| inviato il 16 Settembre 2019 ore 17:47
Francesco.Merenda il tuo ultimo intervento è da me condiviso e penso lo sia per tutti .
Concordo anche con Alessandro Pollastrin .
Insomma , il giusto compromesso nelle cose è sempre il meglio . E' vero che la vita di oggi è in continua accellerazione (e dal punto di vista biologico la cosa è molto dannosa ... se tra voi c'è qualche medico concorderà con me) .
E' altresì vero che oggigiorno si tende a non assaporare momenti e piccole gioie .
Ma questo non significa che ognuno di noi non sappia cogliere il suo equilibrio personale tra innovazioni , vizi ed apprezzamento di quel che vede , sente , tocca , conquista ed utilizza .
Una vita statica non fa per me , ma nemmeno l'avere tutto subito senza sforzi e senza desiderio prima . Avere tutte le lenti EF serie "L" Canon ora e gratuitamente , farebbe si che entro breve perderei interesse .
Invece desiderandoli man mano , risparmiando per acquistarli , fantasticare su quando li userei , rammaricandomi di non averlo quando sarebbe invece occasione perfetta , ammirando le foto altrui con quella lente : ecco , cosi ogni lente che io acquisto e magari non è strettamente necessaria come dite voi , per me quella lente è apprezzatissima ed è un giocattolo con cui mi ci divertirò per tanto tempo .
Forse è questo che intendete dire anche voi ?
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| inviato il 16 Settembre 2019 ore 18:09
“ Francesco.Merenda il tuo ultimo intervento è da me condiviso e penso lo sia per tutti . „
Vedi Yellowstone... in teoria credo anche io.
Ma in pratica, a parte sia diffuso dirlo a parole, penso di no.
Non mi riferisco a te, sia chiaro, ma dico in generale.
E ti dico questo perchè, alla fine, quasi sempre mi sento dire che "quel che conta è il risultato"
E senza fare troppa filosofia, partire da questo assunto porta inevitabilmente in una direzione, innesca un meccanismo.
Cioè, se conta il risultato, è facile che il pixel in più sia meglio averlo anziché no, l'autofocus più veloce perché no, qualche iso in più va sempre bene, e così via.
Cioè, io credo che un certo grado di limite (compatibile e relativo al tempo che si vive) possa essere sano.
Ma non credo che questo sia il pensiero (concretamente) più diffuso oggi in fotografia... |
| inviato il 16 Settembre 2019 ore 18:54
Guarda , io nel mondo della fotografia cerco di muovermi in punta di piedi perchè non sono certo autorevole .
Però questo non mi preclude di avere un mio punto di vista .
Ed in merito a questo :
“ E ti dico questo perchè, alla fine, quasi sempre mi sento dire che "quel che conta è il risultato" „
Io la vedo come te e mi spiego facilmente con un esempio . Ritratto .
Ecco , il ritratto è qualcosa su cui punto moltissima attenzione . Mi piacciono molto le fotografie di ritratto perchè in quella foto cerco di leggerci il più possibile . C'è un mondo in un ritratto ... e questo mi condiziona al punto che quando passeggio per città , osservo tutti e le espressioni di tutti (we , non da maniaco eh !)
Un ritratto rubato per strada per me ha un valore particolare . Racconta una storia spontanea ed è appunto un furto di un attimo altrui in cui sol la sua esteriorità può comunicarci qualcosa . Forse aiutati dalla contestualità e da altri fattori esterni , ma ha un certo peso . Col ritratto rubato abbiamo una diapositiva rubata del soggetto . Un attimo che non avremo mai più .
Un ritratto in posa , in studio e con tutte le illuminazioni o preparazioni ha anche esso un valore . Un peso differente , completamente differente . Il sorriso sappiamo essere finto o comunque costruito . La location e l'abbigliamento o il trucco della modella è quello che il fotografo vuole fotografare (hai visto mai una donna nei boschi camminare con tacchi a spillo o in lingerie ? Io no ) . E' creatività del fotografo messa in campo per essere fotografata . Ed anche durante lo scatto , egli vorrà plasmare ciò che vede con le infinite potenzialità e tentativi che ha a disposizione .
Sempre ritratto è , ma due generi di fotografia completamente differenti .
Pertanto quel che conta è il risultato un par de balle : nel primo caso abbiamo una storia mentre nel secondo abbiamo una storia completamente differente .
La post produzione : il risultato di cosa ? L'interpretazione del fotografo prosegue nella post ed è fortemente influenzata da quel che di è avuto a disposizione prima . Quindi il risultato è il frutto di tutto un percorso . |
| inviato il 16 Settembre 2019 ore 19:01
Caro Yellowstone... beh, mi pare che abbiamo più di un punto condiviso 
Se mai ne avessi voglia, ti segnalo una cosa che ho scritto nel mio blog, proprio rispetto al "risultato"
www.francescomerenda.com/fotografia-conta-risultato/
Credo (spero) tu possa condividerne qualche assunto |
| inviato il 16 Settembre 2019 ore 19:01
"Volevo aprire un topic su questo (e magari lo faccio)"
Francesco dai, che parliamo un po' di filosofia dell'agire fotografico
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| inviato il 16 Settembre 2019 ore 19:27
“ Quale dei due:
Il limite limita?
Oppure
Conta più il viaggio o raggiungere la meta? „
Entrambi... anche se le risposte sono già state spesso sviscerate può essere comunque interessante pungolare un po' di teste qui dentro. |
| inviato il 16 Settembre 2019 ore 19:34
“ Entrambi... anche se le risposte sono già state spesso sviscerate può essere comunque interessante pungolare un po' di teste qui dentro „
Caro Vafudhr... in effetti temo che su tutto si sia detto di tutto
Probabilmente l'unica cosa che rinnova sono le uscite di fotocamere e obiettivi a ben guardare.
Ma l'auspicio è sempre che qualcosina, non nuovo che l'è dura, ma che ci sia (a tutti noi) di stimolo minimo... c'è sempre
E poi, alla brutta parata, può sempre essere un'occasione in più per una sana rissa  |
user177356 | inviato il 16 Settembre 2019 ore 20:25
Francesco, repetita juvant. |
| inviato il 16 Settembre 2019 ore 20:36
Francesco, tu non sei anziano. Io si purtroppo. Comunque le due ipotesi sono ambedue molto stimolanti, ma credo che andrebbero tenute separate, almeno io credo. Scegli, il limite è forse più filosofico, il viaggio (il risultato vs processo) forse è più abbordabile. Forse ... |
| inviato il 17 Settembre 2019 ore 12:33
Pero' vuoi mettere che divertimento perdersi fra tap consolle dock usb, bersagli da centrare e verificare,front focus e back focus?Le fotografie non si caricano al 100% perchè non ci stanno ,non servono oppure tanto ce ne sono altre mille oppure,se fossero caricate non si tratterebbe di grande maestro o artista,oppure tanto sono gratis...
ma se fossero caricate si apprezzerebbe la "bonta" dell'ottica come pure le sue imprecisioni,ma il cui potenziale come quello della macchina andrebbe ipoteticamente oltre quello del fotografo o delle sue relative necessità...
ma alcuni test potrebbero rivelarsi scarsamenti attendibili, perchè se il problema è rilevato oltre oceano come qui da noi potrebbe sorgere qualche dubbio...per tutti quelli che invece parlano di grande nitidezza,come elemento di paragone, rispetto a qualcosa di testato con lo stesso metro di giudizio.Se poi si cerca la foto buona allora si paga e il valore non puo' essere zero.
Le foto poi si ridimensionano e nel ridimensionarle il software lavora sui bordi e sui contorni per trasferire quella sensazione di nitidezza sul monitor,dove le foto si vedono spesso in piccolo...
monitor che ancora stentantano ad aumentare la risoluzione perchè seguono il mercato,orientato ai giochi o alla scrittura e multimedia.
Molte volte si è dibattuto sull'utilità dell'aumento della dimensione del sensore e sul numero dei pixel,che inevitabilmente sono cresciuti,ma che poi rispetto ai "contenuti" della foto scattata con lo smartphone, o dal fotografo con i like sul forum o sul web, i pixel non servono e risultano assai superflui,perchè spesso si valuta l'immagine con un soggetto non troppo elaborato e qualche volta con una frase sotto piuttosto evocativa, che cerca di suscitare una risposta emotiva.
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