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"Sul latte versato è inutile piangere?"


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avatarsenior
inviato il 11 Febbraio 2019 ore 20:21

Come non notare la completa ASSENZA dei "juzzini"
riguardo all'attuale e dolorosa protesta dei Pastori Sardi ?

Ben-G


www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=3078857


avatarsupporter
inviato il 11 Febbraio 2019 ore 21:04

Mi ha colpito moltissimo vedere un'immagine in cui i pastori versavano nel fango secchi di "oro bianco"!!!
E' davvero molto doloroso e la nostra indifferenza è ancora più penosa... credo di poter affermare che, per i tanti problemi che ci sovrastano, siamo in balia di noi stessi... le politiche non riescono a stare al passo con i problemi perché i politici (eletti da noi...) sono essenzialmente occupati a sfamare la loro insaziabile fame di potere!
Credete che il latte di capra o di pecora possa saziarli?!

Chiara


avatarsenior
inviato il 11 Febbraio 2019 ore 22:23

La situazione degli allevatori Sardi è drammatica, ma è una delle tante, gli allevatori, gli agricoltori, tutti i produttori di beni di consumo e non solo, non riescono ad andare pari mentre le grandi catene di distribuzione/trasformazione fanno cartello e ci lucrano sopra, ed il peggio è sempre dietro l'angolo, questi signori, se non ottengono quello che vogliono al prezzo che vogliono, importano i prodotti dall'estero, spacciandoli per prodotti Italiani...Consob ed Antitrust...cosa sono????

avatarsupporter
inviato il 12 Febbraio 2019 ore 0:01

Come ti ho già scritto Ben riporto qua la nostra discussione "è giorni che piango per questa storia ancora non sono riuscito a fare foto per raccontarla perché non si sa quando colpiscono non è facile ma spero di riuscire, è mia ferma intenzione portare a conoscenza di questo sito questo problema, ti ringrazio molto per la tua sensibilità ne ho parlato con molti amici di Juza che sono tutti solidali, grazie di cuore siamo in tempi di globalizzazione e il lavoro dell'uomo non conta più niente e neanche il benessere degli animali non si può pagare il latte, di pecore che pascolano all'aperto, meno dell'acqua minerale o del latte di animali allevati in stalla. Poi i poveri animali allevati in stalla non conosceranno mai la pioggia la neve il sole e non calcheranno mai la terra è un abominio che ci costerà caro perché la disperazione di questi animali si trasforma in tossine che poi noi ci mangiamo" per quanto riguarda i pastori sardi loro sono fra i pochi che portano gli animali al pascolo non le rinchiudono in luride stalle, soffriranno il caldo e il freddo la siccità e le grandi piogge ma le pecore sono animali resistenti e frugali a cui i sardi devono la loro sopravvivenza nei secoli, ora ci sono in Sardegna tre milioni di pecore ma un tempo erano più di quattro milioni sono il nostro lavoro, anche il grano lo era ma il grano l'hanno estirpato non conveniva perché lo importano tossico a quattro lire eravamo il granaio di Roma ma di cosa dobbiamo vivere noi solo di raffinerie di petrolio e turismo?

avatarsenior
inviato il 12 Febbraio 2019 ore 1:19

Ricordo che già molti anni fa ci fu una protesta per le quote latte imposte dall Europa all Italia
. . . . La storia delle quote latte è stata una questione molto complessa e dolorosa che ebbe risvolti drammatici con agricoltori rovinati finanziariamente dalle multe, dietro alla questione quote latte c'è più di un processo in corso.

La situazione degli allevatori Sardi è drammatica, ma è una delle tante, gli allevatori, gli agricoltori, tutti i produttori di beni di consumo e non solo, non riescono ad andare pari mentre le grandi catene di distribuzione/trasformazione fanno cartello e ci lucrano sopra, ed il peggio è sempre dietro l'angolo, questi signori, se non ottengono quello che vogliono al prezzo che vogliono, importano i prodotti dall'estero, spacciandoli per prodotti Italiani
. . si è così ma anche peggio . . . certi comparti dell'agricoltura e dell'allevamento hanno grossi problemi di controllo delle filiere di produzione. Gli agricoltori da moltissimi anni non hanno più il potere di determinare il giusto prezzo dei loro prodotti, lavorano con guadagni risicati che non permettono di ammortare gli investimenti e in molti casi sono in netta perdita. Manca nel nostro paese una severa regolamentazione delle filiere produttive e mancano le garanzie per le suddette categorie. La Globalizzazione dei mercati e l'affermazione di forti lobbie internazionali ha creato questa situazione, ci sono esempi concreti di colonizzazione delle migliori aziende italiane del settore a discapito della nostra economia, e qualche burocrate in Europa ha dato una mano.
Spero anch'io che il governo e sindacati agricoli trovino una soluzione per gli allevatori Sardi, ma non sarà facile districarsi tra regolamenti UE e lobbie.

avatarsenior
inviato il 12 Febbraio 2019 ore 8:03

direi che e' una precisa scelta politica… quella di stramazzare l'agricoltura. Non solo in sardegna.

A pensarci bene, dov'e' collocata la sacca della resilienza piu dura?.
Paradossalmente ed estremizzando, la resiliente piu' indomabile e' proprio la vecchina, che con 10 quintali di legna, un orto da 50 mq coltivato a mano, sei conigli e 10 galline e' in grado di sopravvivere anni senza comprare neppure un calzino.


La politica degli aiuti comunitari all'agricoltura, la famosa PAC, ha trasformato gli agricoltori, da nucleo compatto che conosceva e difendeva attivamente il territorio, in disadattati a carico parziale dello stato. Carichi di debiti ed incapaci di reagire.


Quando vedi le uve da vino vendute a 10 cent al kg, i fagiolini a 30 cent al kg, il mais a 13 euro quintale… insomma ti chiedi come si possa sopravvivere senza aiuti dallo stato.


Aiuti che, detto per inciso, NON SONO UNA SOLUZIONE. Perche' incancreniscono ancora il problema.

Aiuti che infatti vengono immediatamente scontati e fagocitati dalla distribuzione, che compra le arance a 9 cent kg e le vende a 1,5 euro kg.
Tra l'altro, con la scusa del mantenere il prezzo, delle arance te ne fanno buttare quantita' enormi.


Ora , a mio avviso , il problema e' solo uno.
Il consumatore che pretende i pomodori a febbraio, le fragole a dicembre, e l'uva a maggio a prezzo da supermercato.

E' chiaro a tutti che il latte non puo' costare come l'acqua minerale. Ma e' altrettanto chiaro a tutti che se compri un formaggio che costa 6 euro/kg, quel formaggio NON puo' essere fatto di latte.


Edit, i prossimi saranno i produttori di barbabietole da zucchero… grazie a politiche europee "strane" il prezzo dello zucchero e' sceso da 600 euro a tonn giu fino a 350 € tonn. ed aziende Europee si stanno presentando per acquistare le aziende italiane in crisi..


avatarsenior
inviato il 12 Febbraio 2019 ore 9:25

Salt, quello che dici non è tutto sbagliato ma nemmeno tutto esatto, io vengo da una famiglia di agricoltori e ho coltivato la terra fino a 10 anni fa.

A pensarci bene, dov'e' collocata la sacca della resilienza piu dura?.
Paradossalmente ed estremizzando, la resiliente piu' indomabile e' proprio la vecchina, che con 10 quintali di legna, un orto da 50 mq coltivato a mano, sei conigli e 10 galline e' in grado di sopravvivere anni senza comprare neppure un calzino
. . . si chiama agricoltura di sussistenza, 50 anni fa era molto praticata e permetteva di prodursi in casa l'80 % del bisogno famigliare a costo di sacrifici e un duro lavoro. Se l'andazzo peggiorasse ulteriormente potrebbe tornare di moda? mah, si doveva fare una legge al riguardo per aree agricole svantaggiate in modo da far partire nuove imprese ma non si è mai provveduto.

La politica degli aiuti comunitari all'agricoltura, la famosa PAC, ha trasformato gli agricoltori, da nucleo compatto che conosceva e difendeva attivamente il territorio, in disadattati a carico parziale dello stato. Carichi di debiti ed incapaci di reagire
la Pac non ha trasformato gli agricoltori in incapaci ma bensì la globalizzazione dei mercati e l'affermazione di forti lobbie internazionali ha creato la situazione!! comunque la Pac è in via di smaltimento e tra qualche anno non ci sarà più.

Aiuti che infatti vengono immediatamente scontati e fagocitati dalla distribuzione, che compra le arance a 9 cent kg e le vende a 1,5 euro kg.
Tra l'altro, con la scusa del mantenere il prezzo, delle arance te ne fanno buttare quantita' enormi.
purtroppo come ho detto nel post precedente il controllo delle filiere è saltato e gli agricoltori non hanno potere di contrattazione. 40 anni fa si andava sui mercati agricoli delle varie città a fare le contrattazioni e i prezzi, ora molti prodotti vengono prezzati in sede UE o internazionale senza che nessun sindacato agricolo possa intervenire.

Ora , a mio avviso , il problema e' solo uno.
Il consumatore che pretende i pomodori a febbraio, le fragole a dicembre, e l'uva a maggio a prezzo da supermercato.
il mercato è cambiato ma i prodotti di stagione restano i migliori.

E' chiaro a tutti che il latte non puo' costare come l'acqua minerale
. questo è il problema degli agricoltori Sardi e non solo ma anche di quelli Lombardi.

Scusa Salt, se mi sono permesso di riprendere e commentare i tuoi punti, l'ho fatto non per criticare ma solo per ricalibrare gli argomenti in discussione e perchè se non si mette mano seriamente ai problemi dell'agricoltura alla fine ci andiamo di mezzo tutti: se spariscono i piccoli e medi agricoltori restano le mega aziende che faranno solo esclusivamente agricoltura industrializzata con una pessima qualità dei prodotti che arrivano sulla nostra tavola.
es. nel settore della coltivazione industrializzata dei pomodori, del melone, e di molti ortaggi la coltivazione è integrata con l'uso massiccio di molti trattamenti chimici con ormoni e pesticidi, non immaginate quanti !
Nel settore carni dipende dalla serietà delle aziende è una cosa variabile ma in genere è controllato, la produzione del latte per fabbricare il grana padano e reggiano è la più sana in assoluto . . sono formaggi che riescono solo se il latte è di prima qualità e perfettamente sano e fresco.
Ci sono anche settori che brillano e fanno bene ma pure settori in profonda crisi, noi consumatori potremmo solo essere più attenti e consapevoli su quello che consumiamo.

avataradmin
inviato il 12 Febbraio 2019 ore 9:42

devo chiudere il topic perchè non si possono aprire discussioni sul tema politica.

avatarsenior
inviato il 12 Febbraio 2019 ore 9:43

Scusa Cirillo…

Io, nuovo agricoltore, faccio mais senza poter accedere a Pac e tu, agricoltore anziano, fai mais accedendo a Pac. Qual è il risultato?

Entrambi usciamo sul mercato, il prezzo NON e' remunerativo perche' la distribuzione ha gia' "incamerato" buona parte dell'aiuto, riducendo il prezzo offerto.
Tu sopravvivi, io muoio ancora prima di essere nato.
Primo risultato, nessuna possibilita' di ingresso di nuove aziende (a meno di non disporre di capitali enormi)
Secondo risultato, tu sei isolato… stai di fatto vendendo sottocosto. Possiedi una azienda cotta e non remunerativa.

E' questione di tempo… prima o poi staccheranno i tubi e la tua azienda varra' quello che offrono oggi per il terreno agricolo normale...un'inezia.

La concorrenza internazionale VA LIMITATA. I DAZI servono a questo… ad evitare il dumping.
Guarda la Svizzera, produrre un litro di vino in Svizzera costa 3 volte che produrlo in Italia (un contadino svizzero costa 4000 euro al mese).

In Dogana per fare entrare alcool si pagano tante e tali tasse che il prezzo del vino italiano si allinea a quello svizzero. Questo nonostante la capacita produttiva svizzera di vino riesca a coprire solo il 40% della domanda.


Io non parlo mai di poteri forti… perche' non credo esistano. Pero' conosco bene il sistema di far fallire le aziende prima di acquistarle..



Edit: chiedo scusa… non era mia intenzione parlare di politica ma , evidentemente, il tema non puo' essere affrontato senza.

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