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Finlandia 2008


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Finlandia 2008, testo e foto by Utente Non Registrato. Pubblicato il 07 Settembre 2011; 2 risposte, 7668 visite.





Prima di intrapendere questo piccolo diario di viaggio volevo dare qualche informazione sulla Finlandia, paese del nord europa immerso nella natura, meta di moltissimi amanti della fotografia naturalistica e del birdwaching. La Finlandia conta una popolazione di circa 5,3 milioni di persone e si estende per 338.000 Km quadrati. Un quarto del totale della sua superfice è nel circolo polare artico. Un paese caratterizzato dalle migliaia di laghi e dalle foreste di betulle e abeti che scompaiono a vista d'occhio. Le lingue ufficiali sono due, il finlandese e lo svedese. La capitale è Helsinky e la moneta corrente è l'euro.

La partenza è fissata per il sabato mattina 1° Marzo 2008 con volo da Malpensa, via Monaco destinazione Oulu Finlandia dove ad attendermi trovero' la mia guida e affermato fotografo naturalista Finlandese che ci accompagnerà per tutta la durata del nostro viaggio. L'amico di viaggio Roberto che è già in Finlandia da qualche giorno mi incontrerà all'aereoporto. Dopo un volo aereo non dei piu' felici dovuti al forte vento arrivo in Finlandia, il tempo meteo non è un gran che, nevica leggermente e ci sono una decina di gradi sotto zero. Una volta sistemato nel cottage che mi ospiterà per la notte, nemmeno il tempo per disfare le valigie e visto il tempo meteo previsto per il giorno dopo si decide di tentare subito con un capanno d'appostamento all'aquila reale. La sveglia è fissata per le 3.00 am, ci aspettano una cinquantina di km per arrivare a destinazione, considerando che le strade sono per la maggior parte dell'anno coperte di ghiaccio e neve e il limite massimo di velocità è di solamente 80 km orari è meglio prendersela comoda . Puntuale come un'orologio svizzero la nostra guida alle 3.30 come da accordi passa a prenderci ed ha inizio questa esperienza. Dopo circa un'oretta arriviamo a destinazione nella regione di Vaala.




Un breve tragitto a piedi nella foresta ed arriviamo al capanno dove ci infiliamo dentro ancora con il buio e un po' infreddoliti ma con l'adrenalina consapevoli che forse fotograferemo la nostra prima aquila del 2008. I capanni per chi non conosce l'ambiente sono fatti in legno ben isolati e riscaldati da una stufetta ad alcool, dopo circa un'oretta che si è al suo interno la temperatura comincia ad essere confortevole e ci si puo disfare del pesante abbigliamento. Sono ormai passate parecchie ore e solamente molti corvi imperiali stazionano sulla preda che è stata messa la sera prima, una lepre e una volpe rossa, se la contendono a furia di salti e beccate. Interessante è osservare la gerarchia del gruppo dei corvi, ogni tanto fà capolino qualche gazza. Sono le 10,30 e dopo qualche perdita di conoscenza dovuta alla stanchezza la prima aquila della stagione atterra sulla lepre, una vera emozione vedere e poter fotografare questo magnifico uccello tanto elusivo e diffidente. Si tratta di un giovane di qualche anno, si nota che ha ancora il becco parzialmente giallo.

Tra uno scatto e l'altro si commenta a bassa voce la bellezza di questo uccello aspettando con ansia l'arrivo di un secondo elemento. Il tempo passa e nemmeno ce ne accorgiamo, sono quasi le 11.30 e il giovane se ne stato tranquillamente sulla preda per circa un'ora, sazio e soddisfatto si invola lasciando i resti ai corvi che aspettano impazienti il loro turno.




I corvi imperiali sono ottimi indicatori per le aquile essendo questi ultimi molto diffidenti e sospettosi di natura, quando cominciano a mangiare la preda è segno che il campo è sgombro da pericoli, predatori o altro, quindi l'aquila usa questi corvidi come sentinelle d'allarme. Appena alzatasi da terra l'aquila si ferma su un vicino abete per digerire il pranzo e viene subito attaccato dai corvi con la tecnica del mobbing appunto per cercare di allontanarlo. Purtroppo nessun altro elemento si farà vivo davanti alla nostra postazione e pensare che solamente un giorno prima ben sei aquile sono atterrate nello stesso punto.




Ore 17.00 pm. Il sole ormai sta calando dietro le nuvole che ci hanno accompagnato per tutta la giornata, soddisfatti di aver fotografato la nostra prima aquila della stagione al primo giorno, stanchi usciamo dal capanno e commentiamo con altri fotografi due Finlandesi ed un'altro italiano quanto accaduto durante la giornata. Zaino in spalla rifacciamo il breve tragitto a piedi verso la macchina, ci attende qualche ora verso nord, stiamo puntando Kuusamo, ci inoltreremo nel parco Oulanka sempre alla ricerca dell'aquila reale. Appuntamento a metà strada dove ci prenderà in consegna Olli esperta guida e grande conoscitore delle aquile e della natura finlandese nonchè espertissimo conoscitore di uccelli.

Ci fermiamo a circa ottanta km da Kuusamo in una stazione di servizio e finalmente incontriamo la nostra guida che non vedevo dall'anno precedente, ne approfittiamo per mangiare qualcosa prima di ripartire.
Per i primi due giorni del nostro soggiorno nell'area di Kuusamo alloggieremo all'interno del centro visite del parco nazionale Oulanka, abbiamo a disposizione praticamente l'intero fabbricato con stanze calde ed accoglienti e questo ci evita inoltre di dover fare parecchia strada la mattina, cosa che avremmo dovuto fare se fossimo stati a kuusamo.


Oulanka National Park, 03 Marzo 2008

Usciamo il sole comincia a far vedere i primi raggi, la colonnina della temperatura esterna segna -22°, l'aria è secca per cui non si avverte questo grande freddo. Sorpresa inaspettata il WV Caravel di Olli che ha appena due giorni di vita non parte causa freddo, sembra che il sistema di riscaldamento dell'acqua della batteria non abbia funzionato, dopo vari tentativi arriva in nostro soccorso un'amico suo che ci accompagna fino al limitare della fortesta dove con la motoslitta raggiungeremo il capanno sul confine russo. (se il buon giorno si vede dal mattino...)

Dopo questo piccolo inconveniente finalmente arriviamo al punto da dove prende il via l'avventura. Con la motoslitta, si percorrono circa venti minuti di sali e scendi nella foresta innevata per poi arrivare al piu bel capanno visitato per ora, una casetta ben costruita, perfettamente coibentata e acusticamente isolata, il pavimento è fatto in materiale morbido per cui si stà comodamente a piedi scalzi dopo che l'ambiente si è riscaldato, ci si muove agevolmente al suo interno, ampi vetri a specchio ti permettono di vedere a 180° senza essere minimamente visto e sentito. Una volta espletati i bisogni fisiologici si entra e non si puo' piu' uscire fino al tramonto, questa è la regola.








Il capanno di Oulanka National Park

La vista che si gode dal capanno è meravigliosa, all'orizzonte il confine russo e abeti a perdita d'occhio, poco lontano da questo appostamento nidifica ormai da anni una coppia di aquila reale.
Una volta all'interno si passano le prime ore fotografando altri uccelli che regolarmente visitano le piante ed i posatoi sistemati davanti al capanno. Fà capolino subito una cincia siberiana molto simile alla piu' comune bigia ma piu' colorata, seguono i picchi rossi, ce ne sono sei che si contendono il posto migliore per mangiare, un via vai di picchi ci sfreccia davanti. Piu' tardi arrivano anche le ghiandaie siberiane, bellissimi uccelli dai colori arancio e bruciato.

Sono ormai passate parecchie ore da quando siamo all'interno del capanno, uno spuntino fugace e gli occhi sempre attenti all'orizzonte a scrutare l'arrivo del protagonista , verso le 14 la prima aquila si fà vedere facendo un veloce passaggio proprio davanti a noi ma non ha nessuna intezione di fermarsi, evidentemente stava controllando il territorio, deve essere sicura che sia sgombro da pericoli essendoci pochi corvi nel circondario.






Per nulla demoralizzati puntiamo le fotocamere direttamente sull'abete dove Olli dice sia il posatoio piu' frequentemente usato da questi soggetti prima di scendere a terra, la lunga esperienza e il tempo passato all'osservazione di questi uccelli la dice lunga, poco dopo mezz'ora la prima aquila dell' Oulanka national park si posa sulla cima dell'abete consigliato, seguiamo con attenzione le istruzioni impartite per muoversi con gli obiettivi, con il binocolo osserva e ci guida quando l'uccello non guarda verso di noi. Una particolarità di questo tipo di fotografia è non aver fretta di scattare, bisogna dare il tempo all'uccello di tranquillizzarsi e per questo occorrono almeno cinque minuti prima di cominciare a fare i primi scatti, un movimento sbagliato o un rumore improvviso vanificherebbe la lunga attesa e comprometterebbe l'intera giornata.

Le condizione di luce non sono favorevoli siamo in pieno controluce per cui scattare mentre il soggetto è posato porterebbe ad avere poi delle immagini scure, per cui attendiamo con pazienza il momento in cui l'aquila si lancierà verso di noi per atterrare, momenti di vera adrenalina, si continua a focheggiare e l'occhio si stanca, poi ad un certo punto lasciandosi cadere comincia a planare sulla preda, una lepre bianca. Sono attimi, veramente pochi per poter godere la scena e scattare contemporaneamente. Appena inquadrata e a fuoco comincio a scattare.








Stanchi ma soddisfatti alle 17,30 usciamo all'aria aperta finalmente , riassettiamo i bagagli al seguito e ripercorriamo la via del ritorno con la motoslitta, il freddo comincia a farsi sentire dovuto sicuramente anche alla stanchezza. Pensiamo già alla giornata che ci attenderà l'indomani speranzosi di rivedere questi magnifici uccelli padroni incontrastati delle foreste Finlandesi.


04 Marzo 2008

La sveglia al solito orario, oggi non si và presto al capanno perchè sembra che le aquile si muovano solamente nel primo pomeriggio per cui ne approfittiamo per andare in perlustrazione lungo le strade del parco alla ricerca dell'alce. Ci fermiamo una prima volta per riprendere delle nuvole che sembrano montagne innevate, la luce piatta e il controluce fà diventare questo scenario veramente attraente sotto il profilo puramente fotografico, dell'alce nemmeno l'ombra solamente qualche impronta fresca nella neve. Anche oggi la temperatura è vicina ai 20 gradi sotto zero, anche se ben coperti il freddo si fà sentire quasi subito specialmente ai piedi e alle mani. Nonostante il clima rigido resto rapito dalla bellezza di questo paesaggio, dal silenzio che mi circonda, da questi spazi immensi poco usuali a chi è abituato a vivere come me in un paese sovrapopolato, nel traffico cittadino e nell'inquinamento acustico. Qui il senso della natura incontaminata è palpabile.

Dopo aver passato la mattinata in perlustrazione lungo il confine del parco ci accingiamo a rientrare al capanno confidando nella fortuna di rivedere le nostre aquile. Il tempo non promette nulla di buono nevica e fà molto freddo , ma questo non preclude il fatto che gli uccelli in cerca di cibo si muovano verso la nostra postazione. Come fosse suonata la campanella della ricreazione scolastica alla stessa ora del giorno precedente la prima aquila si fà vedere, è piu grande e imponente di quella del giorno prima si tratta di una femmina adulta, affamata atterra sopra la preda afferrandola alla testa. Insospettita comincia a mangiare guardandosi continuamente intorno.




Paesaggio in controluce. Clicca per ingrandire.

Sembra infastidita, è nervosa continua a muoversi da un posto all'altro e poco dopo una ventina di minuti si invola per fermarsi sull'abete che sta di fronte a noi. Non poteva scegliere un posatoio migliore per noi fotografi, dista circa 25 metri dal capanno, con il 500mm si riesce a fare un'ottima inquadratura, se si vuole qualcosa di piu' chiuso bisogna montare il moltiplicatore 1,4X. Su questo posatoio ci resta ben un'ora solamente qualche corvo la infastidisce di tanto in tanto, ad un certo punto si sente chiaramente che la femmina sta chiamando il compagno, pronta la risposta del maschio posato non lontano nella foresta. Passano solamente pochi minuti e un'ombra mi appare nel mirino della mia fotocamera, il maschio si accinge a raggiungerla per accoppiarsi. Un'evento non certo comune da vedere in natura, una vera emozione che dura il tempo di una raffica di trentasette fotogrammi che immortaleranno l'intera scena.









Dopo questa emozionante al quanto fortunata scena ci possiamo ritenere fortunati e il resto del tempo che trascorriamo in capanno lo passiamo a commentare quanto accaduto. La giornata volge al termine e la luce comincia ad essere scarsa, decidiamo di rientrare alla base un po' prima e andare a mangiare qualcosa a Kuusamo centro approfittando del fatto che la sera ci sposteremo in un'altro posto a soggiornare.


05 Marzo 2008

Oggi reduci da due giorni consecutivi in capanno optiamo per fotografare uccelli minori e se il tempo ci assisterà anche qualche paesaggio. In finlandia anche con tempo nuvoloso essendo il territorio completamente ricoperto di neve, non c'è mai questa grande carenza di luce seppur lavorando sempre a iso 400 e iso 800, la luce riflessa conferisce alle immagini quello che noi facciamo con i pannelli riflettenti. Ci incapanniamo sulle rive di un fiume, ci sono ancora spazi dove l'acqua scorre prima di immettersi nel lago ghiacciato, troviamo tracce fresche della lontra e parecchi merli acquaioli sono appostati sulle poche pietre affioranti. In un primo momento consapevoli che potremmo incontrare questo simpatico mammifero ce ne stiamo tranquilli poi rapiti dai colori dei ciuffolotti e degli organetti cominciamo a scattare con gran divertimento. La lontra per appunto ha un'udito molto fine per cui il rumore che produciamo vanifica la possibilità che si faccia viva.








Piu' volte cambio disposizione dei posatoi per avere immagini con sfondi e posizioni diverse, con questi passeracei ci si diverte proprio, gli abbondanti tredici gradi sotto zero non si sentono nemmeno e un paio d'ore passano in un istante. Il tempo resta sempre nuvoloso e nel tardo pomeriggio decidiamo di cercare l'ulula. Con un tam tam di sms veniamo avvertiti di un'avvistamento non lontano dall'area dove siamo noi, ci proviamo ma invano, ci vuole una buona dose di fattore C.
Mentre percorriamo le strade innevate che tagliano le foreste finlandesi troviamo uno spazio aperto e di comune accordo decidiamo di fermarci ed aspettare che il sole all'orizzonte scenda al di sotto della spessa coltre di nuvole. Un'ultimo sforzo per ottenere un tramonto con i colori Finlandesi unici nel suo genere.

Davanti ad uno spettacolo simile che la natura ha creato ci sono poche parole da poter dire, rimaniamo per qualche minuti in silenzio rapiti da questa luce che modifica le ombre ogni pochi secondi, l'aria pungente della sera ci fà ricordare che siamo sempre sotto zero e siamo molto a nord. Non appena il sole cala sotto l'orizzonte un fenomeno dovuto ai cristalli di ghiaccio nell'aria si presenta ai nosti occhi, per gli abitanti di questo paese un fenomeno abbastanza comune, per noi un'avvenimento fantastico.






06 Marzo 2008

La sveglia alle 5,30 inesorabile suona, Gig robot d'acciaio irrompe nel silenzio della villa Smew dove siamo alloggiati, Roberto mio compagno di viaggio la fà suonare a tutto volume come segno portafortuna. Ci aspetta una bellissima giornata di sole a quanto abbiamo appreso via internet, per metà giornata è previsto tempo buono. Considerando le temperature decidiamo di dedicare l'intera mattina a fotografare paesaggi cercando di arrivare su un posto abbastanza aperto per poter vedere nascere il sole. Una giornata serena a queste latitudini vuol dire anche freddo polare difatti come previsto la colonnina di mercurio segna esattamente - 25°. Giusto una tazza di caffè caldo e prima che che il sole faccia la sua comparsa siamo immersi nella neve fino alla vita. La neve nemmeno si attacca ai vestiti, come fosse polvere basta una soffiata è se ne và. Pensiamo anche che è impossibile fare un pupazzo di neve quanto è incosistente. La luce cambia continuamente passando da un colore rosa tenue fino ad un giallo intenso passando per lei tonalità arancio. Passata un'oretta al freddo ritorniamo alla base.

Dopo aver ripreso energia e calore con un'abbondante colazione a base di bacon, uova, caffè e altro prendiamo il via per un'escursione in una vasta zona selvaggia, siamo alla ricerca dell'allocco della Lapponia, incontrarlo per noi sarebbe una vera fortuna.. il trofeo di questa vacanza, i Finlandesi lo chiamano Great Grey Owl " grande gufo grigio " e già il nome la dice lunga. Nonostante la nostra accurata ricerca non lo vediamo e a quanto dicono sembra che essendo quest'anno il piu' caldo inverno degli ultimi ottant'anni sarà molto, molto difficile incontrarlo.




Approfittiamo del sole e della mancanza di nuvole per dedicarci ai merli acquaioli, un breve tratto di fiume dove l'acqua corre tra il ghiaccio fà al caso nostro, vogliamo cercare di riprendere questi uccelli nei momento del tuffo e del volo alla ricerca continua di cibo e per far questo necessitiamo di tanta luce a discapito ovviamente delle riprese statiche dove invece il contrasto è troppo marcato, sul lato del fiume dove siamo appostati inoltre siamo in leggero controluce ma impossibilitati ad attraversare decidiamo comunque di provare. Ci sono sette merli acquaioli che volano a filo d'acqua a velocità supersonica , di tanto in tanto si fermano per una pausa sulle poche pietre che emergono dall'acqua, si possono osservare bene mentre si asciugano le piume. La luce è a dir poco accecante, anche con iso bassi si scatta con tempi ben al di sopra del duemmillesimo di secondo.

Il tempo passa che nemmeno ci si accorge di essere nella neve fino alle ginocchia, il tiepido sole ti fà stare bene, poi ad un certo punto l'euforia di questi piccoli uccelli si placa e regna la calma, ne approfittiamo per sgranchirci le gambe e riprendere fiato " fotografico " si intende. Questi uccelli non sono per nulla infastiditi dalla nostra presenza, alcune volte si soffermano a pochi metri da noi incuranti della nostra presenza, mi viene da pensare che il bassissimo impatto umano sulla natura in questo paese ti permetta di avvicinarti davvero tanto agli animali. Si rientra a casa il tardo pomeriggio, una sauna finlandese e una doccia fresca sono il toccasano per finire la giornata. Guardo fuori dalla finestra il sole ormai sta tramontando.





07 Marzo 2008

Questa mattina cominciamo a sentire la stanchezza della settimana, le levataccie e lo stress da " killer frame " ci hanno logorato un po', con tutta la calma ci alziamo, si parla sempre dele 6,30 del mattino ovviamente e dopo essersi vestiti tipo ominoi michelin usciamo per tentare l'ultimo giorno un appostamento in capanno.

All'esterno anche questa mattina fa freddo, ci sono diciotto gradi sotto lo zero e una leggera brezza, proveremo in un'appostamento in riva ad un lago ghiacciato, la nostra preda sarà l'aquila di mare o aquila coda bianca tradotto dall'inlgese white tailed. Lungo il percorso ci fermiamo in prossimità di un fiume che scorre lento, siamo avvolti in una leggera nebbia, i colori sono pastello oro siamo rapiti da questo scenario, ci passeremo un bel po' di tempo per cercare tutte le inquadrature possibili. Arriviamo finalmente al capanno, una vera e propria palafitta alta almeno quattro o cinque metri da terra, dall'alto si domina l'intera area, solitamente l'aquila di mare prima di scendere a terra si posa lontano ai bordi del lago e a piccoli voli si avvicina, scrutiamo con il binocolo senza esito e dopo cinque ore non avendo visto nessuna attività decidiamo di ritornare alla base, ci aspettano ancora una giornata piena di emozioni, il giorno prima ci siamo preparati dei posatoi davanti a casa.

Il sole ci ha illuminato per tutto il giorno, finalmente dopo una settimana per l'intera giornata possiamo godere di luce in abbondanza. Ci sistemiamo con i cavalletti nella neve celati da un telo mimetico, gli ultimi ritocchi ai posatoi e poi cominciamo a scattare. Il grande vantaggio ad essere davanti a casa è che appena si avverte il primo freddo si entra in casa a fare pausa caffè. Come una partita di calcio facciamo primo tempo, pausa e secondo tempo.

Ogni casa in Finlandia dispone di una mangiatoia per gli uccelli, gli inverni sono veramente duri per gli animali che popolano queste terre, la loro gratitudine me la ridanno mostrandosi nella loro bellezza e confidenza.










08 Marzo 2008

Siamo quasi arrivati alla fine della nostra bellissima esperienza, la giornata è grigia, siamo immersi in un paesaggio in bianco e nero. Solamente due cassette postali spiccano in questo ambiente mancante di colore. Si riparte, alle nostre spalle ci lasciamo una settimana intensa ma piena di soddisfazioni, il parco nazionale Oulanka è un posto veramente selvaggio, ci ha regalato delle belle soddisfazioni quindi lo lasciamo con il sorriso e con la convinzione che abbiamo fatto il meglio che potevamo fotograficamente. Ci torneremo sicuramente la primavera prossima.

Prima di ripartire vogliamo visitare Rukka una località ai piedi di una collina, una nota meta sciistica frequentata da molti russi, forse una delle piu' alte colline del paese, circa seicento metri. Alzandosi solamente di poco il paesaggio cambia completamente, gli abeti sono completamente ricoperti di neve, sembra un paesaggio lunare, il sole in controluce velato dalle nuvole lo rende ancora piu' mistico. Co una mezzo'ora di cammino in un ripidissimo sentiero raggiungiamo la vetta della collina, una volta sopra essendo il promontorio piu alto della zona ti permette di ammirare a 360° il paesaggio circostante, ci si rende subito conto di quanti laghi ci sono in Finlandia, ci inoltriamo in questa foresta cercando l'angolazione migliore per poter rendere con le immagini la bellezza di questo posto.




Nel tardo pomeriggio prendiamo un bus che ci porta da Kuusamo a Oulu dove passeremo la nostra ultima notte Finlandese, ci attendono a metà strada, là passeremo la serata in compagnia di altri fotografi tedeschi e olandesi venuti anche loro per incontrare l'aquila reale. Sulla via del ritorno ci avvertono che la sera è molto favorevole a quanto dicono i bollettini alla comparsa dell'aurora borealis. Una cena tra amici e mentre si guarda uno slide show usciamo di corsa con fotocamere e cavvalletti al seguito ci hanno confermato che si vede non molto lontano l'aurora borealis. Ci dirigiamo in un punto aperto con buona visibilità ma era destino che quest'anno non l'avrei vista, in circa venti minuti il cielo si copre di nuvole, quindi non ci resta che tornarcene a casa con la flash card vuota.


09 Marzo 2008




E' arrivato il momento di fare le valige, tutte le cose belle prima o poi finiscono ma non nei ricordi e sopratutto nelle immagini, in questo breve viaggio oltre ad avere avuto la grande emozione di fotografare veramente da vicino le aquile ho conosciuto meglio questo paese veramente wild...

L'anno prossimo a marzo organizzero' un workshop per un massimo di cinque persone negli stessi posti che da due anni sto visitando e mi hanno dato tante soddisfazioni fotografiche. La prossima puntata a Maggio in estremadura Spagna! Un caloroso abbraccio ai compagni di viaggio e un ringraziamento a tutti coloro che hanno letto questo racconto.



Fabio Damiani, da sempre appassionato di fotografia, negli ultimi anni ha dedicato quasi tutto il suo tempo libero alla fotografia naturalistica che lo porta a scoprire e catturare il mondo degli animali attraverso il mirino della sua inseparabile macchina fotografica. Molto del tempo lo dedica all'osservazione e alla preparazione di quello che poi sarà lo scatto finale. E' specializzato nella fotografia di uccelli, e in particolare ama immortalare il volo in tutte le sue forme. Potete visitare il suo sito all'indirizzo www.fabiodamiani.it



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avatarsenior
inviato il 24 Marzo 2013 ore 8:50

Cavoli ma hai fatto dei viaggi da PAURA!!!:-PEeeek!!!bravo e tanta sana invidia;-):-PCiao Davide!

avatarjunior
inviato il 09 Agosto 2015 ore 20:14

spettacolare!! pure io ti invidio tantissimo! complimenti! Potrei fare una domanda tecnica? Dunque.. dopo aver fatto le foto fuori nel freddo intenso si rientra in casa , rifugio o quello che è e si trova una temperatura ben differente. ora questo sbalzo di temperatura fa sicuramente male all'attrezzatura quindi come ci si comporta per evitare problemi?





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