| inviato il 12 Agosto 2019 ore 1:00
“ ritornando all'esempio di prima, mettersi ad inseguire i figli con l'afc e scattare a mille inseguendoli, anche se si ha la fotocamera che lo permette, non credo vengano fuori foto "da ricordare" „ Che invece sarebbero le uniche da dover tenere, Arianna può essere una gran figa ma tra 20 anni preferisco vedere i miei figli |
| inviato il 12 Agosto 2019 ore 2:49
“ ma ad esempio se pensi di puntare e scattare in modo frettoloso, tanto poi in PP mi invento qualcosa e speri pure di tirare fuori una foto bella... allora stai sopravvalutando la tecnologia. „ Solo un appunto che si riallaccia alla prima frase del quote. "Frettoloso" certamente introduce una connotazione implicitamente negativa, come la scarsa accuratezza, o come una modalità grossolana e pressapochista... funzionali certamente all'intero concetto quotato. Però attenzione, in quanto potrebbe indurre in errore considerandolo universalmente applicabile. Per chiarire meglio, suggerisco di considerare la sostituzione del vocabolo "frettoloso" con "rapido". Ovvero puntare e scattare in modo rapido... E' stata spesso la modalità necessaria per realizzare foto pregevoli, uniche, irripetibili, e modus operandi imprescindibile per ottenere molte di quelle immagini che hanno fatto la storia della fotografia, in tanti settori. Questo tanto per distinguere... che la rapidità o il puntare e scattare una foto in decimi di secondo (magari con scatto singolo) non lo si può associare in automatico a qualcosa di "negativo" o da correggere a posteriori o associabile alla fretta. |
| inviato il 12 Agosto 2019 ore 3:23
“ È proprio così. L'avifauna è ridotta così. Foto tutte uguali, tutte con la stessa postproduzione e tutti a contare le piume. Penso sia una mancanza di idee e personalità. „ Tranne che per il contare le piume, questo concetto trova applicazione in vari altri settori fotografici (alias quasi tutti). Insito nella natura umana vi è l'ancestrale predisposizione all'imitazione. Da neonati in poi, ci si forma imitando. E anche in età adulta tale predisposizione rimane. E in fotografia questo si verifica ancor di più. Fenomeno che rimane ad appannaggio non di tutti ma di tanti. Ma sempre troppi. |
user100872 | inviato il 12 Agosto 2019 ore 3:31
Mi permetto di dire la mia, visto che si parla anche di foto ai figli ... Io personalmente ci trovo tanta banalità nella maggior parte delle immagini che vedo ... carenza di idee e sopratutto e per assurdo, troppa preparazione dello scatto che fa perdere quella naturalezza di espressione che solo i bambini riescono a regalarci ... |
| inviato il 12 Agosto 2019 ore 6:14
L'avifauna ritratta senza autofocus, nella vita reale, semplicemente OGGI non esiste. Chi lo afferma, per me ignora completamente il genere e non ha mai parlato con chi ci si dedica. |
user23063 | inviato il 12 Agosto 2019 ore 7:19
Secondo me invece il senso della tecnologia è quello di permettere che il fotografo si concentri su tutto il resto (soggetto, composizione, messaggio, equilibrio o disequilibrio), invece che doversi concentrare ANCHE su come la macchina fa la foto. Certo, se non ti serve e vuoi decidere tutto tu lo puoi sempre comunque fare, cosa non vera al contrario. |
| inviato il 12 Agosto 2019 ore 7:20
Bravi Fotografi e schiacciabottoni ci sono sempre stati, la differenza la fa soltanto il cervello, perché la stessa attrezzatura se la possono permettere entrambi. Col trascorrere del tempo si sono verificati due fatti importanti: - è aumentato moltissimo il numero di persone che scattano immagini - ma soprattutto è aumentata iperrbolicamente la possibilità di accesso alle immagini altrui ed in modo paritetico, non c'è più differenza ad accedere alle belle Fotografie del bravo Fotografo o al pattume dello schiacciabottoni Questo ha dato la possibilità agli schiacciabottoni di far vedere il loro pattume, che un tempo non si vedeva, perché non glielo pubblicavano. Questo ha abbassato e, moltissimo, la qualità media delle immagini alle quali si ha accesso oggi. Detta in altre parole, il pattume imperversa. Ma le belle Fotografie ci sono ancora, e sta alla preparazione culturale dell'osservatore discriminarle dal pattume, Molti osservatori la preparazione culturale per farlo non ce l'hanno, ed è cosa buona e giusta, nessuno nasce "imparato" ed allora giustamente sorgono domande tipo questa che ha innescato il thread. Ma non è cambiato nulla nel tempo, solo la possibilità di accesso aumentata ad immagini che un tempo non ce la facevano ad emergere dalla spazzatura, oggi invece c'è accesso anche a quella. |
| inviato il 12 Agosto 2019 ore 7:26
“ Prendiamo Michelangelo nel 2019 Cosa sarebbe? Poco più che un operaio perché nonostante la visione artistica i mezzi di oggi permettono di fare fare quasi a chiunque opere che centinaia di anni fa avrebbe potuto fare solo lui. „ No comment... 88esimo, se Bocelli è il tuo riferimento, stiamo freschi. Poi Gianni non ti spieghi il perché della mancanza di figure di riferimento... Probabilmente oggi stiamo vivendo uno dei periodi più bui, per quanto riguarda la cultura in italia (volutamente minuscolo). |
| inviato il 12 Agosto 2019 ore 7:27
Concordo con Alessandro. E la stessa situazione si verifica anche con la musica. I social ci fanno immergere in una soffocante mediocrità difficile da filtrare... Il bello è che pure le riviste specializzate, arranca do per non soccombere, pubblicano schifezze ottenute con la formula del concorso (si sa... Quelle sono gratis mentre quelle dei fenomeni si pagano care). Ma sta tutto nella nostra testa. Certo se cerchiamo ispirazione dalle immagini premiate sui sociale e se aspiriamo al like a prescindere trascuriamo quello che alla fine conta: lo sviluppo di una coscienza fotografica personale. |
| inviato il 12 Agosto 2019 ore 7:30
A prescindere dal genere, in giro si vedono tantissime immagino e poche fotografie. Poi c'è chi ci lavora con le immagini, allora va bene tutto anche l'album panini dei calciatori, ma qui credo stiamo parlando di fotografia, che è un'arte. |
| inviato il 12 Agosto 2019 ore 7:35
Guglia, la fotografia è anche un arte, ma di artisti ce ne sono pochi nel mondo quindi andarli a trovare su un forum mi sembra eccessivo. La maggior parte degli utenti fa fotografie (la distinzione con le immagini è una banalità), accanirsi nel ricercare un nuovo Avedon mi sembra una gran cavolata. |
| inviato il 12 Agosto 2019 ore 7:36
Tempo fa portai ad una gallerista un vecchio quadro che mi avevano regalato. Lei lo guardò e lo definì "macchie di colore". Ecco, forse questa è la migliore distinzione che mi viene in mente tra una rappresentazione artistica e tutto il resto. Ora certo che non possiamo tutti essere Picasso o McCurry, ma se non ci mettiamo il cuore in quello che facciamo, siamo noi i primi a svilire l'arte. E a produrre macchie di colore. Magari anche con la forma di una bellissima ragazza, ma sempre macchie di colore rimangono. |
| inviato il 12 Agosto 2019 ore 7:41
Concordo co Pollastrini Volendo si può fare un paragone con lo sport Oggi l'accesso ai mezzi informazioni e metodi di allenamento sono alla portata di un numero maggiore di persone, quindi c'e un numero di atleti superiore che hanno discrete-buone prestazioni..... Campioni come in ogni epoca. |
| inviato il 12 Agosto 2019 ore 8:07
“ Questo ha dato la possibilità agli schiacciabottoni di far vedere il loro pattume, che un tempo non si vedeva, perché non glielo pubblicavano. „ vero. e purtroppo chi non coglie questa differenza prende questi risultati come standard. a volte mi sento come quando mio padre mi faceva degli avvertimenti che ritenevo superflui e noiosi ma poi col tempo ho capito che erano per il mio bene. molte volte, su questo forum quasi sempre, quando ho espresso opinioni o dato dei consigli a qualcuno orientati sul non spendere soldi ma impegnarsi di più sul lato tecnico e creativo della fotografia, mi sono preso insulti come se a non far buttare soldi alla gente io ne avessi un tornaconto personale. e ripenso alla "bonanima" di mio padre e che figlio stupido fossi stato... |
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