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Rigorosamente Wild?


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Testo e foto by Claudio Cortesi. Pubblicato il 03 Novembre 2019; 48 risposte, 5781 visite.


Risposte e commenti


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avatarsenior
inviato il 18 Novembre 2019 ore 22:04

Claudio quella che faccio ed ho fatto da tempo è la completa scomparsa degli insetti. Io vivo in Emilia Romagna, sono come tanti un migrante economico, finito al nord per lavoro e vivendo in un piccolo paese circondato da campagne coltivate, spesso con la famiglia usciamo a fare delle passeggiate nel circondario. Camminando nei campi la cosa che più colpisce è l'assenza di rumori e ronzii, niente vola nell'aria dove una volta si veniva assaliti dagli insetti ora regna il deserto e con gli insetti conseguenzialmente sono spariti gli uccelli. Ormai in provicia di bologna si possono incontrare solo zanzare e cimici asiatiche, tutto il resto è marginale, qualche libellula ed poco altro. Le poche rondini ed i rondini vivono tra le case evitando le campagne aperte dove oltre i pesticidi c'è ancora qualche cacciatore indomito che completa l'opera di ripulitura ambientale. E' strano...perchè poi la tramonto se si fa attenzioni si incontrano caprioli che approfittando del giorno che muore si fanno più audaci oppure qualche upupa che stranamente frequenta ancora queste lande depauperizzate. Se c'è qualche ape è per merito di allevatore che fanno la migrazione delle arnie tra i vari terreni sfruttando le fioriture. Tutto questo passa sotto silenzio. Questa esatate mi è capitato di fare il tragitto Bologna-Senigallia-Bologna percorrendo la A14 per lavoro e una volta fermi in un autogrill ho chiesto a dei miei colleghi se qualcuno notava nulla di strano sui furgoni. Nessuno si è accorto che sul parabrezza del veicolo non ci fosse nulla, il cristallo era pulito come alla partenza, forse un paio di insetti erano finiti sul vetro. Tutto qui, in una giornata di luglio di altri tempi i vetri sarebbero stati bersaglio di uno stillicidio di insetti.
Ancora ricordo le giornate di fine state in cui, maturando l'uva, alla luce dei lampioni la luce era possibile osservare nugoli di moscerini attratti dalla luce...ora le lampade al sodio predicano nel deserto. La cosa grave è che non prevedo grossi miglioramenti in futuro.
Stefano

avatarsenior
inviato il 18 Novembre 2019 ore 22:05

probabilmente se avessi postato qualcosa sull'estinzione dello specchio reflex ti avrebbero risposto in tantiMrGreen
Non so se ridere o piangere
STefano

avatarsupporter
inviato il 18 Novembre 2019 ore 22:10

Caro Stefano, forse è ora di ripensare a quello che stiamo facendo al pianeta. Diversamente sarà il pianeta a farci il cu-o;-)

avatarsenior
inviato il 18 Novembre 2019 ore 23:04

Interessante questa discussione....
Diciamo che le foto wild ormai sono più un'utopia che la realtà....fanno sognare un mondo che non c'è più ed è questa la loro forza. Se non ricordo male arnie di api tempo fa furono oggetto di studio, le api dentro parigi produssero quasi il doppio del miele delle api che si trovavano in campagna. Colpa dei pesticidi/diserbanti e della poca varietà di piante presenti nel territorio. La varietà di forme vegetali è importante per l'ecosistema oggi si vedono foreste di acacia mentre gli aceri ecc...(comunque le specie autoctone) sempre meno. Ultimamente si pensa sempre alla pulizia dell'aria e delle acque ma si perde tutto il resto. Da notare Cernobyl uno dei posti più inquinati al mondo ma dove l'uomo si è allontanato da un po'... risultato la natura sta tornando selvaggia (orsi lupi alci ecc) senza nessun aiuto (anzi). In italia data l'elevatissima densità di popolazione non mi stupisce affatto l'urbanizzazione delle specie animali, anzi mi stupisce che riescano a sopravvivere ancora animali estremamente selvaggi e diffidenti...

avatarjunior
inviato il 25 Novembre 2019 ore 20:29

Bell'approccio che condivido pienamente, illustrato molto bene complimenti !?

avatarjunior
inviato il 25 Novembre 2019 ore 21:20

Bell'Articolo @Claudio, condivido tutto o quasi e proprio su quest'onda di sensibilizzazione avevo pensato da circa 1/2 anni di affrontare un tema analogo che io vivo nella paesaggistica di Turismo del weekend con la Moglie visto che i Figli ormai hanno tutti più dei 18 siamo più liberi e nel mio caso anche meditativo su cosa ci circonda e quali sono i nostri vizi e difetti o pregi. Lo vivo pure quando sono in caccia Fotografica "vagante" non da capanno, il tema è sulla disattenzione che abbiamo assimilato ai piccoli borghi storici o anche alla Villa che dista a 10 minuti di strada ricca di storia e opere d'arte se non l'argine della Laguna ricco di libertà oltre alla fauna che ad un occhio poco allenato sfugge o risulta invisibile.
Questa disattenzione ha spostato l'interesse del grande numeroso pubblico verso i Centri Commerciali a cui non ho un diretto attrito ma solo alcune semplici osservazioni riguardo l'assuefazione che la Gente ha verso questi luoghi che hanno soppiantato e sostituito le vecchie sagre di paese per 12 mesi anno... La Gente non vede più le ricchezze naturali e storiche che abbiamo "sotto casa".... Mi hai stimolato per progettare questo articolo che si allinea al tuo.
Complimenti per la naturalezza e genuinità con cui hai affrontato il tema!

avatarsupporter
inviato il 01 Dicembre 2019 ore 19:00

Bellissimo articolo. Complimenti

avatarsupporter
inviato il 01 Dicembre 2019 ore 19:14

@Aless5a78
La conservazione della natura ha ottenuto l'allargamento delle popolazioni di ungulati e di lupi in Italia, e la reintroduzione di grandi rapaci come gufo reale grifone e avvoltoio degli agnelli, per non parlare dell' ibis eremita e della moretta tabaccata, in buona ripresa. Passeri rondini e rondoni comuni e maggiori, resistono intorno e dentro i centri abitati.
E la natura non ha certo bisogno di noi che la distruggiamo, i cambiamenti climatici metteranno la nostra civiltà in ginocchio, la natura come si è adattata alle condizioni di Cernobyl si adatterà ai cambiamenti di clima ;-)

@Matt62
È così, la civiltà occidentale dominante con i suoi modelli consumistici si sta allontanando sempre più dalla contemplazione della natura, che sta sostituendo con forme di economia insostenibile per le generazioni più giovani e per quelle che verranno.

Ma le distruzioni dei cambiamenti climatici regaleranno nuovi e grandi spazi liberi dall' invadenza umana alla natura selvaggia. Perciò la fotografia wild esisterà anche in futuro, non dimentichiamo che i deserti sono pieni di vita e di specie ben adattate alle condizioni proibitive di quell'ambiente o di Cernobyl come osservato poco sopra. Cool

Gabriele e Diego grazie del passaggio.Sorriso


avatarsupporter
inviato il 02 Dicembre 2019 ore 19:23

Gran articolo. Mi fa riflettere. Se penso alle mie zone, basta andare a meno di 100km da Milano per trovare territori come le Orobie che offrono molto solo perché malamente accessibili all'uomo e al suo turismo, o il Cantone dei Grigioni che offre molto solo perché i cittadini svizzeri hanno un diverso rispetto del proprio territorio. C'è un tema di danno globale ma anche uno di danno locale e almeno sul secondo si può e si deve incidere in positivo. È la sfida rimasta alle nuove generazioni

avatarsupporter
inviato il 03 Dicembre 2019 ore 13:54

C'è un tema di danno globale ma anche uno di danno locale e almeno sul secondo si può e si deve incidere in positivo.


Nei corsi universitari di scienze naturali e biologiche già 50 anni fa si parlava di queste realtà, ma mai nessuno ne ha tenuto conto. Con l' aggravante italiana che i posti chiave in sono spesso occupati da persone senza competenze specifiche.

Ma siamo tutti coinvolti, anche l'uso di automobili deve essere rivisto.

avatarjunior
inviato il 03 Dicembre 2019 ore 20:35

L'unica soluzione è che tutti si faccia meno figli.
Ogni altra soluzione è un palliativo. La natura ha bisogno di spazio, di non avere homo sapiens attorno. Non sto esprimendo un giudizio morale, solo una soluzione tecnica.

avatarsupporter
inviato il 03 Dicembre 2019 ore 20:40

Penso che chiunque sia presente oggi sul pianeta dovrebbe sentirsi più responsabile di ciò che fa. Se consideriamo i comportamenti individuali, bisogna che ciascuno sia più responsabile nell'acquisto e nell' uso di una macchina, nel gestire i rifiuti o anche nel suo comportamento in natura. Oggi è necessario che ognuno faccia la sua parte.

avatarjunior
inviato il 04 Dicembre 2019 ore 6:54

Non basta, siamo troppi. E non sufficientemente autodisciplinati. Non riusciamo nemmeno a dimagrire.
Le rinunce dovrebbero essere troppo importanti, insostenibili da chiunque.
Andrà come al solito per ogni specie troppo numerosa.

user192351
avatar
inviato il 08 Dicembre 2019 ore 23:02

Ottimo articolo, Claudio.

Condivido molto di quanto scritto, sulla volpe qualche riserva, ma è un cambiamento in atto, che sarà sempre più diffuso.

Da me un ulteriore problema, per quanto riguarda i passeracei, è anche la presenza di gatti, il gatto di mia morosa in 4 giorni ha fatto fuori 4 Pettirossi, l'intera nidiata e un adulto, e già sono pochi rispetto a una volta...

Comunque la fotografia wild non si estinguerà, ma cambierà un po' alla volta al pari della natura, che ad un certo punto ci riprenderà in modo deciso e distruttivo.

avatarsupporter
inviato il 15 Dicembre 2019 ore 22:27

Articolo interessantissimo. Grazie. Susy





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