| inviato il 29 Agosto 2019 ore 19:51
"penso essere stato sempre estremamente chiaro negli scopi e nella forma riguardo allo scambio foto", Confermo quanto scritto da Leo. |
| inviato il 29 Agosto 2019 ore 19:51
“ Nic HBC avrebbe preso la Leica Q a occhi chiusi „ Ale, ma non voleva il 50? |
user117231 | inviato il 29 Agosto 2019 ore 20:01
Non lo so Francesco, non mi sono convinto.. sarà che ultimamente ho un calo della vista da vicino e quando metto su gli occhiali mi scatta automaticamente il "WOWWWW", ma direi che vederci nitido è sempre meglio che vederci un pò alla così così. L'effetto sogno lo lascerei appunto ai sogni... |
| inviato il 29 Agosto 2019 ore 20:06
è normale, i gatti adulti non vedono bene da vicino. |
| inviato il 29 Agosto 2019 ore 20:10
“ Non lo so Francesco, non mi sono convinto.. sarà che ultimamente ho un calo della vista da vicino „ A chi lo dici... se non metto gli occhiali da lettura mi sembrano tutti così morbidi e lisci..... “ ma direi che vederci nitido è sempre meglio che vederci un pò alla così così. L'effetto sogno lo lascerei appunto ai sogni.. „ Gatto, puoi sempre comprarti un Otus e fotografarci radici, che appaiono in genere molto appaganti |
| inviato il 29 Agosto 2019 ore 20:16
“ non voglio convincere lui, non credo convincerà lui me „ Francesco sono perfettamente d'accordo con quanto scrivi, del resto io sono tra voi per imparare e si impara solo se ci sono opinioni diverse! Detto questo e non per insistere, ma solo per proseguire, sul “ più brutta che bella „ non c'è niente da dire, o piace o non piace e questo è evidentemente un fatto assolutamente personale. Ma se la questione è la sottrazione, io allora ( e naturalmente è ancora un parere mio) la ricercherei nell'assenza. Se una immagine non deve dire tutto, se non deve saturare (l'espressione è di Carlo Riggi, fotografo per passione e psicoanalista per professione) allora deve lasciare a chi guarda uno spazio di non detto, non deve cioè presentarsi come tautologia, cercando di sfuggire al suo peccato originale che è quello che la vede sempre legata a un referente. In altre parole, io sposterei la sottrazione, l'assenza, dalla forma al contenuto. Evanescenza, suggesstione, vaghezza? Assenza appunto! Ma è naturalmente solo il mio personale modo di vedere la questione |
| inviato il 29 Agosto 2019 ore 20:17
Francesco avrebbe impostato il crop in camera |
| inviato il 29 Agosto 2019 ore 20:20
Grazie Vincenzo, e grazie Francesco per la vostra "testimonianza" |
| inviato il 29 Agosto 2019 ore 20:50
“ ...la ricercherei nell'assenza. Se una immagine non deve dire tutto, se non deve saturare (l'espressione è di Carlo Riggi, fotografo per passione e psicoanalista per professione) allora deve lasciare a chi guarda uno spazio di non detto, non deve cioè presentarsi come tautologia, cercando di sfuggire al suo peccato originale che è quello che la vede sempre legata a un referente. In altre parole, io sposterei la sottrazione, l'assenza, dalla forma al contenuto. Evanescenza, suggesstione, vaghezza? Assenza appunto! „ Sono molto d'accordo. Come concordo sul fatto che l'assenza non si determina urbi et orbi attraverso una qualche particolare scelta. Mi è capitato per esempio di parlare recentemente, in un evento dedicato al monocromatico, dell'uso del macrocontrasto rispetto al micro, nel bianconero, per cambiare e piegare le "gerarchie" dell'esplicito e dell'occulto, del detto e dell'omesso, di ciò che deve colpire l'osservatore e di ciò che deve non poter afferrare... Tutte le componenti di una fotografia contribuiscono a crearne senso e forza (o debolezza), e quindi è chiaro non può essere la nitidezza in particolare a farlo, di per sé. E' però altrettanto chiaro che qui (nel topic dico) parliamo di una questione in specifico. E ne parliamo nelle sue manifestazioni più spinte. E per quanto riguarda me perlomeno, ne parliamo in termini di applicazione generale, dando per scontato che la vita è piena poi di condizioni particolari. E quindi di eccezioni. Ed è tenendo presenti queste cose insieme, che ritengo valga la pena di affrontatare il tema, pena il rischio di tornare ad atmosfere da curva nord: abituali in fotografia, ma che (soggettivo) non mi appassionano, sinceramente. |
| inviato il 29 Agosto 2019 ore 20:51
“ Francesco avrebbe impostato il crop in camera MrGreen „ Tutte le sai! |
| inviato il 29 Agosto 2019 ore 20:56
Il personaggio ipotetico del racconto che alla sera si collega computer, comodo nella sua sedia col proposito di votare le fotografie e valutarle attrverso cio' che vede...e se vede bene meglio è, non sembra del tutto immaginario. Nel confronto ideologico oltretutto non di rado si fa riferminento a quell'ampiezza di vedute, che sembra rivelarsi piuttosto a corto raggio,o di piccoli propositi.Come il libro non si giudica dalla copertina, cio' non si dimostra nella totalità dei casi.Grandi numeri e pixel,ma la nitezza per qualcuno è troppa o troppo poca, o lo sviluppo dei monitor non sembra seguire quello di altri prodotti,per non palrare delle lenti dei limiti, ottici che provati da vicino scontentano i piu' esigenti,o di come l'immagine va ridimensionata per essere poi mostrata sul web. |
| inviato il 29 Agosto 2019 ore 21:09
“ comodo nella sua sedia „ Caputo, io per coerenza uso una poltrona. La stessa che aveva Newton nello studio. Le foto restano quello che sono, è vero, ma io sto comodissimo e invecchio con gusto |
| inviato il 29 Agosto 2019 ore 21:14
Come uno Cheval Blanc del 1966 |
| inviato il 29 Agosto 2019 ore 21:19
Se e' tutto, tutto, tutto perfettamente nitido .... non c'e' piu' niente da immaginare. Puo' andare bene per un esattissimo rilievo architettonico o una documentazione tecnica, ma se la foto non rapisce la fantasia trascinandoti nel suo mondo non serve a nulla. Le magnifiche foto dei link di Morgana esemplificano bene cio' che ho appena scritto. |
| inviato il 29 Agosto 2019 ore 21:20
“ Cheval Blanc del 1966 „ Klasse! Ne ho trovata una boccia a 1.700,00, ma è solo dell'82 |
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