| inviato il 09 Novembre 2019 ore 15:19
Oggi su sar è apparso questo articolo su un adattatore per lo scan di diapositive con lenti FE.
www.sonyalpharumors.com/well-thats-cool-folks-camflix-launched-the-fir
Io sinceramente non sapevo nemmeno esistesse questa possibilità, che mi interesserebbe molto.
Qualcuno sfrutta questa possibilità con adattatori o altri sistemi? Che risultati ottiene?
Io sarei interessato per sony aps-c. |
| inviato il 09 Novembre 2019 ore 15:28
Di funzionare, questo sistema, funziona...d'altra parte servono solo due cose: luce e giusta distanza dalla lente frontale.
Pratica utile per chi voglia vedersi i propri negativi o dia su smartphone o sullo schermo del portatile...
Assolutamente inutile per eventuali stampe o archiviazioni di qualità. :)
Usare una qualsiasi forma di digitalizzazione di un buon negativo (o dia,ma vale di più per il negativo) significa castrarne le qualità,tra cui la mostruosa gamma.
Quindi dipende dall'uso che se ne vuole fare...
Io trovo più utile scansionare le stampe,se proprio sento la necessità di condividerle in digitale. |
| inviato il 09 Novembre 2019 ore 15:39
Lo scopo è quello di digitalizzare diapositive con ricordi di famiglia, per archiviarle e vederle alla tv, prima che si degradino possibilmente.
Questa cosa l'ho fatta in passato con uno scanner da tavolo dotato di un piccolo dispositivo fatto per questo, ma portava via tempo e nel frattempo si è anche rotto.
Se ci fosse il sistema per avere buoni risultati immagino che uno scatto a diapositiva sia molto più rapido.
Che attrezzatura si usa? Lenti idonee? La luce come si regola? |
| inviato il 09 Novembre 2019 ore 16:00
copio incollo un mio post di questa discussione -> www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=2198231 <- (ce ne sono anche altre qui su juza riguardo a questo argomento) , dove puoi trovare qualche altro consiglio in caso ti interessi provare un metodo simile:
"Si parla di dia con "valore artistico" o la digitalizzazione è più per avere un archivio di "ricordi" più fruibile? Se la situazione è più simile alla "seconda che ho detto"  e hai un proiettore e una macchina con una lente macro e un cavalletto (e pure un remote, magari) con un po' di pazienza puoi fare "in casa",e poi metterci un po' di impegno per migliorare per bene solo quelle meritevoli. Serve solo un pezzo di opalino (anche plexiglass decente..) da usare come diffusore e una lampada sostitutiva ben meno potente dell'originale del proiettore.
Non mi ricordo se ne avevo letto qualcosa anche qui su juza, ma online puoi trovare qualche info sul metodo.
Io in modalità ossessivo compulsiva ne ho fatte circa 11000 così (TUTTE quelle di genitori e nonni) in due giorni di lavoro semi ininterrotto questa estate..e i risultati (rapportati ai costi e a certi esempi visti in giro) molto sopra alle mie aspettative. Dopo un po' di "apprendistato" si fila veloci, se i telai delle diapositive sono diversi si deve ricontrollare la maf (si usa la grana della pellicola come riferimento), io preparavo caricatori con dia con telaio "uguale" per velocizzare e minimizzare problemi e tempi morti. A lavoro fatto ho preparato uno script in Photoshop per apportare modifiche "generiche" e resize (cose tipo colore automatico e tono automatico, non datemi dell'eretico, ora spiego il perché..) così ho preparato tutte le immagini a dimensioni da schermo. Essendo principalmente ricordi da preservare e rendere più facilmente fruibili, la grande maggioranza già così assolveva al suo compito. Poi così è stato semplice selezionare quelle che davvero meritavano una postproduzione seria (basta mantenere inalterato il nome dei files per avere riferimenti rapidi e comodi) rimettendo mano ai raw."
I telaietti sono utili e comodi se hai l'attrezzatura adatta, ma solo in caso si abbia già una selezione limitata di dia da digitalizzare, a mio parere, altrimenti i tempi rischiano di essere molto lunghi se i numeri salgono.
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| inviato il 09 Novembre 2019 ore 18:47
Io mi sono autocostruito un duplicatore di diapositive con la Sony A7RII ed un obiettivo macro Nikon-Nikkor 55 mm. con messa a fuoco manuale utilizzato con tubi di prolunga. Ho acquistato il Duplicatore di diapositive HD della Polaroid.
Ho subito smontato la lente fornita di serie che non è di buona qualità , poi ho montato il tutto su una base di alluminio ed ho acquistato il Velbon Super Mag Slider ( slitta macro ) di cui utilizzo solo la base inferiore, sto ancora mettendo insieme il tutto , ho già fatto delle foto di prova e la riproduzione 1:1 è perfetta, tutta la diapositiva viene inquadrata, ma l' ingrandimento ottenuto dipende da quanto è grande il sensore della fotocamera e dalla focale dell' obiettivo. La slitta macro mi serve per regolare bene l' ingrandimento e per ottenere una buona messa a fuoco senza inconvenienti di gioco fra la fotocamera e gli anelli di prolunga ( mi capitava che la messa a fuoco manuale faceva ruotare anche un po' la diapositiva, c'erano dei giochi nei miei tubi di prolunga ) , cosi' ora faccio la messa a fuoco con il Velbon Super Mag Slider. Se invece si utilizza un obiettivo macro Sony con messa a fuoco automatica non c' è bisogno della slitta macro.
su questo sito :
www.drive.google.com/drive/folders/0BwN1BjWTtrb3aWtVamljcGNhVlk
ho postato alcune foto dell' attrezzo costruito nella cartella "duplicat diapositive".
Come illuminazione uso un flash che lavora di riflesso su carta bianca posta dietro le diapositive.
Sullo stesso sito sopra indicato ci sono alcune foto, si possono vedere e anche scaricare.
Prima di cominciare conviene leggere sul sito in basso le mie
"Note sulle foto"
Pero' non ho ancora provato con il nuovo obiettivo Sony 90 Macro f 2,8 a fare macro con un attrezzo fisso e riproduzione diapositiva, magari questo nuovo obiettivo mantiene l' ingrandimento costante perchè ha la messa a fuoco interna all' obiettivo, quando trovero' il tempo faro' delle prove. : )
Ho fatto la scelta dell' attrezzo descritto sopra perchè mi consente una messa a fuoco manuale molto precisa ( cosa non fattibile con gli scanner economici ).
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| inviato il 09 Novembre 2019 ore 19:38
Non ho provato il materiale che citi ma ho letto un test comparativo su una rivista foto seria fra uno scan per film gamma media, uno scann hasslblab e un duplicatore di diapositive montato su un'obbiettivo macro su una nikon D850 e sembrerebbe che sia la migliore soluzione qualitativamente, economicamente e anche piu rapida, i risultati ottenuti col duplicatore erano di qualita pari al miglior scanner esistente, cioe l'hasselblad , e la soluzione del duplicatore di diapositive era vivamente consigliata...io è che quello che avrei scelto se non avessi gia da tempo scansionato tutte i miei negativi, dia, ecc...con uno scanner speciale film Canon a 4000dpi con un'ottima qualita...purtroppo canon, nikon e Minolta hanno cessato la produzione di scanner film e trovi solo scanner Optek o simili di qualita mediocre o gli hasslblad/imacom a prezzi stratosferici...no veramente credo che il dulpicatore+obbiettivo macro sia oggi la migliore soluzione. |
| inviato il 09 Novembre 2019 ore 19:58
Mi piacerebbe leggere quel test comparativo...
Addirittura meglio di uno scanner Hasselblad?? |
| inviato il 09 Novembre 2019 ore 20:18
Gibus ...Non ho detto meglio, meglio non si puo perche è gia il massimo ma anche cosi non sa inventare piu informazioni di quelle che contiene la diapositiva, ho detto di pari qualita detto altrimenti non vedi la differenza...poi tutto dipende dalla qualita dell'obbiettivo macro utilizzato...ah piccola precisione gli scatti li facevano in raw.
Se lo ritrovo ti faccio uno scann ma è in francese. |
| inviato il 09 Novembre 2019 ore 20:26
Uso un soffietto per macro del vecchio sistema OM che raccordo alla E-M5 con adattatore. Davanti c'è l'accessorio originale per la duplicazione (è un porta negativi/dia).
Illumino il vetro opalino con una lampada da tavolo e sostengo il tutto con un cavalletto e uno sgabello con una pila di libri. |
| inviato il 09 Novembre 2019 ore 20:34
Io preferirei obbiettivi macro d'eccellente qualita ma repertoriati nei diversi sw (dxo, c1, Lr, ecc..) per poter applicare le correzioni ottiche come la vignettatura, ac ecc...ed evitare che si aggiungano a quelle dell'obbiettivo utilizzato per scattare la diapositiva anche se le diverse aberrazioni sono infime nei buoni obbiettivi macro é sempre un +. |
| inviato il 09 Novembre 2019 ore 20:48
Inoltre col duplicatore+obbiettivo macro avresti la possibilta di usare una sorgente luminosa diffusa per minimizzare la grana...gli scanner anche i migliori hanno una luce concentrata che al contrario mette in evidenza la grana ...nei negativi a colori 100/200 iso esce una grana enorme allora che alla stampa analogica (giustamente con luce diffusa) è praticamente invisibile...sarebbe interessante fare test in questo senso fra scanner e duplicatore dia in luce diffusa. |
| inviato il 09 Novembre 2019 ore 21:12
Leo, penso che la differenza la si veda in proiezione, mentre in duplicazione vai a focheggiare sulla grana della pellicola, così a sensazione direi che non cambi molto. |
| inviato il 09 Novembre 2019 ore 22:49
Leo, la gamma di un buon negativo, correttamente esposto e sviluppato, è superiore alla gamma dinamica di un sensore digitale.
Difficile quindi “catturare” tutti i dettagli di un negativo usando una reflex digitale.
Per inciso, anche a me è capitato di fotografare negativi con lenti macro di qualità e adeguata illuminazione (senza duplicatori, nel mio caso)...e l'operazione va benissimo per togliersi lo sfizio di vedere il negativo a schermo...però la storia finisce lì.
Se il negativo viene fotografato e poi accuratamente “sviluppato” con un qualsiasi CaptureOne o Lightroom,una volta in stampa sarà accettabile solo in formato ridotto e senza particolare esigenza di qualità.
Lo dico perché ci ho sbattuto la testa per anni, credimi! 
Perfetto per tenere traccia digitale delle vecchie foto dei nonni, o eventualmente per una rapida condivisione su un qualsiasi social...ma poco altro.
Diverso il discorso se parliamo di una stampa da negativo che viene scansionata.
La carta da stampa “analogica” ha una ridotta gamma dinamica...molto ridotta,a confronto del negativo.
Per questo motivo,una scansione della stampa sarà più fedele all'originale di quando non lo sia la scansione del negativo...e per scansione intendo anche una foto del negativo/stampa fatta con una macchina digitale.
Questo è un discorso teorico (ma nemmeno tanto) sull'utilizzo di questo sistema...ma l'autore del topic mi pare di capire che non abbia velleità di ottenere la qualità assoluta...quindi il duplicatore va benissimo! |
| inviato il 10 Novembre 2019 ore 11:03
Intanto ringrazio tutti gli intervenuti per le preziose informazioni.
Si, la mia necessità è per le foto di famiglia, nessuna velleità di qualità per usi professionali. Avrei quindi bisogno di un sistema pratico e veloce, possibilmente già pronto all'uso, ad esempio una soluzione come quella postata da bomba sarebbe l'ideale, se esistesse per aps-c. |
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