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Apple, quello di cui bisognerebbe discutere.


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avatarsupporter
inviato il 12 Giugno 2019 ore 11:07

“Dopo dice che un'app di terze parti, quindi non Apple, può prenderti i dati: non dice che i dati che gli dai, tipo l'indirizzo fisico e mail, vengono ceduti ad altri senza che tu lo sappia.”

Immagino si tratti di app come Facebook che dietro login condividono informazioni rilevabili tramite App Facebook.

avatarsenior
inviato il 12 Giugno 2019 ore 11:39

@Jack, tralasciando che un APP di terze parti come Amazon ha il mio indirizzo perchè glielo fornisco io e non perchè glielo da la Apple, analizzando questa frase...

Apple condivide i dati PERSONALI degli utenti


I dati personali sono i dati sensibili quindi significa che Apple condivide dati come nome, cognome, sesso, indirizzo di casa, indirizzo di posta elettronica e così via

con società che forniscono servizi quali


Con società che forniscono servizi, ma non specifica con società che producono APP sul cellulare o sul computer, quindi le distribuiscono a chiunque anche al di fuori del circuito Apple, e infatti nell'elenco troviamo...


elaborazione dati
Tipo? mi ricordano società come Cambridge Analytica

concessione di crediti
Quindi banche e società di credito

evasione degli ordini dei clienti, consegna dei prodotti a domicilio
Anche qui mi sembra strano che debbano dare il mio indirizzo ad Amazon o Glovo, ma forse si tratta di evasione di ordini di Apple che si affida a società terze.

gestione e miglioramento dei dati dei clienti
boh!

assistenza clienti
se si tratta dell'assistenza clienti Apple ci sta, ma purtroppo non è specificato.

valutazione dell'interesse nei confronti dei nostri prodotti e servizi
ci sta...

e ricerche di mercato o sondaggi sulla soddisfazione degli utenti
Qui ci può entrare il mondo intero per migliaia di necessità diverse.

Queste società sono obbligate a proteggere i tuoi dati e potrebbero essere ubicate ovunque operi Apple.
Con questa frase ti ha anche detto che poi i dati ceduti a società terze non sono più un loro problema, ma che ognuno li gestisce per i cavoli suoi (e ci sta anche questo per carità).

Però non santificherei Apple sulla gestione dei dati personali.

avatarsenior
inviato il 12 Giugno 2019 ore 12:24

I dati personali sono i dati sensibili quindi significa che Apple condivide dati come nome, cognome, sesso, indirizzo di casa, indirizzo di posta elettronica e così via

Eh no, aspetta: dati personali non significa dato sensibile; nome e cognome, ma anche indirizzo, sono legati alla persona, ma non sensibili: giusto per stare in campo neutro it.wikipedia.org/wiki/Dati_sensibili

Spezzare, credo, abbia poco senso.
Apple condivide i dati personali degli utenti con società che forniscono servizi quali elaborazione dati, concessione di crediti, evasione degli ordini dei clienti, consegna dei prodotti a domicilio, gestione e miglioramento dei dati dei clienti, assistenza clienti, valutazione dell'interesse nei confronti dei nostri prodotti e servizi e ricerche di mercato o sondaggi sulla soddisfazione degli utenti. Queste società sono obbligate a proteggere i tuoi dati e potrebbero essere ubicate ovunque operi Apple.

Anzitutto dicono che Apple condivide e non che vende o cede: un giurista potrebbe dare delucidazioni, ma il condividere non significa cedere, quindi i dati rimangono di proprietà di Apple; poi, è ovvio che se queste società terze vendono dei dati in condivisione, sono loro a violare la legge e non Apple stessa.

Io non ho tempo, ora, ma è più utile leggere l'intero documento, che non 4 righe ambigue: io, in buona fede, ritengo che siano riferiti tutti a clienti Apple e soddisfazione di prodotti Apple; l'intero documento dovrebbe fare più chiarezza su cosa intendono.
Anche perché, scusa, eh, ma a cosa serve che Apple dia dei dati sull'utilizzo del mac, per dire, all'assistenza di Microsoft? ConfusoConfuso

avatarsenior
inviato il 12 Giugno 2019 ore 12:43

Sul fatto che non sia chiaro direi che rientra nella normalità, non ho mai letto un contratto chiaro MrGreen

avatarjunior
inviato il 12 Giugno 2019 ore 15:34

Trystero, la cura cui proteggi la tua privacy ha un non so che di ossessivo compulsivo. CoolMrGreen però ti capisco.
;-)

avatarsenior
inviato il 12 Giugno 2019 ore 19:40

Qui non si tratta di "semplice" diffusione di dati sensibili, ma di abuso di diffusione di tutti i dati che ci riguardano .

Il contratto di Apple che citate non c'entra, quelle sono le note informative sulla privacy per l'iscrizione al servizio Apple ID. Per Legge devono essere riportate anche quando si fornisco solamente un nome, un cognome e una e-mail.

L' abuso di diffusione dei dati riguarda invece una vasta gamma di informazioni che ci riguardano. Provo a spiegarmi nel modo più semplice possibile con degli esempi.

I dati "anagrafici" (nome/cognome/indirizzo/e-mail) che inseriamo per l'iscrizione ad un servizio o per l'autenticazione ad un account, come ad esempio l'Apple ID, non interessano a nessuno, a parte l'e-mail.

Le informazioni (o dati) più interessanti per le indagini di mercato, invece, sono tutte quelle che producono, ad esempio, le app "Salute" e "Fitness" (età/sesso/altezza/peso; taglie abiti/scarpe; se fai attività fisica; sport preferiti; percorsi della corsa; se hai il ciclo mestruale e quando; se sei incinta/se stai provando ad esserlo; se hai un handicap/malattia e quale; ecc.), così come quelle presenti sui social (foto/video; età e sesso delle persone che conosci; articoli condivisi; gusti musicali/film/libri/cibo; compleanni tuoi e dei tuoi amici; vacanze/viaggi/luoghi visitati) e tanto altro ancora.

Ora, il punto è che quando avviamo una nuova app questa ci chiede "accedi con Facebook o Google" . Qui sta l'abuso.

Perché abuso?

Perché quando l'app che abbiamo scaricato, ad esempio il meteo, ci propone di accedere con Facebook o Google (ma anche Twitter o altri) sembra che ci stia chiedendo solo i dati di login che abbiamo inserito in Facebook o Google (nome, cognome, e-mail). La maggior parte delle persone pensa "chi se ne frega, tanto ho fornito una e-mail farlocca per lo spam!".
In realtà, quando si effettua un " accedi con Facebook ", avviene un tracking di tutti i dati forniti dai social, cioè noi stiamo dando libero accesso a tutti i dati presenti sul nostro profilo Facebook o Google (di cui sopra) e ne stiamo autorizzando, per modo di dire, la diffusione.

Questo è un abuso, per non dire una violazione della privacy, perché per eseguire un login ad una banale app del meteo basterebbero i classici dati di autenticazione (nome/cognome/e-mail), non è necessario autorizzare la diffusione (cioè il "commercio") di tutte le informazioni che riguardano noi e le persone che ci circondano.
Inoltre, questo tracciamento avviene in modo mascherato all'utente, che quasi mai ne è consapevole, e non vengono fornite informazioni su quali dati l'app sta "rubando" dai nostri profili social e su chi è alla ricerca delle nostre informazioni.

Ormai questo è diventato un comportamento comune e fuori controllo.

Per contrastare questo abuso , Apple ha creato il suo sistema Sign in with Apple , che in pratica consente di accedere a tutte le app scaricate dall'App Store fornendo solo i dati di autenticazione dell'Apple ID...quindi non avverrà nessun tracking dei dati come avviene puntualmente su Android perché l'app scaricata non avrà accesso automatico a tutte le informazioni presenti sui social network .

Non è una questione di religione o di fessi che credono alla Befana, come in tanti puntualmente si affrettano a dire ogni volta che leggono "Apple" da qualche parte. Si tratta di avere un minimo di controllo e di consapevolezza almeno su quali dati stai "autorizzando" a diffondere, quindi di limitare l' abuso selvaggio.

Inoltre, ogni volta che si accede ad una app con l'Apple ID si può scegliere di condividere l'indirizzo e-mail oppure no. Se si sceglie di non farlo, Apple crea automaticamente un random address (e-mail fittizia casuale) che non contiene nessun dato personale. Per ogni app che richiede una e-mail d'accesso, Apple crea un un random address univoco.

avatarsenior
inviato il 12 Giugno 2019 ore 20:00

Vedi,la tua e' la vecchia visione del mercato..(dove detto per inciso Amazon ha perso milioni di euro). e' proprio li che sta cambiando il mercato.

Oggi il "salumiere", se vuole sopravvivere, deve creare la domanda e vendere 20 tonnellate di formaggio. Anche se logica direbbe che il mercato puo' assorbirne cento kg. Altrimenti, col cavolo che potresti tenere in piedi 4 centri di distribuzione e 5200 dipendenti (piu contorno).

Siccome il tuo formaggio "scade" hai bisogno appunto di grandi stormi che "consumino" tutti insieme il tuo formaggio. Insomma devi creare una domanda. Non semplicemente aspettare che qualcuno "abbia voglia di formaggio" Se no resti con 1.900 kg di formaggio in magazzino.

Amazon comunque ha fatto di piu'.. ha distribuito il rischio sui produttori. Ha detto, siamo in grado di produrre una domanda e distribuire "due tonnellate".. fornitore.. mettici il tuo cent.. e partecipa alla festa. Il rischio e' tuo.
Il finanziamento pure… ed il meccanismo pare funzionare


No Salt, stai facendo una gran confusione.

Il "salumiere" non deve creare nessuna domanda. Lui è un rivenditore. Non spetta certamente al rivenditore investire affinché il formaggio Auricchio o la pasta Barilla, per dire, diventino prodotti desiderabili, semmai quello è il compito di Auricchio e di Barilla (cioè del produttore). Men che meno spetta al rivenditore creare il mercato per il formaggio e la pasta in generale!

I rivenditori che vendono attraverso Amazon le fotocamere Canon, Nikon e Sony non devono creare il mercato per Canon, Nikon e Sony, ma stiamo scherzando? Ogni negoziante dovrebbe essere più ricco di Trump! Non confondiamo pesci con brioches! MrGreen
Il rivenditore deve solo vendere gli articoli, promuovendo sé stesso e, quando ha a che fare di persona col cliente, la bontà degli articoli che tratta.

Amazon è un sito di e-commerce (il più grande al mondo credo), che offre al venditore il suo canale di vendita e, se richiesto, il servizio di logistica e distribuzione dei prodotti (e questo ha ovviamente un costo per il venditore, circa 39€/mese). Se il venditore non richiede i servizi suddetti, Amazon si becca solo la sua percentuale sulle vendite (mi pare attorno al 2-3%).

Il rischio per chi vende o fa impresa c'è ora come da 4000 anni a sta parte. Non c'è nessun "dottor Male" dietro. MrGreen

avatarsenior
inviato il 12 Giugno 2019 ore 20:44

ho scritto "salumiere" , cosi ha piu senso MrGreen

avatarsenior
inviato il 12 Giugno 2019 ore 20:45

@Makexaos
Motivo per cui, di tanto in tanto, guardo un po' le app che hanno accesso da fb; grazie per avermi ricordato di farlo Sorriso;-)

avatarsenior
inviato il 15 Giugno 2019 ore 16:17

A monte di tutto ciò, io da tempi non sospetti, ho spesso notato come ci sia una buona fetta di utenza che sceglie servizi gratuiti rispetto ad altri che magari hanno un abbonamento magari piccolo, supporranno la scelta proprio sul fattore gratuità, non valutando a mio avviso che tale gratuità nei fatti si paga con i propri dati personali, perché in quel caso il business è dato da quelli...non c'è storia.

Ogni soggetto raccoglie gestisce i dati personali dei suoi utenti ed lo deve fare per legge...ed a seconda dei casi, in varia misura utilizza quei dati per ottenerne dei benefici.

Ma per quanto mi riguarda, basare integralmente o quasi il business sui dati e sulle abitudini egli utenti è altra cosa.

avatarsenior
inviato il 18 Giugno 2019 ore 6:51

www.lastampa.it/2019/06/17/tecnologia/tim-cook-le-aziende-hi-tech-si-a

avatarsenior
inviato il 18 Giugno 2019 ore 9:23

articolo interessante, che dimostra come Apple sia sempre attenta a fiutare il vento.

Le dichiarazioni di Tim Cook mi sembrano tese ad anticipare e prevenire il tifone che e' in arrivo sulle grandi corporation.

I repubblicani americani stanno partendo con una campagna di attacco verso i social, sul modello di quella dei primi del novecento. Campagna che obbligo' la Standard Oil di Rockfeller a spezzarsi in una miriade di piccole societa'.

Alla fine non credo cambiera' nulla… semplicemente verranno frazionate in societa' minori che, come successe nel caso di rockfeller, aumenteranno a dismisura i profitti.


In Italia il gattopardo insegna.. cambiare tutto per non cambiare nulla :)

P.S: anche i repubblicani hanno evidenziato il fatto che queste compagnie sono in grado di far arrivare al singolo utente solo le notizie che confermano il suo credo politico ed , in qualche modo, influenzarlo.
I repubblicani si sentono attaccati e poco sostenuti dai social e tentano di normare il settore.





avatarsenior
inviato il 23 Giugno 2019 ore 22:33

articolo interessante, che dimostra come Apple sia sempre attenta a fiutare il vento.

@Salt
Beh, le cose si possono interpretare in molti modi, ma, onestamente, non mi sembra Apple se ne esca oggi perché le fa comodo...

Mi sembra che, ad esempio, il braccio di ferro con le autorità americane per l'accesso ai dispositivi da parte delle autorità, dica qualcosa di diverso.

Poi, ripeto, le cose si possono interpretare anche in maniere diametralmente opposte, ci mancherebbe.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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