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La vecchia "nitidezza borghese" al tempo del tablet...


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avatarsupporter
inviato il 29 Agosto 2019 ore 9:38

A me pare evidente che esprime una certa "sparata", figlia di un tempo, di una polemica in atto, di un personaggio particolare.

Esatto. Il mio intervento era solo per bilanciare il punto di vista iniziale, con l'intento di dimostrare come si possa scrivere tutto e il contrario di tutto quando si trattano temi che coinvolgono aspetti percettivi in parte non razionali. E' come parlare di sesso e farlo. Si può parlarne senza una fine, ma si può praticarlo anche senza parlarne. C'è comunque molta differenza.
In aggiunta vanno considerate le tendenze modaiole, nate spesso in modo casuale o abilitate dalle innovazioni tecnologiche, poi amplificate dai mezzi di comunicazione, più che dal reale bisogno. Queste, vanno e vengono. Chissà, magari tra due anni uscirà un'app per il mosso creativo onirico e tutti faranno foto di questo tipo.

Per quello che riguarda me, che conto praticamente nulla, nella sostanza sono d'accordo con Cotroneo, pur senza vederci alcun riferimento socio-culturale. E' solo una questione di scelte pratiche e di comunicazione: non uso lenti particolarmente nitide (spesso a TA), le foto che faccio non ricercano la nitidezza globale esagerata e soprattutto pubblico sistematicamente a risoluzioni che impediscono di avvicinarsi (ingrandire) l'immagine. Sono infatti convinto che le immagini vadano viste alla distanza che l'autore stabilisce, non ha quella decisa dall'osservatore. Mi hanno sempre fatto sorridere quelli che, nei musei, si avvicinano ai quadri, alzano gli occhiali sulla fronte, strizzano gli occhi e cercano di cogliere il dettaglio facendo la faccia di chi si sorprende e approva.

Chiudo con una domanda: ma è utile far notare quando si diffonde un comportamento inefficace o è meglio approfittarne per emergere dalla massa? Se la ricerca esasperata di nitidezza porta a distrarre e spesso dimenticare il contenuto dell'immagine, chi ne fa un uso corretto, emergerà comunque perché, anche se fuori dallo stream, le immagine parlano da sole. Un po' come la favola dei vestiti nuovi dell'imperatore.
Tutti vorrebbero possedere lenti che costano come automobili, ma poi vedono le immagini di chi sa mettere le luci e ...wow!;-)

avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2019 ore 10:33

Seguo interessato

ma è utile far notare quando si diffonde un comportamento inefficace o è meglio approfittarne per emergere dalla massa? Se la ricerca esasperata di nitidezza porta a distrarre e spesso dimenticare il contenuto dell'immagine, chi ne fa un uso corretto, emergerà comunque perché, anche se fuori dallo stream, le immagine parlano da sole.


Anche questo un ottimo spunto di riflessione.

avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2019 ore 10:33

Ci sono foto che si osservano meglio ad occhi chiusi

avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2019 ore 11:47

Pierfranco la tocca piano... MrGreen

avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2019 ore 12:01

Quanto scrive il Cotroneo, forse un po' pessimista, mi fa pensare che la caratteristica del tempo del tablet sia la velocità di fruizione di beni effimeri.


Considerazione importante, perché l'incrocio tra oggetto e modelli di fruizione sicuramente è decisivo, riguardo a questa faccenda come molte altre, anche più rilevanti poi, nell'era delle fake news...
Inevitabilmente i secondi influenzano pesantemente il primo e lo condizionano (e ciò è normale), e questo determina molti "vizi" (o almeno tali per qualcuno) della fotografia attuale.
E qui il tema certo si espanderebbe non poco, perché per un'analisi attenta le cose che occorrerebbe mettere in relazione, contemporaneamente e non a "pezzi" sono parecchie...

“ A me pare evidente che esprime una certa "sparata", figlia di un tempo, di una polemica in atto, di un personaggio particolare. ?

Esatto. Il mio intervento era solo per bilanciare il punto di vista iniziale...


Pratica che culturalmente apprezzo sempre: anche la migliore delle idee, nel momento in cui diventa un totem e viene osservata come atto di fede, diventa perniciosa...
E quindi ben venga sempre un qualche ruolo di avvocato del diavolo!

Per il resto trovo apprezzabile quanto scrivi, compreso il saggio quesito conclusivo, la cui risposta è più o meno incorporata e che... condivido decisamente ;-)

avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2019 ore 12:13

il bisogno incontenibile di catalogare tutto da parte dell'uomo, ha radici profonde. L'uomo semplifica, e cataloga per paura, perchè solo se colloca sa identificare.La maggior nitidezza è la visione del "reale" quindi accostabile al materiale, "l'offuscato" il meno nitido è accostabile al mondo onirico, meno materiale o meglio all'immateriale.
Attualmente come periodo storico l'uomo vive uno stato materiale molto intenso, ricerca attraverso la materia e spesso si perde in essa, la materia più informazioni da più + è vicina alla realtà e più questa viene confusa con la verità.

Spero di essere stato sufficientemente contorto MrGreen

avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2019 ore 12:26

Spero di essere stato sufficientemente contorto


Sempre amor mio! Cool
Ma mica c'hai torto... ;-)

Sono infatti convinto che le immagini vadano viste alla distanza che l'autore stabilisce, non ha quella decisa dall'osservatore.


Mi era sfuggito questo punto. Altro fatto che condivido.
Una foto, in teoria, è anche l'insieme di ciò che ne è a contorno nella visione. Perlomeno certe foto. O di certi autori.
Ed è sacrosanto siano loro a determinare cosa e come si debba osservare.
Anche recentemente mi pare si sia parlato qui nel forum di Ruff... ricordo la prima volta che vidi una sua immagine esposta, nel 2000: non lo conoscevo, avevo giusto visto qualcosa da catalogo, e ricordo che fui spiazzato dalle dimensioni della stampa. Capendo anche, a quel punto, che proprio le dimensioni erano parte integrante della rappresentazione, così come della sua idea estetica quindi.
In pratica, le dimensioni erano parte dell'opera.
(non c'entra del tutto con quanto scritto da Motofoto, ma un po' c'entra... Cool )

avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2019 ore 12:41

a me interessa sempre sapere cosa c'è dietro le cose, nell'intenzione di sapere dove sono orientate e nella forse illusoria possibilità di sapere cosa sono.
Quindi, nitidezza?
Parlando delle stampe da sistemi ottici all'inizio NON c'era, è stata una conquista che ha necessitato decenni.
Parlando della percezione umana all'inizio non c'è. quando nasciamo la nostra vista è pessima e siamo miopi.

è meccanico che quando una cosa non l'hai ma sai che dovrebbe esistere, punti ad averla.
Quindi la spinta verso la nitidezza, l'affanno, è un antico retaggio tecnico ma anche un approdo nello sviluppo del corpo umano.

Poi c'è il ricordo conscio e inconscio, collettivo e personale.
e forse un capezzolo sfocato è stata una delle nostre immagini più belle da lattanti, oppure una foto antica, che ci ricorda qualcosa di nostro in mezzo alla sua scarsa nitidezza... Quindi: poca nitidezza = i bei tempi andati, che si stava meglio quando si stava peggio? Mettiamo anche questa variazione sul tema.

la scarsa nitidezza è anche un metodo sottrattivo www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=1591217&show=&npost=&from=&o=/
uno dei tanti cui la fotografia ha sempre attinto.

ebrezza e scarsa nitidezza, stordire i sensi per comprendere la realtà, da William Blake a Jim Morrison. altro passaggio.

"…La seduzione è fatta di luci soffuse e di immagini non troppo nitide,
fotografia per sedurre? una delle tante, ma c'è anche l'analitica che si pone lo stesso obiettivo con l'ipernitidezza.

un mezzo che parla tanti linguaggi: la fotografia.


avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2019 ore 12:44

Seguo

avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2019 ore 12:48

Si ma non vedo cosa puo apportare una nitidezza intesa come risoluzione, superiore a cio che l'occhio puo percepire se non che ad avvicinarsi per vedere i dettagli perdendo di vista l'insieme, ora siamo daccotdo spero che la foto è costituita dell'insieme e osservato quindi da una certa distanza....ritorniamo sempre ai metodi scientifici...per un restauratore vedere un dettaglio alla lente d'ingrandimento o scansionato ad alta risoluzione ha un'interesse indubbio ma per il fruitore del museo non ne ha alcuno...idem per la foto....no?.....sono convinto che se non esistesse la possibilita di zoommare a schermo 100% se esistessero solo le stampe tutta 'sta storia della nitidezza non sarebbe mai esistita.

avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2019 ore 12:49

Una disamina attenta, che con apprezzabile sintesi tocca differenti aspetti della question Ooo.
Per cui ringrazio senza nulla aggiungere, se non una nota leggera sulla tua premessa

a me interessa sempre sapere cosa c'è dietro le cose


Parlando della pratica diffusa, non quindi di figure e opere di particolare rilievo, temo che dietro alla scelta di rincorrere la massima nitidezza non ci sia molto d'altro che il volerla raggiungere, come risultao in sé. Come un mantra.

avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2019 ore 12:56

Infatti Francesco...ed è il "risultato" fotografico piu facile da raggiungere dipende solo da esigenze tecniche e questo tutti con i mezzi adatti possino raggiurgerlo....ma, ma ...è una corsa senza fine....perchè uscira sempre un mezzo tecnico piu "potente"MrGreen

avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2019 ore 13:00

Infatti Francesco...ed è il "risultato" fotografico piu facile da raggiungere dipende solo da esigenze tecniche e questo tutti con i mezzi adatti possino raggiurgerlo....ma, ma ...è una corsa senza fine....perchè uscira sempre un mezzo tecnico piu "potente"


Caro Leo... Sorriso e questo già ce lo dice il Macbeth, per cui... nulla di nuovo sotto il sole!
La prossima fotocamera ci renderà felici. No... quella dopo. No... quella dopo ;-)

avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2019 ore 13:01

Si ma non vedo cosa puo apportare una nitidezza intesa come risoluzione, superiore a cio che l'occhio puo percepire se non che ad avvicinarsi per vedere i dettagli perdendo di vista l'insieme,


è lo zoom.

il nostro mondo è a zoom e perfino i nostri occhi lo sono.
il nostro angolo di campo bioculare è equivalente ad un 20mm ff, ma la fovea, l'area retinica più analitica somiglia ad un 200mm.

occhi + cervello fanno uno zoom 20 200mm.

e maps è uno zoom, a che serve tutta quella nitidezza?
passa dal continente, allo stato, alla provincia, al paese, fino alla strada e capisci che nitidezza e zoom sono la scelta del mondo che vogliamo.

forse fissi e scarsa nitidezza rappresentano la fuga, il mondo che invece sognamo come il diverso dalla realtà che ci siamo scelti.

avatarjunior
inviato il 29 Agosto 2019 ore 13:10

"…La seduzione è fatta di luci soffuse e di immagini non troppo nitide, e i nostri ricordi più belli sono lontani dalla iperrealtà di questo mondo moderno. Perché allora inseguire il più possibile una nitidezza ossessiva nel restituire le immagini del mondo, che siano fotografie, video, film? "


Perfettamente d'accordo, poi però bisogna scontrarsi con realtà (sopratutto nel web) dove si è alla spasmodica ricerca della massima nitidezza possibile, alla ricerca del "come fosse vero".
Bella discussione, grazie Francesco Merenda Sorriso

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