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Crop per correzione della distorsione prospettica: come prevederlo al momento dello scatto?


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user177356
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inviato il 30 Ottobre 2019 ore 23:00

Di recente mi sono dedicato alla foto di architettura. Non possiedo un obiettivo tilt-shift (la spesa al momento non sarebbe assolutamente giustificata, e ho imparato a domare le scimmie) e quindi intervengo in postproduzione apportando le correzioni prospettiche del caso, di solito con DxO PhotoLab/ViewPoint. Non ho una megapixellata ma i files sfornati dalla mia 5Div reggono bene dei crop non eccessivi.

Ovviamente, ho un'idea di massima dell'ampiezza della correzione che dovrò apportare e aggiusto l'inquadratura di conseguenza. Però in alcuni casi sono troppo "prudente" (ad esempio, avrei potuto usare una focale leggermente più lunga, e quindi un crop meno ridotto), mentre in altri finisco per tagliare qualcosa che, nelle mie intenzioni, avrebbe dovuto rientrare nel crop. Per ovviare, nel dubbio scatto più inquadrature, cambiando focale o inclinazione della camera o orientamento della stessa, ma è uno spreco di tempo oltre ad essere un po' umiliante dal punto di vista tecnico, perché mi sembra un banale "sparare nel mucchio".

A parte l'esperienza, sempre essenziale, c'è un modo (approccio, metodo, software, etc.) che consente di ottimizzare l'inquadratura in relazione alla correzione che si intende effettuare e al crop che ne risulta?

avatarsenior
inviato il 30 Ottobre 2019 ore 23:35

Seguo interessato, proprio nel mio ultimo viaggio ho tentato un approccio leggermente diverso a quello che faccio di solito.
Cioè ho tenuto la fotocamera in bolla col terreno, evitando quindi di inclinarla verso l'alto, e ho ampliato notevolmente l'inquadratura necessaria, conscio del fatto che poi avrei tolto gran parte della pavimentazione inquadrata.

Questo è il risultato che ho ottenuto:




Sono consapevole che si possa fare molto meglio

user177356
avatar
inviato il 30 Ottobre 2019 ore 23:44

Anche io sono rientrato da poco, e ho provato ad adottare la stessa tecnica (della quale avevo letto proprio qui su Juza), ma almeno in un caso (l'atrio di una famosa stazione) le distanze erano tali da obbligarmi a tagliare in alto se avessi dovuto tenere la fotocamera perpendicolare, perché l'edificio è molto alto e il punto di ripresa era in basso, anche con l'inquadratura verticale.

PS: bella foto, Peda

avatarsenior
inviato il 30 Ottobre 2019 ore 23:59

Non so se esista un metodo "scientifico". Di fatto io vado ad occhio.

Considero la base dell'edificio come quella che mi dà la misura della larghezza necessaria dell'inquadratura. Poi prolungo idealmente verso l'alto le linee verticali che nascono dalla base, considerando tutto ciò che sta esternamente oltre quelle linee come qualcosa che raddrizzando verrà tagliato.

avatarsenior
inviato il 31 Ottobre 2019 ore 14:00

Se può interessare, per la foto postata, l'edificio era praticamente solo nella metà superiore, la metà inferiore era solo di pavimentazione.
Non è un metodo scientifico però come inquadratura è risultata abbastanza giusta considerando poi le modifiche fatte in post.

avatarsenior
inviato il 31 Ottobre 2019 ore 14:11

@Ale Z

Mi pare una bella idea quella del prolungamento!

Io mi sono sempre semplicemente tenuto molto abbondante ...

avatarsenior
inviato il 31 Ottobre 2019 ore 14:13

@Peda

Ma qualcosa hai raddrizzato in post?

Le finestre tutte a destra mi sembrano "cadenti" (osserva il residuo di grondaia).

avatarsenior
inviato il 31 Ottobre 2019 ore 14:43

Si Tony, ho anche raddrizzato in post e come ben detto da te sulle finestre di destra c'è un problema.

avatarsenior
inviato il 31 Ottobre 2019 ore 15:04

molto bella peda. ci devo provare!

avatarsenior
inviato il 31 Ottobre 2019 ore 16:09

Gma, vedrai che sarà più facile di quello che credi ;-)

avatarsupporter
inviato il 31 Ottobre 2019 ore 17:43

Come io gestisco le linee verticali nelle foto di architettura l'ho scritto qui e nei miei post successivi in questo thread:
www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&show=1&t=3323637#18602313

Qui tratto dei differenti tipi di prospettiva, facendo riferimento alla casistica di Andreas Feininger (con una serie di link organizzati, al mio solito, come scatole cinesi):
www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&show=3&t=2002244#9671613

user177356
avatar
inviato il 31 Ottobre 2019 ore 20:53

Roberto, avevo letto il tuo intervento in quella discussione con molto interesse, e ho anche provato ad applicare il tuo approccio.

Immagina però, nella foto che portavi ad esempio, che la piazza fosse molto più piccola, per cui tenendo la fotocamera perpendicolare al terreno la parte superiore del campanile sarebbe tagliata.

In questo caso, non puoi che inclinare la fotocamera e correggere in postproduzione. Quando la correzione necessaria diventa sensibile, nasce il problema di ottimizzare l'inquadratura, sapendo già (o intuendo) quale parte verrà tagliata.

Sto iniziando a guardare i prezzi dell'usato per un T-SE 17mm MrGreen

avatarsenior
inviato il 31 Ottobre 2019 ore 21:25

Ci vuole una capacita di previsualizzazione legata a una perfetta conoscenza del metodo e della quantita di raddrizzamento da usare, ovvero cose che non si possono spiegare e che solo la pratica e l'esperienza permettono di prevedere con una buona % di riuscita, proprio per questo gli obbiettivi a decentramento sono ancora d'attualita, risultato garantito, lo vedi direttamente nel mirino, inoltre hanno il vantaggio di ottimizzare la PdC.
Forse un giorno o l'altro le fotocamere avranno una funzione di raddrizzamento informatico integrato e visibile direttamente nel mirino elettronico tecnicamente non dovrebbe essere troppo complicato, ecco una funzione che sarebbe interessante invece dell'inutile corsa ai milioni di pixels e le raffiche a 30 foto/sec. MrGreen

avatarsenior
inviato il 31 Ottobre 2019 ore 22:01

eh miseria! concordo sui tilt shift, ma in assenza ci si arrangia benissimo fondendo più scatti. sai dove ti troverai i due triangoli vuoti post correzione prospettiva no? facendo due scatti in più in quelle zone sei coperto MrGreen

avatarsupporter
inviato il 31 Ottobre 2019 ore 22:13

Roberto, avevo letto il tuo intervento in quella discussione con molto interesse, e ho anche provato ad applicare il tuo approccio.

Immagina però, nella foto che portavi ad esempio, che la piazza fosse molto più piccola, per cui tenendo la fotocamera perpendicolare al terreno la parte superiore del campanile sarebbe tagliata.

In questo caso, non puoi che inclinare la fotocamera e correggere in postproduzione. Quando la correzione necessaria diventa sensibile, nasce il problema di ottimizzare l'inquadratura, sapendo già (o intuendo) quale parte verrà tagliata.

Sto iniziando a guardare i prezzi dell'usato per un T-SE 17mm



Certo, come ho già detto, il Tilt Shift è lo STRUMENTO PRINCIPE per le foto di architettura.
Con quello sfrutti per intero la superficie del sensore e soprattutto hai nel mirino o nel display la configurazione definitiva dell'immagine.

I 17-TS-E anche usati sono carucci, ma è improbabile che poi ti debba pentire dell'acquisto.

Non escludo che prima o poi un 17 TS-E me lo piglierò anche io, per usarlo sull'A7II (e sull'A6000 qualora mi occorresse un angolo equivalente a un 25mm) con un adattatore Sigma MC-11. Da vari feedback in rete pare che con quello funzioni egregiamente*, mentre con un Metabones e altri adattatori avrebbe un problema di vigettatura quando è decentrato al massimo.

Io ho adoperato per circa un quarto di secolo un decentrabile PC-Nikkor 28mm F/3.5 Ai; con le diapositive non c'era altro mezzo per tenere le verticali a piombo**.

Ovviamente anche con un 17 TS-E, specie se decentrato al massimo, c'è il problema della deformazione marginale o anamorfica. E' dato dalle ineludibili leggi dell'ottica e della geometria descrittiva e riguarda qualsiasi rigorosa rappresentazione prospettica, che sia grafica o fotografica (se mi passi il gioco di parole).

Fotografando da molto vicino un campanile, per tenere le verticali a piombo (e quindi col la prospettiva che Feininger definiva "rettilinea accademica"), si finisce per incorrere nel problema che ho riscontrato qui, nella foto di abside e campanile:
www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&show=1&t=3323637#18604371
Qui ho ottenuto l'effetto che la torre sembrasse di pianta rettangolare invece che quadrata (come è nella realtà).
Non avendo all'epoca altro che un Samyang 12 su Aps-C ho unito due foto e poi fatto la correzione.
Ma sarebbe stata la stessa cosa con un 17 TS-E; e pure facendo un accurato modello 3D con il CAD (strumento con cui ho un'esperienza trentennale) e poi scegliendo un punto di proiezione equivalente al PDR della foto e l'opzione per la prospettiva con le verticali a piombo.
Quindi, in quel caso, ho preferito rinunciare a risolvere con una sola foto, come ho mostrato nei due link subito sotto.

Qui il problema era differente.
L'ho realizzata con la macchina in verticale e "in bolla" e successivo taglio della parte inferiore e impaginazione in formato quadrato:
www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=2143973
Ho dovuto prendere l'intera chiesa con la torretta campanaria, accettando che quest'ultima fosse interessata da una tremenda deformazione marginale o anamorfica, perché la foto della chiesa con tagliata via la parte alta sarebbe risultata insulsa.
Poi però ho allegato questa, presa con un normale, per informare delle effettive e proporzioni:
www.juzaphoto.com/galleria.php?t=2143982&l=it

Qui:
www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=1499387
La torretta in alto a destra pare a pianta rettangolare invece che quadrata (come in effetti è), quindi stesso problema del campanile della chiesa romanica che ho precedentemente mostrato.
Però, a differenza del campanile, quì la torretta ha una parte del tutto marginale nella composizione, che ha per soggetto principale la facciata e in particolare le finestre del piano nobile, dietro alle quali vi è la Galleria degli Arazzi, che è il tema delle foto successive. Quindi ho sorvolato su questo difetto.

Ritroviamo un problema analogo nella sommità del grattacielo sulla destra (quello simile al campanile di San Marco) in questa diapositiva che ho fatto nell'89 con il PC-Nikkor 28mm F/3.5 Ai decentrato al massimo o quasi:
www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=1115615
Ma, perlomeno a me, non disturbava particolarmente, quindi l'ho acettata come un "male necessario".

Quindi tratto la faccenda in maniera differente, di volta in volta, a seconda delle circostanze.


* phillipreeve.net/blog/review-canon-ts-e-17mm-4-0l/

** www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&show=1&t=3404026#19135252

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