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Ciao a tutti, stavo ascoltando un'intervista di Gianni Berengo Gardin. E sebbene personalmente non condivido appieno tutto (ad esempio il perché del bianco e nero, io penso che se scegli di scattare in bw sia perchè hai trovato il tuo stile nel bw non perchè gli altri prima hanno scattato in bw... comunque) mi sono soffermato su di una frase detta:
Al minuto 4:10 circa "La fotografia è diventata di tutti, tutti possono fare fotografia... è diventata un male perchè la maggior parte fa brutte fotografie... fa fotografie inutili soprattutto..."
Che ne pensate? Non sono assolutamente un maestro sia chiaro... ma vedo spesso molte foto che mi fanno dire: "Ok. E quindi? Qual è il messaggio? Cosa vuoi raccontare? Che vuoi dire?" E non sto parlando di persone che mettono il panino su instagram... ma anche fotografi professionisti... e fatico ultimamente a trovare qualcuno che mi emozioni particolarmente...
È una frase coerente con il pensiero esposto poco prima, ovvero che secondo lui lo scopo principale della fotografia è quello documentaristico e non quello artistico. Sotto questo punto di vista moltissime delle foto che vediamo tutti i giorni sono inutili. Mi sento di condividere il suo pensiero, ma non escluderei a priori tutto ciò che non è strettamente classificabile come documentaristico, perché cmq tutte le foto che scattiamo raccontano e descrivono il mondo in cui viviamo e anche se magari prese singolarmente non dicono nulla, viste nella totalità rappresentano la società contemporanea per quello che è, nel bene e nel male.
Come dice lui stesso nell'intervista, Gianni Berengo Gardin considera utile solo la foto atta a documentare mentre ritiene che quella artistica (in un certo senso fine a sé stessa) sia un tentativo di emulare i grandi pittori del passato con decine e decine di anni di ritardo. Da questo punto di vista, la sua considerazione sul quantitativo di immagini fatte da chiunque che ora circolano in ogni dove, non può che essere di nessuna utilità; sempre da questo punto di vista, è più "utile" il selfie con gli amici durante l'aperitivo, visto che comunque documenta un momento di vita vissuta che magari fra qualche anno non si userà più fare, che una qualsiasi foto "wow".
Io personalmente ho un'opinione diversa: apprezzo ogni cosa che mi stimola e non mi lascia indifferente, quindi anche qualcosa che appaghi solo la vista senza dover cercare chissà quale significato recondito.
Ciao ah beh... ho scattato anch'io molte fotografie riflettendo col sennno di poi,le confronto con quelle di oggi,con tutto quello che è stato e il marasma di foto che ci si trova davanti agli occhi inevitabilmente e penso che forse,forse... Guarda caso ho in casa anche alcuni libri di fotografia di viaggio piuttosto datati ormai,dove si legge soltanto "foto di Berengo Gardin".Chi dovesse mai osservare quelle immagini potrebbe trarre le proprie conclusioni,se mai fosse intenzionato.Spesso al contrario traspare una sorta di disinteresse totale verso cio' che è stato anche rapidamente, perchè arriveranno nuove fotografie da scattare.Queste fotografie che arriveranno saranno puro divertimento oppure l'idea illuminata pronta per la post produzione. E poi ci sono quelli che tracciano linee anche solo virtuali,mettono paletti o il palettò....e dicono che non si deve fare,perchè il cappotto è tecnico... Intanto c'è questo termine "brutte fotografie" che è diventato piuttosto insolito,che se non altro non passa per maschilista cambiando il soggetto,come se la bellezza dovesse essere una componente intrinseca nella fotografia o nel soggetto senza trucchi vari,per via del contenuto(quale?)...ma in relazione al punctum.
user117231
inviato il 24 Febbraio 2019 ore 14:37
Quello che dice lui conta poco.. il mondo va avanti a prescindere.
Io sono uno di quelli che, secondo lui, fa foto inutili perchè non documentano nulla. Poco male, per me hanno un senso visto che le ho fatte per divertirmi
Su youtube da qualche parte c'è un'intervista di Gastel dove in poche parole dice che la fotografia è "nata" con la tecnologia che l'ha resa alla portata di tutti mentre prima era "preistoria".
Dice il suo punto di vista. Ponendo che parli di fotografi professionisti... Lui con quello ci campa e rosica avere concorrenza. Un pochino supponente ma di fondo ha ragione. Ponendo invece che parli di fotografi della domenica.. è come se uno chef si lamentasse se la gente cucina a casa propria. Ma non credo che la frase sia rivolta a questi ultimi
Barengo Gardin è della scuola di pensiero che ritiene la fotografia la sintesi fatta immagine di un tema che si ha in mente. Quasi un tema scritto, dove si può scrivere con lo stile che si preferisce ed esporre il contenuto che sta più a cuore, ma restando sempre in argomento ed esprimendosi in forma appropriata. Le licenze poetiche presuppongono la conoscenza della regola. In questo senso va inteso il verbo "documentare" e io condivido in pieno.
user39791
inviato il 24 Febbraio 2019 ore 15:09
La fotografia è cambiata. Oggi tutti fotografano a raffica con gli smartphone che sono lo strumento fotografico più usato al mondo. Oggi si vive di immagini fatte e condivise in tempo reale. Un vecchio maestro della fotografia è normale che non accetti questo cambiamento epocale.
user117231
inviato il 24 Febbraio 2019 ore 15:24
E perché normale ?! Avrebbe l'occasione per entrare nel presente, che per lui è ancora futuro. Il suo tempo sta finendo..
Che ha perfettamente ragione, soprattutto le sue ...
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