| inviato il 26 Marzo 2019 ore 10:04
“ Quando viaggi con attrezzatura che supera il valore di 300 euro la legge prescrive che si debba fare un "permesso di esportazione temporanea" all' ufficio doganale di uscita, da far timbrare ad ogni passaggio di frontiera durante il viaggio. „
Questa non la sapevo.
E dove si fa, direttamente in aeroporto alla partenza?
O si può richiedere prima?
In realtà solo un cellulare moderno top di gamma costa (molto) più di 300 Euro ... |
| inviato il 26 Marzo 2019 ore 10:36
Non facciamo confusione tra esportazione di merci e beni al seguito ovvero acquistati all'estero o presunti tali dal doganiere al rientro in patria.
Per ovviare a tale presunzione si può compilare una lista del materiale costoso con cui viaggiamo (complessivamente in franchigia possiamo importare 430€ a persona se viaggiamo in aereo o nave, 300€ con altri mezzi) e farla vidimare prima dell'imbarco all'ufficio doganale dell'aeroporto.
Avremo un documento con un timbro in più, da esibire al rientro, nel caso lo zelante doganiere contestasse l'acquisto all'estero della nostra attrezzatura, con conseguente presunta evasione di IVA e tasse d'importazione.
In realtà basterebbero fatture/ricevute, tagliandi di garanzia ed altro comprovanti l'acquisto in Italia.
Per alcuni viaggi in posti "a rischio", ovvero in paesi con prezzi convenienti rispetto all'Italia, anch'io mi premunivo di questa dichiarazione (fac-simile facilmente reperibile in rete).
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| inviato il 26 Marzo 2019 ore 12:18
Fedebobo, io penso che farò così, però volevo sapere l'ufficio preciso dove fare timbrare questo documento, come si chiama? Ho già trovato un facsimile su internet. |
| inviato il 26 Marzo 2019 ore 12:47
Ufficio/sportello viaggiatori agenzia dogane. C'è in tutte le sale partenze degli aeroporti.
Qualcuno ti controlla se effettivamente hai in borsa quello che dichiari, qualcuno timbra e basta.
Anch'io per i viaggi a NYC lo facevo sempre. Quando andavo spesso, anni fa, il cambio era a 1,5 quindi i doganieri avevano le antenne alzate al rientro.
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| inviato il 26 Marzo 2019 ore 13:22
ok grazie mille  |
user109536 | inviato il 26 Marzo 2019 ore 16:56
Maurizio nessuna offesa ! Però le black waters si possono fotografare e bene anche con un 28mm, basta scegliere i soggetti adatti. |
| inviato il 26 Marzo 2019 ore 22:40
Se si hanno attrezzature 'importanti' basta la copia delle ricevute/fatture. Con quelle, se sono reali, nessuno fa storie.
Giro il mondo con fotografi professionisti e nessuno di loro ha mai noleggiato in loco. Ognuno ha il suo bel trolley in alluminio che non lascia MAI, con dentro tutto. Devo chiedere se il monopiede lo imbarcano, ma presumo di si.
C. |
| inviato il 26 Marzo 2019 ore 22:43
“ Ognuno ha il suo bel trolley in alluminio che non lascia MAI, con dentro tutto. „
E quando superano i limiti di peso / ingombro, come fanno? |
| inviato il 27 Marzo 2019 ore 1:02
pagheranno un plus |
| inviato il 27 Marzo 2019 ore 7:49
Sul bagaglio a mano, a differenza di quello in stiva, non sono previsti supplementi per eccedenza peso e dimensioni. |
| inviato il 27 Marzo 2019 ore 8:09
“ Sul bagaglio a mano, a differenza di quello in stiva, non sono previsti supplementi per eccedenza peso e dimensioni. „
Si, ma è peggio, perché in teoria se supera i limiti previsti (in genere 8 o 10 k) non te lo fanno proprio imbarcare; succede di rado che controllino, ma può accadere.
Circa i professionisti, quelli che accompagnano i fotoamatori in viaggi fotografici (attività tra le più remunerative) viaggiano molto leggeri, perché il loro scopo è fondamentalmente quello di far fotografare gli altri.
Quelli che invece viaggiano per realizzare i servizi richiesti hanno un'attrezzatura ampia (2/3 corpi macchina, diversi obbiettivi) e imbarcano tutto in stiva con apposite valige/contenitori, molto costose, che proteggono egregiamente il materiale. Inoltre, in genere, è sempre materiale assicurato.
il problema del peso si pone sopratutto per i fotoamatori che non rinunciano, giustamente, a lasciare la propria attrezzatura a casa. |
| inviato il 27 Marzo 2019 ore 8:21
Quel che ha appena detto Maurizio è una delle ragioni per cui sono passato al micro 4/3: tutto in una sola borsa, quando prima lo zummone stava in una seconda che da sola sembrava un piccolo mortaio a tracolla, ormai impensabile in tempi di ristrettezze ad un solo bagaglio a mano |
| inviato il 27 Marzo 2019 ore 9:03
Mah...! Io viaggio sempre con Medio Formato Hasselblad a pellicola, 4 dorsi pellicola, 3 obiettivi, filtri, pellicole, a volte il pentaprisma al posto del pozzetto e sto nei pesi e nelle dimensioni. Come fate a non starci non lo so proprio. |
| inviato il 27 Marzo 2019 ore 13:58
pensa uno che si porta che ne so un 600f4 .. fa presto a arrivare al peso ehm ehm |
| inviato il 27 Marzo 2019 ore 14:13
“ pensa uno che si porta che ne so un 600f4 .. fa presto a arrivare al peso ehm ehm „
Beh si, in quei casi si! Ma parlavo della maggior parte dei casi/fotoamatori, che leggendo qui nel forum, vedo che hanno (o temono) spesso questi problemi anche con attrezzatura per usi meno specialistici (intendo no supertele). Un mio amico lo scorso anno è venuto in vacanza portando nel bagaglio a mano il banco ottico con obiettivi, chassis, ecc. più una Fuji digitale; e Ryanair è fiscale su dimensioni e pesi! |
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