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Acqua - sistemi di filtratura


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avatarjunior
inviato il 24 Settembre 2019 ore 18:27

@ hai ragione Max-pixel.
Ma ignorerò ciò che dice Ooo, per evitare le sue provocazioni.
Specifico, inoltre, che non lavoro per nessuna azienda che produce sistemi di filtrazione, anzi non lavoro per nessun privato...

Detto ciò, alcune risposte:
@ironmau
Nell'impianto ad osmosi, le cartucce sono due quella a carbone attivo e quella per le particelle solide. Queste sono a monte dell'impianto vero e proprio e servono a pre-filtrare l'acqua eliminando cloro residuo (dannoso per le membrane), i solidi sospesi e gli eventuali residui di ossidi rilasciati (cosiddetta ruggine) . Le cartucce sono "consumabili" e vanno cambiate, preferibilmente, una volta all'anno.
Le membrane, invece, sono il cuore del sistema: attraverso una pompa, l'acqua viene spinta verso la membrana osmotica (un filtro con pori grandi pochi micron): passano le molecole d'acqua e vengono trattenuti batteri, alghe e i sali disciolti (in base al fenomeno chimico-fisico dell'osmosi inversa).
Le membrane, poi si auto puliscono con un lavaggio in controcorrente.
In teoria non si dovrebbero mai cambiare, ma visto che c' è comunque un'usura è bene sostituirle ogni 3-4 anni.

avatarjunior
inviato il 24 Settembre 2019 ore 18:33

Antonche posso chiederti da quanto usi questo sistema ? Puoi fornirmi dei riferimenti ? Se non è possibile da regolamento del forum (non lo so sinceramente) puoi mandarmi qualcosa via messaggio privato ?
Alla fine del processo che tipo di acqua rimane dal punto di vista chimico e organolettico ?
Grazie

avatarsenior
inviato il 24 Settembre 2019 ore 18:40

I polifosfati servono a tenere in sospensione il calcare, evitando depositi. Il dosaggio nell'acqua dovrebbe essere di molto inferiore a quello presente negli alimenti. Sta di fatto che per me ha senso prevederlo solo sull'entrata dell'acqua sanitaria in caldaia, non sulle linee di acqua fredda, dove i depositi di calcare sono decisamente minori.
C'è da dire che, a detta di un tecnico di un'azienda produttrice di dosatori, resta tutta da dimostrare la loro efficacia quando la temperatura dell'acqua supera i 50/60 gradi.
Per quanto riguarda le contaminazioni batteriche, ritengo sia molto facile rinvenirle in qualsiasi impianto idrico domestico, in particolare dove sono presenti accumuli, serbatoi, autoclavi, ecc. Che andrebbero periodicamente disinfettati.

avatarjunior
inviato il 24 Settembre 2019 ore 18:40

@tristero
Purtroppo non conosco la normativa specifica sulle caldaie e non ho mai approfondito la questione polifosfati. Sicuramente quello che posso dirti è che se ci sono polifosfati, si ritroveranno sia nell'acqua calda che in quella fredda...
Ci potrebbero essere quindi problemi di contaminazione dell'acqua da bere nel terminale del rubinetto. In base alla vecchia normativa, mi pare di ricordare che la loro presenza non fosse ammessa per le acque destinate al consumo umano, ma le cose potrebbero essere cambiate con la nuova normativa o addirittura con qualche delibera regionale (ebbene sì, in Italia è anche possibile questo...).
Personalmente ritengo un sistema di addolcimento classico (con le resine scambio cationico) più sicure, ma questo è un parere.
Se hai dubbi sul rilascio di polifosfati oppure dalle vostre parti c'è un rischio concreto di qualche contaminazione da sali disciolti (ad esempio da noi c'è un alto rischio da fluoruri...) allora ti consiglio di prendere seriamente in considerazione l'ipotesi dell'osmosi inversa che dovrebbe abbattere quasi completamente (per le percentuali precise fai riferimento alle specifiche tecniche del costruttore) la contrazione di polifosfati e di altri contaminanti in uscita.

avatarjunior
inviato il 24 Settembre 2019 ore 19:15

@ Max-pixel
Uso questo sistema combinato da circa due anni e ti posso dire che, una volta trovata la giusta miscelazione (entrambi i sistemi hanno una valvola che permette di regolare la durezza e la conducibilità dell'acqua in uscita), non torni più indietro: quando ti sei abituato alla TUA acqua osmotizzata e bevi quella dalla bottiglia di plastica, specialmente a temperatura ambiente, ne avverti tutto il sapore "plasticoso" che ora non percepisci.
Non so se posso darti riferimenti, ma il mi consiglio è di rivolgerti ad un tecnico specializzato della tua zona: non solo ti dimensionera' l'impianto in base alle tue esigenze, ma avrà anche un contatto diretto con i fornitori (i quali difficilmente vendono a privati).

avatarsenior
inviato il 24 Settembre 2019 ore 20:13

Se hai dubbi sul rilascio di polifosfati oppure dalle vostre parti c'è un rischio concreto di qualche contaminazione da sali disciolti (ad esempio da noi c'è un alto rischio da fluoruri...) allora ti consiglio di prendere seriamente in considerazione l'ipotesi dell'osmosi inversa

Grazie per la risposta. Mi informerò sulla osmosi inversa, ma credo che farò anche una cosa alla quale penso dal trasloco, ovvero chiedere alla ASL informazioni sui polifosfati e sulla loro eventuale dannosità. Potrei anche avere delle paure infondate.
Poi quando cambierò caldaia, a breve perché questa ha una decina d'anni, deciderò cosa fare.

avatarjunior
inviato il 24 Settembre 2019 ore 20:31

Di nulla Trystero.
Per questo ho deciso di rientrare nel topic: per cercare di mettere a disposizione la mia esperienza a chi è realmente interessato all'argomento e non certo per atteggiarmi ad "oracolo".
;-)

avatarjunior
inviato il 24 Settembre 2019 ore 22:14

Le membrane, invece, sono il cuore del sistema: attraverso una pompa, l'acqua viene spinta verso la membrana osmotica (un filtro con pori grandi pochi micron): passano le molecole d'acqua e vengono trattenuti batteri, alghe e i sali disciolti (in base al fenomeno chimico-fisico dell'osmosi inversa).
Le membrane, poi si auto puliscono con un lavaggio in controcorrente.


Molto interessante, però mi sorge un dubbio: se il cloro che ha funzione disinfettante, viene neutralizzato a monte delle membrane perchè queste non lo possono tollerare, come viene tenuta sotto controllo la crescita batteria sulle membrane stesse?
Anche se l'acqua a monte in teoria è già disinfettata, credo che sulle membrane ci siano comuque batteri pronti a colonizzare. Si aggiungono forse altri disinfettanti compatibili?

avatarjunior
inviato il 24 Settembre 2019 ore 22:36

Ironmau, la domanda è legittima.
Esistono altri metodi di sterilizzazione, sia di tipo fisico (raggi UV), sia di tipo chimico (agenti disinfettanti, ozono) che eliminano le eventuali colonie batteriche che dovessero crescere sulle membrane. Queste sono operazioni di manutenzione straordinaria.
Tuttavia si è visto che statisticamente, se vengono rispettate le tempistiche di manutenzione, le colonie batteriche non hanno modo di attecchire in maniera significativa sulle membrane (il materiale è scarsamente propenso ad ospitarle). D'altra parte la presenza di cloro nelle acque potabili serve appunto ad eliminare microrganismi (almeno quelli patogeni), che dovrebbero quindi essere praticamente assenti.
Infine, se anche si formassero, rimarrebbero comunque al di qua delle membrane e non potrebbero passare nell'acqua da bere.

avatarjunior
inviato il 25 Settembre 2019 ore 9:22

4 anni fa ho installato un impianto a osmosi.
è grande come un videoregistratore e sta comodamente sotto alla cucina, in orizzontale. Quindi come occupazione di spazio stiamo a zero.
Ha una portata di 1 litro al minuto e sono soddisfattissimo.
Dal punto di vista economico è una spesa maggiore, parzialmente compensata dal fatto che da quando ce l'ho giro sempre con delle borracce quindi di rado acquisto l'acqua.
La produzione di plastica nell'immondizia si è decimata e la comodità di non dover acquistare l'acqua e trasportarla a casa non è da sottovalutare.
Tutti quelli che bevono l'acqua a casa mia mi dicono che si beve molto più piacevolmente. Detto in parole povere è molto più leggera da deglutire.
Mi ricordo una volta la mia ragazza non era venuta da me per un paio di mesi perchè ero stato via per lavoro e quando ha bevuto il primo bicchiere ha detto: "aaah quanto è buona quest'acqua!" MrGreen
L'acqua del rubinetto da me puzza spesso di uovo marcio.

avatarjunior
inviato il 25 Settembre 2019 ore 14:30

bene, qualcuno può darmi dei riferimenti più precisi in merito alle ditte costruttici ?

avatarjunior
inviato il 25 Settembre 2019 ore 21:38

Io ho Dayton come addolcitore e Gicar (mi pare) per l'impianto dell'osmosi inversa.
Comunque la scelta delle ditte costruttrici dipende molto da quali tratta il tecnico installatore.

avatarjunior
inviato il 26 Settembre 2019 ore 9:09

Io ho l'Acqualife.
Avevo sentito tempo fa che tramite Radio Lifegate veniva venduto un impianto con sconti consistenti ma non so di che marca.

avatarsenior
inviato il 26 Settembre 2019 ore 22:36

Mi sono ritirato come comunicato in mp, perchè non avrebbe giovato al topic rispondere puntualmente agli insulti.


Vorrei chiedere una cosa.
L'acqua da bere costa un botto (specie le più buone), gli impianti per la depurazione seri come quelli che hanno anche i raggi UV nell'ultimo stadio del flusso anche.

Qualcuno ha esperienza di depuratori per avere l'acqua bevibile a livello condominiale?
Le spese vive e quelle di gestione, manutenzione, smantellamento impianto e ricostituzione impianto potrebbero essere veramente convenienti rispetto all'acquisto dell'acqua in bottiglia o alla gestione di un impianto domiciliare personale.
Ne avete mai parlato tra condomini e con l'amministratore?
Una volta che c'è l'impianto ogni condomino si va a prendere i suoi 5 litri quotidiani, mi sembrerebbe una cosa molto conveniente per tasca e schiena.
Se si è fatto con le antenne per vedere la televisione non capisco perchè non farlo per l'acqua da bere.

avatarjunior
inviato il 26 Settembre 2019 ore 22:41

Ooo la tua è una riflessione molto interessante.

... vediamo se qualcuno ha già affrontato il problema.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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