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Le Isole Galapagos


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Le Isole Galapagos, testo e foto by Pietro D'egidio. Pubblicato il 08 Settembre 2011; 0 risposte, 5496 visite.





Sto preparando il viaggio per andare in Ecuador, parto il 3 maggio. Fino a poco tempo fa non sapevo nulla di quel paese, ora sono nel pieno del pensiero per i preparativi. È un viaggio diverso dal solito. Vado per lavoro, con amici, e poi una settimana alle Galapagos. Sarò in quel paese con tanti amici equadoregni a cui potrò chiedere aiuto e notizie per le cose da vedere. Ma soprattutto porterò la mia attrezzatura fotografica e l'idea di fare molte foto, belle foto.
È la preparazione di un viaggio ma è diverso dal solito. Questo perché sono alcuni mesi che seguo il forum di Juza e allora voglio portare la attrezzatura giusta alla luce di quello che mi sembra di avere imparato. Niente supertele: troppo grande per il bagaglio a mano, troppo costoso per metterlo con i bagagli, troppo pesante per portarlo in giro a spalle con tutta la restante attrezzatura. A questo punto la focale maggiore è il 70-200 + il x2: troppo poco? Spendo per il 100-400? Decido di no, anche se pesa come il 70-200. Ne parlano male.Questo è il bello della preparazione di questo viaggio non posso sapere adesso se mi troverò nella condizione di pentirmene.







Ma dicono degli animali alle Galapagos: "in quale altro luogo che non sia il paradiso potrebbero gli animali mostrarsi tanto privi di timore?". E allora è fatta: vado con il 70-200 e invece di spendere per il 100-400 compero il trepiedi GITZO 1541T con una testa Gitzo GT5541LS. Sono 1300 grammi di peso e garantisce di tenere 8Kg., molto di più di quanto mi serva. Quindi troller, 1dsiii, 7d, 16-35, 24-70, 70-200, x2, polarizzatore b+w, nd 8, gitzo 1541t, testa, schede memoria a sufficienza, pc portatile, 2 memorie da 500G. Se me lo pesano al check in sono nei guai: o no? Il bagaglio a mano è fino a 10 kg: tolgo i due obiettivi più pesanti con le macchine, li metto al collo di due amici che partono con me ed è fatta!
Le passioni sono come i sogni e per entrambi non ti chiedi mai quante emozioni investi. E neanche quanti soldi. Io sono un viaggiatore. Sono nato sulla strada con Keroak ed è ancora il mio grande divertimento. Amo la pittura che da forma all'arte con l'aggiungere, al contrario della scultura che lo fa togliendo. E quanto sono vicini pittura e fotografia! Bienne, forme, colori: si possono fotografare le emozioni e anche i sogni. Qualche volta ci vuole molta nitidezza, altre molto poca.
E si possono raccontare storie. Fai un viaggio, scatti molte foto, prima ne selezioni alcune, poi fai un'altra selezione, poi ne fai un'altra ancora e ti accorgi di aver raccontato tre storie diverse.
Puoi raccontare il diario di un viaggio, fermare i momenti più emozionanti, selezionare le foto più belle, o la natura più strana. Ora vi racconto una delle storie.

Un aspetto interessante dell'Ecuador e la varietà etnica e culturale delle sue popolazioni concentrate in un paese molto piccolo. Ad accoglierci all'aeroporto, a Quito, la capitale, ci sono alcuni amici: Una di loro è di un paese molto vicino all'amazzonia, ma è bionda, alta e con gli occhi azzurri, altri sono con tutte le caratteristiche somatiche della popolazione andina, scoprirò che nella costa le caratteristiche somatiche sono ancora diverse. I nativi sono il 25% della popolazione, in maggioranza di etnia quechua, il 65% sono mestizos (di origine mista indigena ed europea, soprattutto spagnola). Poi ci sono gli afro-equadoriani e una piccola parte di rigine europea. È una paese povero, con il 50% di analfabetismo, un residuo molto penalizzante di una mentalità tipica di chi ha subito il colonialismo, ma sono capaci di sorridere. Il sorriso è parte frequente nella relazione, molto più che da noi.




E dopo una settimana a Quito siamo andati nelle Galapagos. Il viaggio lo ha organizzato Gigi che va per diversi mesi ogni anno in Equador, ed è stato perfetto. Si è affidato a mallku expeditions (Av. 10 de Agosto 2741 ? Ed. Modelo ? Of. 301 ? Quito ? Ecuador ?Tel/Fax: 593 2 255 0090 Cel: 593 8 808 0718 - E-mail: info@mallkuexpeditions.com - Web: www.mallkuexpedition.com). Nelle guide e su internet si legge di tutto su promesse di viaggio non mantenute, e su contrattempi, barche che non sono come ti aspettavi, dove si mangia male o addirittura non c'è acqua. Siamo andati in 5 con Cecilia, Roberta, Margherita e Guido e appena arrivati alla Isla Baltra (South Seymour) siamo stati accolti da una guida naturalistica che, dandosi il cambio con altre, non ci ha mai lasciati soli. Quindi il trasferimento alla Isla Santa Cruz (Indefatigable) e a Puerto Ayora. L'albergo, il Finch Bay Hotel, con piscina e una bella spiaggia, ve lo consiglio assolutamente.

Ci troviamo subito con un contatto "innaturale" per noi con una moltitudine di animali. Non hanno paura, ti puoi avvicinare o addirittura sono loro che si avvicinano. Subito dopo il primo assaggio di questa natura che appare subito straordinaria andiamo alla Estacion Cientifica Charles Darwin. "Le Galapagos sono un paradiso. Ma le chiavi non le tiene San Pietro: sono in mano alla natura. Sono il sogno dei patiti di Quark e la spina nel fianco di chi vuole Adamo plasmato nel fango e Eva nata da una sua costola." Ci accorgiamo che ogni passo ci porta dentro la matrice più profonda della natura. Nel 1835 Charles Darwin aveva 25 anni. Dopo gli studi di teologia stava girando il mondo da 3 anni quando si fermò alle Galapagos per sole 5 settimane. Osservando le differenze del carapace delle tartarughe e del becco dei fringuelli, diversi da isola a isola ebbe la "intuizione fondamentale". In quale altro posto Darwin avrebbe potuto averla? Quella intuizione gli permise di elaborare una teoria "rivoluzionaria", la teoria dell'evoluzione per selezione naturale. Visitare questa stazione di ricerca, se non siete stanchi, è il modo migliore per "entrare nelle Galapagos"







La tartaruga gigante ha dato il nome alle isole. Galapagos è il loro nome e significa sella in spagnolo. Lonesome George è l'unico sopravvissuto della sottospecie (ce ne sono 11) originaria dell'Isla Pinta, forse ha 150 anni e non riesce ad avere discendenti...anche se è sempre insieme a tante belle compagne. Ho scattato più di 5.000 foto, quasi tutte con il cavalletto, non ho usato mai il duplicatore x2 e quasi mai il 24-70. Trovo difficile fare una selezione radicale delle foto. Quelle che vi presento non so dire se sono le più belle. I pellicani che si tuffano in picchiata sono uno spettacolo che non vi posso mostrare, troppo lontani: dobbiamo inventarci un modo per portare con noi in aero il supertele in cabina, senza il rischio di farcelo rubare. I cormorani invece sono i soli uccelli marini inabili al volo esistenti al mondo. Raggiunsero le isole, non c'erano predatori, non avevano bisogno di volare e ne hanno perso la capacità.

Gigi è stato bravissimo nell'organizzarci il viaggio e siamo stati anche molto fortunati; infatti, compresi nel prezzo di 1400 dollari per tutta la settimana, abbiamo avuto una crociera di 4 giorni/3 notti a bordo del Daphne, con 4 marinai, un cuoco raffinato, un inserviente e una guida naturalistica. Tutto per noi 5 soli. Con il Daphne abbiamo riattraversato l'equatore e abbiamo puntato dritto, di notte, alla Isla Genovesa. Le altre isole che abbiamo visitato sono state Santiago, Bartolome e Seymour Northe. Avere la guida naturalistica con noi ci ha dato gli occhi per vedere cose che altrimenti non avremmo mai visto. Ma l'obiettivo del gruppo non era la fotografia, sia per gli orari delle escursioni che per i ritmi. Sono stati tutti molto buoni con i miei ritardi ma mi sono ritrovato l'appellativo di paparazzo degli animali. E le foto le ho dovute fare "di corsa".




Genovesa (Douwes of Tower) è all'estremo nord dell'arcipelago, a nord dell'equatore, la più settentrionale, ed è disabitata. Ancora, se possibile, più protetta e preziosa di tutte le altre isole perché non è stata raggiunta da altre specie animali. Ci siamo arrivati con un viaggio notturno di 9 ore e al nostro risveglio, usciti dalla cabina, era lì. Capisci subito perché i primi esploratori chiamavano le Galapagos Las Islas Encantadas! Genovesa è il regno delle sule, delle fregate, dei fetonti becco rosso, dei gabbiani codadirondine, delle sule di Nazca. Il giorno successivo ci siamo svegliati alla Isla Santiago che è stata un punto strategico per pirati e balenieri. Puerto Egas con le sue spiagge scure fu fino al 1960 utilizzata come miniera di sale,
ora è il rifugio di fringuelli, colombe e aquile. Più tardi siamo arrivati alla Isla Bartolomé, al largo della costa est di Santiago. È un'isola vulcanica con crateri recenti, moti dei quali inattivi, ma dal colore primaverile per l'erba. È un posto fantastico per lo snorkeling tra migliaia di pesci di tutte le grandezze e colori, pescecani (innocui) e tartarughe marine ed è facile incontrare anche i pinguini delle Galapagos.

Il gabbiano della lava è il più raro del mondo, se ne contano solo 400 individui distribuiti lungo le coste dell'arcipelago. Che fortuna! Sono comparsi sulla Daphne alle 8 di mattina quando eravamo di fronte a Genovesa. Sono salito sul ponte e ho avuto solo pochi secondi per scattare. Gli animali alle Galapagos hanno compiuto uno straordinario percorso evolutivo: abbiamo i cormorani non volatori, i pinguini delle Galapagos (l'unico pinguino tropicale al mondo, complice la corrente di Cromwell), le sule dai piedi azzurri e quelle dai piedi rossi, i fringuelli con 13 varietà diverse ? i becchi si sono adattati alle possibilità di alimentazione peculiari di ciascuna isola -, le tartarughe con la diversità dei loro carapaci.

La sula dalle zampe rosse è una delle 4 specie di sule presenti sulle isole. Fanno il nido sui rami delle mangrovie o su arbusti vari o sugli alberi. Durante il corteggiamento solleva i piedi con un movimento lento e sussiegoso, poi si anima, si inchina, apre le ali, fa i regali alla corteggiata e alla fine, quando gli è andata bene, li vedi "baciarsi" sfregando il becco tra di loro. Nelle isole ci sono due specie di fregate. Sono uccelli con una apertura alare imponente e li vedi che si lasciano trasportare sopra le scogliere dalle correnti termiche. Non posso tuffarsi in acqua e aggrediscono gli altri uccelli in volo costringendoli a lasciar cadere o rigurgitare il loro bottino per poi gettarsi in picchiata e afferrarlo al volo. Ah, se avessi avuto il supertele!
Le fregate hanno una strategia opposta alle sule per conquistare la compagna: si mettono in mostra. Il maschio gonfia la sacca rossa sul collo e aspetta che una delle femmine che lo sorvola lo scelga per la stagione dell'accoppiamento.





Pietro Fausto D'Egidio è un medico di Pescara. Appassionato di viaggi e di fotografia ha cominciato girando l'Europa in autostop con una Canon FTB. Il sito di Juza Nature Photography lo ha spinto a dare una forma presentabile alle foto dei viaggi. Comincia ora la stagione per tornare a cercare l'orso marsicano.



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