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Dati Risolvenza Pellicole 2 ?!?!


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avatarsenior
inviato il 08 Aprile 2019 ore 17:00

Giusto Diego, è pur vero che o così o tramite inkjet sono pur sempre dei ripieghi ma visto che non ho mai provato ti chiedo se puoi dirmi con quale di queste carte ti sei trovato meglio e quale a tuo avviso può ricordare anche vagamente l'ilfochrome.

Ho provato la Fuji Christal Archive e mi ci sono trovato molto bene; tra l'altro è accreditata di una enorme durata nel tempo (superiore all'Ilfochrome) dal noto sito di ricerche sulla durata dei supporti fotografici "Wilhelm Research".
wilhelm-research.com/
Ho provato anche la Kodak Endura Metallic, molto bella ma devi avere il soggetto adatto; i suoi bianchi non sono purissimi, il supporto stesso è di un bianco sporco, un grigiolino appena accennato, ne consegue che se hai molte aree di bianco puro non la reputo adatta, per il resto molto bella e brillante.
Per quanto riguarda quella che più somiglia all'Ilfochrome a mio avviso è la Fuji Fujiflex, poiché ha una superficie perfettamente liscia (quasi a specchio) come l'Ilfochrome, infatti il supporto su cui è stesa l'emulsione è lo stesso dell'Ilfochrome e cioè il "Melinex" della Dupont. Non l'ho mai utilizzata ma ho un campione e su questo è basata la mia opinione.
Un set di campioni gratuiti può essere richiesto alla WhiteWall che tra l'altro è il sito che ho utilizzato finora per le stampe a colori.
it.whitewall.com/



user33434
avatar
inviato il 08 Aprile 2019 ore 18:39

Molto chiaro, grazie mille.

avatarsenior
inviato il 08 Aprile 2019 ore 19:47

Non sapevo dell'esistenza di carte addirittura più longeve del Cibachrome (che già di suo è praticamente eterno) caro Diego, e devo dire che la cosa non può che farmi piacere.

avatarsenior
inviato il 08 Aprile 2019 ore 20:02

Paolo, c'è da dire che comunque si tratta di simulazioni, simulazioni dalle quali, con mio grandissimo stupore (anche sulla base di mie personali esperienze) l'ilfochrome/Cibachrome non ne esce benissimo se esposto alla luce.

avatarsenior
inviato il 08 Aprile 2019 ore 20:28

Io sono una persona che ha iniziato a sviluppare e stampare il B/N nel lontano 1968 e oggi è da diversi anni che si muove solo in digitale. Sono stato evidentemente fortunato, perchè ho preso la laurea in ingegneria nel 1975 e da quell'anno ho lavorato sempre nel settore informatico. Oggi sono in pensione ma il Pc per me non ha segreti e non sono quindi solo un utilizzatore passivo, e se mi ci metto mi creo da solo anche applicazioni anche in assembler.
Orbene tornando al discorso della fotografia, sono stato sempre attratto dalla definizione e del dettaglo che una foto potesse dare. Quindi technical pan, adox 21 din, Delta 100, tri-x, sviluppi come il pota o il microdol-x, per me era come il pane. Chiaramente il 35 mm (nikon F) non mi bastava e sono passato nei primi anni 80 alla Rolleiflex e successivamente alla Hasselblad con i suoi obiettivi zeiss
Chi come me è stato un cultore del fai da te, utilizzava tecniche della riduzione dei capovolgimento della tank, per aumentare l'acutanza delle pellicole e stampava le foto attraverso il durst 607 . Indubbiamente l'acutanza aumentava.... certamente la gamma dinamica era inferiore, ma tutte queste linee per millimetro non c'erano, così come qualcuno le descrive. Forse erano ipotetiche, perchè poi ci si scontrava con la grana che a essere buoni prendeva 10/20 linee per mm e la definzione andava a farsi benedire, quando si raggiungevano i 12/15 ingrandimenti lineari, nonostante il componon dell'ingranditore. Se poi si scattavano delle dia con il Kodachrome 25asa o con la velvia 50, le immagine proiettate col leitz pradovit, erano grandiose, ma avvicinandosi a 30/40 cm dallo schermo, la grana era evidente, e vieppiù si era soggetti a quello che faceva il laboratorio di sviluppo, in termini di rigature o errori di sviluppo.
Oggi se proietto un JPeg con un proiettore, credo di aver una maggiore qualità.
La mia avventura coll'analogico è cessata quando, avendo acquistato una coolpix da 3 mpixel, la usai per prova e le foto stampate erano di gran lunga più nitide di quelle prodotte con la mia fedele Hasselblad e i suoi obiettivi zeiss.
Ho capito in quel momento che tutto sarebbe cambiato e così è stato.
A mio avviso il mondo analogico può avere maggior fascino, ma il mondo digitale, ha stabilito i principi per la costanza dei risultati, liberandoci dal rumore della grana e ha fornito a tutti uno strumento molto più semplice da utilizzare.
Certo se uno ha un'idiosincrasia con l'informatica, come nell'era analogica molti non sapevano usare un esposimetro e non avevano i concetti di camera oscura e in molti casi neanche riuscivano a caricare un rullino in macchina, di cosa vogliamo parlare?

avatarsenior
inviato il 08 Aprile 2019 ore 21:58

Ottimo intervento Bergat, da quanto capisco siamo praticamente coetanei e siamo passati per eseperienze quasi identiche (Nikkormat, F3, Rolleiflex biottica, Pentacon six, Hasselblad....).
Magari te ne sei dimenticato ma penso che anche tu tenevi gli sviluppi al max a 20° per contenere la grana....MrGreen, leggendo ho capito che di camera oscura ne hai vissuta parecchia.
Anche io ho avuto una parentesi di carriera che mi ha fatto lavorare quanto basta nell'informatica, analista programmatore, io quel superamento lo ho visto con la D90 (APSC da 12mp) e un misero 18-105mm da kit e baionetta di plastica.... prima avevo una Coolpix da 7mp con CCD e scatti in solo JPG, siamo nel 2005, ma non ero ancora convinto sul digitale, la sua praticità ed i risultati però avevano fatto sì che l'analogico facesse polvere.....
Nel 2009 però, con un raw da 12mp della D90, che poteva salire con gli ISO a valori impensabili per la pellicola, con Photoshop e ACR che faceva "miracoli", passai completamente dall'altra parte.
L'ulteriore salto ci fu quando presi la D700 (per poter sfruttare meglio i miei adorati Nikkor AI) e vidi cosa ne usciva, l'ultimo fu la D800, il bello è che forse (anzi sicuramente) si potrà andare ancora oltre.......

avatarsenior
inviato il 08 Aprile 2019 ore 22:00

La mia avventura coll'analogico è cessata quando, avendo acquistato una coolpix da 3 mpixel, la usai per prova e le foto stampate erano di gran lunga più nitide di quelle prodotte con la mia fedele Hasselblad e i suoi obiettivi zeiss.

Perdonami Bergat ma questa mi sembra più grossa di quando un mio conoscente disse di aver visto a Torino l'Avv. Agnelli che andava in due sul motorino, naturalmente l'Avv. Agnelli era qhelo seduto dietroMrGreen

Comunque credo tu stia confondendo il microcontrasto, e la relativa SENSAZIONE DI DETTAGLIO E NITIDEZZA, con il dettaglio vero e proprio. Oppure la tua Hasselblad e relativi obiettivi avevano dei seri problemi;-)

avatarsenior
inviato il 08 Aprile 2019 ore 22:36

3mp sicuramente sono pochini..... ma 12mp sono già tanta roba secondo me.

avatarsenior
inviato il 08 Aprile 2019 ore 23:34

Si Giancarlo esperienze simili e certamente sviluppi sempre a 20°. Ho proseguito anch'io con Nikon D70, d90 e poi D700, e da quel punto i poi mi sono accorto che diventavano gli obiettivi, scarsi per i sensori di nuova concezione. A causa poi dei ritardi abissali di nikon nel campo mirrorless, ho iniziato a costruirmi un corredo anche Fuji, di cui sono molto soddisfatto e che ritengo per ora superiore a quanto offra attualmente Nikon.

avatarsenior
inviato il 08 Aprile 2019 ore 23:44

Comunque credo tu stia confondendo il microcontrasto, e la relativa SENSAZIONE DI DETTAGLIO E NITIDEZZA, con il dettaglio vero e proprio. Oppure la tua Hasselblad e relativi obiettivi avevano dei seri problemi

no nessun fraintendimento. Il problema è che in analogico il controllo del colore non era possibile farlo su tutta la catena. lo sviluppo e la stampa veniva affidato all'esterno. Fosse stato solo bianco e nero,... passi, ma col colore no.
In effetti prima di passare al digitale definitivamente, ho cercato di scattare in analogico e digitalizzare le immagini con uno coolscan, ma la grana era sempre presente a meno di cancellarla insieme al dettglio, buttando a mare, come si suol dire, Filippo e il panaro.

avatarsenior
inviato il 09 Aprile 2019 ore 0:00

Bergat, ma il problema grana a che dimensioni ldi stanpa lo vedi? Perché io da 6x6 previa scansione, ho stampato su Fuji Christal Archive e Kodak Endura Metallicfino a 70cm di lato e la grana, finissima (e piacevole, da quel senso di matericità tipico della pellicola) la devi andare a cercare osservando da vicinissimo. E di sicuro non mancano i dettagli né questi sono spappolati.

avatarsenior
inviato il 09 Aprile 2019 ore 1:13

Sono d'accordo, già i 3 mpxl della Eos D30 mi convinsero a lavorare solo in digitale, nel 2001.
Tuttavia si fotografa a pellicola perchè piace, punto. In un aspetto dell'arte non deve esserci necessariamente un vantaggio immediato di qualche tipo. Per lavoro, per come è diventato scalpitante ogni aspetto della nostra vita, del digitale non se ne può ormai fare a meno. A livello creativo, invece, nel senso di una approccio ragionato e non parossistico della vita, l'analogico non manca di nulla. Sento discorsi assurdi di scarsa autonomia di certi corpi attuali capaci solo di 900 scatti... servizi matrimoniali di 5000 scatti, una paranoia la perdita di tempo di qualche secondo per cambiare batteria. Eppure i matrimonialisti analogici riuscivano a cambiare pellicola ogni 12 scatti senza perdere alcun momento.
La qualità dell'immagine analogica va bene per tutto. E' diversa, ovviamente, e piace proprio per quello

avatarsenior
inviato il 09 Aprile 2019 ore 8:36

difficile stabilire una soglia oltre la quale il digitale è "meglio" del 35mm o del 6x6, tanto per rimanere nei formati di maggior uso del passato.
Quel "meglio" infatti abbraccia tanti aspetti, la risolvenza e microcontrasto sono forse i più importanti, ma non ci sono solo quelli.
All'inizio parafrasando il grande Totò dicevo "è la somma che fa il totale" e quindi:
- risovenza
- microcontrasto
- gamma tonale
- gamma dinamica
- alti ISO
- bilanciamento del bianco
- possibilità di scattare con "ISO auto" (è come aggiungere un'altra gamba alla classica accoppiata tempi-diaframmi)
- autonomia n. scatti
- visione immediata dello scatto
ecc...
rendono impietoso il confronto oggettivo.
Però non esiste solo l'oggettivo, esiste anche e soprattutto ciò che piace e l'analogico indubbiamente piace, altrimenti non staremmo quì a parlarneMrGreen


avatarsenior
inviato il 09 Aprile 2019 ore 9:54

- bilanciamento del bianco
- possibilità di scattare con "ISO auto" (è come aggiungere un'altra gamba alla classica accoppiata tempi-diaframmi)
- autonomia n. scatti
- visione immediata dello scatto

Questi sono senza ombra di dubbio netti vantaggi, anche se poter vedere subito lo scatto è un'arma a doppio taglio, così come il numero di scatti; infatti
Sento discorsi assurdi di scarsa autonomia di certi corpi attuali capaci solo di 900 scatti... servizi matrimoniali di 5000 scatti, una paranoia la perdita di tempo di qualche secondo per cambiare batteria.

Anche io penso siano assurdi ma non essendo un professionista... Ma chi se le guarda, poi, 5000 foto del matrimonio? Eeeek!!! anche se non fossero 5000, ma solo "1000" Eeeek!!!

- risovenza
- microcontrasto

C'è però da dire che nessuno, credo, abbia mai messo un sigma art davanti a una eos 1 per vedere effettivamente come vada; che poi, 'sta storia della nitidezza assoluta, non ha un po' stancato? :-P ;-)

avatarsenior
inviato il 09 Aprile 2019 ore 10:19

C'è anche da capire come il singolo fotografo intende presentare le sue immagini; per chi fa avifauna e presenta sempre le sue foto su schermo, magari croppate per ovvi motivi legati al genere fotografico, la nitidezza e l'assenza di rumore/grana avranno necessariamente un'importanza che per un paesaggista amante delle stampe che non superino il formato A3, o che non vadano osservate col naso appiccicato com'è di moda oggi, sembrerà esagerata.
Per contro, il ritrattista che ricerca quel leggero effetto grana (la cui gradevolezza non sarà mai emulata dal rumore elettronico, che rimane comunque fastidioso se nettamente visibile), non solo non si porrà tanti scrupoli sulla nitidezza che spacca il capello a 120 metri, ma prediligerà sicuramente lavorare ancora a pellicola e magari in formato 35 mm.
Io resto tra quelli convinti che la risolvenza effettiva delle pellicole sia generalmente inferiore al digitale, ma l'aspetto tecnico e quello emozionale non vanno sempre a braccetto, e questo basta a far sì che un sistema più vecchio anagraficamente non possa comunque definirsi "sorpassato" a tutti gli effetti.
Credo che alla fine ognuno scelga in base al risultato che vuole raggiungere, quindi non stupisce nemmeno il fatto che ci sia chi utilizza alternativamente entrambi i sistemi, proprio perché non si prefigge sempre il medesimo scopo e risultato.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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