user117231 | inviato il 15 Febbraio 2019 ore 19:12
Beh..in effetti..a Machu Picchu non c'è una minchiaa... a parte le pietre accatastate. |
| inviato il 15 Febbraio 2019 ore 19:14
E' quello che disse... E io : permetti ? presi il suo gomito, lo spinsi dicendo " ma mi faccia il piacere !" |
user117231 | inviato il 15 Febbraio 2019 ore 19:21
Ma perchè ? A parte le pietre con sopra il muschio verde... cosa ci sarebbe di bello a Macchu Picchu ? C'è un bel centro commerciale con tutte le novità fotografiche ? NO C'è uno di quei negozi che si trovano ad Amsterdam con dentro le ragazze in vetrina ? NO C'è almeno una rosticceria siciliana che ti fa la tavola calda e le arancine ? NO Ora, arrivi a Macchu Picchu.. ti siedi sulla tua bella pietra muschiata, senza una bella fotocamera nuova da guardare, senza poterti rifare la vista con qualche bella ragazza, e manco nulla da mangiare di buono. Chiedo ancora.. ma che minchia ci si va a fare a Macchu Picchu ?!!!! |
| inviato il 16 Febbraio 2019 ore 13:46
“ Ma lasciando stare i costi, mi rendo conto che richiede un coraggio e uno spirito di avventura non da poco. „ guarda come gia dicono altri sta tutto nella nostra testa anche perche noi tendiamo a pensare a una cosa nella sua grandezza totale e nello stesso momento quando poi ci sono fasi a cui ci si adatta esempio come scalare un monte ce l avvicinamento, la sosta, la salita, la sosta etc etc noi invece pensiamo tutto in un colpo e ci stanchiamo/impauriamo solo a pensarci pensa che io ho fatto dal messico alla patagonia via terra e mare da solo attraversando in canoa pure la barca amazzonica. si 16 mesi ci ho messo a fare sta cosa ma paura nessuna visto che appunto le cose vanno a fasi. spirito di adattamento quello si |
| inviato il 16 Febbraio 2019 ore 14:33
Del resto molti anni fa un collega di mio padre gli chiese: Ma a Parigi oltre alla vita notturna cosa c'è da vedere? |
| inviato il 16 Febbraio 2019 ore 14:40
Quasi quasi organizzo per il 2020 (quest'anno ho altri progetti), qualcuno vuole condividere l'organizzazione di questo viaggio? |
| inviato il 17 Febbraio 2019 ore 9:47
Mah, si trattasse di andare sulle montagne con quei mitici cavallini appresso a loro, cioè una reale esperienza sul campo, tra l'altro di difficilissima realizzazione (immagino poi la facilità di brandire a cavallo un 400/500/600mm a mano libera su quei dirupi...), oltre che un po' rischiosa per chi non ha esperienza di avventure simili, mi piacerebbe anche. Ma se si tratta di partecipare a quella specie di gare per rapaci tipo film "La principessa e l'aquila", dove sullo sfondo si intravedono alcuni fotografi su un camion con cavalletti e supertele (già durante la finzione scenica, immagino nella realtà torme di turisti che sgomitano armati del loro bravo zoometto 70-300 f4.5/5.6), preferisco andarmene su una delle nostre montagne a tentare la sorte di un raro incontro con una sprovveduta aquila che per sbaglio mi passi a 100m |
| inviato il 17 Febbraio 2019 ore 18:07
IO ho fatto un viaggio per il festival delle aquile che si tiene a settembre; un' occasione unica. Ho pubblicato un articolo su questo sito e postato diverse foto (una è stata pubblicata anche dal National Geographic). Mi sono organizzato con una agenzia di Torino che ha sede in Mongolia (si trova facilmente su internet). Un viaggio complesso ma affascinante, dai costi relativamente contenuti ( 600 euro il volo e circa 1500 euro tutto il resto; dipende anche da quanti si è) ed alcuni ovvi disagi. Se vuoi informazioni dettagliate, scrivimi pure. Bisogna organizzarsi per tempo: voli e alloggi sono disponibili in quantità limitate. Ovviamente ci sono turisti e fotografi ma la maggior parte dei partecipanti sono i Kazaki del posto, che tengono molto a questa tradizione, e solo chi ci è stato può capirne la rilevanza (con un paragone molto forzato, può ricordare, nelle ampie differenze, il Palio di Siena; provate a dire a un senese che il Palio è una questione di turismo). Dall'altra parte pensare che ci siano occasioni interessanti per vedere mondi molto diversi dal nostro e non incontrare fotografi è impossibile; comunque, senza voler essere polemico, ho incontrato più fotografi nei rifugi delle Dolomiti che in Mongolia. mt |
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