| inviato il 21 Novembre 2019 ore 15:40
@ Nico-eos:
Idem. Siamo in 2.
Io slitta della Novoflex e testa Manfrotto per foto macro.
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| inviato il 21 Novembre 2019 ore 16:12
Fare fs a soggetti vivi non è solo possibile, penso che sia anche la normalità, in tutti i fs che ho fatto i soggetti erano vivi.
Io non ho mai fatto fs a mano libera, ma ho visto personalmente altri farlo.
Ci sono macchine che fanno una sorta di raffica variando la messa a fuoco e combinano poi gli scatti, Olympus ad esempio. |
| inviato il 22 Novembre 2019 ore 17:30
Il FS vero e proprio lo faccio sempre su cavalletto, ad insetti vivi se sono ancora addormentati dal freddo della notte; ogni tanto riesco a fare "mini" FS di due o anche tre scatti a mano libera, o pseudo tale, dato che devo comunque tenerla appoggiata a qualcosa o basculare il cavalletto su due sole zampe, o cose simili. |
| inviato il 22 Novembre 2019 ore 18:01
Daniele allora puoi provare con una slitta iShoot che la metti su attacco arca...
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| inviato il 22 Novembre 2019 ore 22:11
Ma in realtà anche lo stacking con piccole variazioni di maf si è sempre fatto (è quello che faccio io) e i software per elaborare i relativi scatti lavorano ugualmente bene (o male) indipendentemente dal metodo usato in ripresa; certo, se la maf la cambi a mano hai più probabilità di introdurre piccoli spostamenti laterali che non utilizzando una slitta per far avanzare la fotocamera; occorre una notevole attenzione |
| inviato il 22 Novembre 2019 ore 22:46
Il concetto è il medesimo, la differenza con una slitta è che lavori in "micron" e in macrofotografia fa la differenza |
| inviato il 22 Novembre 2019 ore 23:07
“ So bene che magari le differenze saranno risicate ma non possiamo dire che è la stessa cosa, in un sistema avviciniamo il sensore al soggetto quindi per poco che sia variamo il rapporto di ingrandimento, nell'altro cambiamo il fuoco e in maniera impercettibile anche la lunghezza focale per "difetto" dell'obiettivo.
Parliamo in caso di identiche condizioni di stabilità di tutto il gruppo di ripresa. „
.....e il risultato finale qual'è? |
| inviato il 23 Novembre 2019 ore 7:38
“ in un sistema avviciniamo il sensore al soggetto quindi per poco che sia variamo il rapporto di ingrandimento „
In realtà non dovrebbe essere così, se si usa questa tecnica, il rapporto di ingrandimento della parte a fuoco rimane costante.
Ruotando la ghiera di messa a fuoco invece il rapporto di ingrandimento varia, credo sia anche per questo che viene considerata più corretta la tecnica dello spostamento.
Poi nella realtà non so quali differenze concrete ci possano essere, bisognerebbe fare delle prove e confrontare i risultati, io ho sempre usato la tecnica del variare la distanza con una slitta, non ho mai provato a ruotare la ghiera. |
| inviato il 23 Novembre 2019 ore 13:27
Io ho fatto prove di confronto nel 2015, questo è il risultato di un F.S variando la messa a fuoco:
Questa con uso di traslatore micrometrico:
Del focus stacking Olympus EM-1 si è discusso qui
PS: il soggetto era posto su un vetrino e non ho fatto alcuna elaborazione se non l'unione dello stack con Zerene Stacker , metodo Pmax |
| inviato il 23 Novembre 2019 ore 19:20
Con entrambi i sistemi il sw deve comunque mettere a registro i vari scatti, sia per i piccoli eventuali spostamenti laterali accidentali che per ridimensionare leggermente gli scatti rispetto al primo (o all'ultimo, dipende dal sw), quindi da questo punto di vista non cambia nulla; però una slitta micrometrica consente indubbiamente una precisione maggiore e questo permette l'utilizzo di diaframmi più aperti con maggior sicurezza di sovrapposizione perfetta dei diversi scatti. Variando manualmente la maf mi fido raramente di impostare f8, per lo più lavoro a diaframmi più chiusi, e a pixel reali la differenza si nota un po', sia per quanto riguarda la diffrazione che per la maggior profondità di campo sullo sfondo. |
| inviato il 23 Novembre 2019 ore 20:35
Per mia esperienza la slitta micrometrica, fino a certi ingrandimenti, non assicura una precisione maggiore. Nelle impostazioni della macchina si può decidere il differenziale di messa a fuoco e oltre a questo ho visto che il programma tiene conto del diaframma nel calcolare l'avanzamento ( in realtà arretramento ) della messa fuoco.
Il problema delle immagini non ugualmente centrate si presenta con la slitta quando l'asse dello spostamento non è parallelo all'asse ottico, mentre con lo stacking in macchina, se questa è ben fissa, il problema non si presenta.
Questo è con ingrandimento superiore a 1:1
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