| inviato il 17 Febbraio 2019 ore 13:50
Diciamo che i miei progetti di fotolibri contengono sia immagini a colori che in b.n mai messe a casaccio e seguono un'ordine ben preciso. Una delle mie fisse è sperimentare formati e impaginazioni insolite e fuori dalle regole. Questo mi costringe ad una accurata selezione delle immagini e dei formati. Sembrerà una stupidata ma la cura dell'impaginazione e delle immagini ha un forte impatto sull'osservatore e da vita ad un vero e proprio racconto fatto di semplici immagini. |
| inviato il 17 Febbraio 2019 ore 19:30
“ La cosa di base è non mischiare bn e colori in un progetto. Per il resto è una scelta personale, legata al mood, allo stile, ecc.. ecc.. „
E chi lo ha detto? E, soprattutto, perché? |
| inviato il 19 Febbraio 2019 ore 10:17
Per una questione di coerenza cromatica e narrativa, anche se potrebbero esserci delle eccezioni ben giustificate.
Ah, se poi vuoi mischiare colore e bn, nessuno te lo vieta, eh :) |
| inviato il 19 Febbraio 2019 ore 11:03
“ Per una questione di coerenza cromatica e narrativa, anche se potrebbero esserci delle eccezioni ben giustificate. „
Ho appena smontato la mia mostra al Museo Bilotti, foto sui temi di Giacomo Balla, dove ho mischiato, consapevolmente, colore, molto forte, con bianco e nero. si torna sempre al solito concetto, bianconero, colore, entrambi purché si sappia più che bene cosa si sta facendo e perché lo si sta facendo. |
| inviato il 19 Febbraio 2019 ore 11:29
A quello mi riferivo... Anche io ho fatto lavori così. Ma deve essere una scelta consapevole, non casuale come troppo spesso si vede. |
| inviato il 19 Febbraio 2019 ore 11:45
“ A quello mi riferivo... Anche io ho fatto lavori così. Ma deve essere una scelta consapevole, non casuale come troppo spesso si vede. „
La casualità, salvo botte di cu... fortuna, crea sempre risultati scadenti |
| inviato il 19 Febbraio 2019 ore 11:59
Continuo a pensare che un lavoro unitario non possa essere raccontato con due linguaggi diversi.
Un testo scritto un po blu ed un po nero da fastidio, due font diversi nello stesso testo idem, passaggi jazz in musica lirica credo pure.
Scelta consapevole vuol dire poco o niente.
Se vedo esempi concreti posso cambiare idea, altrimenti si parla sempre del sesso degli angeli, per me è così, a me piace e via dicendo.
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| inviato il 19 Febbraio 2019 ore 12:11
Mirko, d'accordissimo. Scelta consapevole non significa "faccio come mi pare", ovviamente. Esempi non ne faccio, perché non ne ho sotto mano. |
| inviato il 19 Febbraio 2019 ore 14:49
Dipende, a me piace sperimentare e mai a casaccio. I progetti partono con un'idea di base e man mano prendono forma. Ci sono immagini a pagina piena e in quella accanto puoi trovarcene una molto piccola ma stai certo che sono scelte ragionate e non a casaccio idem il formato delle foto. Avere coraggio di azzardare nelle scelte, trasgredire le regolare non vuol dire andare casaccio ma ci si arriva pian piano e non sempre si ottengono buoni risultati però aiutano a riprovarci correggendo gli errori fatti. Nessuno ti obbliga a farlo e lavorare in modo standard vuol dire assicurarsi la riuscita del lavoro senza rischi. Idem quando si scatta in strada. |
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