| inviato il 29 Ottobre 2019 ore 14:27
“ A me il caf ha chiesto un po' di più MrGreen...poco meno del commercialista. „ mi spiace, non sono aggiornato. ci sono stato solo per la mia prima dichiarazione, con una manciata di fatture (identiche e allo stesso cliente): mi avrà fatto un prezzo di favore immagino |
| inviato il 29 Ottobre 2019 ore 14:31
“ La risposta più facile e disincantata è che solo un pazzo apre una partita iva in Italia. „ Perchè? Conosco gente che l'ha aperta per attività artigianali nel limite dei 65.000 euro e si trova benissimo. Ed è solo un esempio. Nel caso in oggetto siamo di fronte al classico cane che si morde la coda. Senza partita iva non si può fare promozione, senza promozione non si lavora. Credo sia difficile venirne fuori senza aprire la partita iva e senza fare un investimento su se stessi. Il nero, che qualcuno definisce eufemisticamente "zona grigia", va bene con i privati, ma le aziende hanno bisogno della fattura, non dimentichiamolo. |
| inviato il 29 Ottobre 2019 ore 14:37
La zona grigia non è il nero, sono le prestazioni occasionali, che sono perfettamente a norma di legge ma che non consentono di farsi pubblicità e di conseguenza crescere. Non si apre una partita IVA "per vedere come va" perché i costi fissi ci sono anche se va male, e vanno sostenuti. Condivido quel che dice Maphotosport al riguardo, se si va allo sbaraglio si rischia di buttare dei soldi per nulla. |
user19933 | inviato il 29 Ottobre 2019 ore 14:40
esatto, era il senso anche dei miei interventi |
| inviato il 29 Ottobre 2019 ore 14:45
“ Intanto se il regime scelto è quello forfettario la percentuale di costi in abbattimento è decisa dalle tabelle ministeriali di redditività e non dalla capacità di spesa. Poi tutti si dimenticano allegramente i contributi INPS fissi, che ci sono sempre. „ Beh, le spese dipendono unicamente da te: inizi con un Acer da 300€ o con una workstation da 5000€? A6000 o A9II? Sponsorizzazioni da 15€ o da 1000€? Sono scelte che alzano il budget, e da qualche parte quei soldi bisogna che entrino... I contributi INPS fissi ci sono solo se fai l'artigiano, io che sono freelance pago in percentuale a ciò che guadagno. |
| inviato il 29 Ottobre 2019 ore 14:48
“ I contributi INPS fissi ci sono solo se fai l'artigiano, io che sono freelance pago in percentuale a ciò che guadagno. „ Non cambia niente, devi comunque sommare al 15% fisso di imposta sostitutiva forfettaria il 25,72% di contributi in percentuale sul reddito. Chi paga i fissi poi il 25,72% lo paga solo sul reddito eccedente i 14.000 euro Certo se non lavori non versi, ma non è una bella consolazione. In ogni caso quando vedono lo specchietto del forfettario i contributi si dimenticano tutti di metterli in conto. Sono spese fisse che non sono proprio due lire, specialmente se apri il numero IVA e non sai ancora se lavorerai. |
user19933 | inviato il 29 Ottobre 2019 ore 14:51
Saranno pensioni d'oro nel 2050-60 Ma dai. Il sistema fiscale italiano penalizza il lavoratore in proprio (onesto) in ogni modo, da sempre, per mancanza di cultura liberale forse o chissà perché. Un sistema fiscale così macchinoso e perennemente mutuante ti fa sentire sempre dalla parte del torto, in dubbio, togliendoti serenità e concentrazione sul tuo lavoro. In un paese dal fisco normale poter pagare le tasse e i contributi pensionistici è una medaglia "al valore" del tuo stesso lavoro. Ma qui da noi non e' proprio cosi. |
| inviato il 29 Ottobre 2019 ore 14:58
Cambia perchè se sei artigiano li devi pagare a prescindere, anche se non hai fatturato “ In ogni caso quando vedono lo specchietto del forfettario i contributi si dimenticano tutti di metterli in conto. „ I contributi e l'acconto delle tasse dell'anno successivo. Che per me è una... corazzata potemkin (lo scrivo così perchè non so se "cagata pazzesca" venga bannato. Scopriamolo) ma se il commercialista non ti avverte per tempo è una certa mazzata. |
| inviato il 29 Ottobre 2019 ore 15:00
Eh bravo, c'è anche la questione che in Italia fiscalmente si ragiona sempre a cavallo d'anno, in un anno solare si versa il saldo del precedente e il 100% dell'imposta netta in acconto per l'anno in corso. Constato con gioia che "cagata pazzesca" non è bannato perché in questo ambito trova un'ottima applicazione |
| inviato il 29 Ottobre 2019 ore 15:29
Domanda: ma ora come trovi i soldi per arrivare a fine mese? Hai già un lavoro? Sei un dipendente? Detto ciò il problema non è la p.iva... Il problema non è fare le cose in regola (che dovrebbe essere dato per scontato). Mi pare di capire che tu non abbia ancora le idee chiare! Fotografia? Che settore? Quali clienti?... Insomma, devi fare semplicemente un progetto, nel modo più semplice e oggettivo che puoi. Così non hai detto assolutamente nulla. IMHO Te lo dice uno che ha la p.iva da appena 5 anni , e che si è inventato un lavoro nel quale non credeva nessuno (nemmeno mia moglie, nemmeno i miei genitori...) Ma io ci ho creduto... e mi faccio un mazzo così tutti i giorni, ma funziona. Ma prima di cominciare ho ragionato per due anni su cosa fare e dove venderlo. Si può fare, anche e soprattutto in Italia, ma bisogna essere convinti e bisogno avere tanta voglia di lavorare. |
| inviato il 29 Ottobre 2019 ore 15:30
Sono a partita iva da 20 anni giusti dopo avene fatti altri 20 come lavoratore dipendente, non sono nel settore della fotografia ma progettista e consulente dell'industria metalmeccanica, posso dire che aprire una partita iva in questo periodo non è cosa florida sopratutto nel settore oggetto della discussione. L'elemento fondamentale per aprire un'attività è avere il bacino di clienti o perlomeno essere in grado di costruirselo: come? una delle idee è agganciarsi a uno studio fotografico di qualcuno prossimo all'età pensionabile con quale collaborare per qualche anno in funzione di avviamento. Altri elementi da considerare sono la capacità di spesa delle persone della zona interessata, eventuali concorrenti, il target di possibili clienti, la fiducia che le persone hanno nella tua professione. Poi è innegabile che aprire un'attività non si fa per provare, bisogna essere motivati, perchè c'è la passione e il talento. Io dal canto mio stò vivendo ora un periodo di crisi perchè le aziende della zona investono poco in innovazione, è un periodo di stagnazione dell'economia in genere e pure per l'industria e quindi si arranca, però posso dire che in passato ho fatto progetti notevoli e pure buoni guadagni, le soddisfazioni non sono mancate ma a fasi alterne arrivano pure i momenti critici. |
| inviato il 29 Ottobre 2019 ore 15:43
Elraw, non so dove vivi ma per cominciare direi che la mossa migliore è lavorare con un fotografo, se affianchi un professionista è lui che deve avere la partita IVA e tu non solo aumenti la tua esperienza ma incominci a farti contatti e allarghi le tue conoscenze, quando e se ti sentirai più pronto in futuro la aprirai. Il vero problema della partita iva non sono i 1000 euro all'anno ma l'esercito di doppiolavoristi e "amatori" che regalano i servizi e stroncano il lavoro, infatti oggi se chiedi 1000 euro per un matrimonio o 500 per un evento molto ti guardano come se fossi un pazzo che non sa che ci sono in giro una marea di questi photographer che fanno il lavoro per 200 euro... Tanto la pagnotta la portano a casa con lo stipendio del lavoro principale o con i soldi dei genitori. |
| inviato il 29 Ottobre 2019 ore 15:52
Sono tutti discorsi molto belli, ma se uno ha l'hobby per la fotografia se lo può rovinare se poi per vivere deve solo foto di generi che non gli dicono niente (io ho avuto la p.iva e ho si fatto lavori che mi hanno dato gioia ma anche tanti lavori che mi facevano ribrezzo). Hai 32 anni, forse hai molti amici che sono sul viale dello sposalizio, magari a sua volta hanno altri amici, quindi potresti eventualmente investire in quel settore Se uno apre dall'oggi al domani una p.IVA come fotografo secondo me nella media potrebbe fare 10-15 fatture l'anno, e non pensare minimamente di investire almeno i primi anni, nel senso che il pc è già in tuo possesso, l'auto anche, gli spostamenti sono soldi persi, il corpo macchina e obiettivi sono un investimento da fare prima. Quindi un CAF potrebbe bastare per redarre un Unico (io che avevo il regime fiscale dei minimi per l'ultimo anno di dichiarazioni mi sono servito di un caf, avevo pochissime fatture da registrare 4-5, costo dell'Unico 80€). Cosa ben diversa è se uno ha già un lavoro principale che gli garantisce del reddito sicuro ogni mese e a quel punto si che può cercare di ingranare con la fotografia per i primi anni e magari cercarsi un settore specifico o fare dei corsi che ti permettano di entrare in qualche giro. |
| inviato il 29 Ottobre 2019 ore 16:18
“ Non si apre una partita IVA "per vedere come va" perché i costi fissi ci sono anche se va male, e vanno sostenuti. „ Tecnicamente si chiama "rischio di impresa". La maggior parte delle attività vengono aperte a rischio e pericolo dell'imprenditore. Vale per tutti i settori. Quando qualcuno intraprende una nuova attività lo fa perchè vede la possibilità di avere un utile, ma non sempre ne è certo. Mettersi a lavorare in proprio vuol dire anche assumersi dei rischi. Non tutti se la sentono, per questo i lavoratori dipendenti sono in numero maggiore dei titolari di partita iva. |
| inviato il 29 Ottobre 2019 ore 16:21
Stefano la certezza non c'è mai, ma come ha scritto correttamente Blackdiamond quello in questione è un settore in cui il rischio d'impresa è particolarmente alto. |
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