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avatarsenior
inviato il 14 Aprile 2019 ore 12:23

@Grzzly
A mio avviso
De-contestualizzare un soggetto in una foto di fotogiornalismo è un controsenso.


avatarjunior
inviato il 14 Aprile 2019 ore 16:57

Se la didascalia serve a ridurre la polisemia, ossia i diversi significati che si possono attribuire ad una immagine, soprattutto se di taglio giornaliastico, nella foto in discussione trovo che il contenuto non possa essere frainteso. Ma capisco che non tutti vediamo le cose allo stesso modo.

avatarsenior
inviato il 14 Aprile 2019 ore 17:54

Probabilmente nella sostanza siamo d'accordo.
Quel che mi lascia perplesso, in generale, è il tipo di approccio che spesso mi pare di osservare di fronte a fotografie di questo genere. Non siamo di fronte ad un'opera d'arte, non ci sono chiavi di lettura o significati da attribuire a particolari elementi. Semplicemente la foto rimanda ad una situazione realmente esistente. Se questo non e' immediatamente percepito significa che l'immagine non raggiunge il suo scopo. La foto lascia immaginare quali possono essere le vicissitudini di vita in quella determinata situazione sociale e politica, offrendone una occasione di approfondimento.

avatarsenior
inviato il 14 Aprile 2019 ore 18:41

Per quanto mi riguarda può essere una scena preparata a puntino. E spero che i genitori di quella bambina facciano rimuovere lo scatto. Anche perché nn credo ci sia la liberatoria firmata dai genitori.

avatarsenior
inviato il 14 Aprile 2019 ore 19:01

Non è in Italia

avatarjunior
inviato il 14 Aprile 2019 ore 20:15

""""""""""
Quel che mi lascia perplesso, in generale, è il tipo di approccio che spesso mi pare di osservare di fronte a fotografie di questo genere. Non siamo di fronte ad un'opera d'arte, non ci sono chiavi di lettura o significati da attribuire a particolari elementi. Semplicemente la foto rimanda ad una situazione realmente esistente. Se questo non e' immediatamente percepito significa che l'immagine non raggiunge il suo scopo. La foto lascia immaginare quali possono essere le vicissitudini di vita in quella determinata situazione sociale e politica, offrendone una occasione di approfondimento.

""""""""""

Trovo che sia una foto che va oltre la mera documentazione storica di un fenomeno sociale, tocca la sensibilità, suscita emozione. Non è una questione di approccio e non c'entra l'arte, è reazione emotiva ad un messaggio forre, veicolato da una foto magistralmente realizzata come efficace mezzo di comunicazione. Perché la fotografia può essere anche una potente forma di espressione, in ogni campo, anche quello giornalistico, ma pochi ci riescono.
Uno stesso contenuto può essere descritto in tanti modi e fotografato in altrettanti.
Poi, ripeto, non sentiamo le cose tutti allo stesso modo, la giuria ha visto quello che vediamo in tanti ma, evidentemente, non tutti.

avatarsupporter
inviato il 14 Aprile 2019 ore 20:55

Le migrazioni sono un tema chiave della civiltà contemporanea.

La politica attuale americana è controversa e forte rispetto alle migrazioni.

Un fotografo ne coglie l'essenza con uno scatto che stigmatizza la durezza di una politica che è arrivata a dividere i minori dai genitori.

La conferenza mondiale della stampa premia il fotografo.

Perché questo suscita perplessità?

Mi pare si voglia piegare la logica di un concorso giornalistico alle logiche dell''arte' fotografica.

avatarsenior
inviato il 14 Aprile 2019 ore 21:02

Concordo con Fabrizio.

avatarsenior
inviato il 14 Aprile 2019 ore 21:21

Detto che la lettura è di primo acchito emozionale e condizionata da molteplici fattori personali credo però che l'opera, che ha le sembianze di uno scatto "rubato", ma non lo è, abbia parecchie chiavi di lettura e possa essere analizzata in dettaglio. Ogni elemento ha la sua dinamica e la sua valenza!
Parlo della foto non del significato politico che la pervade per nostra personale attribuzione...

"Non siamo di fronte ad un'opera d'arte, non ci sono chiavi di lettura o significati da attribuire a particolari elementi."


Ma anche SI invece!

Analizziamola :
- c'è un fulcro ed è la bimba! Che ha giacchino e scarpe rosse! Il rosso ci attrae a prescindere e tutto il resto sembra 'scolorito. È di profilo, non è in realtà riconoscibile se non per il suo stato di piccolo essere umano. Minuscolo rispetto agli adulti. Sovrastato e disperato. Guarda il nulla è prigioniera della sua disperazione!
(A mio parere non servirebbe la liberatoria non è riconoscibile... lo è l'etnia)
- le ombre lunghe che si perdono nel buio più profondo ed illeggibile. Sono il vuoto e il futuro ignoto.
- l'agente con guanti e dispositivi vari di neutralizzazione. La divisa e l'orologio prezioso.
Stessa carnagione ma ruolo e status diverso. Tocca con professionalità e decisione un corpo di donna in abiti civili sportivi e comuni... potrebbe essere chiunque (di noi). Nessun volto. Un tutt'uno senza identità.
- il SUV e la scritta US... contestualizzazione e unica vera informazione.
- la marmitta a sinistra. Pare estranea nel quadro, ma ha anch'essa un ruolo. È una bocca inquinante ed inquietante ad altezza bimba. Come un arma spianata che sigilla il tutto!
Ripresa dal basso... ad altezza bimba!

Un immagine straordinaria punto!





avatarsenior
inviato il 14 Aprile 2019 ore 21:46

Una considerazione a margine.
Mi pare che ci sia latente la presunzione, in questo caso ma è cosa frequente da noi in Italy, che le giurie siano composte da inetti politicizzati incompetenti e faziosi. Non credo sia così.
A due mesi dal concorso canoro più famoso d'Italia il parallelo ci sta e provo a farlo :
chi vince fra la perplessità generale scatena reazioni molto simili alla foto vincitrice del WPP!
In pochi ascoltano bene il pezzo e in tanti si riempiono la bocca di retoriche politiche.
Detto che come per la foto c'è una componente emotiva ed istintiva e ognuno ha la sua sensibilità e cultura.
Il pezzo è tanta roba... la giuria coglie l'innovazione e il mood e premia !
Rispetto all'altro finalista c'è un abisso. C'è qualità, innovazione, arrangiamenti strepitosi e una tensione di fondo, una voce nuova calda e bellissima!

Insomma fidiamoci un po di più di chi ha lavorato in una giuria ed ha analizzato un lavoro in dettaglio, senza masticare e sputare, di chi forse lo ha capito a fondo!

Prendiamo in considerazione l'ipotesi che non ci siano motivi solo 'politici', utili a prendere posizioni o distanze come ad assolverci.
;-)



avatarjunior
inviato il 15 Aprile 2019 ore 0:34

Ci mancherebbe. I dettagli e gli elementi della foto, esaurientemente esposti da @Giuliano, sono stati richiamati sin dall'inizio del topic. Se non ci fossero, parleremmo forse di uno scatto banale, anzi, non me parleremmo nemmeno. In loro assenza non sarebbe stato possibile raccontare con un solo scatto una storia e farla arrivare al pubblico. Un documento straordinario.

avatarjunior
inviato il 15 Aprile 2019 ore 1:23

Neanche un commento sul puma ?

avatarsenior
inviato il 15 Aprile 2019 ore 3:13

Remember all'inizio pensavo stessi attaccando me ma forse sei l'unico che m'ha capito?


In effetti rileggendomi, riconosco che inizialmente si potesse equivocare, ma poi ti sarà apparso chiaro che il mio infierire sull'unico utente che paradossalmente inveiva... "sull'abberrante", risutava chiaro che mi sono calato nelle vesti del tuo avvocato d'ufficio, mi è sorto spontaneo farlo per non far passare in cavalleria tale improvvida spudoratezza fuori luogo. Sorriso ;-)



Il fatto che una foto DI FOTOGIORNALISMO debba parlare da sola è diventato una barzelletta stessa,


Non mi pare di avere scritto che DEVE, o non so cosa ti induca ad interpretarlo.
Ho posto una riflessione su un elemento di differenza tra le ultime 2 vincitrici.
Come ce ne sarebbero anche varie altre del passato.

Poi se ritieni che l'uomo che brucia... la didascalia sia imprescindibile per comprenderla, allora sì, in fatto di logica direi che siamo proprio in antitesi.
Allora anche la famosissima foto dell'avvoltoio che incombe alle spalle del bimbo scheletrico, se non leggessi la didascalia questo inficerebbe la "lettura" di quella immagine, probabilmente per te (anche se trattasi del Pulizer).

Inoltre il richiamare che tutte le foto in mostra ne siano corredate, oltre che cosa ovvissima, non c'entra nulla con il concetto che ho espresso in merito all'esempio della necessità o meno delle informazioni scritte che fanno la differenza sull'immagine stessa, per decretarne la vittoria.
Aspetto questo che concepisco che non venga condiviso ma, in tutta franchezza, tu come qualcun altro dimostri di non averlo compreso proprio o lo hai erroneamente interpretato.

Comunque sembra che si dimentichi che il WPP contempli sezioni sulla natura, ambiente, storie varie, ritratti, sport e che ridurlo al solo "fotogiornalismo", risulta pertanto erroneo e limitante riportato così come hai fatto.

Dal momento che un bimbo in lacrime non sia purtroppo un evento inusuale, ma anzi direi piuttosto ordinario e che non rappresenti quindi di per sè un aspetto così memorabile in una scena, ripropongo il quesito:

Se la scena fosse descritta nella didascalia come la taccheggiatrice di Pinerolo o del Vermont ed ivi realizzata, sarebbe stata premiata come la foto dell'anno 2019?
Avrebbe avuto la FONDAMENTALE valenza politica, tale da confermare ugualmente quel risultato?

Poi a chi non troverà ancora alcuna logica nel porre l'accento su questa considerazione... No problem, non avrò null'altro da aggiungere.

La foto del bimbo con incombente il rapace, che sia stata al tempo realizzata a Canicattì, Malindi o in Bangladesh, in una piazza, nella savana, in un villaggio, in un campo profughi o a margine di una festa locale, avrebbe contato così tanto o sia imprescindibile il doverlo sapere ?
E sarebbe risultato aspetto determinante come nel caso della foto 2019 ?

Immagino di sì, per chi veda ugualmente premiata... la bimba piangente della taccheggiatrice di Voghera o Pinerolo.
O Kentucky e Vermont, che dir si voglia. MrGreen



Quello che scrivi sopra è illogico e prova troppo.
Nessuna fotografia vincitrice degli ultimi anni, da sola, ha la stessa valenza e forze se non supportata da didascalie, che sono in rapporto di sinergia con l'immagine


Penso di averti risposto qui sopra, esponendo concetti contrari al tuo assunto, e che non lasciano più spazio all'equivoco o male interpretazione di sorta.



Tralascio quanto ho letto sul posato. Sta documentando un fatto o una persona?
Ma prima di scrivere sciocchezze varie informarsi sul genere, leggere e cercare di capire no?
Solite problematiche dell'epoca post moderna...


Anche se non ho scritto io quello che contesti, e al di là di questa foto specifica che sicuramente non ha nulla di posato... Ma come fai a scrivere una cosa del genere?

Ma per quel che concerne foto che documentano un qualsiasi fatto, ma come fai ad ignorare cosa siano le messe in scena, accadimenti simulati, situazioni posate, inventate al momento o a tavolino ? Eeeek!!!

Francamente stento a crederlo, perchè la cosa rasenta un'ingenuità disarmante.
E le frasi di questo ultimo quote... Suonano come il cervo che dà del cornuto al cavallo.

avatarsenior
inviato il 15 Aprile 2019 ore 6:55

sembra che si dimentichi che il WPP contempli sezioni sulla natura, ambiente, storie varie, ritratti, sport e che ridurlo al solo "fotogiornalismo", risulta pertanto erroneo e limitante riportato così come hai fatto.


Sempre di fotogiornalismo si tratta e si deve trattare.
Se non lo riconosci comincia ad essere forte il sospetto che tu non sappia nulla di ciò cui stai argomentando... e infatti:

Se la scena fosse descritta nella didascalia come la taccheggiatrice di Pinerolo o del Vermont ed ivi realizzata, sarebbe stata premiata come la foto dell'anno 2019??
Avrebbe avuto la FONDAMENTALE valenza politica, tale da confermare ugualmente quel risultato??


E daie con la taccheggiatrice! Sorriso

È FONDAMENTALE la valenza GIORNALISTICA che può avere risvolti politici, sociali, sportivi, naturalistici o di costume ...

Quindi le circostanze hanno rilevanza e la scrittura è un ovvio compendio - corollario.
Sono lavori volti a documentare fatti giornalisticamente rilevanti in diversi ambiti. Che abbracciano diversi generi fotografici
Tutti i generi o qualsi... compreso, perché no (?), il ritratto posato!

Sta documentando un fatto o una persona?


Cito Mirko Frambini:
E' un documento per informare ed informarsi, presentato ad un concorso di fotogiornalismo, non di avifauna e fine art.
Si può pensare di studiare i fatti della storia senza collegare i vari tipi di documenti scritti, orali, fotografici, pitture e qualunque essi siano?

NO!
Mettetevi l'anima in pace. La fotografia può avere una forza enorme può essere uno strumento ed un mezzo portentoso ma da sola non basta ad informare chi vuol "studiare i fatti" .

Foto come quelle dell'uomo che brucia hanno una forza ed un impatto diverso, inducono uno shock visivo emotivo.
Ti basta quello e non vuoi approfondire le circostanze?
Non ti interessa del come e del perché ?
Beh se così fosse per tutti (ma anche no) vorrebbe dire che lo scatto non ha valore giornalistico e sarebbe fuori luogo al WPP.

Prova ad immaginare quella foto con la didascalia: "Cuoco vegano si da accidentalmente fuoco mentre si fa una carbonara"

avatarsenior
inviato il 15 Aprile 2019 ore 11:07

C'è un topic parallelo sull'argomento.

www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=3148832&show=3

Non tanto per approfondire il Remember pensiero... che pare chiaro già qui da frasi come questa:

La foto del bimbo con incombente il rapace, che sia stata al tempo realizzata a Canicattì, Malindi o in Bangladesh, in una piazza, nella savana, in un villaggio, in un campo profughi o a margine di una festa locale, avrebbe contato così tanto o sia imprescindibile il doverlo sapere ?


Ma per avere più info...

@Remember
Per te evidentemente no Confuso non è imprescindibile sapere e contestualizzare ma dovrebbe esserlo credimi.

Se non lo è o non lo diventa il documento ha fallito il suo primario fine reportage/giornalistico...

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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