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Anno Sabbatico - Un viaggio in solitaria 4


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avatarsenior
inviato il 14 Dicembre 2019 ore 11:12

Io non credevo che in Iran
ci fossero cose così belle da vedere..
poi guardando le tue foto mi sono ricordato
che quella era un tempo l'antica Persia.

Mi chiedo perché a noi occidentali,
arrivano sempre voci negative a riguardo..
probabilmente la cosa è voluta.

Sarà anche vero
che in Italia c'è tanta bellezza,
a parte noi italiani che non ne siamo degni..
ma di certo lì le bellezze non mancano. Cool

avatarsenior
inviato il 14 Dicembre 2019 ore 11:33

E quale sarebbe il popolo degno delle bellezze che abbiamo in Italia ?

Concordo comunque con te che l'Italiano è un popolo tendenzialmente incivile , sporco ed anche incapace di valorizzare i suoi beni .

Gli Americani trovano un sasso diverso e ci costruiscono un parco nazionale , noi abbiamo l'ira di di0 e lasciamo andare tutto a catafascio per incuria . Quando vedo lavorare personale statale mi cadono le balls sotto terra , ma ampliando il discorso spesso la loro è normale conseguenza di una gestione statale fondamentalmente sbagliata .

avatarsenior
inviato il 14 Dicembre 2019 ore 11:37

Quale sarebbe ?
Non uno ma tantissimi.

Tutti quelli che IN PASSATO hanno fatto tutto..
e poi sono stati costretti a lasciarlo a noi.

Noi che siamo il risultato finale
del degrado di tutti i popoli passati.
Noi....indegni di tutto.
..
Siamo OT e mi fermo qui. Cool


avatarsenior
inviato il 14 Dicembre 2019 ore 12:00

Sempre bello leggere il tuo diario di viaggio e vedere le tue splendide foto.

avatarsenior
inviato il 14 Dicembre 2019 ore 12:49

Come ho avuto modo di constatare ad agosto scorso, visitando l'Azerbaijan, che come territorio ed aspetto generale tanto mi ha ricordato l'Iran, che è suo confinante, la razza caucasica, a cui apparteniamo noi europei del sud, è la stessa dei persiani, come hai giustamente osservato anche tu.
Sulle tipicità funebri, non so se al ritorno ripasserai da là, ma vi ho trovato lapidi sormontate da gigantografie del defunto, mai visto altrove.
Buon proseguimento ;-)

avatarsenior
inviato il 14 Dicembre 2019 ore 16:42

Posti fantastici! Grande viaggio. Buon proseguimento.

avatarjunior
inviato il 15 Dicembre 2019 ore 12:40

Porca miseria quante difficoltà !

Alla fine ci si lamenta sempre , ma penso siamo fortunati ad essere nati e vivere nei paesi occidentali ... noi abbiamo il problema di quale reflex o ml acquistare , quale obiettivo associare .

In questi paesi hanno problemi pesanti da affrontare


"Problemi" che hanno gli occidentali a viaggiare.. i locali non hanno la minima prospettiva di andare da nessuna parte, in alcuni casi non hanno nemmeno il passaporto per non parlare di quanto sarebbe debole o dei soldi..
E non serve andare tanto lontano, per un ragazzo della vicina Turchia oggigiorno è complicato perfino ottenere un visto turistico a Schengen..

avatarsenior
inviato il 15 Dicembre 2019 ore 16:23

OK, letto tutto, ora sono in pari. Ti seguo con piacere. Alla prossima.

avatarjunior
inviato il 15 Dicembre 2019 ore 20:38

Buon viaggio

avatarsupporter
inviato il 15 Dicembre 2019 ore 22:36

Giorno 36 – 14 Dic 2019
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L'arrivo a Persepoli avviene su un lungo e largo rettilineo ai cui lati sono parcheggiati bardati cammelli che tristemente, a dispetto degli sgargianti pon-pon che indossano, aspettano le terga di qualche turista.




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3412942&l=it

L'immenso parcheggio fa intuire come in alta stagione ci sarebbe da sgomitare. Il flusso è comunque certamente ininterrotto durante tutto l'anno ed anche oggi c'è un po' di gente.
Non molto è ancora in piedi o è ricostruito, ma è più che sufficiente per avere un'idea della magnificenza perduta.




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3412943&l=it

Isolandosi un po' dai pochi altri che gironzolano è persino possibile percepire la meraviglia degli illustri visitatori che qui venivano ricevuti dai vari sovrani achemenidi a partire da Dario il Grande. Gli splendidi giganteschi bassorilievi sono la cosa probabilmente più interessante insieme alle tombe di Artaserse II e III che dominano il sito archeologico.




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3412948&l=it

Alla più lontana tomba di Artaserse III non va nessuno e quindi vado a dare conforto a questo sovrano tristemente solitario e nel percorso piacevolmente sogno di vederlo redivivo giustiziare il titolare dell'unico ristoro presente nel sito che a tutto volume diffonde musica. Note che fortunatamente non giungono alla distante tomba. Mentre, solitario, assaporo il tempo che separa il mio plebeo oggi dal regale passato, su una delle pareti rocciose laterali un lucertolone policromo di 30-40 centimetri appostato immobile al sole mi conferma che la più grande magnificenza umana è per me meno interessante della più piccola espressione della natura. Abbandono mentalmente Artasese III alla sua solitudine secolare e mi dedico al rettile.




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3412973&l=it

Dopo una visita di cortesia anche ad Artasese II, mi avvio lentamente verso l'uscita.
Persepoli è assolutamente imprescindibile.
Nelle immediate vicinanze, a Naqsh-e Rostam, quattro tombe tra cui quella di Dario il Grande sono altamente scenografiche ed egualmente imperdibili. Uno dei pregevoli bassorilievi sottostanti racconta anche che ogni tanto pure i romani perdevano.




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3412949&l=it




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3412950&l=it

Il vicino piccolo sito di Naqsh-e Rajab non può invece certamente competere con i primi due, ma la veloce visita permette comunque di ammirare altri pregevoli bassorilievi storicamente interessanti.
Tornando a Shiraz un'auto mi si affianca a pochi centimetri nonostante abbia spazio per passare, sto quasi per mandarlo a quel paese quando mi accorgo che vuole solo salutarmi e darmi il benvenuto in Iran. Succederà altre due volte fortunatamente mentre sono fermo in fila al semaforo, ed un paio di ragazzi si mettono anche a disposizione per qualunque tipo di necessità. Dopo quasi un mese di Iran ormai mi muovo con disinvoltura ed ogni tanto dimentico che sia io, ma ancor più l'Ammiraglia siamo fonte costante di interesse.
Ieri avevo saltato la visita al Giardino di Nazar ed oggi arrivo dopo la chiusura, pazienza. Mi butto nel bazar. Con mia grande sorpresa, visto che sulla Lonely Planet ne parla poco, mi ritrovo in un mercato magnifico all'interno di alcune strutture meravigliosamente eleganti.




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3612332&l=it

Il Bazar-e Vakil ha una struttura unica, un lunghissimo corridoio con ai due lati i negozi chiuso da alte splendide volte in mattoncini.




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3612333&l=it




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3612334&l=it

Un paio di caravanserragli anch'essi finemente ristrutturati sono splendidi luoghi dove fare delle soste.




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3612339&l=it

Non grande ed affascinante quanto quello di Tabriz ad oggi è però l'unico che possa reggere il confronto.
Aggirandomi poi per la città posso constatare che Shiraz è una città elegante e moderna che il costante flusso turistico non ha indurito come invece nell'aggressiva Isfahan. Venendo qui e dovendo dedicare una giornata a Persepoli probabilmente meriterebbe un giorno di permanenza in più rispetto alle altre città. Io però non posso.

avatarsupporter
inviato il 15 Dicembre 2019 ore 22:40

Giorno 37 – 15 Dic 2019
drive.google.com/open?id=13yI9FMcocb5aeUAVlt97UMkLLsIMoPVh&usp=sharing

Una lunga tappa di trasferimento di quasi 600 chilometri mi porta a Kerman. Fra quattro giorni lascerò l'Iran. I pensieri saltano senza alcun ordine tra i ricordi e le incognite dell'imminente brusca cancellazione della quotidianità iraniana. Per quasi 400 chilometri la strada, pur inserita in un territorio che parla di spazi vuoti ed incontaminati, è una sequenza ininterrotta di Tir sospinti da carburante bruciato in scuri e densi sbuffi. La poco piacevole guida mi fa anche notare più del solito la quantità di immondizia ai lati della strada e riaffiorano le iniziali paure per questo viaggio in luoghi che saranno via via sempre più antropizzati. Una splendida volpe è stata colpita a morte nel tentativo di attraversare questo fiume in piena. Mi fermo e la sposto fuori dalla strada. È rigida. Mi rimanda alla strage giornaliera di wallabies in Australia. Non è una buona giornata. Fortunatamente, dopo il bivio per Bandar Abbas i camion quasi scompaiono e capisco di aver guidato su una delle arterie dirette al Golfo Persico da cui l'Iran ha accesso al mondo.

avatarsenior
inviato il 16 Dicembre 2019 ore 1:44

Complimentissimi per la macchina,il coraggio,l'organizzazione, lacapacità analitica e alla fine per la scrittura:coinvolgente, dotta ed anche ricercata.
Andrea

avatarsenior
inviato il 16 Dicembre 2019 ore 10:48

Complimenti all'autore di questo meraviglioso topic !

E grazie davvero tanto per farci partecipi di questa tua lunghissima vacanza da sogno !

Deve essere molto molto bello viaggiare senza tempo , senza meta obbligatoria da raggiungere entro un tempo prestabilito . Viaggiare prendendosi tutto il tempo che si bisogna step by step senza aver alcun assillo e senza aver nessuna preoccupazione se non la salute . Anche rimanendo a piedi con la vettura ma non avendo alcun problema tempistico , ci si può ingegnare in mille modi anche senza soldi .

Complimenti , davvero ! Complimenti per aver colto la tua opportunità di compiere tal viaggio che sono sicuro ti donerà moltissimo anche di utile per quando tornerai alla "vita normale" .

avatarsenior
inviato il 16 Dicembre 2019 ore 11:06

Sono commossa dalla bellezza dei luoghi e dal tuo racconto affascinante e coinvolgente, che non ha niente a che vedere con il turismo, ma al contrario con l'appropriarsi di altre realtà, allo scopo di arricchirsi e vivere in modo più libero e consapevole la quotidianità, avvalendosi di una visione molto più ampia delle cose, propria di ogni vero viaggiatore.

So che non potrò mai fare un viaggio del genere e ti ringrazio per questa incredibile e preziosissima condivisione, spero che tu possa continuare nel migliore dei modi, ti seguirò con enorme interesse.

Ciao, in bocca al lupo.

StefaniaSorriso

avatarsupporter
inviato il 17 Dicembre 2019 ore 18:35

Giorno 38 – 16 Dic 2019
drive.google.com/open?id=13yI9FMcocb5aeUAVlt97UMkLLsIMoPVh&usp=sharing

L'Hotel è un po' come una casa colonica. Grandi corridoi, pareti chiare e le donne delle cucine con il grembiule bianco ed il fazzoletto nero in testa sembrano delle monache. Comunque l'ho scelto per via dei soli 11 euro al giorno in previsione, dopo il confine, di un consistente aumento delle spese.
Controllo dell'Ammiraglia. Panico… contenuto. Il tappo dell'acqua non c'è più. O non l'ho rimesso sbadatamente al precedente rabbocco o è saltato via per la pressione e la temperatura. Spero sia la prima ipotesi perché la seconda non è una cosa risolvibile. Comunque è uno di quei piccoli problemi che ti possono creare grandi casini in viaggio. Il tappo della tanica d'olio comprata qui in Iran si adatta, anche se la filettatura è completamente diversa ed è di plastica morbida che non reggerebbe a lungo, ma in ogni caso per ora non ho altro. Comincio a girare per officine e negozi di ricambi, nulla anche se quando capiscono il problema cercano qualcosa che vada bene in tutti i modi. Comincio a fare incetta di tappi dell'olio perché se non trovo nulla avrò bisogno di sostituirli ogni volta che ne salta via uno. Cerco anche tra le taniche per l'acqua e per la benzina che vedo in vendita e che hanno robusti tappi, ma le misure non combaciano. Prima di partire comunque per la meta di oggi e verificare così la tenuta dei tappi che ho, provo un'ultima volta in un negozio che a fianco ha meccanici ed officine varie. Quando riesco a farmi capire, almeno 15 persone si radunano e cominciano a portare tappi di tutti i tipi presi un po' ovunque. Niente, non ne va bene uno, sono rassegnato. Poi un ragazzo si fa largo tra la piccola folla, che nel frattempo fa commenti sul motore dell'Ammiraglia, esibendo un grosso tappo che ha anche una valvolina di sicurezza ed è proprio un tappo da radiatore. Ci va a pennello ed ha la stessa filettatura, robustissimo e certamente migliore dell'originale. È andata. Stava aspettando chissà da quanto tempo, perso tra vari rottami in una delle officine che ho accanto, che qualcuno lo prendesse a bordo e lo scarrozzasse in giro per il mondo. Ringraziamenti e saluti prendono almeno 10 minuti. Non pago nulla.
Nuovamente tranquillo mi dirigo verso i Kalut a circa 130-140 chilometri. Affronto grosse salite fino a quasi 2700 metri e per precauzione controllo il nuovo tappo. Perfetto, nessun cedimento.
Entro nel Dasht-e Lut, l'altro grande deserto iraniano.
All'oasi di Shafiabad un enorme caravanserraglio è restaurato solo all'esterno ed è poco interessante, lo è di più l'oasi in cui mi aggiro mentre dei ragazzini in divisa escono da scuola.




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3612356&l=it

Dietro un rialzo del terreno, tra le fitte palme, un improvviso salto nel tempo mi disorienta. Uno spettacolo a cui, qui in mezzo al deserto, non ero minimamente preparato. Dal terreno sgorga un piccolo ruscello di acqua limpidissima che scorre tra sabbia e sassi. Con uno strumento che non appartiene al tempo in cui sono stato catapultato, faccio qualche fugace scatto.




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Una ragazza con un chador blu scuro ed una cesta piena di panni si accovaccia sulla riva ed inizia a lavarli. Non vuole che la fotografi. Il luogo è suo e glielo lascio volentieri, ne ho usufruito a sufficienza. Sulle palme, decine e decine di piccoli uccelli cantano evidentemente soddisfatti di trovarsi qui. La mia prima vera cattura di avifauna ho il piacere di farla qui a Shafiabad che forse non a caso racchiude 'fiaba' e mi da l'occasione di scrivere della passione, che non approvo, degli iraniani di tenere piccole gabbie di uccellini canterini. Ne ho viste ovunque, anche negli hotel, ed in qualche bazar a volte si trovano decine di negozi che ne vendono.




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Alla vicina oasi di Dehseif l'ennesima affascinante fortezza di sabbia tra le palme.




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3612358&l=it

In una delle stradine un anziano accanto ad un recinto con cammelli acconsente ad una foto.




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3612359&l=it

Sulla mappa, a pochi chilometri, ho un'indicazione di Kalut in mezzo al deserto a circa un chilometro dalla strada asfaltata. Seguo le impronte di altre auto e mi inoltro nella sabbia che sembra compatta. Sembra. Mi insabbio 4 volte.





Ogni volta, appena mi rendo conto di non potermi più muovere, non insisto per non scavare buche profonde con le ruote e con una eccezionale comodissima mini pala smontabile libero un lato delle ruote e proseguo. Arrivo alla fine del percorso e sono tra centinaia di monticelli di sabbia alti fino a tre quattro metri ricoperti di vegetazione. Seppur particolari non hanno nulla di eccezionale e penso che queste famose formazioni di sabbia e roccia, i Kalut, non sono poi niente di che. Uscito dalle sabbie ritorno a Shafiabad e mi informo. Quelli che ho visto sono mini Kalut, per quelli veri devo proseguire per altri 30 chilometri. Quando i mini Kalut hanno termine si attraversa una zona totalmente piatta e senza alcun tipo di vegetazione. All'orizzonte pian piano mentre avanzo si delineano delle stravaganti forme e mi ritrovo in un paesaggio che di terrestre ha poco. Sono attorniato da formazioni gigantesche alte decine di metri. Un posto difficilmente paragonabile ad altri.




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3612385&l=it

In totale solitudine mi addentro per qualche chilometro tra i Kalut su una strada stavolta realmente compatta, fino ad un canyon gigantesco con un fiume di nera sabbia che scorre all'interno. Lasciata l'Ammiraglia in alto, scendo a farmi dominare da pareti di roccia instabile tra le quali mi vedrei bene a saltellare protetto da una tuta da astronauta.




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3612394&l=it




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Il sole oggi è coperto e non so decidere se l'assenza di forti contrasti accentui o meno lo straniamento. Resto almeno un'ora a camminare in questo scenario. Si affonda spesso ed ho le scarpe piene di sabbia. Vado via a malincuore, la strada del ritorno è lunga e la luce sta diminuendo. Proseguo però ancora per una ventina di chilometri perché ho letto di altre formazioni singolari. La strada diventa quasi impraticabile per chilometri con tratti totalmente distrutti che occorre superare procedendo a passo d'uomo. Fortunatamente l'unica cosa di cui sono fornito in abbondanza è la tigna e, nonostante le difficoltà e la giornata che volge al termine, proseguo. Il luogo in cui arrivo è forse ancor più improbabile del precedente qui in mezzo ad uno dei deserti più aridi al mondo con temperature che d'estate possono arrivare ai 65 gradi centigradi. Uno specchio d'acqua verde azzurro in cui sono immerse altre spettacolari formazioni rocciose.




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3612407&l=it

Un fotografo ed un cameraman sono all'opera per un matrimonio e così ne approfitto come già successo in Turchia. Magari sarà una costante del viaggio, chissà?




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3612408&l=it

Sulla strada del ritorno, ormai con poca luce, uno spaurito lupo del deserto mi attraversa la strada e prima che sia troppo lontano riesco a fotografarlo alla meglio. Una interessantissima e ricca giornata non poteva concludersi meglio.




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