| inviato il 03 Ottobre 2019 ore 12:02
ciao,
ogni volta che torno da un viaggio mi ritrovo con migliaia di scatti che riduco di almeno il 90% durante il processo di selezione. Il processo di selezione come potete immaginare è lunghissimo e estenuante.
Premetto che conosco la regola dei terzi, come gestire orizzonte e le diagonali e cerco di metterle in pratica laddove possibile.
Tuttavia quando mi trovo in viaggio, spesso le foto devono catturare l'attimo e diventa difficile e dispendioso in termini di tempo stare a "pensare" troppo alla foto.
Per questo vorrei riuscire a migliorare la mia tecnica compositiva in modo da diventare più consapevole e perdere il minor tempo possibile nel capire come inquadrare un soggetto, che prospettiva utilizzare, come gestire la luce, come ritagliare la fotografia in post produzione, ecc.
Avete qualche consiglio da darmi?
in questo momento sono aperto a tutto: libri, riviste, corsi online, corsi di gruppo, video su youtube....
grazie mille
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| inviato il 03 Ottobre 2019 ore 14:08
Scatta i paesaggi sul cavalletto e se il caso rifinisci la composizione in post. Il quasi metà, il quasi nell'angolo, il quasi orizzontale o verticale, il quasi simmetrico sono da evitare... Ciao Ale |
| inviato il 03 Ottobre 2019 ore 14:50
è una cosa che capitava anche a me in viaggio o escursione, purtroppo la fretta è cattiva consigliera. Con il tempo è una capacità che si affina con l'esperienza, non si impara subito. Cerca magari di esercitare un po' di autocontrollo quando scatti nel dire "perdo quel mezzo secondo in più" per avere la foto migliore. Tieni poi presente che le foto al volo difficilmente avranno senso, ci vuole sempre un po' di studio, però come detto col tempo e con l'esperienza riesci a gestire ogni situazione, io tanto per dire riesco a fare composizioni quasi sensate scattando al volo col telefono mentre guido la bici in viaggio... 4 anni fa non ci sarei mai riuscito. |
| inviato il 03 Ottobre 2019 ore 16:37
Cerca, magari in prestito in biblioteca (nell'usato non è molto a buon mercato), il libro "La fotografia. Principi di composizione" di Andreas Feininger. |
| inviato il 03 Ottobre 2019 ore 17:07
Ciao non c'è un vademecum particolare. Quello che posso suggerirti è di fotografare con il cuore. Quando sei in viaggio, poniti questa domanda: "Quali ricordi voglio portare a casa?" e qualche volta ostinati a non scattare foto! Strano vero? Immagina di avere un rullino, con i suoi limiti di spazio e quindi costretto a limitare gli scatti. Questo semplice esercizio ti può essere utile successivamente quando farai la tua bella scrematura fotografica.
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| inviato il 03 Ottobre 2019 ore 20:03
Idici che conisci gia le regole ecc...(ammedso che esistano delle regole universali) allora io ti consiglio solo la pratica a forza di sbagliare riuscirai a evolvere pero quando scarti le foto guardale attentamente per vedere cosa "non quadra" e trarre esperienza dai tuoi errori.....a forza deve diventare institivo di scegliere/trovare una buona composizione , se ogni volta che fai uno scatto devi rimemorarti quello che hai letto nei libri, ecc...non funziona, deve diventare istintivo quasi senza pensarci e questo si acquista solo con la pratica... |
| inviato il 03 Ottobre 2019 ore 20:31
Per questo, invece delle classiche letture, ho suggerito quel libro più orientato all'esercizio. La composizione la devi "sentire" dentro, leggi ma poi quello che conta è quello che ti resta e fai senza pensarci. |
| inviato il 04 Ottobre 2019 ore 0:19
Da sottoscrivere Leo45 e Ilcentaurorosso qui sopra. Se lo leggerai, e te lo consiglio davvero, è in effetti quello che incoraggia a fare Feininger. Ne cito alcuni estratti, anche per dare l'idea dell'approccio e dello stile che adotta:
“ A mio avviso, in fotografia, anche le poche regole compositive accettabili sono soltanto dei suggerimenti che il fotografo deve tenere come riferimento, libero di seguirli o di trascurarli. Anche le regole più collaudate possono avere eccezioni valide, a volte anzi infrangere le regole è il mezzo migliore per fare una bella foto. Sempre che il fotografo sia cosciente di quello che fa.
La «sezione aurea» non è una panacea, anche se il suo uso assicura all'immagine proporzioni gradevoli. Anzi, col suo effetto di serenità e armonia può condurre a risultati fiacchi e noiosi. [...]
L'orizzonte, o un'altra linea importante, non dovrebbe mai dividere un'immagine in due parti uguali, perché ne risulterebbe un effetto monotono. Ma se un fotografo con la sua foto volesse proprio rendere l'idea della monotonia? [...]
Nel ritratto, quando il soggetto non guarda l'apparecchio fotografico, si dovrebbe lasciare maggior spazio nella parte dove si dirige lo sguardo che nell'altra dietro il capo della persona ritratta. Cosa non necessariamente vera, soprattutto se si vuol dare un senso di tensione. [...]
In effetti non esistono regole di composizione, e meno che mai regole inviolabili. Ci sono soltanto dei principi; anche questi però vanno intesi solo come idee-guida, passibili di interpretazioni e revisioni. Se un fotografo sente fortemente la composizione, gli suggerisco di esprimersi liberamente nelle sue fotografie senza curarsi delle opinioni altrui. „ |
| inviato il 04 Ottobre 2019 ore 7:10
Giustissimo. La cosa importante e' capire i principi di percezione visiva - che hanno a che fare con il nostro cervello, che elabora, interpreta, completa anche ciò che non c'e (interessante in proposito l'introduzione del volume 6 della collana in edicola ma anche su amazon del volume 6 del master di fotogr. National geographic : www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=2198299&show=2 ). Devi comprendere cosa scatta "normalmente" in chi vede e giocartelo in base a quello che vuoi trasmettere. Gioca tutto, non solo gli elementi della composizione ma anche il formato (quadrato, rettangolare, ...) tutto. |
| inviato il 04 Ottobre 2019 ore 8:32
Essendo la seconda volta che vedo suggerito il libro di Feininger sono in procinto di acquistarlo, 15 $ usato da negozi di libri US.
Però mi sento di consigliare anche "la mente del fotografo" e "L'occhio del fotografo" di Michael Freeman, mi hanno davvero dato una spinta a sviluppare un approccio diverso alla composizione.
Un saluto
Andrea |
| inviato il 04 Ottobre 2019 ore 11:03
sì belli i libri e giusto approfondire la teoria, ma se è come penso (dato che ci sono passato) non c'è nulla di meglio di mettersi fisicamente a far foto, sbagliare e imporsi di perdere quei 10s in più per avere una foto ben fatta. |
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