| inviato il 14 Giugno 2019 ore 16:00
Salve,
mi chiamo Nicola, tra poco compio 30 anni e quasi dieci mi cimento nella fotografia amatoriali nei settori della moda e dei concerti. Vorrei che questa mia attività diventasse qualcosa di più serio e di più gratificante, purtroppo però in tutti questi anni ho subito solo umiliazioni e prese in giro da persone ×.
Chiedo quindi ai fotografi professioni di raccontare le vostre esperienze professionali, come siete riusciti a diventare quello che siete adesso.
(Mi rendo conto che questo è un thread che finirà a farsi benedire con le solite litigate tra voi utenti, ma io ormai sono disperato) |
| inviato il 15 Giugno 2019 ore 9:17
Ciao ti parlerò da professionista senza troppi giro intorno...
La strada che vuoi prendere è bella ma difficile da percorrere! È costantemente in salita... toglie il fiato... e il macigno che porti sulla schiena è mooolto pesante.
In modo sintetico...
Questa frase significa che da prof, dovrai sostenere infinite spese che puntualmente non verranno ripagate a dovere, senza dimenticare e, ahimè sono sempre di più, coloro che fanno come secondo lavoro il mestiere del prof per pochi spiccioli o aggratis!
Pensaci bene, prendi informazioni da un commercialista. Intanto hai la mia benedizione!
Ciao Fabio |
user160348 | inviato il 15 Giugno 2019 ore 10:28
Non esiste uno step, la questione é spinosa e complessa, oltre che delicata.
Lato fiscale a parte, vivere di fotografia é una cosa che resta un mito di molta gente, perché essere indipendenti facendo un lavoro che é la propria passione non é cosa da poco.
Ma la strada é sempre e costantemente in salita.
Come sono arrivato dove sono ora?
Beh con enormi sacrifici, tante rinunce, persone care che mi sono lasciato dietro tra cui anche la mia compagna che non condivideva e la sua famiglia che mi osteggiava.
Ho lasciato l'Italia e mi sono installato in Provenza nel 2014, a giorni probabilmente (se tutto va come previsto) saro' ufficialmente fotografo su Saint Tropez, ho clienti internazionali, ho un buon stipendio e vivo della mia passione.
Ma la quantità di ore di lavoro é davvero considerevole, sono un perfezionista e non sono mai contento del risultato ottenuto quindi cerco costantemente di migliorare, sono ambizioso e nel golfo di Sant Tropez VOGLIO diventare il NUMBER ONE, non come qualità del lavoro dove sono specializzato perché in quello lo sono già e li straccio tutti, ma come fama e reputazionee quello é un'altro mestiere.
Ma sono una testa dura e so che ci arrivero'.
Come ci sono arrivato e come ho trovato i clienti non te lo dico, perché sono cose personali, perché siamo tutti simili ma profondamente diversi e devi farti la tua strada da solo, guarirti le ferite e portare il tuo bagaglio di esperienze e cicatrici.
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| inviato il 15 Giugno 2019 ore 11:01
In Italia, come per molti lavori, é veramente dura a causa di burocrazia, tasse, economia stagnante, lavoro nero.
Fuori dall'Italia si incomincia a ragionare. Senza andare troppo lontano in Svizzera, Austria, Francia già é un altro mondo.
Il primo step é essere competente: vuol dire sapwr fare le foto come serve per ottenere il risultato richiesto. Senza questo (che non vuol dire essere il fotografo top, vuol dire ottenere quello che serve, che in molti casi e ambiti non é nulla di trascendentale), non si inizia nemmeno.
Il secondo step é sapere in quali ambiti della fotografia c'é mercato. Tutti pensano a modelle, viaggi, fashion. Quel mercato é minimo (poca richiesta, tanta offerta) e, quindi, é come cercare di essere assunto come AD della Fiat (lascia perdere). Ambiti in cui vi é più richiesta sono cerimonie, foto di prodotto, foto di architettura/real estate. Capire l'ambito su cui puntare é importante per migliorarsi in quello specifico settore e per acquisire anche l'attrezzatura necessaria.
Il terzo step é diventare bravi nella post-produzione, che in ambito lavorativo resta molto importante (ci sono molti studi fotografici in cui ci sono più professionisti dedicati SOLO a quello, spero che questo renda l'idea).
Il quarto step, che in ordine cronologico é il quarto, ma in ordine di importanza é (purtroppo) il primo: sapersi vendere. Professionisti non particolarmente brillanti, ma che si sanno vendere bene lavorano e guadagnano a dispetto di professionisti molto più bravi, ma che non si sanno vendere (ovviamente a parità di self promotion, chi é più bravo vince). Per vendersi sono fondamentali le relazioni interpersonali, un sito internet top, la giusta presenza di immagine, farsi trovare nel posto giusto al momento giusto.
Il quinto step, che é parimenti importante, é l'aspetto imprenditoriale. Se sei il fotografo più figo e richiesto del mondo e guadagni 2 milioni di euro al mese, ma ne spendi 2 milioni e mezzo, fallisci e chiudi bottega. Quindi si tratta di mettersi davanti a un foglio e fare i conti della serva, noiosissimi, ma necessari.
Tutti pensano che il lavoro fel fotografo dia fare foto: se ti assume un'agenzia che si occupa del resto e tu fai il dipendente, può essere abbastanza vero. In tutti gli altri casi, fare foto é una parentesi in un mare di altre mansioni. E spesso, quando fai foto, non é piacevole, perché stai fotografando spesso qualcosa che non vorresti fotografare perché non é per te stimolante o interessante, in più lo fai spesso con l'acqua alla gola, sottostando a richieste più o meno assurde del cliente e con la testa ancora presa dagli altri mille problemi del tuo lavoro che esulano dal fare foto. Quindi il punto é che "mi piace fare foto" non equivale assolutamente a "mi piace fare il fotografo", quindi potresti benissimo accorgerti che fare il fotografo ti fa proprio schifo. Se invece scopri che ti piace, é comunque tutto in salita. In bocca al lupo! |
| inviato il 15 Giugno 2019 ore 11:03
In Italia, come per molti lavori, é veramente dura a causa di burocrazia, tasse, economia stagnante, lavoro nero.
Fuori dall'Italia si incomincia a ragionare. Senza andare troppo lontano in Svizzera, Austria, Francia già é un altro mondo.
Il primo step é essere competente: vuol dire sapwr fare le foto come serve per ottenere il risultato richiesto. Senza questo (che non vuol dire essere il fotografo top, vuol dire ottenere quello che serve, che in molti casi e ambiti non é nulla di trascendentale), non si inizia nemmeno.
Il secondo step é sapere in quali ambiti della fotografia c'é mercato. Tutti pensano a modelle, viaggi, fashion. Quel mercato é minimo (poca richiesta, tanta offerta) e, quindi, é come cercare di essere assunto come AD della Fiat (lascia perdere). Ambiti in cui vi é più richiesta sono cerimonie, foto di prodotto, foto di architettura/real estate. Capire l'ambito su cui puntare é importante per migliorarsi in quello specifico settore e per acquisire anche l'attrezzatura necessaria.
Il terzo step é diventare bravi nella post-produzione, che in ambito lavorativo resta molto importante (ci sono molti studi fotografici in cui ci sono più professionisti dedicati SOLO a quello, spero che questo renda l'idea).
Il quarto step, che in ordine cronologico é il quarto, ma in ordine di importanza é (purtroppo) il primo: sapersi vendere. Professionisti non particolarmente brillanti, ma che si sanno vendere bene lavorano e guadagnano a dispetto di professionisti molto più bravi, ma che non si sanno vendere (ovviamente a parità di self promotion, chi é più bravo vince). Per vendersi sono fondamentali le relazioni interpersonali, un sito internet top, la giusta presenza di immagine, farsi trovare nel posto giusto al momento giusto.
Il quinto step, che é parimenti importante, é l'aspetto imprenditoriale. Se sei il fotografo più figo e richiesto del mondo e guadagni 2 milioni di euro al mese, ma ne spendi 2 milioni e mezzo, fallisci e chiudi bottega. Quindi si tratta di mettersi davanti a un foglio e fare i conti della serva, noiosissimi, ma necessari.
Tutti pensano che il lavoro del fotografo sia fare foto: se ti assume un'agenzia che si occupa del resto e tu fai il dipendente, può essere abbastanza vero. In tutti gli altri casi, fare foto é una parentesi in un mare di altre mansioni. E spesso, quando fai foto, non é piacevole, perché stai fotografando spesso qualcosa che non vorresti fotografare perché non é per te stimolante o interessante, in più lo fai spesso con l'acqua alla gola, sottostando a richieste più o meno assurde del cliente e con la testa ancora presa dagli altri mille problemi del tuo lavoro che esulano dal fare foto. Quindi il punto é che "mi piace fare foto" non equivale assolutamente a "mi piace fare il fotografo", quindi potresti benissimo accorgerti che fare il fotografo ti fa proprio schifo. Se invece scopri che ti piace, é comunque tutto in salita. In bocca al lupo! |
| inviato il 15 Giugno 2019 ore 13:57
“ purtroppo però in tutti questi anni ho subito solo umiliazioni e prese in giro da persone ×.
„
comincerei da qui… rispondi seriamente a questa domanda:"perche' fino ad oggi hai subito umiliazioni?".
Devi essere sincero con te stesso.
Il mondo non e' fatto solo da x. Forse e' il tuo modo di approcciare il problema che e' da cambiare.
Lavorare nella fotografia e' come fare il panettiere o il meccanico… devi saper fare il pane… devi avere un punto per vendere il pane… devi trovare clienti che vogliano comprare pane… devi GUADAGNARE vendendo pane.
Dopo puoi dire di essere PANETTIERE. |
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