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analogica per pellicole 6x6: quale ????


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avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2019 ore 8:24

Oh madonnina santa!
Usare una reflex 6x7 per fare il reportage la vedo molto dura, per peso, ingombro, ma, soprattutto, per la difficoltà del genere, particolarmente "dinamico", che non si presta a macchine così poco maneggevoli.
Nel reportage conta particolarmente cosa si riprende, e molto meno la qualità del dettaglio.
Io una macchina simile la vedrei bene per panorami o comunque per soggetti statici, dove farebbe valere la qualità del negativo grande.

Per chi continua ad insistere con la Kiev, faccio presente che è una bellissima macchina, spiccicata all'Hasselblad, reperibile per pochi spicci, però ...
... innanzitutto i tecnici russi copiarono l'Hasselblad sbagliata, visto che rifecero non la 500 C, ma la "disgraziata" 1000 F. La casa svedese prima di arrendersi all'otturatore centrale nelle ottiche, uscì con la 1600 F (tendina e 1/1600), poi abbassò la velocità di otturazione con la successiva 1000 F.
Nonostante la proverbiale precisione degli svedesi, quelle macchine non andavano, causa seri problemi all'otturatore.
Il livello molto più basso della qualità meccanica dell'industria sovietica, poteva permettere il buon funzionamento di macchine più semplici, come le Zenit, ma le varie Kiev e Saliut 6x6 simil Hasselblad, erano un disastro.
Parlo a ragion veduta, perché in passato ne ho posseduta una, attratto dall'idea di comprare al prezzo di mezzo magazzino porta pellicola dell'Hasselblad, la macchina con due magazzini, la borsa di cuoio (che come per tutte le macchine russe, puzzava), ed un po' di accessori.
Comprata a Porta Portese, nel periodo in cui c'erano i russi che vendevano di tutto.
Il fatto che avessi dovuto provarne tre o quattro per beccarne una funzionante avrebbe dovuto farmi riflettere, ma allora ero giovane e disposto a correre rischi.
Elenco i difetti:
1) uno dei magazzino mancava di una parte di feltrino ed entrava luce. Aggiunto feltrino.
2) a volte l'otturatore scattava a tendine chiuse su 500 e 1000. Smesso di usare 500 e 1000.
3) a volte il piattellino che al momento dello scatto andava a premere sul perno dell'ottica, per chiudere il diaframma, mancava il perno e la foto veniva sovraesposta in quanto il diaframma restava tutto aperto. Non c'era soluzione, bisognava sperare solo non che accadesse.
4) a volte lo specchio si incastrava. Bisognava togliere l'obiettivo e riportare lo specchio in basso facendo attenzione a non scassare tutto.
5) a volte si bloccava il pulsante di scatto. L'unica era dare una "schicchera" sul pulsante, che si sbloccava, ma così si perdeva una foto.
6) la spaziatura dei fotogrammi era spesso imprecisa, a volte l'ultima foto finiva in parte sulla carta, a volte le immagini si sovrapponevano leggermente.
7) ma la cosa più pericolosa era nel bottone che univa avanzamento, carica dell'otturatore e scelta del tempo di posa. Bisognava prima girare, quindi avanzare pellicola e caricare l'otturatore, e solo dopo, si poteva sollevare il bottone e cambiare il tempo. Cambiare il tempo ad otturatore scarico, significava sregolare tutto il meccanismo, e portare la macchina a riparare, come pure, nel caso di blocco del pulsante di scatto, poteva venire in mente di provare a caricare, e, se si forzava un po', si faceva il guaio. L'intervento sul complesso otturatore/carica della Kiev era parecchio rognoso e alcuni riparatori si rifiutavano di farlo, perché non di sicura riuscita.
Io l'avevo comprata per lavoro e necessitavo di un minimo di affidabilità, per cui la rivendetti di corsa, dispiaciuto solo per l'ottica, veramente buona.
Io la pagai allora 2-300 mila lire, ed una Hasselblad costava milioni, ma adesso che è possibile trovare a prezzi umani roba buona, non vedo proprio motivo per insistere con queste "trappole", che dopo svariati decenni non è che saranno migliorate con la stagionatura.

avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2019 ore 8:27

VI chiedo quanto costa? attualmente ( se siete aggiornati ) lo sviluppo in laboratorio delle pellicole a rullo da 120 sia ilford delta 3200 che kodak TMY, sono anni che non sviluppo e stampo.

avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2019 ore 8:28

in ultimo .... la Pentax è bella da far paura e risponde a tutte le caratteristiche


occhio che ingombra e pesa un casino!

avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2019 ore 8:40

Usare una reflex 6x7 per fare il reportage la vedo molto dura, per peso, ingombro, ma, soprattutto, per la difficoltà del genere, particolarmente "dinamico", che non si presta a macchine così poco maneggevoli
. . . non sono adatte a questo genere, basta chiedere a un fotografo di cerimonia che le utilizzava in passato, già nel matrimonio bisognava correre e avere i magazzini di scorta, sono fotocamere lente a focheggiare e nel reportage hai bisogno di una certa autonomia di scatti e devi essere capace di esporre correttamente istantaneamente ragionando di testa, a volte i matrimonialisti affiancavano le 6x6 con il piccolo formato 35 mm.
Io ho utilizzato spesso la zenza SQB 6x6 per paesaggio e land art su stativo, quelle poche occasioni di scatti documentali li ho fatti con pellicola B&N 3200 asa.

avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2019 ore 8:46

Reportage vuol dire un po' tutto e niente come "genere" fotografico.... Per ricevere un aiuto decente è necessario capire cosa vuoi farci sul serio... Portarsi in giro una 6x7 non è certo come portare in giro un cellulare... Quindi per generi che non siano ritratto, paesaggio e studio, non so se la prenderei in considerazione sinceramente...
Da portare in giro assolutamente valuterei una biottica o fujica 645

avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2019 ore 8:50

Una Pentax 6x7 in ordine di marcia credo superi i 2,3 Kg....

avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2019 ore 8:52

Fileo concordo pienamente con il tuo intervento;-)

avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2019 ore 9:02

Da portare in giro assolutamente valuterei una biottica o fujica 645
infatti . . . per il reportage ci vuole qualcosa tipo la Fuji GA 645 Zj, agile e con messa a fuoco sia automatica che manuale, priorità di diaframmi e program.

www.fontefotografica.it/epoca2.asp?ID=3908

euro 490.00 Sorriso

avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2019 ore 9:57

Bella, non la mia preferita però... Lo zoom non lo ho mai digerito

avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2019 ore 10:06

Ai tempi sono stato vagamente tentato da un fotocamera del genere ma per via del diaframma 4.5/6.9 ho lasciato perdere, in fondo ho sempre la Bronica 6x6 se voglio sfogarmi. Sorriso

avatarsupporter
inviato il 07 Novembre 2019 ore 10:27

Il consiglio della Fuji è intelligente, purtroppo non uso ottiche zoom e così poco luminose. Quanto all'uso, tranquilli, i pesi non mi spaventano, ma soprattutto non la porterei a zonzo senza meta, come scrivevo la userei in luoghi circoscritti (botteghe artigiane, darsene, opifici ecc. ecc.) una volta individuati, affiancandola ad ottiche Leica e Canon, per aggiungere, quando possibile, scatti un pelo più ragionati con una pasta vintage. Dal ritratto in luce naturale e non di posa, ai dettagli, sino al medio grandangolo (equiv 35 mm). Si tratta di aggiungere note ad uno spartito, almeno è così che intendo l'attrezzatura, finalizzata ad uno scopo.

avatarsupporter
inviato il 07 Novembre 2019 ore 10:37



non è che parliamo di chissà che ingombro ....

avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2019 ore 10:48

ma soprattutto non la porterei a zonzo senza meta, come scrivevo la userei in luoghi circoscritti (botteghe artigiane, darsene, opifici ecc. ecc.) una volta individuati, affiancandola ad ottiche Leica e Canon, per aggiungere, quando possibile, scatti un pelo più ragionati con una pasta vintage
. . . in passato ho fatto qualcosa del genere, pochi rulli, con la Bronica SQB 6x6 + pellicola ilford delta 3200 professional + esposimetro Sekonic L358.
Se gli scatti, pur spontanei in luce naturale sono chiaramente concordati con i soggetti e avvisati che ci vuole un tempo minimo di preparazione sono fattibili con una normale MF analogica con almeno due ottiche: un normale e un grandangolare e senza ombra di dubbio con un'esposimetro esterno per ottenere con certezza un perfetto gioco di luci/ombre, contrasti e luci perfette sui volti. Gli scatti devono essere accurati: la pellicola costa come sviluppo e stampa e le pose sono limitate.

avatarsupporter
inviato il 07 Novembre 2019 ore 11:03

Infatti Cirillo quello che più mi preoccupa è l'suo dell'esposimetro esterno che non ho mai usato. Suppongo che si misuri la parte maggiormente esposta e da lì si ragiona... oppure?

avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2019 ore 11:25

Suppongo che si misuri la parte maggiormente esposta e da lì si ragiona...

Se usi pellicole negative (sia colore che B&N) devi dare prevalenza ad una corretta esposizione delle ombre; viceversa se usi diapositive devi dare prevalenza ad una corretta esposizione delle zone più luminose.
Ti consiglio di leggere il libro "il negativo" di Ansel Adams dove questi concetti (e le ragioni sottostanti) sono spiegati in maniera adeguata, cosa difficile da fare in un forum.

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