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M5 mk II sarà davvero molto migliore della m50?


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avatarjunior
inviato il 14 Novembre 2019 ore 16:52

Io mi aspetto una M5 mk2 nel 2020. Intanto sto cercando ovunque informazioni ma non riesco a capire se per fotografia naturalistica sia meglio la 90D o la M6 mk2. Ovviamente parlo solo di AF, non di ergonomia o durata batteria o anche di bilanciamento del peso con i teleobiettivi. Queste cose le conosco già possedendo una M5 con cui non riesco a cavare un ragno dal buco con il 100-400 causa inaccuratezza dell' AF. Sembra che il dual pixel abbia fatto passi da giganti con l'ultimo aggiornamento firmware della R. Sarà superiore all' AF a mirino ottico della 90D?

user176990
avatar
inviato il 14 Novembre 2019 ore 17:02

Per avifauna non so, ma nel test di dpreview o cameralabs non ricordo, le avevano entrambe provate in contemporanea e nelle raffiche la m6 mark ii era piu precisa come autofocus in confronto al af ottico delle 90d.

avatarsenior
inviato il 14 Novembre 2019 ore 17:19

Comprendo i problemi di messa a fuoco descritti con la m5, dato che riscontro qualcosa di analogo con la m50, che offre comunque un autofocus di livello superiore (principalmente grazie al processore digic più recente e al diverso software), soprattutto con il 100-400 II e soggetti che si muovono rapidamente verso la fotocamera.

Già un gabbiano, un soggetto relativamente semplice anche per la bistrattata 6d mark II, con la m50 diviene una sorta di calvario, in accoppiata al 100-400 II. Se il soggetto è distante la fotocamera non riesce ad acquisire la messa a fuoco a causa dell'eccessiva grandezza della singola zona af. Quando la distanza si riduce, la fotocamera acquisisce finalmente ad acquisire la messa a fuoco, tuttavia quando si inizia ad avere un'inquadratura decente la fotocamera perde di nuovo la messa a fuoco visto che il sistema af è troppo lento. Con gli extender va ancora peggio.

Un altro problema è che, a differenza delle reflex (90d inclusa), sulle mirrorless Canon non vi è l'opzione che consente di scattare la foto non appena si preme a fondo il pulsante di scatto, mantenendo la messa a fuoco attiva. Questo comporta il rischio di perdere foto, in determinate situazioni.

Non ho provato la m6 mark II, ma sarebbe interessante un confronto: tuttavia la fotografia naturalistica è cosa ben più complessa rispetto a mettere a fuoco l'occhio di una modella che si muove lentamente, o una persona che corre.

Un altro limite della m50 e della m6 mark II è il mirino: dimensioni molto ridotte, affaticante per la vista e non eccezionale nei panning rapidi.

Io sono in attesa di una m5 mark II, nella speranza che realizzino un mirino dignitoso (nonché un'impugnatura migliore), ma temo che verrà presentata solo dopo la 1dx mark III: la mia ipotesi è che adotteranno dei nuovi processori digic, che verranno inizialmente utilizzati sulla 1dx mark III. Temo, tuttavia che, come per la m5, il prezzo di lancio sarà abbondantemente sopra i 1000 euro...

user176990
avatar
inviato il 14 Novembre 2019 ore 17:35

Ma nemmeno attivando AF continuo nel menu hbd ? Dovrebbe essere più veloce la cosa x lo meno , però si effettivamente il punto singolo piccolo in quei casi nn è proprio piccolissimo.

avatarjunior
inviato il 14 Novembre 2019 ore 17:37

Il mio calvario con la M5 è anche mettere a fuoco un uccello fermo in one shot. La messa a fuoco cade sempre un po' dietro o davanti al soggetto. Soprattutto dietro. Proprio un'accurata.

avatarsenior
inviato il 14 Novembre 2019 ore 17:40

La funzione af continuo, semplicemente, mantiene la messa a fuoco attiva a ciclo continuo, ma non ne migliora di certo le prestazioni.

Pertanto, se l'autofocus è eccessivamente lento e non riesce a mantenere la messa a fuoco su un soggetto, tale problema rimarrà.

In ogni caso, sono convinto che lavorando sul firmware potrebbero migliorare le prestazioni autofocus della m50, ma per le usuali scelta di marketing non lo faranno, rimandando il tutto al modello successivo...

avatarsenior
inviato il 14 Novembre 2019 ore 17:48


Il mio calvario con la M5 è anche mettere a fuoco un uccello fermo in one shot. La messa a fuoco cade sempre un po' dietro o davanti al soggetto. Soprattutto dietro. Proprio un'accurata.

Suggerisco di provare con l'area af singola, per valutare se la situazione migliora. Al limite, prova a selezionare l'opzione cornice piccola.

avatarjunior
inviato il 14 Novembre 2019 ore 18:31

Con il 100-400 non ho esperienza, ma con l' ef 400 5.6l la eos m5 non è poi così terribile. Usandola al Linate airshow non ho avuto particolari problemi nonostante la lieve foschia e il fumo (c'è da dire che ho tenuto sempre inserito il limitatore di messa a fuoco)

avatarsenior
inviato il 14 Novembre 2019 ore 19:03

Dipende tutto dalla distanza, oltre che velocità dei soggetti.

Un aereo che viagga a 500km/h a molte centinaia di metri dalla fotocamera, fotografato in panning, è meno critico di un gabbiano che si muove a 30km/h verso la fotocamera, a 5-10 metri di distanza.

Purtroppo Canon non fornisce più tali dati, ma qui vi è un grafico che mostra le velocità limite per la messa a fuoco predittiva, in relazione alla distanza dal soggetto: le misurazioni sono relative a un 300 f2.8 L is usm e una 1d mark III, ma si comprende meglio quanto scrivevo sopra.





Più la distanza si riduce e più la velocità limite entro la quale l'autofocus riesce ad eseguire la messa a fuoco predittiva si abbassa: ad una distanza intermedia tra i 20 e i 100m la velocità limite raggiunge i 500km/h, ma si riduce a soli 50km/h a 8m. Ovviamente i valori specifici dipendono dall'ottica in uso, quindi sono solo a titolo di esempio.

Il grafico ha una scala non uniforme, ma è semplicemente per questioni di marketing, per dare l'illusione di avere una relazione lineare tra velocità e distanza, quando non è così...

avatarjunior
inviato il 14 Novembre 2019 ore 20:05

Con il 100-400 non ho esperienza, ma con l' ef 400 5.6l la eos m5 non è poi così terribile. Usandola al Linate airshow non ho avuto particolari problemi nonostante la lieve foschia e il fumo (c'è da dire che ho tenuto sempre inserito il limitatore di messa a fuoco)

Anch'io non ho riscontrato problemi a mettere a fuoco gli aerei, ma gli uccelli sono più sfuggenti e molto spesso nell'inquadratura lo sfondo compete con il soggetto, oppure ancora se l'animale è in un contesto intricato come vegetazione, allora l'AF non aggancia bene il soggetto ma piuttosto qualche filo d'erba maledetto o altri elementi naturali intorno al soggetto anche con il punto di AF piccolo, che poi nella M5 è rettangolare come sulle compatte powershot e non quadrato.

avatarjunior
inviato il 14 Novembre 2019 ore 20:41

Avevo capito intendeste che in servo fosse ai livelli delle prime M, sorry. I punti AF sono effettivamente troppo grandi e non è nemmeno immediato passare a quello "spot".

Ps. non definirei un grafico log-log marketing: fosse lineare sarebbe impossibile tirare fuori qualche informazione sulle le corte distanze ;-)

avatarsenior
inviato il 14 Novembre 2019 ore 20:43

Parte del problema è nell'area af molto ampia, decisamente maggiore del punto af di una reflex: anche sulle mirrorless più recenti il problema rimane, pur se hanno aggiunto l'opzione cornice piccola anche in af-servo, con la quale tuttavia si hanno prestazioni autofocus inferiori, nel caso di soggetti in movimento.

avatarsenior
inviato il 14 Novembre 2019 ore 21:06


non definirei un grafico log-log marketing: fosse lineare sarebbe impossibile tirare fuori qualche informazione sulle le corte distanze

Intendevo marketing nel senso che verosimilmente l'utente medio non presta attenzione alle scale, e non si accorge della repentina riduzione di velocità limite quando si inizia a scendere sotto i 20m, se guarda solo la curva.

Infatti, è proprio sulle distanze ridotte che l'autofocus ha i problemi maggiori, soprattutto se i soggetti sono in rapido movimento. Fotografare delle rondini a qualche metro di distanza, con un 400mm, credo che metta in crisi l'autofocus di qualsiasi fotocamera (oltre che il fotografo).


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