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La tecnologia del secolo scorso ? stata brevettata il secolo scorso. Se il brevetto ? nuovo, anche la tecnologia ? nuova, sebbene serva a fare la stessa cosa.
Cara canon, io l'eye control me lo so già accattato nel 1998. Rivenduto un mese dopo per la 1V. Infatti malgrado molti tentativi col mio occhio nel mirino della eos 3, l'eye control non ha mai funzionato.
Il guaio coi dorsi è il formato minuscolo, per cui si perdono le focali ampie. Molto buona l'operazione di Pentax. Formato ridotto, ma ha prodotto due grandangoli, un nuovo normale e un macro ad hoc, di notevole qualità. Con poco ha attualizzato un sistema analogico molto valido cogli obiettivi precedenti
Bisogna dire a quei signori che stanno lavorando per tornare sulla luna che sono dei perditempo, perché ? roba fatta 50 anni fa, con tecnologia di 50 anni fa.
Anche dell'auto elettrica, ci sono esempi della prima metà del secolo scorso, che lascino stare...
c'è da dire che funzioni come l'eye af mettono a fuoco anche dove il nostro occhio non vede. Capita alle volte che premo l'eye af fa il suo lavoro (dove io non vedo le ciglia dell'occhio...) croppi ed è a fuoco.
come farà ad avere precisione, se la precisione si basa sull'occhio umano?
inoltre registrare un brevetto non significa fare uscire un prodotto.
L'eye control nel mirino è stata la trovata più fallimentare della Canon e giustamente abbandonata subito. Non era un problema tecnologico e non credo che sia risolvibile oggi. Semplicemente l'occhio umano non è una macchina. Gli accomodamenti e il modo di osservare nel mirino sono molto variabili
che l'occhio non sia una macchina non significa nulla. la macchina ha l'unico compito di saper identificare dove l'occhio punta, il resto lo fa lei, non l'occhio. ovviamente il fotografo deve controllare il momento della focheggiatura e dello scatto.
Io lo usai sulla EOS 5 analogica e posso dire, senza dubbio di sorta, che almeno in quella implementazione fosse una chiavica clamorosa. Tanto marketing e poco o niente sostanza. Se lo avessero implementato come funzione di probabilità su una distribuzione gaussiana bidimensionale centrata nel punto centrale avrebbero sicuramente ottenuto risultati più incoraggianti. Non mi stupisco lo abbiano abbandonato senza alcun rimpianto. Sono passati parecchi anni, magari riescono a fare un poco meglio ma finché non lo vedo non ci credo.
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