user39791 | inviato il 04 Novembre 2019 ore 17:28
Ma le hai fotografate almeno? |
user107616 | inviato il 04 Novembre 2019 ore 18:24
Per me senz'altro una ossessione .. non sono un fotografo e non aspiro ad esserlo ma nella macchina fotografica ho trovato un mezzo per esprimere quello che non riuscivo più con la matita .. è una ossessione non sana che cerco di tenere a bada con pause di scatti e postproduzione perché come già detto prima una volta fissato su certi obiettivi non riesco più a vedere oltre l'inquadratura del mirino perdendo alla fine lo scopo iniziale. |
| inviato il 05 Novembre 2019 ore 20:16
La fotografia è un viaggio. Una strada che imbocchi. Che percorri. A volte la perdi, per poi ritrovarla. Non sai se ti porterà da qualche parte È importante? |
| inviato il 05 Novembre 2019 ore 20:19
Wow |
| inviato il 05 Novembre 2019 ore 20:52
Addirittura...? |
| inviato il 05 Novembre 2019 ore 21:57
Per me si. Ma ovviamente non nel senso patologico e negativo del termine ma nell'accezione di pensiero che non riesci a scacciare, quando non puoi fotografare hai un chiodo fisso e ne senti bisogno quasi fisico (una sorta di crisi di astinenza? Boh), che quando hai un momento libero ti dedichi ad essa trascurando altro, che quando lavori su un progetto è l'ultima cosa a cui pensi la notte prima di addormentarti ( quando stavo partecipando ad una mostra con un pittore con ho avuto l'onore di collaborare la notte mi sognavo di fotografare non riuscivo proprio a scollegare il cervello) Quindi si, direi un ossessione, ma che mi fa star bene, perciò va bene così... |
| inviato il 06 Novembre 2019 ore 1:50
L'ossessione è uno dei sintomi della nevrosi, insieme all'ansia, la fobia.. e chi non è nevrotico nel XXI secolo.. ma anche in quello passato. Posso pensare che scarico ansia e fobie nel mio modo di fotografare.. sì, è come fosse una cura, così come l'ansia è una cura ( amara ) a quel buio o a quel vuoto e a quelle domande senza risposta che mi porto dietro dall'infanzia. Il semplice scatto e tutto quello che ci sta dietro e dentro caratterizza la mia persona, ne è talvolta la causa e talvolta l'effetto. Più spesso un misto confuso delle due cose, veleno e medicina. Mi sento artista che libera la creatività nello scatto e alienato incapace quando vedo il risultato quasi sempre sotto le mie aspettative. In questo senso è una ossessione, una paura, un'autocritica distruttiva, ma poi ho una nuova idea, un nuovo stimolo, mi mobilito, passo all'azione.. e ricomincia tutto da capo. Sono professionalmente sia counselor che fotografo, strano connubio, e ho cercato di scrivere una teoria scientifica sulle proprietà e potenzialità della fotografia come mezzo di cura per sintomatologie sane, non per malati psichiatrici che non è il mio campo di azione. Mi sono arenato sul “Selfie” - ci sono in giro libri di sociologia e di psicologia sull'argomento - in quanto ogni giorno sui vari social vengono pubblicati oltre 3 miliardi di selfie, una quantità che in qualche modo è evidentemente una terapia, anzi una auto-terapia con caratteristiche ansiose e ossessive. Ma il nesso “scientifico” mi sfugge ancora. Prima o poi lo trovo. |
| inviato il 06 Novembre 2019 ore 5:32
Per me la fotografia è tante cose ... ma soprattutto è un modo per starmene un poco con me stesso. |
| inviato il 06 Novembre 2019 ore 8:30
Da amatore evoluto impedito la fotografia è un modo di staccare la spina. Non ho orari di lavoro, persone che ti dicon cosa fare e come devi farla. Per quel tempo che posso dedicarle posso decider cosa scattare, dove andare, non pensare alla routine. |
| inviato il 06 Novembre 2019 ore 9:09
“ Per me la fotografia è tante cose ... ma soprattutto è un modo per starmene un poco con me stesso „ Quoto e aggiungo: sempre troppo poco tempo. Personalmente non parlerei di ossessione (pensiero fisso accompagnato da stato ansioso). E' una passione, anche se: - mi sveglio verso le 4 (è il mio orario normale eh) e vengo ed altri siti qui per leggere - in pausa pranzo spero ci sia qualcuno dei 30 canali youtube che seguo che ha inserito un video nuovo (fotografia naturalistica in questo momento) e me lo guardo mangiando - dopo cena ancora canali youtube, ne cerco di nuovi e mi ci addormento E tutto questo agognando il fine settimana in cui posso uscire con i miei amati cavalletti, flash, obiettivi, macchina, sentire il clack dell'otturatore (anche se, purtroppo, quello del 5D4 mi piace molto meno di quello della 20D). Ah, nei ritagli di tempo mi drogo |
| inviato il 06 Novembre 2019 ore 9:16
Anche perché in compagnia ti danno fretta e ti rompono le p.....e. quindi meglio soli che ...... |
| inviato il 06 Novembre 2019 ore 9:39
Ti rispondo da viaggiatore: se penso al tempo che dedico a fotografare, tempo che potrei dedicare a gustare maggiormente quel che vivo in viaggio, la risposta non può che essere, sì è una fissazione. E comunque una necessità per poter ricordare tutto. Ma anche un divertimento |
| inviato il 06 Novembre 2019 ore 10:51
Se hai gli occhi del camaleonte? |
| inviato il 06 Novembre 2019 ore 11:53
x Marmor : si forse si . Ma in realtà è no . Ovvero , essere appassionati di fotografia condiziona moltissimo il nostro vedere . Come vediamo ciò che ci circonda , l'attenzione a molti aspetti sconosciuti ai più , la ricerca di diverse visuali ecc ecc . Chi è appassionato di fotografia osserva il mondo in maniera differente . Vien da se che anche il viaggiare è differente perchè lo si vive diversamente . |
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