RCE Foto

(i) Per navigare su JuzaPhoto, è consigliato disabilitare gli adblocker (perchè?)






Login LogoutIscriviti a JuzaPhoto!
JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).

Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.

OK, confermo


Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:

Accetta CookiePersonalizzaRifiuta Cookie

Parlare di/della fotografia - 4


  1. Forum
  2. »
  3. Tecnica, Composizione e altri temi
  4. » Parlare di/della fotografia - 4





avatarsenior
inviato il 13 Marzo 2019 ore 10:51

Il campo della fotografia naturalistica è molto lontano dalle mie competenze per cui dal punto di vista tecnico non sarei che dire. Ma esulo da questo punto per entrare in quello delle emozioni. Molte foto di questo autore sono poesia pura. In campo naturalistico credo che sia facile avere un progetto chiaro ma sia molto difficile avere uno stile personale riconoscibile. Questo fotografo ci riesce alla grande. Davvero una grande segnalazione per uno come me che non pratica questo genere fotografico.

Ciao Filiberto, se ti riferisci a Nick Brandt, é molto interessante notare quanta influenza abbia avuto la sua carriera da videografo. Prima di dedicarsi a questi progetti fotografici, ha girato diversi video musicali, per artisti piuttosto iconici come per esempio Michael Jacksons. La radice operistica e a tratti filmica, la si puó notare nelle sue immagini. La sua bravura sta nell'amalgare un impatto visivo di tale vigore con il lato emozionale dell'immagine, dove la contenutistica rimane in prima linea al pari di tutto il resto. ;-)

avatarsenior
inviato il 13 Marzo 2019 ore 10:53

Trovo interessanti le segnalazioni di Fortunato, posso parlare di quello che meglio conosco nick brandt, è indubbio la sua scelta legata a un'attivismo scegliendo animali in via di estinzione e sulle minacce ambientali.
Mischiare un'estetica curata nel dettaglio che mostra un'africa incantata, ma che nella realtà è in pericolo è interessante, osservo queste foto e nè resto affascinato dall'estetica e dalla poetica:
i0.wp.com/grigio18.com/wp-content/uploads/2017/02/219114.jpg
assets.community.lomography.com/18/beb3df48822de8cec6cfb600fa9dc3ff5f8

Però è molto interessante come rende più potente la sua opera mettendo le sue foto in contesti differenti:

images.visualserver.com/userimages/11/11129/itd/wasteland-with-rhinos_
photos.lensculture.com/large/7197615d-db97-487b-8277-b5bfafa8299c.jpg
images.visualserver.com/userimages/11/11129/itd/factory-with-rhino_120

ecco secondo me questo è un'evoluzione potente di un lavoro molto raffinato dove mischia proprio la bellezza che immortala con lo scempio e il possibile futuro di certi luoghi in africa.


in questo caso secondo me è interessante la domanda:
Come si guarda una foto?

potrebbe essere solo un punto di vista estetico, qui è potente, c'è cura, c'è una foto di una certa finezza ed eleganza, un BN virato al seppia che si adatta benissimo alle immagini riprese, ma si può fare un'ulteriore passo avanti provando a capire qualcosa di più del luogo e delle scelte dell'autore

avatarsenior
inviato il 13 Marzo 2019 ore 11:13

Ciao Matteo,

ottimo approfondimento. Come scrivevo sopra credo vi sia una grandissima differenza tra Brandt e gli altri fotografi linkati. Forse a quest'ultimo é impossibile trovare una "categoria" (non che ve ne sia bisogno). Inanzitutto a livello progettuale non lavora su una specie, ma su concetto molto vasto che descrive il rapporto tra Natura e uomo. Le sue scelte stilistiche sono influenzate da un'esperienza enorme nel mondo dello show. La conseguente messa in scena non puó che essere di grande impatto visivo. Esteticamente le scelte cromatiche, di dominanza danno ulteriormente vita ad uno scenario a tratti post apocalittico, angosciante. Questi grandi autori non parlano solo di ció che é stato o del presente, ma la loro grandezza sta nel descrivere ció che potrebbe essere il nostro futuro. Un ambiente distopico, dove la sete di potere vede l'uomo danneggiare tutto ció che lo circonda, senza rendersi conto di arreccare danni irreparabili in primis a se stesso. Per me questi lavori sono come un film, dove il coinvolgimento dell'osservatore é totale. E' quel concetto sinestetico che differenzia una bella immagine, da un'opera compiuta, in grado di sdoganare la bidimensionalitá della fotografia e renderla viva.

avatarsupporter
inviato il 13 Marzo 2019 ore 11:17

[IMG]

huntington bank closest to me[/IMG]

Questo è l'ultimo libro che ho acquistato sull'argomento, faccio un po di fatica a leggerlo per cui non l'ho ancora finito. C'è molto (inevitabile) bla bla , non c'è altro modo di tentare di parlare di questo. Soluzioni veloci o semplici non esistono in questo campo, bisogna essere disposti a dedicare molto tempo al bla bla per tirar fuori qualcosa e poi ancora bla bla per tirar fuori qualche altra cosa. Ma non è obbligatorio, i velocisti troveranno sempre scorciatoie ma alla fine avranno ancora necessità di parlarne.

Quello che mi ha invogliato a leggere il libro sono state le prime righe della introduzione che mi sembrano pertinenti a questa discussione:
"Viviamo un momento eccezionale per la fotografia perchè il mondo dell'arte la accoglie come mai prima d'ora e i fotografi considerano la galleria o il libro come il luogo naturale per il loro lavoro. In tutta la storia della fotografia ci sono sempre stati fautori del mezzo come opera d'arte e come veicolo di idee insieme a pittura e scultura, ma mai tanti o tanto chiassosi come oggi. Identificare l'arte come territorio preferito per le loro immagini è diventata attualmente l'aspirazione di molti fotografi."

avatarsenior
inviato il 13 Marzo 2019 ore 11:22

Mi viene anche da pensare che la scelta del BN sia una sorta di richiamo a una vecchia foto come qualcosa che sparirà e che quegli scatti rappresentino una sorta di "vecchia" immagine di quello che è andato perso, fatto ovviamente con stile ma spesso di danno per scontate certe scelte come un voler raggiungere un'estetismo, nella realtà credo siano molte legate al messaggio non sempre colto magari dall'osservatore
Tra l'altro quanto detto lo trovo uno spunto interessante, l'immagine è comunicazione, se si vuole parlare a un grande pubblico bisogna provare a cogliere un modo che possa colpirlo attrarlo, nella scelta dell'autore credo che questo abbia un peso, vuole coinvolgere più persone possibili per mostrare il problema e lo fa scegliendo uno stile elegante che possa attrarre anche chi cerca solo una bella foto, ma mette in evidenza un problema, il suo messaggio non è gridato, è più sottile, ma è negli scatti e nelle sue scelte

avatarsenior
inviato il 13 Marzo 2019 ore 11:48

Comunque so che torno sempre su un certo argomento, ma credo sia importante quando si parla di una foto contestualizzare il quando, a chi il fotografo stava parlando e il come comunica, potrebbe essere con un libro, ma anche con una particolare mostra che ha nell'allestimento un punto molto importante, l'altra sera parlavo con un fotografo e diceva come spesso non venga più fatto un allestimento classico con tutte le foto in fila e questo ha influito sul suo lavoro, ha fatto per esempio una serie in diversi formati proprio pensata per una specifica esposizione.
Ma il lavoro potrebbe essere usato per altro, si è nominato Parr che usava uno stile legata a una foto ricordo fatta da una qualunque persona, Brandt sceglie un modo più elegante, ma è tutto legato a chi ci si rivolge, a quale messaggio sia sottinteso e a come si intende presentare il lavoro

avatarsenior
inviato il 13 Marzo 2019 ore 11:56

Brandt.

Personalmente trovo abbastanza stonato il modo di trasmettere il messaggio.
Guardando l'evoluzione dei suoi lavori, dalla trilogia agli ultimi due, vedo molto patinato il modo di proporre.
Una ricerca estetica fine a se stessa.
Una sorta di famiglia del mulino bianco associata ad un certo tipo di fotografia naturalistica.
Concepisco poco l'allestimento di mega set per scene di fotografia; se poi sono finalizzati a costruzioni perfette dal punto di vista formali, dal forte impatto estetico ma dalla povertà di contenuti.
Stereotipato, di facile sensazionalismo, dove si guarda più all'immagine e meno al contenuto.
Quando leggo
uno scenario a tratti post apocalittico, angosciante.
io non riesco a trovare rispondenza tra parole ed immagini.
Lo stesso:
Un ambiente distopico, dove la sete di potere vede l'uomo danneggiare tutto ció che lo circonda, senza rendersi conto di arreccare danni irreparabili in primis a se stesso.

Le parole sono importanti ma l'associazione che ho con quello che vedo non trova in me rispondenza. Anzi.
E' stato detto cinematografico. Condivido. Concepisco poco però la metodologia di lavoro. Giusto ieri nel pensare qualche cosa sul topic mi era venuto in mente Kubrick ed il suo percorso. Prima fotografo e poi regista. Questo ha fatto un po il percorso inverso. Forse dal processo evolutivo posso desumere che il primo trovava un limite nel linguaggio della fotografia pura, nella associazione tra immagini e storie, e seppur autore di ottime fotografie il suo genio è letteralmente esploso nella costruzione di storie e concetti attraverso sequenze di immagini.
Onestamente il percorso inverso di Brandt mi pare sia rimasto invece ampiamente incompiuto.
Il passaggio da sequenze a singole, anche seriali, ha creato belle immagini ma senza una rispondenza di contenuti, espressi spesso più da parole che dalla forza propria delle fotografie stesse.
Avessi trovato qualche aspetto, cenno, richiamo al surreale, avrei potuto meglio comprenderlo.
In questo modo continuo a trovarlo solo di facile sensazionalismo, che non vuol dire facile da realizzare intendiamoci, ma solo di inutile valore.
Matteo scrive
Mischiare un'estetica curata nel dettaglio che mostra un'africa incantata, ma che nella realtà è in pericolo è interessante, osservo queste foto e nè resto affascinato dall'estetica e dalla poetica:

La costruzione estetica travolge tutto il resto. E' come avere una perfetta maschera che non solo copre, ma nasconde e sopraffà tutto quello che vi è dietro.

user39791
avatar
inviato il 13 Marzo 2019 ore 12:02

Fortunato mi riferivo a Stefano Unterthiner

avatarsupporter
inviato il 13 Marzo 2019 ore 12:09

Ripeto ancora una volta che la fotografia può essere arte ma, secondo me, al 90% non lo è.
Vedo tante foto, tra le quali le mie, per esempio, bene io non trovo tra le mie foto nessuna che potrebbe entrare nel mondo dell'arte dalla porta principale.
E allora cosè?
Non so se nelle intenzioni di Filiberto ci fosse questa di parlare di fotografia come arte ma, se lo conosco un po, credo volesse parlare di fotografia che è un sacco di cose e che rappresenta per ognuno di noi un mondo interiore che portiamo all'esterno mediante immagini fotografiche.
Io credo che le mie foto, tanto per prendere un autore a caso, siano un racconto e precisamente il racconto di come io vedo la vita nella mia città e nelle altre città che mi è capitato di visitare.
Giravo per la città anche prima di fotografare o nei periodi in cui non ho fotografato, ho sempre ricevuto delle sensazioni, ho visto delle immagini intorno a me che poi ho trasformato in immagini interiori, in ricordi, come facciamo tutti.
Quando si è trattato di stampare un libro fotografico ho scritto , come sottotitolo, "una incessante ricerca estetica a partire da immagini prese dalla strada". In questo modo ho autodefinito la mia fotografia, immagini prese esclusivamente dalla strada, che poi si possa definire street o meno non mi interessa mica, questo è quello che io faccio e che so fare, altro non lo fare o mi interessa meno.
Quando si è trattato di partecipare ad una mostra ho dovuto scegliere delle foto ed ho attinto a queste del libro ovviamente.
Dopo aver scelto queste foto ho ricevuto una E.P. qui su Juza e mi ha fatto molto piacere, questo mi ha portato a sostituire una delle foto che avevo già scelto con questa (alla quale personalmente non avevo dato molte possibilità).
Devo dire che poi alla mostra la foto EP ha ricevuto molto interesse in più rispetto alle altre.
Concludo dicendo che se non sono molto capace di criticare le mie foto non credo di esserlo per criticare quelle degli altri.

avatarsenior
inviato il 13 Marzo 2019 ore 12:14

@Mirko
Hai i libri di Brandt? Hai letto qualcosa sull'autore? Hai visto qualche sua mostra? Altrimenti, il tuo obbiettivo sembrerebbe piú quello di criticare il pensiero degli altri, piuttosto che essere propositivo. Ti focalizzi troppo sul commentario dell'utenza piuttosto che sugli stessi autori. Se l'obbiettivo del topic é quello di parlare di fotografia, allora trovo poco utile il tuo approccio. ;-)

avatarsenior
inviato il 13 Marzo 2019 ore 12:18

Non ho letto libri di brandt.
Ho guardato abbastanza attentamente il link che hai indicato e fatto qualche ricerca in rete.
Non ho criticato la tua opinione, semmai solo l'autore, ma ho detto solo che io non vi trovo rispondenza tra quanto hai scritto e le sue foto ed ho provato a spiegare il perchè.
Io non credo che sia sopraffare il pensiero degli altri se esprimo una mia opinione su quello che trovo tra immagini e contenuti.
Puoi aiutarmi a farmi capire e conoscere meglio se mi argomenti ciò che non ti convince di quello che ho scritto.
L'obiettivo è parlare di fotografia, e dovrebbe essere oltre che piacevole anche utile provare farlo attraverso dialoghi ed argomentazioni, non monologhi o monovisioni.


avatarsenior
inviato il 13 Marzo 2019 ore 12:22

@Mirko
"I am afraid", ma sei tu che devi approdonfire l'autore. Io non sono qui per difendere una mia idea, ma per condividere e assorbire qualcosa per me di nuovo e interessante. ;-)

avatarsenior
inviato il 13 Marzo 2019 ore 12:25

approfitto:
d2jv9003bew7ag.cloudfront.net/uploads/Nick-Brandt-Wasteland-with-eleph
perchè questo lavoro lo trovi incompiuto Mirko? non è polemica la mia solo voglia di chiaccherare

avatarsenior
inviato il 13 Marzo 2019 ore 12:26

@Becker
Non capisco perchè dici che devi difendere una tua idea.
Io non difendo una mia idea. Ho espresso alcune considerazioni.
Leggerò qualcosa che mi diranno l'opposto e valuterò.
Questo per me è interessante.

avatarsupporter
inviato il 13 Marzo 2019 ore 12:27

Nel mio percorso, forum-libro-mostra, una cosa l'ho capita, o almeno percepita chiaramente.
Una cosa è vedere le foto sul cellulare, altra sul monitor grande, altra su un libro, altra stampata in formato grande appesa al muro.
Le emozioni forti scattano solo in questo ultimo caso, la foto stampata cambia addirittura da formato a formato di stampa, su un libro o anche sul monitor se ne possono intuire le qualità e possibilità ma non apprezzarle fino in fondo.
Forse quindi è sempre richiesta la capacità di immaginare una foto ingrandita e stampata a partire dalla immaginetta che possiamo vedere in miniatura.
Ma anche questa è una capacità che non sono sicuro di avere visto che poi la foto ingrandita mi sorprende quasi sempre, in un senso o nell'altro.

“La stampa è la quinta dimensione. Quel portale attraverso cui ricomincia il viaggio. Il modo più autentico per esporre la propria visione e condividerla con il mondo che ci circonda. Da questo momento la fotografia diviene immortale e noi con essa”.

La frase dovrebbe essere di Becker, giusto?

RCE Foto

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info)



Questa discussione ha raggiunto il limite di 15 pagine: non è possibile inviare nuove risposte.

La discussione NON deve essere riaperta A MENO CHE non ci sia ancora modo di discutere STRETTAMENTE sul tema originale.

Lo scopo della chiusura automatica è rendere il forum più leggibile, soprattutto ai nuovi utenti, evitando i "topic serpentone": un topic oltre le 15 pagine risulta spesso caotico e le informazioni utili vengono "diluite" dal grande numero di messaggi.In ogni caso, i topic non devono diventare un "forum nel forum": se avete un messaggio che non è strettamente legato col tema della discussione, aprite una nuova discussione!





 ^

JuzaPhoto contiene link affiliati Amazon ed Ebay e riceve una commissione in caso di acquisto attraverso link affiliati.

Versione per smartphone - juza.ea@gmail.com - Termini di utilizzo e Privacy - Preferenze Cookie - P. IVA 01501900334 - REA 167997- PEC juzaphoto@pec.it

www.juzaphoto.com - www.autoelettrica101.it

Possa la Bellezza Essere Ovunque Attorno a Me