user111807 | inviato il 03 Giugno 2019 ore 22:23
Come si dice dalle mie parti meglio averne di roba ( di solito è riferito a qualcosa che ti cresce in testa) |
| inviato il 03 Giugno 2019 ore 22:44
L'illusione che per fare belle foto basti osservare il listino e accaparrasi il giocattolo costoso. Per poi massacrare il raw con lavorazioni dozzinali e oscene Raamiel Presidente, subito! |
| inviato il 04 Giugno 2019 ore 0:12
“ Raamiel, non uccidermi, .... „ No no... tranqui, non far caso che ho messo mano al revolver... |
| inviato il 04 Giugno 2019 ore 1:04
Visto che nessuno l'ha menata come la penso. Il troppo digitale deriva dagli eccessivi mpx del sensore delle attuali fotocamere e da alcune lenti ultra nitide. Una decina di anni fa quando i sensori non raggiungevano i 10mpx le foto erano più morbide nella luminanza e crominanza e sotto certi aspetti molto più piacevoli dai colori tenui. |
| inviato il 04 Giugno 2019 ore 7:58
La "resa digitale" è sintomo di cattiva gestione del file digitale, nulla più. Comunque, si vedeva tanto pattume anche a pellicola, tanta roba perfida come stampe c'era anche a pellicola. Ci sono, e ci sono sempre stati, quelli bravi e quelli meno bravi a realizzare fotografie: col digitale, più complesso della pellicola, è solo aumentata molto la percentuale di pattume, ma del pattume c'è sempre stato. |
| inviato il 04 Giugno 2019 ore 8:47
“ La "resa digitale" è sintomo di cattiva gestione del file digitale, nulla più. „ concordo: con la PP abbiamo la possibilità di trasformare lo scatto in misura praticamente infinita, se il risultato finale non ci soddisfa è solo perchè non siamo stati in grado di usare gli strumenti corretti per ottenerlo. |
user172437 | inviato il 04 Giugno 2019 ore 8:50
“ Post tra il serio e il faceto: visto che leggo spesso di utenti che lamentano una resa troppo digitale di alcune macchine, vorrei sapere quali sono a vostro avviso le abbinate macchina+lente che danno una resa meno digitale di altre, magari supportando il tutto con qualche immagine. „ Ne abbiamo già parlato nel topic che ho aperto... secondo me la Leica M9 è la macchina con la resa più analogica Qui in abbianamento al Voigtlander 35mm F1.2 prima serie
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| inviato il 04 Giugno 2019 ore 9:13
A detta degli utilizzatori, ed io non sono tra quelli, pare che il Merrill della Sigma sia quello che, una volta imparata la sua gestione in pp, si avvicini molto alla pellicola e meno al digitale soprattutto nel b/n. Comunque sì è molto curioso che in tanti si rincorra il similpellicola nel digitale e per svariati motivi non si usi più la pellicola. Ma i natividigitali che non hanno mai usato la pellicola, cosa pensano? |
user172437 | inviato il 04 Giugno 2019 ore 9:19
Io c'ero già ai tempi della pellicola, ma non tornerei mai indietro! già così scatto poco, se dovessi anche sbattermi con pellicole ed amenicoli vari, smetterei proprio del tutto! |
| inviato il 04 Giugno 2019 ore 9:25
"..... secondo me la Leica M9 è la macchina con la resa più analogica" Il che significa che funziona male. In una fotografia tecnicamente realizzata bene, non ci deve essere una "resa" analogica o digitale, perché una immagine realizzata tecnicamente bene, non deve avere alcuna traccia visibile di artefatti o cromatismi alterati. La pellicola gestita male, lascia tracce visibili pari pari come il digitale gestito male, e cromaticamente, la pellicola degrada molto di più del digitale l'immagine, lascia tracce visibili, leggasi la resa "Velvia" o di altre pellicole. Il digitale è una tecnologia infinitamente superiore alla pellicola, perché, ad oggi, è l'unica che permette assoluta invisibilità dell'elaborazione tecnica dell'immagine, con cromatismo del tutto neutro, mancanza di artefatti e di "grana". Io riuscivo a vedere benissimo la differenza tra diapositiva scattata con la Kodachrmome, meglio se 25 ISO, ed altre pellicole per diapositiva, come vedevo la differnza tra una Tri X ed una Ilford HP4 o HP 5: significa che tutte quelle pelicole, incluso il Kodachrme e la Tri X, erano fatte male, perché lasciavano una loro impronta nell'immagine finita, impronta che non ci deve assolutamente essere. Detta in una parola, la pellicola è vile come tecnologia d'immagine. |
| inviato il 04 Giugno 2019 ore 9:28
Che poi, se tanto alla fine ( cioè alla fine del processo creativo ) non si stampa in camera oscura la resa della pellicola non l avremo mai. Le differenze vanno valutate a stampa e non a monitor, da una parte hai dei pixel e gocce d inchiostro, dall altra delle molecole di sali ( alogenuro d argento ). La resa è cosi profondamente ed intimamente distante da non poter esser colmata. Insomma roba diversa come il suono di una chitarra classica e quello di una elettrica. |
| inviato il 04 Giugno 2019 ore 9:41
Per me si intende..quando un immagine ricorda piú un cartone animato che la realta! |
| inviato il 04 Giugno 2019 ore 10:22
Hahaha .... sono esattamente agli antipodi di Pollastrini. Piu' si vede con cosa e' fatta una foto meglio e'. Se voglio tutto assolutamente perfetto&calibrato vado ovviamente da Raamiel, ma non e' il mio caso. Ho studiato il corredo e le impostazioni delle macchine per far in modo di evidenziare al massimo le loro peculiarita': per questo scelgo obiettivi che introducono aberrazioni, vignettature e distorsioni nell'immagine, e lavoro solo con i jpg processando il raw direttamente in reflex sfruttando quello che solo il software interno di quella specifica macchina mi permette di fare, premurandomi di lasciare un'impronta evidente del passaggio sulla foto. |
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