| inviato il 21 Maggio 2019 ore 11:46
Scrivo questo post per discutere del rapporto tra regole,norme, leggi, morale e Fotografia. Si puo' fare una fotografia violando una legge? Si puo' violare una legge in nome di un principio superiore? ( esempio: foto di denuncia, finalta' artistiche etc etc.. ) Ci si deve basare sulla propria morale o su quella condivisa? Mi piacerebbe una discussione in cui non vi siano buoni vs i cattivi, ma appassionati di fotografia che si confrontino su questi temi, magari portando esempi di casi in cui, pur di portare a casa lo scatto, si siano trovati a infrangere qualche regola. |
| inviato il 21 Maggio 2019 ore 12:02
La morale se non e' condivisa da almeno un gruppo difficilmente la si puo' definire una morale. Io comunque preferirei fare tutto quello che mi passa per la testa, che sia morale o meno .... Non lo posso fare, devo autolimitarmi, per il quieto vivere e anche per vigliaccheria. Qualche soddisfazione ogni tanto me la prendo. Poca roba, parlando di fotografia, per es, non ho ultimamente rispettato i divieti scendendo sulla scogliera a Manarola con discreta mareggiata a far foto.... NON VA FATTO!!! NON IMITATEMI E' PERICOLOSO! Solo io posso sbagliare |
| inviato il 21 Maggio 2019 ore 12:08
Enzillo, cambierei alcune parole, oltre l'errore nel titolo, che forse riesci ad editare. I "può" e "deve" non hanno senso, vanno sostituite con termini meno tranchant, se no generano risposte scontate. In merito, ricorderei solo che la fotografia non è il centro del mondo, ma solo di questo forum. E che la risposta non può prescindere dal danno, a te e sopratutto al prossimo, anche solo potenziale, che tale violazione comporta. |
| inviato il 21 Maggio 2019 ore 12:11
Il bene superiore non può essere la foto in se, può essere la denuncia di un crimine e di una situazione grave che richiede di essere messa sotto i riflettori ma non l'atto di fotografare. Non credo nella superiorità morale dell'artista rispetto al resto dell'umanità, se esiste una legge basata su principi sensati o di garanzia per tutti la violazione va evitata. Altrimenti ognuno di noi si può arrogare il diritto di fare quello che vuole ed avremmo una sostanziale anarchia. |
| inviato il 21 Maggio 2019 ore 12:29
Bene, mi aspettavo l'uscita di questo topic. Porto un esempio abbastanza light per iniziare. Grotte di Borgio Verezzi, sono delle piccole grotte che si possono visitare in una mezzoretta con una guida. La guida ci ha detto che le foto si potevano fare solo in una sala della grotta, poiché nella grotta ci sono tantissime creature viventi (piccolissime, praticamente invisibili ad occhi nudo) a cui la luce del flash potrebbe recare danni. Perché allora non mettere solo il divieto di usare il flash? La risposta è semplice, perché in un gruppo di 30 persone ci sarà sicuramente qualcuno che scattando a caso fa partire il flash quindi, per prevenire, divieto per tutti di fare le foto in alcune zone. Alla fine, ad un certo punto io una foto in una zona "proibita" l'ho fatta, e sapendo usare la reflex, ovviamente senza flash e senza recare nessun danno all'ecosistema della grotta. www.juzaphoto.com/galleria.php?t=2329857&srt=data&show2=3&l=it Però, continuo a pensare che il divieto sia giusto, poiché è impossibile sapere a priori chi farà scattare il flash e chi no. |
| inviato il 21 Maggio 2019 ore 12:45
@Loiety, grazie per la segnalazione, ho corretto il titolo. @Alessandro, "Io comunque preferirei fare tutto quello che mi passa per la testa, che sia morale o meno MrGreen.... Non lo posso fare, devo autolimitarmi, per il quieto vivere e anche per vigliaccheria." Apprezzo particolarmente il tuo riferimento alla vigliaccheria, penso che in questo vi sia una profonda verità. Spesso ci autolimitiamo non per "NOBILI" ragioni, ma per motivi molto meno nobili. In ogni caso, non vorrei incitarti a infrangere le regole, ma le tue foto di Manarola mi hanno insegnato molto sulla composizione,sulla luce e sui tempi lunghi ;-). @Anam, il problema è nelle sfumature, violare una legge per fare del bene magari è condannabile da un tribunale, ma non dalla comunità, l'artista non è moralmente superiore a nessuno, ma potrebbe avere una visione che costringe tutti a ripensare la moralità. L'anarchia è la mancanza di regole, poi vi è il totalitarismo, in cui tutto è regolato, tra questi 2 estremi, semplici da condannare, esistono infinite tonalità, e qui le cose si complicano. Si può morire per fare un selfie? altra domanda complicata. Ovviamente tutti noi diremmo senza dubbio no. Ma io domando, si può morire scalando una montagna? si può morire in Formula 1? Si può morire per un ideale? |
| inviato il 21 Maggio 2019 ore 12:53
“ Grotte di Borgio Verezzi „ In realtà non esiste un divieto assoluto: la guida, a sua discrezione, può consentire di fotografare (è indicato ufficialmente, nel regolamento). Oltre che ovviamente per evitare i flash di chi scatterebbe a caso, che io sappia la motivazione è l'impossibilità di gestire la visita con decine di persone che si fermerebbero disordinatamente a fare fotografie. Andando in momenti di scarso affollamento, credo si possa facilmente ottenere il permesso. |
| inviato il 21 Maggio 2019 ore 13:00
@Peda, pens che io invece in altre grotte, Pertosa, ho trovato in una caverna una reflex in un cubo di plexiglass in cui, inserendo l'opportuno obolo, potevi scattarti un selfie con tanto di flash. Evidentemente non c'erano microorganismi ;-) |
| inviato il 21 Maggio 2019 ore 13:03
40 morti l anno causa selfie, 1,7 milioni causa fumo....... |
| inviato il 21 Maggio 2019 ore 13:04
Voi Moralisti vietereste i selfie o il tabacco? |
| inviato il 21 Maggio 2019 ore 13:36
Visto che gli Stati lucrano sul tabacco non sono nelle condizioni di farmi la morale.... |
| inviato il 21 Maggio 2019 ore 14:31
è un discorso che va oltre la semplice fotografia, vale in generale. Teoricamente, se il fine è "superiore", per definizione stessa può/deve poter violare norme che impedirebbero il suo conseguimento. Il problema è tutto nello stabilire cosa sia "superiore": si potrebbero scrivere pagine di crimini commessi per conseguire un fine che a chi li ha commessi era "superiore", ma non lo era per noi oggi....e contare i milioni di vite che sono costati. Volendo limitarsi a ciò che veramente si possa quasi universalmente definire "superiore", credo che la casistica sarebbe talmente scarsa da poter quasi valutare caso per caso. In tutti gli altri casi, la definizione di "superiore" spesso è riconosciuta solo da chi la sta usando come scusa per infrangere una determinata regola che gli da fastidio, eventualmente da una certa parte di altre persone ma non certo tutte, pertanto si perde immediatamente quella universalità di veduta che renderebbe "morale" questo atto. |
| inviato il 21 Maggio 2019 ore 14:39
"Il problema è tutto nello stabilire cosa sia "superiore": si potrebbero scrivere pagine di crimini commessi per conseguire un fine che a chi li ha commessi era "superiore" Anonimo, sono d'accordo con te, ma si potrebbero scrivere altrettante pagine di crimini commessi ubbidendo a leggi e ordini. |
user90373 | inviato il 21 Maggio 2019 ore 14:48
Confini. Confini, limiti, ostacoli. Superarli , sempre e comunque, in nome di quella libertà che se appartenesse ai singoli non sarebbe più tale? Rispettarli , immaginando un mondo dove non siano barriera alle libere scelte del singolo, bensì garanzia per quelle di tutti? |
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