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Parlare di/della fotografia - 5


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avatarsenior
inviato il 19 Marzo 2019 ore 0:43

Secondo me non è affatto scontato il fatto che una foto che è frutto dell'emozione del fotografo sia, a sua volta, capace di comunicare quella emozione a chi la guarda. Non è affatto un dato universale. E penso che ognuno di noi, quando ha prodotto una foto 'soddisfacente' dal p. di vista emozionale, sia rimasto un po' frustrato quando la foto in questione non riusciva a trovare riscontro in chi la guardava, ( Ovviamente parlo di riscontro serio e non di like o di futili consensi da social ).

E poi: ma siamo sicuri che si possa parlare delle emozioni, le quali sono le cose più aleatorie che ci siano al mondo?
Sono imponderabili, quindi non programmabili.
Inspiegabili, quindi non cadono sotto un approccio razionale, come è quello di un discorso argomentato.
Se fossero programmabili, ognuno le creerebbe con alcuni ingredienti assemblabili.
Questo, per dire che di emozioni è impossibile parlare. Si provano o non si provano ( cioè si percspiscono o non si percepiscono ).

Il che non vuol dire tagliare ogni discorso, ma renderci conto del fatto che si cammina nella nebbia...

Per cui, con tutta umiltà, proporrei di continuare un nostro percorso di disamina di fotografi che abbiano in comune caratteristiche estetiche e di linguaggio o che, pur assimilabili a prima vista, siano profondamente diversi tra loro, magari motivando le nostre impressioni.

user39791
avatar
inviato il 19 Marzo 2019 ore 8:41

Concordo che quando si parla emozioni tutto è molto relativo. Volevo solo sottolineare come ci sono fotografi il cui lavoro è più rivolto ad aspetti "concreti" mentre altri cercano di scavare dentro ad aspetti più introspettivi.

Ad ogni modo è corretto continuare il nostro percorso di disamina sui fotografi da noi proposti.;-)

user90373
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inviato il 19 Marzo 2019 ore 9:46

Poco sopra avevo avanzato l'ipotesi che
una foto può emozionare raccontando/rappresentando l'impressione provata dal fotografo nel rivelarsi di una condizione.


Alla luce delle ultime considerazione lette riguardo le "emozioni" modifico in:

"Una foto può interessare raccontando/rappresentando l'impressione provata dal fotografo nel rivelarsi di una condizione." Credo che "interesse" sia termine più chiaro e meno nebuloso di emozione.

avatarsenior
inviato il 19 Marzo 2019 ore 10:18

Giusto!

user39791
avatar
inviato il 19 Marzo 2019 ore 10:22

In attesa che qualcuno proponga un paio di fotografi vi propongo questa interessante considerazione sulla fotografia di Umberto Eco.


Io ho smesso di fotografare quando ormai da almeno dieci anni avevo una macchina fotografica, nel 1961. Perché, avendo già dato la tesi di laurea sull'estetica medioevale, ma continuando sempre a essere interessato a quei secoli, nel '61 ho fatto un viaggio, con altri tre amici, attraverso tutte le abbazie romaniche e le cattedrali gotiche francesi. Naturalmente mi ero portato dietro una macchina fotografica e ho fotografato tutto, incessantemente. Le foto sono orribili, non mi servono e non mi sono mai servite, ho piuttosto comperato dei libri dove c'erano foto migliori, e di quel viaggio non ricordo più niente. Ero troppo occupato a fotografare e non ho guardato. Da quel giorno non ho mai più fatto fotografie in vita mia, partendo dal principio che ci sarebbe sempre stato qualcuno che le faceva al posto mio, e infatti ce ne sono sempre più di quanto desideri o abbia bisogno…

Quindi l'eccesso di possibilità fotografica può ledere la nostra memoria, perché la nostra memoria sopravvive quando, in termini fotografici, è grandangolare. Se invece andiamo in giro col telefonino per fotografare tutto quello che pare interessarci, diventa puntuale. Cioè del potenziale grandangolo che potevamo ricordare abbiamo ricordato solo quello che abbiamo scelto in quel momento e ci rimane solo quel documento lì. Anche questa riflessione mi pare profondissima ma non so a che risultati possa portare.

avatarsenior
inviato il 19 Marzo 2019 ore 10:43

Voglio provare a buttare il sasso proponendo appunto 2 fotografi che ha senso confrontare, quello che cambia è il luogo, ma la fotografia è comunicazione, usa un linguaggio, questo linguaggio non è detto sia condiviso o ugualmente percepito e allora credo sia interessante provare a parlare di 2 nomi famosi su cui provare a dire la nostra che possano essere anche pile di vaccate, ma almeno proviamo.
Fan Ho e HCB non erano proprio sovrapponibili, ma hanno fotografato negli stessi anni, ma a poli opposti del globo, per me questo potrebbe essere un discorso interessante.
Oppure un confronto tra HCB e Brassai, stesso luogo diverso approccio

user90373
avatar
inviato il 19 Marzo 2019 ore 10:48

@ Filiberto

Sembrerà impossibile, ci sono persone completamente disinteressate alla fotografia e non sono nemmeno poche. Molti di questi, ossessionati dal cibo, una volta a casa ricorderanno/racconteranno solo cosa/come/dove hanno mangiato. Altri i musei, altri ancora il traffico, altri ...... . Ad ognuno la sua "fissa". I 360° son ormai difficili da vivere.

user39791
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inviato il 19 Marzo 2019 ore 11:08

Molto interessante il confronto tra HCB e Brassai. Praticamente contemporanei e tutti e tuti due attivi in una Parigi che offriva mille sfaccettature che i due fotografi interpretano in modo quasi opposto. Brassai ne propone una immagine quasi surreale che fa da contraltare a quella immortalata da HBC. Per me è un buon argomento sul quale discutere.

avatarsenior
inviato il 19 Marzo 2019 ore 11:13

potremmo aprirne un topic apposito

user39791
avatar
inviato il 19 Marzo 2019 ore 11:37


Ettore a me la considerazione di Umberto Eco ha colpito molto perché spesso in viaggio sono stato talmente preso dal fotografare da accorgermi che più che vedere e godere delle cose che avevo davanti a me tutto era in funzione delle fotografie che stavo facendo. Questo ovviamente non mi capitava quando facevo street nella mia città.

avatarsenior
inviato il 19 Marzo 2019 ore 11:45

Interessante la frase di Eco.
È presa da qualche libro?

user39791
avatar
inviato il 19 Marzo 2019 ore 11:49

È presa da qua.

www.doppiozero.com/materiali/fuori-busta/umberto-eco-e-paolo-fabbri-du

avatarsenior
inviato il 19 Marzo 2019 ore 11:58

Io non invento nulla, immagino tutto (Brassai)

penso sia il condensato perfetto della fotografia.
Almeno per come la vedo io.


avatarsenior
inviato il 19 Marzo 2019 ore 13:16

Direi che, come per gli altri due fotografi visti la scorsa settimana, possiamo cominciare qui le nostre riflessioni su HCB-Brassai, senza aprire un altro topic.

p.s. La riflessione di U.Eco: se avesse avuto una vera passione per la Fotografia, non si sarebbe fatto quei problemi.
Evidentemente gli piaceva godersi le foto altrui. Benissimo ! Era un fotografo per caso: niente di male, ma da qui a sentenziare sulla Fotografia...
Si sa, è un luogo che più comune di così non può essere: quando vai in un posto, se fotografi non apprezzi quel posto.
Ma potrà essere che io vada lì soltanto per fotografare? O è vietato?
A quel trombone ( passatemi il termine ) di Eco è sempre piaciuto molto pontificare su tutto. Anche su ciò che non conosceva bene.

user39791
avatar
inviato il 19 Marzo 2019 ore 13:48

Eco in effetti è un personaggio ingombrante a volte però le sue parole mi hanno fatto riflettere.

Se vogliamo mantenere la discussione sui fotografi qua va bene anche a me.

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