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Inquinamento e auto elettriche... ma i riscaldamenti?


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avatarjunior
inviato il 04 Maggio 2019 ore 23:53

Quasi sempre si associa la mobilità elettrica al concetto di riduzione dell'inquinamento dell'aria delle grandi città.

Stavo però riflettendo sul fatto che i blocchi del traffico per superamento limiti di qualità dell'aria avvengono solitamente in inverno, quando sono attivi gli impianti di riscaldamento.

Ovviamente non è una novità che le emissioni di questi impianti siano predominanti nel determinare le concentrazioni di polveri e agenti inquinanti nel periodo freddo.

Allora mi chiedo: forse sarebbe più efficace sostituire le caldaie con le pompe di calore se l'obiettivo è ridurre le emissioni nelle metropoli? Rischiamo che convertire in elettrico il parco auto produca un risultato blando?

Voi cosa ne pensate?

avatarsenior
inviato il 05 Maggio 2019 ore 10:58

Io penso che il problema sia da risolvere all'inizio, altrimenti è un continuo rattoppare: il problema è che molti pensano che d'inverno bisogna stare a 24° per rimanere in maglietta e in estate con il condizionatore a 18° e magari una felpina e che per fare 200m sia necessario prendere l'auto; questo è il vero problema.
L'auto produce inquinamento in almeno due modi: sia con l'emissione dei gas di scarico, sia con la formazione di particelle molto piccole derivate dal consumo di pneumatici, freni, asfalto; quindi l'elettrico risolve il primo, ma non certo il secondo.

L'auto è la cosa più semplice da cambiare, soprattutto in Italia, ma effettivamente passare all'elettrico non risolve completamente il problema, come non lo risolverebbe nemmeno la pompa di calore.
Per ridurre le emissioni, basta semplicemente mettersi una felpa più pesante e abbassare il riscaldamento.

avatarsenior
inviato il 05 Maggio 2019 ore 11:10

Concordo in pieno

avatarsenior
inviato il 05 Maggio 2019 ore 11:22

L'auto produce inquinamento anche quando viene prodotta e riciclata (non tutto viene riciclato e comunque anche riciclare comporta consumi di energia e inquinamento) ma le logiche di mercato e le lobby fanno si che si faccia credere che cambiare macchina continuamente faccia bene all'ambiente. Anche li stato ci guadagna, incassando l'IVA. Gli amministratori come quelli di Milano, che mettono divieti alla circolazione ai veicoli anche vecchi FI pochi anni non so se sono stupidi o conniventi (visto che poi permettono a negozi e centri commerciali di tenere le porte spalancate estate e inverno con conseguenti flussi di araia calda o fredda che fuggono all'esterno; ma si sa... Le porte spalancate indicò i consumatori a entrare e spendere ;-) vero?).

avatarsenior
inviato il 05 Maggio 2019 ore 12:34

Gli amministratori come quelli di Milano, che mettono divieti alla circolazione ai veicoli anche vecchi FI pochi anni non so se sono stupidi o conniventi (visto che poi permettono a negozi e centri commerciali di tenere le porte spalancate estate e inverno con conseguenti flussi di araia calda o fredda che fuggono all'esterno; ma si sa... Le porte spalancate indicò i consumatori a entrare e spendere ;-) vero?).

No, semplicemente è il modo più semplice per ridurre, almeno in una sua componente, l'inquinamento: quale legge dice le modalità con cui un Comune può regolamentare l'apertura delle porte di un esercizio commerciale?
Invece il CdS ha almeno una norma in cui dice che il Comune può decidere le modalità delle aree da chiudere al traffico; inoltre è più semplice controllare: basta mettere delle telecamere, che hanno il doppio vantaggio di tenere traccia dei veicoli che passano e Polizia e Carabinieri ringraziano quando c'è da fare delle indagini; voglio proprio vedere un vigile urbano che conta quante volte si aprono le porte e poi va a contestare sulla base di cosa? :-P
E il messaggio che gli amministratori di Milano vogliono dare è chiarissimo: strano che uno come te non l'abbia capito ;-)
Semmai sono stupidi per la parte attuativa, ma almeno nella visione generale, non tanto.

avatarsenior
inviato il 05 Maggio 2019 ore 13:08

Il sindaco può emettere delle ordinanze e quindi potrebbe emetterne una che vieti di tenere le porte perennemente aperte (chi ha mai parlato di vigili che dovrebbero controllare quante volte si aprono le porte? Io no! Parlo di PORTE PERENNEMENTE SPALANCATE) e sarebbe molto facile controllare. Poi ti sembra normale che il personale di tali negozi in inverni stia in t-shirt? Dentro i negozi ci sono temperature che a volte arrivano a 25gradi e oltre quando la legge (in questo cado c'è) ne prevede 20 con uno scarti di 2 (ma correggetemi se sbaglio).

avatarsenior
inviato il 05 Maggio 2019 ore 13:46

Il sindaco può emettere delle ordinanze e quindi potrebbe emetterne una che vieti di tenere le porte perennemente aperte (chi ha mai parlato di vigili che dovrebbero controllare quante volte si aprono le porte?

Ma quale articolo prescrive questo?
Ma anche se fosse, il sindaco fa l'ordinanza: chi controlla? Perché l'Italia è piena di leggi e ordinanze che non vengono minimamente rispettate perché tanto non c'è controllo: finché non ci scappa il morto allora tutto bene.

Poi ti sembra normale che il personale di tali negozi in inverni stia in t-shirt? Dentro i negozi ci sono temperature che a volte arrivano a 25gradi e oltre quando la legge (in questo cado c'è) ne prevede 20 con uno scarti di 2 (ma correggetemi se sbaglio).

Non credo sia una legge, ma comunque ti dimentichi l'effetto stalla: quando in un posto relativamente piccolo c'è affollamento di persone, la temperatura sale; tanto per fare un esempio, le sale teatrali/cinema hanno l'aria condizionata accesa in inverno in modo da controllare temperatura e umidità ;-)
Ma sei mai stato in un negozio del Corso prima di Natale o durante i saldi? E ci credo che fa caldo! :-P

avatarjunior
inviato il 05 Maggio 2019 ore 13:51

Non solo centri commerciali. Parliamo anche di uffici pubblici, banche, ospedali, scuole, musei , ecc ecc.... ovunque si hanno temperature tropicali al punto che spesso anche gli stessi impiegati sono costretti a tenere le finestre aperte. Caro Jack, il punto non é che é più semplice controllare gli automobilisti ma il fatto che con loro gli introiti derivanti da multe e sanzioni sono più alti. Semplicemente é più immediato far cassa, che é la cosa che interessa di più. Se i comuni davvero avessero a cuore le tematiche ambientali potrebbero attivare dei controlli mirati almeno nelle principali strutture per far rispettare i livelli di temperatura stabiliti per legge. Il guadagno in termini di salubrità ambientale sarebbe notevole. Ma, come detto, sono ben altri i guadagni a cui le pubbliche amministrazioni mirano

avatarsenior
inviato il 05 Maggio 2019 ore 13:55

Nessun articolo fi legge obbliga il sindaco a emettere tale ordinanza ma un sindaco serio e soprattutto COERENTE che vohlia veramente combattere l'inquinamento in tutte le sue componenti potrebbe (e a mio avviso dovrebbe) farlo.
Chi controlla? I vigili urbani!
Le porte di molti negozi, quelle che lasciano perennemente aperte, hanno sopra un getto di aria calda continuo che serve proprio per non far entrarecaria fredda nel negozio! Che spreco! Altro che effetto stalla!
Non credo sia una legge, ma comunque ti dimentichi l'effetto stalla:

www.ecodallecitta.it/notizie/109738/riscaldamento-in-casa-la-temperatu

avatarjunior
inviato il 05 Maggio 2019 ore 14:00

Ha ragione Diebu sulle temperature da mantenere in locali pubblici o privati che siano. La legge prevede ci siano 20 gradi, con uno scarto di 2 gradi. Riguardo l'effetto stalla, basta contrastarlo abbassando il termostato nei giorni di maggior affluenza. Non serve una laurea per capirlo MrGreen
Il punto è un altro. Viviamo in una società ormai altamente consumistica. Tutti vogliono il massimo confort. Se per ottenerlo poi non si spende direttamente di tasca propria, come nel caso dei luoghi pubblici, beh....noi italiani siamo campioni olimpionici di spreco. Ma di cosa vogliamo parlare? MrGreen

avatarsenior
inviato il 05 Maggio 2019 ore 14:02

Non solo centri commerciali. Parliamo anche di uffici pubblici, banche, ospedali, scuole, musei , ecc ecc.... ovunque si hanno temperature tropicali al punto che spesso anche gli stessi impiegati sono costretti a tenere le finestre aperte.

Ve lo ricordate il servizio di Striscialanotizia che mostrò come negli uffici comunali di Milano la temperatura superava di molto i limiti di Legge? L'allora sindaco Pisapia rispose che i fatti lui teneva la finestra aperta per mantenere la temperatura entro i limiti di leggeMrGreen Che genio eh!? Bhe questi sono i nostri amministratori... che tristezza e che rabbia!
www.striscialanotizia.mediaset.it/news/a-striscia-la-notizia-tapiro-in

avatarsenior
inviato il 05 Maggio 2019 ore 14:12

La riduzione delle emissioni di CO2 e ovviamente la riduzione del consumo energetivo richiede necessariamente abitazioni/edifici meno energivori. Questo è un traguardo ancora più complicato da raggiungere rispetto alla mobilità elettrica sebbene avrebbe effetti maggiori sul controllo dell'inquinamento. Persino la maggior parte degli edifici pubblici in cui ho avuto necessità di entrare (municipi, stazioni di polizia, scuole...) hanno infissi fatiscenti, talvolta a vetro singolo e/o rotto, spifferi a non finire, impianti di riscaldamento totalmente inefficienti e che richiedono continue manutenzioni, murature senza camere d'aria o cappotti termici e altre inefficienze; e consumano una cifra di energia per mantenere una temperatura anche solo appena decente!!! Ovviamente lo stesso problema ce l'hanno la maggioranza delle abitazioni civili più vecchie di non più di 15 anni.
Sono molto interessato alla questione energetica e all'inquinamento e a mio modesto parere è importantissimo lavorare sull'edilizia. Diminuire le nuove costruzioni, che mangiano costantemente spazio e suolo (altre risorse NON infinite) e puntare sulla ricostruzione e sulla ristrutturazione in termini energetici. Riscaldamento geotermico abbinato a pompe di calore a bassa entalpia, pannelli solari, cappotti termici e conseguente riduzione dell' IPE ottimizzerebbero i consumi e migliorerebbero la qualità dell'aria (e dell'ambiente in generale). E' ovvio che non è facile imporre queste modifiche strutturali a chi fa fatica già a pagare le normali spese condominiali o ad arrivare a fine mese, o far capire il ritorno a medio/lungo termine di un investimento... ma purtroppo da qualcosa bisogna partire.

avatarsenior
inviato il 05 Maggio 2019 ore 14:36

@Victor
Esattamente!

E' ovvio che non è facile imporre queste modifiche strutturali a chi fa fatica già a pagare le normali spese condominiali o ad arrivare a fine mese, o far capire il ritorno a medio/lungo termine di un investimento...

Soprattutto questo: faglielo capire a chi pensa che le multe dell'areaC, in questo caso, siano solo per far cassa; purtroppo non riescono a capire che si deve guardare un po' più in là del proprio naso.

Il punto è un altro. Viviamo in una società ormai altamente consumistica. Tutti vogliono il massimo confort. Se per ottenerlo poi non si spende direttamente di tasca propria, come nel caso dei luoghi pubblici, beh....noi italiani siamo campioni olimpionici di spreco. Ma di cosa vogliamo parlare?

Già.

Nessun articolo fi legge obbliga il sindaco a emettere tale ordinanza ma un sindaco serio e soprattutto COERENTE che vohlia veramente combattere l'inquinamento in tutte le sue componenti potrebbe (e a mio avviso dovrebbe) farlo.

No, ma io vorrei sapere l'articolo di legge che demanda questo potere a un sindaco; nel caso potesse, anche io mi aspetto che lo faccia, soprattutto nei nuovi negozi.

Chi controlla? I vigili urbani!

Visto che saltano fuori? Già me li immagino MrGreen

Le porte di molti negozi, quelle che lasciano perennemente aperte, hanno sopra un getto di aria calda continuo che serve proprio per non far entrarecaria fredda nel negozio! Che spreco!

Pensa che i caloriferi delle nostre case sono sotto o di fianco le finestre: che spreco!! MrGreen

Riguardo l'effetto stalla, basta contrastarlo abbassando il termostato nei giorni di maggior affluenza. Non serve una laurea per capirlo MrGreen

Una laurea forse no, ma basterebbe lavorare nel settore prima di scrivere ;-)

@Diebu
Per caso hai un diesel più vecchio di 10 anni? :-P

avatarsenior
inviato il 05 Maggio 2019 ore 15:17

@Diebu
Per caso hai un diesel più vecchio di 10 anni?

No, non ho proprio l'auto (dal 2004), mi muovo solo con mezzi pubblici, car sharing (sono stato tra i priminutilizzatori fin daquando il comune creò il suo servizio car sharing nel 2004, ancira molto primitivo) e soprattutto auto a noleggio (il car sharing non è conveniente se ti serve l'auto per mo,te ore o un giorno intero). A tal proposito pensa che io pur essendo residente, molto ecologico per le ragioni sopra esposte, non occupò perennemente posti auto.... quando noleggio un'auto non ho diritto a parcheggiare nella mia zona e mi tocca pagare il parcheggio (perché i permessi molto stupidamente a Milano sono legati sale targa auto e non al proprietario), ecco come a Milano vengono premiati e incentivati i comportamenti ecologici! Ma scusate, sto andando un po' fuori tema (ma neanche troppo, sono argomenti gollegati).

avatarsenior
inviato il 05 Maggio 2019 ore 15:24

No, ma io vorrei sapere l'articolo di legge che demanda questo potere a un sindaco; nel caso potesse, anche io mi aspetto che lo faccia, soprattutto nei nuovi negozi.

www.ilmerito.org/8-nel-merito/363-il-potere-di-ordinanza-sindacale-all

...Il potere di intervento sindacale è previsto non soltanto per fronteggiare situazioni di emergenza, ma anche per regolamentare e disciplinare situazioni ordinarie, purché si rinvenga nell'ordinamento una norma di legge che conformi il potere esercitato e sia rispettosa del principio di legalità sostanziale (cfr. art. 50, commi 3, 4 e 7); un esempio è rappresentato dal comma 7-bis dell'art. 50 che prevede l'adozione di ordinanze non contingibili e urgenti, ovvero c.d. ordinarie, allo scopo di limitare gli orari di vendita, anche per asporto, e di somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche, al fine di assicurare il soddisfacimento delle esigenze di tutela della tranquillità e del riposo dei residenti nonché dell'ambiente e del patrimonio culturale in determinate aree delle città interessate da afflusso particolarmente rilevante di persone, anche in relazione allo svolgimento di specifici eventi, nel rispetto dell'art. 7 della legge 7 agosto 1990, n. 241, per un periodo comunque non superiore a trenta giorni.

Quindi, il potere sindacale di ordinanza, in relazione agli interessi della comunità amministrata, può assumere la natura di potere di emergenza oppure un connotato di ordinarietà, a seconda dei presupposti che ne giustificano l'emanazione. ...

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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