare sulla fotocamera qualsiasi obiettivo, fisso o zoom, di qualsiasi focale ed anche vecchi obiettivi progettati per sensori piani. Con la differenza che il sensore a curvatura variabile renderebbe possibile un'estrema semplificazione dei progetti delle lenti eliminando alla fonte molti difetti (da inesperto di ottica fisica e geometrica penso a distorsioni geometriche, aberrazioni cromatiche, astigmatismi, curvature di campo ecc ma correggetemi se sbaglio) per cui non si darebbe più la necessità di una correzione; la cosa è ben diversa da una progettazione che in un certo senso baratta una correzione ottica con una via software alla ricerca della soluzione che costituisca il migliore compromesso. |
| inviato il 03 Dicembre 2019 ore 22:48
Eh si lo so ho capito che vuoi dire ma lo stesso correzioni integrate per semplificare lo schema ottico (che come ti dicevo non vuol dire obbligatoriamente qualita al rabasso) o sensori curvi deformabili o lenti deformabili, ecc...siamo gia ben aldila della semplice ottica mi ripeto ma ormai ci avviamo verso sistemi complessi che comprendono l'ottica, l'elettronica e l'informatica...saranno obbiettivi che non si potranno mai usare aldifuori del "sistema" per il quale sono stati concepiti allora che fin'adesso puoi montare un'obbiettivo vecchio di 50 anni sulla tua reflex o ml cio non sara piu possibile....ci sara una "rottura tecnologica" con conseguente incompatibilita come il passaggio dal super8 al vhs o del vinile al cd....ed è gia cominciata con le semplici correzioni ottiche/informatiche integrate....per questo dico che non ci vedo molta differenza, ammettendo di poter montare l'obbiettivo della Leica Q su un'altra fotocamera cosa otteresti? Niente di buono gua la "rivoluzione" è in marcia l'informatica è gia divententa parte integrante dell'ottica.. |
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