| inviato il 19 Ottobre 2019 ore 15:27
Peda concordo con te. A mio avviso, prima di aprire un sito e dare consigli su ciò che non si sa, è meglio fare un po' di esperienze su esperienze. Anche il ragazzo in questione mi pare alle prime armi; come può dare consigli? |
| inviato il 19 Ottobre 2019 ore 15:52
Ehhh, anche a me sembra così anche se per il momento abbiamo pochi elementi per valutare.
Diciamo che il problema di Internet (e parlo in generale) è proprio quello di capire quanto affidabili siano le fonti.
Sono cmq convinto che chi ha passione, pur leggendo anche articoli sbagliati, riesca alla fine a farsi un idea di cosa sia "giusto" e cosa invece no e quindi intraprendere una propria strada che possa portarlo a essere soddisfatto di quello che produce.
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| inviato il 19 Ottobre 2019 ore 23:58
@Alessandro Spagnuo...non c'entra nulla col post come si fa a mettere la foto dalla galleria con l'anteprima della stessa foto nel post? |
| inviato il 20 Ottobre 2019 ore 2:18
Si parlava delle foto foto-copie e sono pienamente d' accordo sul fare una foto anche meno apprezzata, anche meno bella, anche meno interessante, anche meno capita, purchè non sia uguale alle altre. L' arte vive di originalità, non di copie. A copiare son buoni tutti.
Se non hai capito il nesso mi spiace.
Dopo aver citato
"Fare foto cartolina, ovvero se vai da qualche parte fare foto uguali a quelle che fanno tutti senza la minima ricerca dello scatto personale."
non mi sembra difficile capire cosa c' entri.
Copiare è un errore. Non solo per la fotografia di paesaggio, non solo per la fotografia, ma per l' arte in genere.
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user109536 | inviato il 20 Ottobre 2019 ore 6:15
Discussione interessante ! Provo ad aggiungere qualcosa:facciamo più fotografie di paesaggi con il brutto tempo, pioggia, neve, nebbia, temporali ... Non è che non c'è ne siamo di foto di questo genere ma di sicuro prevale il bel tempo e a volte è proprio quello che rende le foto simili. |
| inviato il 20 Ottobre 2019 ore 6:28
Col maltempo in effetti si ottengono cose interessanti, fuori dai soliti schemi. |
| inviato il 20 Ottobre 2019 ore 6:35
Secondo me ad essere sbagliato è l'approccio: si pensa:
- che bella foto questa, la voglio fare anch'io così!
-dov'è andato questo, ci vado anch'io!
- che bella PP, voglio riuscire anch'io a farla!
Allora tutti nello stesso posto, alla stessa ora, poi una volta a casa si cercano i giusti tutorial...
Ma non è meglio partire da una veduta, una luce che ci colpiscono e pensare : come la riprendo al meglio? Come esalto e trasmetto agli altri ciò che mi ha affascinato?
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| inviato il 20 Ottobre 2019 ore 9:37
“ Si parlava delle foto foto-copie e sono pienamente d' accordo sul fare una foto anche meno apprezzata, anche meno bella, anche meno interessante, anche meno capita, purchè non sia uguale alle altre. L' arte vive di originalità, non di copie. A copiare son buoni tutti. „
E' un percorso valido come quello di copiare.
“ "Fare foto cartolina, ovvero se vai da qualche parte fare foto uguali a quelle che fanno tutti senza la minima ricerca dello scatto personale." „
Secondo me è il caso, una volta per tutte, di capire cosa è 'sta cosa del copiare.
Allora se si copia senza crescita allora è un male, se si copia come studio di una situazione cogliendone i minimi particolari, che fanno la foto prima della foto, allora non è altro che un bene.
L'originalità a tutti i costi senza una base solida di capacità e sensibilità è sterile e fine a se stessa come la copiatura.
Per essere originali in buona sostanza non basta girare la fotocamera.
Io sono partito copiando, e non sono un mostro di originalità, sia chiaro, ma non solo sono soddisfatto così, ma mi muovo in un campo che premia la semplicità che l'originalità.
“ Ma non è meglio partire da una veduta, una luce che ci colpiscono e pensare : come la riprendo al meglio? Come esalto e trasmetto agli altri ciò che mi ha affascinato? „
assolutamente vero, ma la visione diversa, l'interiorizzazione di una scena passa attraverso lo studio di "grandi classici" visioni complete, visioni banali, regole facile da applicare, regole fondamentali.
Quando si saranno acquisite certi fondamentali allora si potrà consapevolmente, se si avranno le capacità, dare una propria visione.
Chi suona ha cominciato con cover.
Sempre.
Perchè suonare cover ti fa entrare nel "personaggio" ti fa capire dei passaggi, delle tecniche,subito applcate al suonato.
Poi si prova con i pezzi propri.
La foto uguale.
Io ho fatto tutti e due.
Ciao
LC
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| inviato il 20 Ottobre 2019 ore 9:48
“ assolutamente vero, ma la visione diversa, l'interiorizzazione di una scena passa attraverso lo studio di "grandi classici" visioni complete, visioni banali, regole facile da applicare, regole fondamentali.
Quando si saranno acquisite certi fondamentali allora si potrà consapevolmente, se si avranno le capacità, dare una propria visione. „
Giusto.. poi però dopo la fase Xerox bisogna andare avanti per la propria strada  |
| inviato il 20 Ottobre 2019 ore 17:14
Ma se sono foto per un percorso di studio sarebbe bene lasciarle private. Ti immagini se un musicista se ne uscisse con una scala di Do riempiendo la traccia di un album? Le scale te le fai a casa per fare pratica. O no? |
| inviato il 20 Ottobre 2019 ore 18:18
Con il banalissimo giro di do hanno fatto le più grandi canzoni.
Che non vuol dire fermarsi al giro di Do.
Iron and Wine ha composto una canzone bellissima nel 2016 con il giro di Do.
Ciao
LC |
| inviato il 20 Ottobre 2019 ore 19:28
Secondo me il punto della fotografia è avere qualcosa da esprimere, una sensazione, un emozione, raccontare qualcosa. Ad esempio il preikestolen è molto fotografato, e ci sono milioni di foto qualitativamente migliori delle mie, che ho fatto con un 18-55 3.5-5.6 Canon. Però quando le ho fatte volevo provare a esprimere le sensazioni che mi ha dato quel posto, nel quale sono arrivato alle tre di mattina (la in Norvegia l'alba è circa a quell'ora di estate) e dove ho trovato altre persone sconosciute ma con cui ho condiviso un esperienza così bella da ricordarmi ancora le poche parole scambiate in un inglese un po' insicuro, poi se riesca a comunicare questa sensazione attraverso quelle foto di sicuro non sono io a poterlo dire. Ma comunque una delle due che ho caricato su questo sito è abbastanza simile a tante altre che si trovano su internet, ma non con lo stesso scopo narrativo. Poi ovvio, la giusta messa a fuoco, l'esposizione, la scelta dei parametri è importantissima (è come scegliere tra comunicare lo stesso messaggio con i mezzi moderni, con caratteri infiniti a disposizione o attraverso un telegrafo, è ovvio che nel primo caso è più probabile che arrivi tutto il significato) , ma vedo tantissime foto fatte in posti bellissimi, tecnicamente perfette, o ritratti di modelle bellissime che attraverso la post produzione riescono a fare risultare perfettamente proporzionate, con la pelle perfetta (anche eccessivamente idealizzate in alcuni casi, opinione personale), ma che finiscono per essere dimenticate insieme alle migliaia di foto a cui veniamo sottoposti ogni giorno perché non comunicano emotivamente o narrativamente nulla, risultano una pura dimostrazione di bravura tecnica . Spesso i fotografi che fanno questo genere di foto sono quelli che condividono di più su internet nuovo materiale, spesso tutti i giorni, e che scattano di continuo (che è una cosa sensata per esercitarsi tecnicamente, ma credo abbia senso vantarsi su internet del proprio progresso tecnico, ci sono moltissime persone che sono in grado e hanno i mezzi di produrre foto qualitativamente migliori, più precise nella messa a fuoco, scelta di tempi diaframma e tutto, la tecnica corretta o quasi è solo la base). Mentre se guardiamo grandi artisti, ad esempio kenna o fontana, riescono a dare un senso davvero profondo a luoghi che altrimenti sarebbero banali, poi ci sono foto di scianna eccessivamente granulose (non per colpa sua ovviamente, ma per i mezzi a cui aveva accesso all'epoca) che sono comunque profonde e abbastanza importanti da essere incluse in libri che qualsiasi fotografo dovrebbe avere in casa. |
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