JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).
Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.
Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:
I_Felix, ho scritto già precedentemente, che ciò che definisce un fotografo, non è se sia famoso o meno (anche se il tuo discorso riguardo alla fama non è del tutto sbagliato), ma è la sua ricerca fotografica, la sua espressione, il suo modo di comunicare tramite la fotografia, la sua continuità. Christopher Burkett è tutto questo. Per altro, come ho già scritto, in più, rispetto ad altri fotografi, è il modo in cui crea la sua fotografia fino alla stampa che rende speciale questo fotografo, curando minuziosamente in ogni singolo passaggio. Si parla di un fotografo che oggi, come 40 anni fa, imbraccia banco ottico, lastre ed ottiche da diverse decine di kg, e va in giro per i parchi nazionali americani. Lo stesso che ha ordinato tutta la produzione di Cibachrome che utilizzerà per le sue foto fino a quando non saranno esaurite, ponendo cosi fine alla sua carriera. Un fotografo che ha una visione del paesaggio intimo, da rendere attuali immagini di 30 anni fa. Un uomo che ha passato la sua vita a fotografare, e non un fotografo dopolavorista comune. Personalmente non mi reputo neanche un brufolo di Burkett.
non lo conoscevo, grazie! ho visto una decina di foto a caso dal suo sito e già con il cell ho percepito bellezza. le riguarderò al pc perchè sembra meritare molto. così di botto mi pare... ecco... un pittore. grazie del post!
ho visto un servizio su burkett di come sviluppa le sue foto,ha in casa un laboratorio fotografico analogico professionale e usa una tecnica personale per raggiungere quell'effetto d'intimita' alle sue foto.che nella composizione potrebbero essere banali,ma poi si trasformano in una foto artistica.diciamo che e' un guru di post produzione analogica.al pari di guri dell'era digitale
Miguel, c'è però una certa differenza. Diciamo che Burkett è un guru del colore. Le sue immagini partono con composizioni efficaci, giocando sui contrasti cromatici e texture, che grazie alla sua esperienza con Cibachrome, vengono esaltati nei colori in camera oscura. Questo lo rendono unico. Chi osserva una sua mostra, rimane estasiato come si rimane estasiati davanti a dipinti. I guru di PS invece manipolano anche elementi inesistenti in fase di scatto.
antonio condivido il tuo pensiero,pero' se vedi il video di come sviluppa i negativi e l'attrezzatura che ha a disposizione,anche li' rimani a bocca a aperta.sicuramente e' un artista a 360 gradi,pero' se non avesse quelle conoscenze di post produzione analagica e quella attrezzatura,le sue foto sarebbero' piu'anonime propio perche le composizione sono molto semplici e comuni.
Miguel credo che una conoscenza di post produzione, che sia camera oscura o chiara, è essenziale. E gli scatti di tutti, senza post produzione, sarebbero totalmente diversi, questo perché la fotografia è bidimensionale, e sta a noi con composizione, ricerca della luce, mood e dei colori in fase di scatto, e bilanciamento colore, contrasti ecc in post produzione, a dare il giusto peso agli elementi nella composizione, e questo accade maggiormente nei paesaggi intimi, dove non viene rappresentata la bellezza di un grande scenario, ma dei veri e propri ritratti di piccoli porzioni di paesaggio. Personalmente non ritengo banali le composizioni di Burkett. La semplicità non è banalità, e riesce sempre a far navigare l'occhio nel frame con delicatezza dei colori ed estasi. Almeno imho
Grandissimo fotografo. Ho il suo intimation of paradise. Credo si sia ispirato ad un altro pilastro della fotografia di paesaggio intima: Eliot Porter.