| inviato il 12 Ottobre 2019 ore 13:40
nico erano altri tempi, la fotografia era ancora da inventare. quello a cui son giunti quei fotografi (che poi se si parla di reportage il discorso decade del tutto...) oggi non sarebbe più "attuale" o interessante. Oggi... è oggi. all'epoca si poteva improvvisare o creare, oggi non si può prescindere da quanto è stato |
| inviato il 12 Ottobre 2019 ore 14:01
“
"Prima di comprarvi la macchina fotografica, studiate"
In claris non fit interpretatio „
È giustissimo studiare qualsiasi disciplina che appassioni veramente. È giustissimo tacere su ciò che non si conosce. È giustissimo rispettare chi ha più esperienza e ascoltarne il parere con la giusta considerazione. È giustissimo riconoscere i propri limiti.
Ma.
Se comprassero macchine fotografiche solo quelli che hanno studiato, Benedusi non avrebbe neppure a disposizione i mezzi con cui esprime il suo talento. Per assurdo, la sua capacità espressiva (e il suo lavoro) ha più bisogno di chi fotografa gattini di quanto chi fotografa gattini abbia bisogno di lui. Sarà anche triste, ma è vero. |
| inviato il 12 Ottobre 2019 ore 14:06
Camouflajj lo so ma il discorso non cambia. Anche oggi credo che emergerebbe più facilmente un talentuoso poco acculturato che un sapiente senza talento. Diversamente il mondo sarebbe pieno di grandi fotografi E non è così.
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| inviato il 12 Ottobre 2019 ore 14:19
Ci si può girare intorno, ma la questione è semplicissima.
Professarsi appassionati di fotografia e non sapere chi è Avedon (e soprattutto compiacersi di questo) non è peccato, ma fa ridere.
Può capitare, non c'è nulla di male, ma fa ridere.
Come riderebbe chiunque di noi, parlando con un "appassionato d'arte" dichiarato, che a una citazione di Michelangelo dicesse "Michelangelo chi?", a un "appassionato di calcio" che dicesse "Maradona chi?", a chi si professasse "cultore della scienza" e dicesse "Einstein chi?". Rivendicandone pure la normalità.
Sarebbe sufficiente evitassro di definirsi appassionati di quella roba lì: io non so chi sia stato il primo presidente venezuelano, ma mica per questo faccio ridere (magari per mille altre cose, ci mancherebbe...).
E' solo buonsenso e vivere quotidiano. Essere ridicoli non è un delitto, ma capita, specie se ci si espone in un certo modo.
PS: per intenderci, non voglio dire che non sapere è grave sempre, comunque e dovunque.
Voglio dire che l'ostentazione e la legittimazione dell'ignoranza in un terreno verso il quale si dichiara interesse e magari si pontifica pure, è ragionevolmente discutibile.
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| inviato il 12 Ottobre 2019 ore 14:23
Francesco...non si é compiaciuto...anzi!
Il discorso però trascende il singolo appassionato e avedon. Si parla più in generale |
| inviato il 12 Ottobre 2019 ore 14:32
“ Il discorso però trascende il singolo appassionato e avedon. Si parla più in generale „
Appunto Nico.
Io credo che Benedusi dica banalmente una cosa: la fotografia oggi è facilissima da farsi ed è alla portata di tutti.
E' più facile fare una "discreta fotografia" con uno smartphone che una carbonara accettabile (se non hai mai fatto nessuna delle due).
E il passo da questo a sentirsi "esperti" è molto breve: appare abbastanza evidente mi pare.
Per cui un atteggiamente un po' più sobrio, se non vogliamo dire umile, probabilmente sarebbe opportuno.
Bada, dico opportuno, non "obbligatorio", proprio perchè il tema è leggero e non parliamo di danni al pianeta  |
| inviato il 12 Ottobre 2019 ore 14:44
Meglio l'ignorante che esprime la propria creatività o il saccente che non è in grado di farlo?
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| inviato il 12 Ottobre 2019 ore 14:50
Francesco concordo ma il tenore (tutt'altro che sobrio) dell'articolo di benedusi mi pare orientato ad una ben più severa critica rispetto a quella condivisibile da te proposta.
Definire ×tine (cito testualmente) interi generi mi pare severo e sulla possibilità di comprare e fare foto (ben diverso da in semplice invito all'umiltá) senza aver studiato avedon&co. prima non lo trovo condivisibile x i motivi che ho già espresso |
| inviato il 12 Ottobre 2019 ore 14:55
“ Meglio l'ignorante che esprime la propria creatività o il saccente che non è in grado di farlo? „
Beh, lasciando da parte la saccenza che raramente è simpatica, in generale, dipende sempre da cosa stiamo facendo.
Se facciamo foto è più importante saperle fare che conoscere Avedon.
Se parliamo di concetti legati alla fotografia (magari scrivendo un libro), non è così necessariamente essenziale saperla fare bene, ma lo è comprenderla a dovere.
Da sempre l'artista e il critico non sono figure necessariamente convergenti.
Ho letto cose più interessanti, sulla fotografia, scritte a un Eco che da un Ghirri, anche se il valore fotografico/artistico dei due è evidentemente di segno opposto.
Poi ognuno deciderà autonomamente a chi attribuire le stimmate dell'artista e a chi quelle del critico... |
| inviato il 12 Ottobre 2019 ore 14:59
Certo Francesco. Ma lui si riferisce a chi le fa e non a chi ne scrive |
| inviato il 12 Ottobre 2019 ore 15:00
“ Francesco concordo ma il tenore (tutt'altro che sobrio) dell'articolo di benedusi mi pare orientato ad una ben più severa critica rispetto a quella condivisibile da te proposta.
Definire ×tine (cito testualmente) interi generi mi pare severo e sulla possibilità di comprare e fare foto (ben diverso da in semplice invito all'umiltá) senza aver studiato avedon&co. prima non lo trovo condivisibile x i motivi che ho già espresso „
Caro Nico, essere in accordo o disaccordo assouto con qualcuno è molto difficile e rarissimo.
Non pensare quindi che, sostenendo una certa cosa, io voglia esprimere condivisione urbi et orbi a una persona e/o a tutto ciò che dice e fa. Anzi...
Per inciso io credo che l'unico vero scopo di Benedusi sia accrescere il proprio "brand" persona, nei modi che ritiene migliori.
Nella fattispecie mi fermavo a un concetto che, al di la di chi lo ha espresso e del giudizio complessivo che possiamo averne, trovo appropriato. E che a un fotografante non possa che fare del bene.
Spero la mia posizione ti sia più chiara ora |
| inviato il 12 Ottobre 2019 ore 15:23
Si. Grazie .....anche x la tua pacatezza. |
| inviato il 12 Ottobre 2019 ore 21:30
nico, l'acculturato non emerge grazie a quello.
oggi per emergere ci vuole TUTTO: cultura, talento, tecnica, creatività, c**o...
proprio perchè fare una discreta foto, grazie ai media disponibili e mezzi accessibili, è fattibile da tutti.
L'asticella si è alzata di molto.
Poi per me la fotografia intesa come professione (leggasi commercial o matrimonialisti ecc) sta calando di molto a causa delle ragioni sopracitate, mentre quella autoriale... beh quella è quasi morta del tutto. quelli che ne fanno arte usando il mezzo fotografico ormai lo ibridano con tante altre discipline. non è farina del mio sacco (te lo direbbe qualsiasi docente universitario di storia della fotografia o di accademia di "fotografia" o qualsiasi curatore) ma la penso così pure io. |
| inviato il 13 Ottobre 2019 ore 15:37
Con tutta sincerità, se io non mi occupo di ritratto, perché qualcuno deve criticarmi perchè non conosco grandi ritrattisti? magri io conosco paesaggisti che hanno fatto la storia della fotografia di paesaggio, ma che, chi non segue questo genere, non conosce minimamente. E' un discorso secondo me asenso questo che si è protatto ( e che ricordo) negli anni.
Con ciò è sempre un bene non rimanere ignoranti ;) |
| inviato il 13 Ottobre 2019 ore 15:44
Credo che Avedon non si sia limitato a fare ritratti, è riconosciuto come uno di quelli che hanno fatto la storia della fotografia. Quindi chi si interessa di fotografia o dice di voler fare fotografia dovrebbe almeno averlo sentito nominare e non vantarsi della propria ignoranza. |
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