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Petri 7s ii







avatarjunior
inviato il 16 Febbraio 2019 ore 1:26

Buonasera, ho recuperato dallo sgabuzzino una vecchia fotocamera a telemetro, la Petri 7s ferma da un bel po.
Ora... credo di averla usata l'ultima volta nel 1990.
Guardando al centro del mirino il rombo telemetrico per la messa a fuoco risulta pressochè invisibile.
Potrebbe essersi esaurito il selenio?
Nel caso si può sistemare? Giusto per togliermi lo sfizio di qualche scatto a pellicola...

avatarsenior
inviato il 16 Febbraio 2019 ore 6:20

Non credo c'entri nulla la cellula esposimetrica al selenio, piuttosto si tratta di diminuzione del contrasto nel mirino: può essere dovuto a polvere oppure a qualche specchietto che ha perso l'argentatura. I mirini telemetrici sono accoppiati alla ghiera di messa a fuoco dell'obiettivo e sdoppiano una piccola porzione dell'immagine che risulta a fuoco solo quando le due porzioni non risultano più sdoppiate.

avatarjunior
inviato il 16 Febbraio 2019 ore 12:31

salve,
mi inserisco nella conversazione, ho pure io una petri e anche la mia ha l'immagine del telemetro piuttosto debole,
io l'ho ereditata e non ne conosco le qualità... vale la pena per qualche rullino? io solitamente scatto l'analogico 35 mm con una Nikon FM ma la curiosità è forte

avatarsenior
inviato il 16 Febbraio 2019 ore 14:04

Sicuramente meglio la Nikon con un buon obiettivo. Le Petri non erano note per la qualità ottica

avatarjunior
inviato il 16 Febbraio 2019 ore 14:16

Nel mio caso è l'unica analogica in mio possesso, se avessi avuto una reflex a pellicola non ci sarebbe confronto

avatarjunior
inviato il 20 Gennaio 2020 ore 19:02

Salve a tutti.Io ne possiedo tre Petri.Due 7S e una 7S II.L'ultima l'ho acquistata ieri ad un mercatino perfettamente funzionante,solo guarnizioni da sostituire che ho immediatamente provveduto personalmente anche perchè è mia intenzione caricarla con un BI-NE.
L'ho pagata 12€,personalmente non ho ancora visto i risultati ma,ricordo che negli anni settanta un professionista in una occasione mi fece vedere la sua Petri (non ricordo se 7-7S o 7S II,ma poco importa) dicendomi:vedi....con questa io faccio dei matrimoni.Obiettivo schema Tessar e questo dice tutto.

avatarsenior
inviato il 21 Gennaio 2020 ore 7:38

Lo schema tessar era un semplice tripletto con l'aggiunta di una lente incollata: quindi quattro lenti non particolarmente corrette. Nulla a che vedere col planar a sei lenti montato su rolleiflex o su hasselblad e simili.

avatarsenior
inviato il 21 Gennaio 2020 ore 9:13

Bell'esempio di fotografo professionista, che faceva i matrimoni con una compatta 24x36.
La differenza la faceva il formato e si vedeva nettamente già confrontando 24x36 e 6x6, su un ingrandimento 20x25.
Da ragazzo ho fatto un po' di matrimoni per arrotondare e comprarmi l'attrezzatura, prima con la Kiev 80, disastrosa come affidabilità e rivenduta di corsa, poi con una onesta Yashica 124 G (4 lenti tipo Tessar), e infine con una Mamiya 220 professional (che ancora possiedo).
Una volta, l'amico che mi aiutava si presentò con una Nikon con il 105, appena comprato e decidemmo che nei momenti in cui non mi doveva aiutare, avrebbe scattato qualche foto in luce ambiente, per avere una parte del servizio più "informale".
Il confronto, nonostante da un lato ci fosse uno dei più celebrati vetri Nikon, e dall'altra un onesto quattro lenti, considerato nell'ambiente un po' "tonto", fu impietoso.
Le foto si potevano tranquillamente dividere al primo sguardo, e quelle scattate con la 6x6 erano notevolmente migliori.

avatarsenior
inviato il 21 Gennaio 2020 ore 10:04

Per forza! Il "sensore" era enormemente più grande!

avatarsupporter
inviato il 21 Gennaio 2020 ore 14:50

Eppure... eppure io con la Kiev 80 mi sono tolto qualche soddisfazione... forse sono stato fortunato ma non la trovavo così disastrosa... bisognava fare attenzione al caricamento, certo, ma volevi mettere la delizia di quel kit dall'aspetto così vintage, con quel bauletto in cuoio che profumava tutto l'armadio in cui la conservavo... avevo preso il mirino esposimetrico, ragionevolmente preciso, e un'altra ottica (che aveva un minimo gioco sull'innesto ma nessuna infiltrazione luce!) e quando ti mettevi ad armeggiare sembrava (sembrava solo eh!) di avere una Hasselblad! Massiccia e pesantissima, sembrava più un'arma impropria che una fotocamera ma... che goduria! Ho ancora alcuni negativi realizzati con la Kiev, prima i poi andrò a darci un'occhiata, così, per provare un po'di nostalgia...Triste

avatarsenior
inviato il 21 Gennaio 2020 ore 15:09

@Wolfschanz
Ti elenco tutti i problemi della mia Kiev, che potevano verificarsi senza preavviso:
1) appena presa uno dei due magazzini lasciava passare luce perché mancava un pezzo di feltrino dove scorre l'antina. Aggiunto pezzo di feltrino
2) scattava a tendine chiuse con 500 e 1000. Non usavo 500 e 1000.
3) si bloccava lo specchio a metà. Si smontava l'obiettivo e con delicatezza ma con decisione si abbassava lo specchio.
4) si inceppava lo scatto. L'unica era dare una "schicchera" sul pulsante di scatto, si perdeva un fotogramma ma si poteva continuare a lavorare.
5) al momento dello scatto il piccolo piattello del corpo macchina, che doveva chiudere il diaframma, mancava il perno dell'obiettivo, la foto veniva scattata a tutta apertura con risultati disastrosi. Nessun rimedio, bisognava solo sperare che non accadesse.
6) il trascinamento era incostante, i fotogrammi potevano sovrapporsi in parte, oppure un pezzo dell'ultima foto poteva finire sulla carta del rullo 120. Anche qui nessun rimedio, solo pregare che non accadesse.
A tutto ciò va aggiunta la possibilità di commettere l'errore fatale per quella macchina: cambiare tempo prima di caricare l'otturatore.
Io ci sono sempre stato attento, ma se accadeva una cosa del genere, si sfasava tutto il meccanismo e per rimetterlo a posto erano dolori tanto che molti riparatori si rifiutavano di intervenire sulle Kiev.
Io ci portai a termine un matrimonio ed una convegno, poi rivendetti tutto di corsa e mi comprai la Yashica 124G.
Peccato perché l'obiettivo era strepitoso.

avatarsupporter
inviato il 21 Gennaio 2020 ore 15:48

MrGreenMrGreenMrGreen effettivamente forse sei stato un po' troppo sfortunato (cosa tutt'altro che infrequente, dato che i russi ignoravano completamente il concetto di "costanza qualitativa"!!!), io l'unico problema che ricordo era appunto l'imprecisione del trascinamento pellicola e il piccolo gioco del secondo obiettivo acquistato, per il resto non ricordo altre problematiche particolari (ma sono passati molti anni!); comunque, si era trattato più di una curiosità che altro, dopo un paio d'anni ho ancora trovato da venderla neanche troppo male ma come ripeto, non ne ho un cattivo ricordo.

user120016
avatar
inviato il 21 Gennaio 2020 ore 16:07

All'elenco dei disastri delle Kiev, aggiungo che in alcuni casi, saltava il meccanismo di protezione del magazzino carico per cui si sganciava dal corpo macchina anche senza l'inserimento del volet (cosa che normalmente non doveva minimamente essere possibile). Per cui bisognava stare molto ma molto attenti nei cambi... per carità sono errori da pivello ma se il meccanismo di sicurezza era previsto, evidentemente era un problema non così infrequente

avatarsenior
inviato il 21 Gennaio 2020 ore 17:08

Il guaio della Kiev è che i russi copiarono l'Hasselblad sbagliata.
Hasselblad, prima di lanciare la 500 C, fece due modelli con otturatore a tendina sul corpo macchina, la 1600 F e subito dopo la 1000 F.
Nonostante la proverbiale precisione scandinava, questi modelli erano nati male e diedero parecchie rogne.
I russi rifecero la 1000 F, forse anche per non dover costruire gli obiettivi con l'otturatore incorporato e topparono clamorosamente.
Forse una macchina del genere era oltre le loro possibilità, per quanto concerneva la meccanica (si fa per dire) di precisione.
Zenit e Zorki, molto più semplici, hanno sempre funzionato (abbastanza).

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