| inviato il 22 Ottobre 2019 ore 10:01
In ogni caso, chi tiene un oggetto per una settimana non può che averne una conoscenza superficiale. Di conseguenza non riuscirà a vederne, prima ancora che a comprenderne, i veri punti di forza e quelli di debolezza. Si tratta del resto di un atteggiamento oggi molto ben visto, e di conseguenza propagandato, proprio perché è su di esso che si regge il consumismo sfrenato che a sua volta imbottisce di denaro le multinazionali. E riempie le discariche, che per convenienza sono state spostate nei paesi più poveri della Terra dato che non sappiamo più come smaltire. Il che non impedisce che il venerdi e il sabato si vada tutti insieme alla manifestazione per inneggiare a Greta Thunberg e sentirci tutti ecologisti. Di ritorno dalla vacanza nel luogo esotico per raggiungere il quale abbiamo preso un aereo che brucia 7 tonnellate di cherosene l'ora, quando va bene. |
| inviato il 22 Ottobre 2019 ore 10:02
Diciamo che... per me il passaggio da D300 a D7000 ha costituito un bel passo in avanti mentre non posso dire la stessa cosa del precedente passaggio da D200 a D300, nel senso che guadagnai in velocità operativa e riduzione del disturbo ma nulla più (i due corpi sono identici in quasi tutto) Guardando le foto della D7000 vedo comunque una migliore resa del colore rispetto alla D300 e così via per tutti i modelli successivi D7100-7200 Ma... la scimmia della D200 mi tornò un paio di anni fa andando a vedere le vecchie foto (si calcoli che ho cambiato due D200 con 80.000 scatti l'una). Una prima volta la pulce nell'orecchio mi 'entrò' guardando le foto di un amico -sempre con la D200- ma la cosa finì lì. Poi dovetti fare una selezione di immagini 'storiche' nel mio archivio e fu lì che mi accorsi del vantaggio delle immagini fatte con la D200. Balzavano tutte all'occhio per la stupenda resa del colore in tutte le situazioni, ed il bello è che, a quei tempi, per ottenere la massima velocità operativa scattavo solo in jpg. In sostanza, esattamente tutto quello che altri estimatori stanno scrivendo qui. Per uno come me che sono un 'pixel peeper' onestamente 10 mpix sono pochi per fare paesaggio (molto meglio, allora una D7000), ma bastano e avanzano per altri generi come il ritratto. Ammetto che la D200, oggi, non sia una macchina 'generalista' perché ha pochi pixel e soffre agli alti iso; dove, per 'generalista' intendo una camera che sia adatta un po' a tutto: sport, ritratto, paesaggio ecc... La D200 oggi è una macchina 'di nicchia', un attrezzo alternativo per chi già dispone di un corredo completo e sia alla ricerca di una resa del colore molto speciale. Tuttavia, per chi entra nel mondo reflex può costituire un'eccellente base di partenza (sempreché non si faccia 'scimmiare' dalla voglia di pixel e iso -cosa comprensibilissima-) |
| inviato il 22 Ottobre 2019 ore 10:03
La tecnologia va avanti e se ci semplifica (di molto) è meglio. Sono comunque d'accordo con te sul fatto che da qualche anno a questa parte, si cambiano troppo precocemente corpi e corredi per cercare quel 0,1ev in più di gd, o un af impercettibilmente più reattivo, ml ecc.. Questo si che è consumismo spasmodico. |
| inviato il 22 Ottobre 2019 ore 10:22
Quoto Gsabbio, riproponendo un tema cui ho accennato in un commento precedente. Qual è la percentuale di scatti dedicati a foto "normali" e quale quella a paesaggi, preparati ed eseguiti nel modo dovuto, altrimenti con la supermacchina si fa solo danno, macro, sport eccetera? Come mai all'inevitabile percentuale minore dello scatto specialistico o estremo si attribuisce l'importanza di gran lunga maggiore? Non sarà che avviene per la necessità di propagandare e di conseguenza far apparire indispensabili le caratteristiche che l'industria attribuisce al suo prodotto per farlo sembrare chissà cosa sempre e solo sulla carta, distraendo dai suoi limiti che non ha intenzione di risolvere, dato che oggi è in tale contesto che si opera la propria scelta nel 95% dei casi, derubricando l'utilizzo primario tra le varie e eventuali? Tutto questo suggerisce anche un ulteriore elemento cui fin qui ho evitato di fare riferimento ma che ho sempre visto nella sua evidenza marchiana in questo contesto e in altri similiari, che sta riducendo la fotografia e il movimento che ne deriva a una gran caciarata. La compulsione al capolavoro. Perché invece non ci si limita a scattare, se possibile al meglio che si può, dato che come insegna la storia della cinematografia il capolavoro è un evento del tutto casuale e non preventivabile? Quando ci si pone nei confronti dell'opera con l'intenzione di realizzarne uno, applicando tutte le regole conosciute con la massima diligenza escono fuori sistematicamente le ciofeche peggiori. Calligrafiche, paludate e pretenziose: veri e propri mattoni, quando va bene. Senza contare che chi non ha i mezzi, in primo luogo culturali, al riguardo esprime il peggio di sè stesso, in termini di pacchianeria, estremizzazione, banalità e scontatezza, pedissequa reiterazione di temi visti e rivisti secondo un'inevitabile tendenza al peggioramento, al cattivo gusto e così via. Ficchiamocelo in testa: non siamo tutti dei Brassai o degli Eisenstein e mai lo diventeremo. Se abbiamo una possibilità al riguardo è solo scattando senza porci obiettivi di sorta: se poi le cose devono succedere, succederanno. Senza che ce ne accorgiamo. |
| inviato il 22 Ottobre 2019 ore 10:38
“ La tecnologia va avanti e se ci semplifica (di molto) è meglio. „ Verissimo, ma attenzione: tutte le cose non hanno soltanto una valenza univoca ma un insieme di esse. Gli pseudo-fotografi di oggi tra i quali mi annovero io per primo, e tra gli ultimi per merito e capacità, in realtà meri programmatori di dispositivi elettronici atti alla cattura della luce, con tutti gli automatismi dai quali si fanno assistere non saprebbero fare una foto con le macchine di un tempo. Mediante le quali sono stati realizzati capolavori che oggi non siamo proprio capaci non di ripetere, ma proprio di concettualizzare. E' lo stesso discorso della Formula 1. Oggi piloti-robottini corrono su circuiti insignificanti in quanto privati di ogni difficoltà (la sicurezza innanzitutto). Negli anni 1930 correvano a oltre 300 all'ora lo stesso, su macchine che erano bare ambulanti, stavano in strada per scommessa ed erano montate su gomme da bicicletta, con freni che erano dei rallentatori quando andava bene e senza l'aiuto di aerodinamica ed effetto suolo, su tracciati che evidenziavano le capacità di ognuno in maniera implacabile. Io dico che un Nuvolari o un Caracciola, se messi su una macchina di oggi dopo la necessaria presa di confidenza riuscirebbero perché hanno dei fondamentali solidissimi. I Verstappen e i Leclerc, si stamperebbero contro un albero in prima, dopo 10 metri. |
| inviato il 22 Ottobre 2019 ore 10:59
“ Per uno come me che sono un 'pixel peeper' onestamente 10 mpix sono pochi per fare paesaggio (molto meglio, allora una D7000), ma bastano e avanzano per altri generi come il ritratto. „ Che cos'è il paesaggio? Una vista per forza di cose d'insieme di un luogo particolarmente significativo da punto di vista naturalistico o mera cornice entro la quale possiamo scorgere la voglia di fragola della signora che si affaccia alla finestra della casa posta sul cocuzzolo a chilometri di distanza dal punto di ripresa? Rispondendo a questa domanda capiremo anche se una colorimetria conferita a tutto l'insieme, del quale esalta la naturalezza, ha importanza maggiore o minore rispetto al particolare che a buon bisogno manco si nota e che comunque non cambia una virgola alla realtà dell'immagine nella sua interezza. |
| inviato il 22 Ottobre 2019 ore 11:05
una cosa è certa, non toccate la d80 a pistone!!!! |
| inviato il 22 Ottobre 2019 ore 11:06
Fermo restando che se si fosse (s)ragionato come siamo spinti a fare oggi dalle necessità propagandistiche dell'industria di settore, i capolavori di Van Gogh, Monet e Gauguin e in genere dell'impressionismo non solo non avrebbero avuto motivo di esistere, ma sarebbero stati spernacchiati a oltranza. (Questo quadro non ha definizione!) Avremmo avuto soltanto un iper-realismo puntillistico. Infatti Rousseau fu preso in giro molto a lungo persino dai suoi colleghi e si affermò solo per la sua determinazione. |
| inviato il 22 Ottobre 2019 ore 11:08
“ una cosa è certa, non toccate la d80 a pistone!!!!MrGreenMrGreen „ E se invece provassi a rispondere nel merito delle mie osservazioni? ;) |
| inviato il 22 Ottobre 2019 ore 11:11
Spero tu non lo faccia |
| inviato il 22 Ottobre 2019 ore 11:15
“ Che cos'è il paesaggio? Una vista per forza di cose d'insieme di un luogo particolarmente significativo da punto di vista naturalistico o mera cornice entro la quale possiamo scorgere la voglia di fragola della signora che si affaccia alla finestra della casa posta sul cocuzzolo a chilometri di distanza dal punto di ripresa? Rispondendo a questa domanda capiremo anche se una colorimetria conferita a tutto l'insieme, del quale esalta la naturalezza, ha importanza maggiore o minore rispetto al particolare che a buon bisogno manco si nota e che comunque non cambia una virgola alla realtà dell'immagine nella sua interezza. „ In definitiva, quella che l'industria di settore tenta d'imporre, riuscendoci, è una scala di valori sovvertita: quello che conta non è il paesaggio (di quelli ce ne sono tanti) o la capacità con cui lo si ritrae (coi mezzi che vi forniamo oggi sono buoni tutti, poi i risultati li vediamo), ma lo strumento usato per riprenderlo. Molto giusto. |
| inviato il 22 Ottobre 2019 ore 11:29
Ho gia' ordinato il marmo di Carrara per fare molte statue a Leo_Pistone e metterle in ogni piazza italiana Mi permetto di aggiungere: prima della bella foto viene il piacere di farla. E piuttosto, se devo, accetto qualche compromesso di resa, ma non transigo sul gusto del tutto personale, irrazionale e feticista di scattare con una bella macchina ed obiettivo allegato: se devo usare una plasticaccia senz'anima piuttosto vado in giro col cellulare. Ed e' anche per questo che ho cercato le macchine (D80, D200, D300, D700), le relative lenti (tutte AI '60&'70) e alcuni vecchi AF-D. |
| inviato il 22 Ottobre 2019 ore 11:32
Una statua? No, mi basta un mezzobusto (citazione da "Operazione San Gennaro") |
| inviato il 22 Ottobre 2019 ore 12:18
HAHAHA ! Falli secchi tutti ! |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 242000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |
Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |