| inviato il 22 Marzo 2019 ore 23:43
Mi è venuta in mente questa riflessione un paio di giorni fa, leggendo un thread dove in altro utente si complimentava con Federico Isacchi per un riconoscimento da lui ricevuto... Federico è un autore che mi piace molto e ha tutta la mia ammirazione così come, per fare un altro esempio, Nicolò Cavallaro... Ma se parliamo di fotografi amatoriali e non di professionisti, e se parliamo di persone che hanno una vita normale, ovvero coi vincoli e gli impegni di lavoro, famiglia e pure economici, quanto influisce secondo voi il luogo dove si risiede, rispetto anche al genere che si sceglie o si preferirebbe praticare? (ovviamente in questa riflessione non ci considero i viaggi di vacanza, siano essi pensati per essere fotografici o meno) Secondo me molto, se non moltissimo... Prendete Federico e le sue bellissime foto sul ghiaccio, una delle ultime gallerie. Per me che vivo a Roma, sarebbe decisamente difficile ricreare delle simili opportunità... Federico ha, ad un'ora di macchina da casa, dei paesaggi montani mozzafiato! Ma se il suo soggetto di paesaggio preferito fossero state le scogliere marine? Da Bergamo alla Liguria ogni w.e. è un bel viaggio... E se un fotografo della basilicata, magari di un piccolo paese, fosse appassionato di street? In due mesi avrebbe esaurito i soggetti e le situazioni, e la prima grande città starebbe a 3h di macchina... Oppure se un fotografo senese, dopo aver fotografato vitaleta in ogni condizione di luce diurna e notturna, si rompesse i maroni e volesse fare shooting di moda? E così via... Non trovate anche voi che il luogo di residenza influenzi parecchio ciò che siamo come fotografi? P.S. i fotografi citati sono solo a titolo di esempio, senza alcuna volontà di sminuire (o incensare) né loro né altri, ma solo perché sono tra gli ultimi che ho guardato... |
| inviato il 23 Marzo 2019 ore 2:00
Ti rispondo volentieri perchè suppongo che quello che ti indicherò lo condivideranno in pochissimi. (Non per millantare competenza, di cui non mi importa pressochè nulla, ma te lo dico solamente per chiarire, dal momento che hai scritto del distinguo del punto di vista amatoriale, che sono stato amatore prima di essere pro, e quindi conosco bene entrambi gli status). Se escludiamo i più che evidenti estremi, che metaforicamente riassumo con "abito nel deserto, vorrei fotografare l'Antartide" o se preferisci abito al mare e vorrei fotografare i monti, o risiedo in cucuzzolo e vorrei cimentarmi con la metropoli o lo sport in circuito o stadi ... ebbene contrariamente a quello che si è portati normalmente a pensare, il luogo dove vivi conta pochissimo. Quello che conta veramente sono le idee e le capacità, anche in relazione nell'industriarti a sopperire eventuali limitazioni (nel campo dell'accettabile) ambientali. Ci può dedicare alla street anche in un paese di 5000 abitanti. Si può fare moda, con modelle e abiti di amiche e conoscenti. Si può fare reportage pressochè ovunque, e sul paesaggio adeguandoti a quello che ti circonda o nella zona. A Milano invece no, non puoi fotografare cervi o delfini. Ripeto, idee, capacità e inventiva, sono le cose che fanno passare in secondo piano e superare tutto il resto e ciò che veramente contano. Studio ed esperienza a parte. |
| inviato il 23 Marzo 2019 ore 2:58
Mettiamola così: noi italiani tutto sommato possiamo ritenerci abbastanza fortunati. Che si tratti di una grande città, di un luogo di interesse storico/architettonico, del mare o della montagna, mediamente le distanze non sono mai drammatiche. Pensa al fotoamatore della classe operaia che ha la passione per i paesaggi di mare e vive a Urumqui, in Cina, a 2700Km dalla costa più vicina...quella è sfiga forte! |
| inviato il 23 Marzo 2019 ore 6:32
Il luogo in cui sei è fondamentale, non solo per le foto ma per qualsiasi altra cosa. |
user163569 | inviato il 23 Marzo 2019 ore 7:03
Fondomentale, soprattutto oggi. Oggi con 50€ fai la metà dei km che facevi con 50000 lire (il gasolio costava 1300 lire, oggi con la conversione costa il doppio), senza contare che le autostrade e tutti i servizi sono diventati salatissimi: e chi prendeva 1600000 lire oggi prende 1100€. Andando oltre la questione economica, dipende dai generi fotografici preferiti: se si amano i ritratti e il fashion ma la zona è arida di modelli/e, se si amano i paesaggi montani ma le tre cime di lavaredo sono dall'altro capo del paese, che si fa? Ci si adatta? si fotografa ciò che c'è? ma se non c'è nulla? E' vero, in un piccolo paesino si possono fare anche ritratti, per quanto? e poi? per poi appendere la macchina al chiodo? |
user163569 | inviato il 23 Marzo 2019 ore 7:05
“ Ripeto, idee, capacità e inventiva, sono le cose che fanno passare in secondo piano e superare tutto il resto e ciò che veramente contano. Studio ed esperienza a parte. „ Se ti manca la materia prima direi di no, la fotografia è fatta di ingredienti |
| inviato il 23 Marzo 2019 ore 7:09
Puoi vivere dove vuoi..anche i sardi che vivono vicino alla costa dopo due anni dei soliti luoghi ad un'ora di macchina si stancano degli stessi paesaggi..prima o poi vuoi per voglia di libertà ,vuoi per vedere cose nuove tutti emigriamo per fotografare altro..e basta con sti luoghi comuni che bisogna saper fotografare per fare dei bei scatti,vi porterei sotto casa mia e vediamo quanti fenomeni ci sono...mica ogni volta deve essere una sfida con il mondo e con me stesso...per fare un bel paesaggio serve anche un bel paesaggio..sono tutti megalomani quelli che intraprendono viaggi allora..è tutta gente che non sa fotografare allora...lo dice anche la filosofia di Juza.."possa il bello essere intorno a voi" |
| inviato il 23 Marzo 2019 ore 7:31
Personalmente mi ritengo un fortunato, vivo in una perla dell'italia e della puglia, Ostuni la caratteristica città bianca, famosa e conoscouta località turistica, luogo di ambientamento di set fotografici di moda, pubblicitari, film a livello internazionale e cortometraggi vari con l'aggiunta della vicinaza del mare con una costa variegata nella tipologia e biodiversità marina, nonchè una campagna ricca con la presenza delle famose masserie pugliesi nonchè trulli e macchia mediterranea, il più grandi ultiveti d'italia e i famosi ulivi secolari dalle forme astratte, oltre a ville arroccate di lusso estremo; cosa manca? il paesaggio montano a me molto gradito. Sebbene sia invidiato per località da tanti fotografi lontani, spesso fatico a trovare fonti di ispirazione con tanto di mia invidia per altri che vivono in luoghi diversi e remoti. Come dire l'orto del vicino è sempre più verde, tuttavia spesso le cose più belle e le maggiori fonti si trovano sotto il naso, basta vedere oltre la semplice visione dell'occhio. |
| inviato il 23 Marzo 2019 ore 7:46
.....poi c'è un'altro fattore carino da tenere in considerazione, se fotografi anche bene Don Giuseppe su gradini della chiesa sei un brocco, se fotografi il monaco davanti al templio sei bravo. Ricordiamo a monte comunque, che fotografare non è un farmaco salvavita, e quindi obbligatorio per la sopravvivenza, se uno ha qualcosa da raccontare attraverso il mezzo fotografico ha le possibilità economiche, il tempo ecc ecc trova sempre il modo di esercitare, as es. se si trova in centro alla sardegna ci sono tutte le tradizioni popolari i paesaggi ecc ecc. Ho amici che viaggiano continuamente fanno anche belle foto, fotografano il mondo degli altri, ma ad esempio, non fotografano in mondo dove loro vivono. La prima cosa da fotografare (gatto a parte da usare solo per i test obiettivi ) , ed è pure difficile, è il mondo che ci circonda nel quotidiano, ma nn siamo obbligati ad avere il nonno con rughe e un dente solo anche le persone comunissime e una quotidianità apparenetemente banale hanno un'anima fotografica, i nostri limiti ci portano a prendere un aereo dove il diverso è evidente quando molto spesso il diverso è ad un metro da noi. Se non si è capito questo aspetto..... amen |
user148470 | inviato il 23 Marzo 2019 ore 7:49
Secondo me conta molto il luogo, alla pari però con il tempo a disposizione. Io abito a Bolzano...e non riesco quasi mai a fotografare le dolomiti |
user163569 | inviato il 23 Marzo 2019 ore 8:13
“ se fotografi anche bene Don Giuseppe su gradini della chiesa sei un brocco, se fotografi il monaco davanti al templio sei bravo „ penso che il discorso sia diverso, probabilmente hai fotografato don Giuseppe e non un Monaco: cambia tutto, il modo di porsi, l'atteggiamento, lo stile di vita, l'atmosfera. Non è perché fa "figo" ma perché riconosci e rispetti un mondo altrui, che apprezzi. E la differenza sta nel modo di porsi e dall'atteggiamento, non di chi scatta ma in questo caso di chi si fa riprendere. Se non si capisce questo, ogni discorso è inutile |
| inviato il 23 Marzo 2019 ore 8:24
Diciamo che conta per la continuità... In Friuli ci sono alcuni posti molto belli ma dopo un po' di anni che li fai in tutte le salse diventa difficile trovare stimoli nuovi. Cmq quello che mi limita maggiormente è il tempo. Riesco ad organizzare uscite dedicate ormai un paio di volte l'anno. Capirai che imboccare la combinazione di elementi quali, occasione, meteo, luce ecc... Diventa un bel problema. Nel frattempo cominciano le magagne fisiche e di fare quello che fa Federico Isacchi (o che facevo a 30 anni) è ormai improponibile. A volte è più la frustrazione che la soddisfazione quindi bisogna trovare equilibrio nella forza altrimenti si vira nel lato oscuro e si passano le giornate a parlare di giocattoli nuovi su un forum come avviene spesso qui. |
| inviato il 23 Marzo 2019 ore 9:07
Vero.. |
| inviato il 23 Marzo 2019 ore 10:56
Il destino è in gran parte un fatto geografico! Vale per tutto! Dall'hobby della fotografia al lavoro, per non parlare di fame, salute e povertà (ma non tocchiamo questi ultimi sennò andiamo fuori tema). Se nasci a Brunico sarà molto più probabile che tu diventi uno sciatore piuttosto che un nuotatore, un sub o un surfista; magari avresti grande talento come surfista, e magari ti piacerebbe anche, ma sarà molto più difficile scoprirlo. Viceversa se nasci alle Hawaii sarà ben difficile che tu diventi uno sciatore, molto probabilmente ti dedicherai al surf. Con la fotografia purtroppo è la stessa cosa, io che vivo in città ma amo la natura e la fotografia di paesaggio (la street, qualunque cosa significhi davero, non mimpiace per niente), quindi soffro per questa cosa. |
| inviato il 23 Marzo 2019 ore 11:04
Ma Federico si fa i selfie e poi li appiccica con photoshop a delle cartoline |
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