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Apple, quello di cui bisognerebbe discutere.


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avatarsenior
inviato il 09 Giugno 2019 ore 21:04

la stragrande maggioranza di quelle che speculano sui dati personali si possono annientare molto più facilmente.


e qui ti sbagli… dipende da quante volte hai premuto accetta…

avatarsenior
inviato il 09 Giugno 2019 ore 21:05

il problema e' CHE NON ESISTONO METODI ILLEGALI.

Mah, qualcuno è anche andando davanti a un paio di parlamenti...

In pratica e' tutto permesso, soprattutto dal momento in cui premi il dannato tastino accetto.

Spesso io declino.

avatarsenior
inviato il 09 Giugno 2019 ore 21:10

Mah, qualcuno è anche andando davanti a un paio di parlamenti...


e nonostante questo mi pare sia ancora li che fa il bello e cattivo tempo…

TEATRO Atto primo… Fidelius incontra l'avvocato della morte e vince la causa

avatarsenior
inviato il 09 Giugno 2019 ore 21:33

ci giriamo sempre attorno, ma, fino a che nessuno sa quello che ci fa, tutte le congetture sono buone, no?

...no.
Per me, no!

Fino a prova contraria, e per fortuna aggiungerei, esiste il principio di innocenza.

Se non ci fai nulla di male, perché non lo dici e invece ogni dichiarazione che fai a riguardo sembra la super×la?

Cioè? ...cosa dovrebbero dire secondo te?

Mi rammarica che se per caso provi a dire che (anche) il re è nudo, le schiere di adepti sono pronti a linciarti..

Ecco, questo è uno dei (...tanti) problemi delle discussioni attraverso la rete: spesso sembra non si guardi tanto alle affermazioni, ma un po' per partito preso.
Apple è uno di quei casi...ma siccome a me non ne viene in tasca nulla, e nemmeno ad Apple più di tanto, vista la frequenza di aggiornamento dei miei dispositivi elettronici, preferisco sempre ingenuamente pensare che le persone leggano ed interpretino quel che c'è scritto e non per schemi mentali.

avatarsenior
inviato il 09 Giugno 2019 ore 21:56

e nonostante questo mi pare sia ancora li che fa il bello e cattivo tempo…

Questo è vero, ma come hai detto, siamo all'atto primo: magari la mia giovane età mi rende troppo ottimista, però sono convinto che arriverà un atto secondo dove Facebook, Google e quanti altri pagheranno, in qualche modo.

avatarsenior
inviato il 09 Giugno 2019 ore 22:04

e qui ti sbagli… dipende da quante volte hai premuto accetta…

Non mi sbaglio perché parlo per esperienze vissute. Nel giro di tre anni ho visto da vicino saltare due aziende, per una ci ho anche lavorato in passato e non era neanche tanto piccola, visto che contava oltre 1000 dipendenti.

Prendi il problema un po' troppo allegramente, esattamente come facevano le persone che ho conosciuto in passato, che si sentivano sicure dietro lo "scudo" del web.

In ogni caso, io rispondevo ad un'altra domanda, che riguardava i livelli di difesa "passivi" di un sistema operativo e il potenziamento delle misure di controllo per impedire gli accessi abusivi ai dati/profili-utente da parte di soggetti terzi (ad esempio mediante dispositivi di spidering) "rubacchiati" dalle applicazioni installate.

Il discorso "accetta" è leggermente diverso, anche se "accetta" non ti da automaticamente "licenza di uccidere"! MrGreen

Chi ottiene il tuo consenso informato può muoversi solo entro parametri ristretti e deve garantire, tra le altre cose:
- la correttezza del trattamento dei dati;
- la possibilità di intervento dell'interessato;
- la trasparenza delle informazioni;
- il controllo da parte degli utenti sui dati che li riguardano;
- le impostazioni di default orientate alla privacy;
- il diritto all'oblio;
- la semplificazione delle operazioni di recesso dall'eventuale servizio;
- il previo consenso dell'utente affinché siano indicizzati i dati del proprio profilo.

In caso di contenzioso legale, l'azienda deve anche dimostrare:
- la contestualizzazione della divulgazione dei dati;
- l'interesse reale alla conservazione nell'archivio;
- la proporzionalità dei dati divulgati;
- la necessità di divulgarli;
- la pertinenza della divulgazione;
- la non eccedenza dell'informazione condivisa...

e così via...

Le leggi italiane non sono fiori nel deserto. Si rifanno alle normative europee, accordi internazionali in concerto con le leggi statunitensi. I princìpi sono gli stessi.

Le "belle anime" stanno altrove, non sono certo io quello che la sta facendo troppo facile. È chiaro che siamo su un terreno scivoloso, l'ho detto anche prima, ma proprio per questo non si può essere certi di nulla. Il fatto che Facebook abbia risorse quasi infinite non garantisce a cani e porci di fare come gli pare.

Gli strumenti per difendersi ci sono, anche se grezzi (per ora). Google e Facebook forse se la ridono come dici, ma tutti gli altri farebbero meglio a non sbellicarsi troppo perché non tutte le aziende sono giganti "inattaccabili".

Nella maggior parte dei casi chi abusa dei dati sensibili riesce a cavarsela perché c'è disinteresse generale. Finché la torta è questa tutti ci mangiano. Non tutti però sono così spaesati come forse pensi.

avatarsenior
inviato il 10 Giugno 2019 ore 0:06

mah… una volta che tu abbia premuto "accetta" al fatto che i tuoi dati, raccolti da Aple o facebok, siano trasferiti a terzi… sei finito.
I buoi son scappati.


mille dipendenti son piccole societa'.. ladri di polli. Qui parliamo d'altro.. ben piu pericoloso

le leggi forse ci sono… la pratica dimostra che non possono essere applicate.


avatarsenior
inviato il 10 Giugno 2019 ore 0:29

Io invece penso che la pratica dimostra che nessuno si attiva affinché le leggi si applichino. In primis noi utenti, che sappiamo tutto (o quasi) ma siamo passivi, scoraggiati dagli spaventapasseri o forse svogliati. Questo è uno di quei tanti argomenti di cui tutti si lamentano ma nessuno fa niente.

Un'azienda con oltre 1000 dipendenti non è una piccola società. Se è per questo, in confronto a Google e Facebook chiunque è un semplice "ladro di polli".

Al mondo esistono migliaia di aziende di tutte le dimensioni che commerciano con i dati sensibili e nessuna è inattaccabile. È l'insieme di tutte queste che fa "il mostro" di cui parli. Decapitarne qualcuna ogni tanto serve a fare da monito per tutte le altre, per contenere il fenomeno entro certi limiti.

avatarsenior
inviato il 10 Giugno 2019 ore 8:06

@Giulyd: Giusto per chiarificare: non ce l'ho con Apple, anzi, come ho scritto non riuscirei a usare Android.
Solo che Apple non è né meglio né peggio delle altre (tralasciando Facebook forse).
Tutto qui.
Cosa dovrebbe dire?
"Non raccogliamo nessun vostro dato personale".
"Non accediamo in nessun modo ai dati che raccogliamo, nemmeno scorporati".

Invece ti dice che
"Apple sta attenta alla tua privacy! Con il nuovo servizio sarai più sicuro, perchè solo tu e Apple saprete quando e a quali servizi vi connetterete"

A me pare una grande differenza.

Inoltre, scusa, ma quando vado su Chrome so esattamente che in cambio dei servizi che mi "regala" Google userà i miei dati per profilarmi e farmi vedere valanghe di pubblicità, è nero su bianco e nessuno sognerebbe mai di metterlo in dubbio.
Con Apple, spesso e volentieri le condizioni sono "opache", non sai quello che succede dietro le quinte: magari interessa a pochi, ma anche quei pochi non riescono a saperne nulla.

Dire questo di Apple, così come criticarla in qualcosa, sembra sia reato di lesa maestà.
Per molti utenti, Apple è una religione e, come per tutte le cause di fede, il fedele non riesce a distinguere il vero dal falso, la realtà da una sua rappresentazione fatta ad uso e consumo della religione stessa.

Apple fa i suoi interessi, tutto qui: raccogliere dati e mantenerli costa, per cui o te ne fai qualcosa o sei scemo.
Dico solo che Apple non è scema.

avatarsenior
inviato il 10 Giugno 2019 ore 8:50

Decapitarne qualcuna ogni tanto serve a fare da monito per tutte le altre, per contenere il fenomeno entro certi limiti.


E chi dovrebbe "decapitarla"?...
Oggi, il potere politico e giudiziario poco possono contro questi mostri sacri che controllano il BigData.

Le societa' che fanno uso di questi dati sono diventate talmente interconnesse e impalpabili da essere imprendibili.

Certamente Apple NON fara' uso dei tuoi dati. Mica sono scemi, quello e' il marchio che vende. Non possono infangarlo.

Apple pero' ti impone di accettare il fatto , che per ragioni di servizio, pratiche e legate al TUO benessere i tuoi dati possano essere trasferiti a società terze.

BAM... la societa' terza, quella appunto con mille dipendenti,e' uno scaracchio spazzabile via in un secondo, uno scaracchio che non paghera' mai danni perche' essendo di facciata, non possiede nulla.

Una societa' sostituibile in meno di un secondo. Opla' arriva la causa?.. prima che arrivi la notifica tutt i dati son stati ceduti e trasferiti alla scaracchio due.

Almeno una volta i RE, per essere incoronati, dovevano avere un Papa che ponesse loro in capo una corona...

avatarsenior
inviato il 10 Giugno 2019 ore 9:12

Se il succo della situazione è che senza un clic sul tasto ACCETTA molti servizi semplicemente non funzionano, a prescindere da chi ci sia dietro il device che stiamo usando, allora le soluzioni sono solo due:
- L'utente decide di ridimensionare o azzerare l'uso del device o di vari software preferendo la scomodità alla comodità in cambio della propria privacy.
- Lo stato o un qualsiasi altro ente pubblico impone regole sicure che impediscano comportamenti illeciti.

Per come la vedo è più semplice la prima ipotesi, pur con tutte le sue limitazioni, la seconda rischia di essere una ricerca vana visto quanto è facile fare come si vuole in barba a leggi e consumatori.

A titolo di esempio cito la notizia secondo la quale i cinesi si sono "casualmente" presi due ore di dati da mobile europei...
Qui: www.macitynet.it/per-oltre-due-ore-il-traffico-di-rete-da-mobile-in-eu

avatarsenior
inviato il 10 Giugno 2019 ore 9:20

clausole dal contratto sulla privacy di Apple:

"...In caso di riorganizzazione, fusione o vendita, inoltre, potremmo trasferire ai terzi interessati da tali operazioni tutti i dati personali da noi raccolti…"

" ..Utilizziamo questi dati per comprendere e analizzare tendenze, gestire il sito, conoscere il comportamento degli utenti sul sito, migliorare i nostri prodotti e servizi e per raccogliere dati demografici circa la nostra base utenti. Apple può utilizzare tali dati nei suoi servizi di marketing e pubblicità...."


Beh.. non capisco come si possa sostenere che Apple e' virtuosa rispetto agli altri colossi.



avatarsenior
inviato il 10 Giugno 2019 ore 10:03

Inoltre, scusa, ma quando vado su Chrome so esattamente che in cambio dei servizi che mi "regala" Google userà i miei dati per profilarmi e farmi vedere valanghe di pubblicità, è nero su bianco e nessuno sognerebbe mai di metterlo in dubbio.
Con Apple, spesso e volentieri le condizioni sono "opache", non sai quello che succede dietro le quinte: magari interessa a pochi, ma anche quei pochi non riescono a saperne nulla.

Primo: perché usare ancora Chrome? Eeeek!!!
Insomma, a me non risulta che Google dichiari come utilizzi i tuoi dati: sì, noi sappiamo che li utilizza certamente per le pubblicità, ma è davvero tutto qui?
Personalmente, già non rivendere i dati a chicchessia, mi farebbe preferire Apple: lo ritengo uno step più in alto di Google e Facebook Sorriso

Apple pero' ti impone di accettare il fatto , che per ragioni di servizio, pratiche e legate al TUO benessere i tuoi dati possano essere trasferiti a società terze.

Dove sta scritto?

P.s.: www.hdblog.it/2014/04/15/google-legge-le-nostre-email-per-proporci-i-m

avatarsenior
inviato il 10 Giugno 2019 ore 10:20

sul contratto di privacy….


….Apple condivide i dati personali degli utenti con società che forniscono servizi quali elaborazione dati, concessione di crediti, evasione degli ordini dei clienti, consegna dei prodotti a domicilio, gestione e miglioramento dei dati dei clienti, assistenza clienti, valutazione dell'interesse nei confronti dei nostri prodotti e servizi e ricerche di mercato o sondaggi sulla soddisfazione degli utenti. Queste società sono obbligate a proteggere i tuoi dati e potrebbero essere ubicate ovunque operi Apple…


ed inoltre…

A volte, Apple può fornire a terze parti alcuni dati personali al fine di offrire o migliorare i propri prodotti o servizi, anche per la consegna di prodotti su tua richiesta o a supporto di Apple nella commercializzazione verso i clienti. In questi casi, richiediamo a tali terze parti di gestire l'operazione in conformità alle leggi in materia.

ancora…


Apple può utilizzare tali dati nei suoi servizi di marketing e pubblicità.

continuando…

I dati raccolti da terze parti, che possono includere informazioni sulla posizione geografica o di contatto, sono regolamentati dalle rispettive politiche sulla privacy. Ti invitiamo a prendere visione delle norme sulla privacy di tali terze parti.

basta fare una piccola societa' sterna ad Apple che fornisca il servizio ed ecco che i tuoi buoi sono usciti.

avatarsenior
inviato il 10 Giugno 2019 ore 10:36

Primo: perché usare ancora Chrome? Eeeek!!!
Insomma, a me non risulta che Google dichiari come utilizzi i tuoi dati: sì, noi sappiamo che li utilizza certamente per le pubblicità, ma è davvero tutto qui?


Usate BRAVE basato sul motore di chorme ma blindato e piu veloce pure brave.com/ico964

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