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stampa foto: pellicola meglio del digitale


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avatarsenior
inviato il 12 Febbraio 2019 ore 12:07

Alessandro Pollastrini io posso essere in totale accordo con ogni tua singola parola ... resta però il fatto che a tutt'oggi una prova del genere non l'ho ancora vista e sia chiaro che vorrei vederla solo per constatare, con i miei occhi, e una buona volta, la superiorità della stampa digitale.
E il perché è presto detto: e cioè perché all'epoca del suo lancio ebbi modo di vedere una stampa 70x100 da negativo Ektar 25 con un dettaglio che ricordo ancora a distanza di trent'anni!
Ecco ... vorrei riprovare quella sensazione e nel contempo togliermi una curiosità.

Per quanto invece riguarda le gigantografie nelle vetrine di KIKO che vuoi che ti dica: uno di questi negozi ce l'ho giusto a trenta metri dalla mia tabaccheria, e ci passo davanti almeno quattro o cinque volte al giorno visto che è localizzato venti metri prima del bar dove usualmente mi reco a prendere il caffè, ovviamente quelle foto le osservo sempre e che dire, sono belle, indubbianente, come sempre innaturalmente illuminate in modo da non avere un filo d'ombra neppure a volerlo pagare, estremamente pulite e chiaramente senza la minima traccia di grana o rumore digitale ... ma se devo dirti che mi lasciano a bocca aperta per il dettaglio che mostrano beh ... questo, onestamente, proprio non posso dirtelo!

avatarsenior
inviato il 12 Febbraio 2019 ore 12:32

PaoloMcmlx ci sono vari sistemi di stampa da quello inkjet al lambda... si dovrebbe prendere il file ed il negativo ed inserli nello stesso sistema di stampa, se nn erro ci sono videostampatrici che hanno il doppio modulo ma nn ne sono sicuro. Sulla qualità del colore ektar avrei qualche cosa da dire, mentre nulla da dire sulle kodakchrome 25.... Forse ma tanto forse un 6x7 o 6x9 in pellicola dia stampato divinamente può avvicinarsi ad un 36 mp attuale.. il 35mm è fuori gioco di brutto.;-)
una semplice mia opinione, ma ho stampato e sopratutto fatto stampare molto ed ho vissuto da pro il passaggio tra analogico e digitale avevo hasselblad e nikon a pellicola e digitale nikon e fuji . e stampavo sempre e tutto ed ho confrontato la cosa perche tutto andava in lambda poi..
ciao rob

user90373
avatar
inviato il 12 Febbraio 2019 ore 14:15

Penso si continui ad inciampare sullo stesso gradino, parlare di "stampa" nel processo analogico non è propriamente corretto e mi fa un pò specie che chi, a 60 anni, afferma di avere 50 anni di esperienza analogica e quasi 20 di digitale ancora non lo abbia considerato.

user33434
avatar
inviato il 12 Febbraio 2019 ore 14:56

Ettore la colpa è in parte mia, l'autore del thread parlava di stampa seguendo la filiera analogica. Ho pensato fosse utile al discorso eliminare la variabile del metodo di acquisizione per parlare puramente di differenze del supporto cartaceo.

avatarsenior
inviato il 12 Febbraio 2019 ore 15:02

Sulla qualità del colore ektar avrei qualche cosa da dire, mentre nulla da dire sulle kodakchrome 25



Non saprei che dirti RobBot se non che per me potrebbe essere tranquillamente il contrario!
Anche perché ho come l'impressione che la nomea che avviluppa la Kodachrome (la 25 in particolare) sia un poco come quella che circonda McCurry ... insomma più che una fredda e distaccata analisi della realtà mi sembra piuttosto un mito, alimentato (per non dire pompato) a posteriori, che come tale andrebbe anche un pochino ridimensionato.

avatarsenior
inviato il 12 Febbraio 2019 ore 15:26

"Va detto che la pellicola in questione era ad altissima definizione e non viene più prodotta "

Ma che c'incastra la roba tecnica con la fotografia di tutti i giorni?

Se usano banchi ottici a pellicola di MF (il 10 x13 cm a pellicola è un formato medio, non grande) per farci stampe grosse, con tutte le difficoltà operative del banco ottico e non usano il 35 mm che te lo metti in tasca, ma credi che siano tutti scemi?

Io qui ci vedo un sacco di chiacchiere di gente che blatera ma NON ha mai stampato in vita sua, e lo si vede perché non hanno i piedi per terra.

Ma dove razzo la trovi una pellicola così, e con che razzo la sviluppi, e poi con quale ottica da ingrandimento stampi per avere quelle risoluzioni lì in stampa?

Bla Bla Bla, nulla più.

E poi si parla di un articolo del 2001!

Ma per piacere!

La pellicola è un mondo morto da trenta anni, trenta, 30!, NON tre, nessuno ci ha più investito un centesimo, NULLA in oltre 30 ANNI, nulla, ed oggi non è più nemmeno carne putrefatta, si è putrefatta una quindicina di anni fa, e poi è seccata e sfarinata, ed oggi è tornata polvere, come tutto quello morto da decenni, oggi è polvere, nulla più.

Non c'è più la fotografia a pellicola, c'è rimasto qualche osso qua e là venerato da qualche nostalgico, peraltro ben poco in testa, che non si è reso conto che la sua amatissima compagna ormai gli è morta da tanto tempo, non l'ammette con sè stesso, perché non sa trovare un'altra compagna nel mondo digitale di oggi, non ci si raccapezza, ed è solo per quello che continua ad amarla, ed allora vive di ricordi, la sua amata compagna del tempo che fu la vede tutte le sere, ma, ahilui, invece non c'è più.

Nulla di male, ma per favore non facciamo confronti tra una compagna vecchia, morta e defunta, ormai polverizzata, ed una bella figa di compagna di oggi, bella viva, calda e suadente, allegrissima, e...... disposta a tutto, con il digitale ci fai quello che vuoi!


user33434
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inviato il 12 Febbraio 2019 ore 16:24

Infatti Alessandro, il 4x5 (o 10x13 fai tu) è un MF, ovviamente lo si usa solo per fare stampe grandi perché basculaggi e decentraggi sono utilizzi inutili ma soprattutto non ho mai stampato e ho scritto giusto per fare un po' il troll. La pellicola è morta, dillo a Gregory Crewdson perché pare non essersene accorto ma visto che ci sei avverti anche i fratelli Cohen e Tarantino solo per citarne alcuni molto famosi.
Pensavo di essere intervenuto con garbo in una discussione e, ripeto, solo per isolare il fattore del metodo di ripresa e confrontare il supporto cartaceo inkjet con quello ai sali d'argento visto che la stampa analogica da acetato inkjet non è ancora molto diffusa. Di tutto quello che hai scritto condivido solo il fatto comunque ovvio che per quanto riguarda il mercato amatoriale il digitale ha fagocitato l'analogico. Ti saluto con una domanda, non pensi di avere toni un po' troppo aggressivi per scrivere in modo costruttivo su un forum?

user90373
avatar
inviato il 12 Febbraio 2019 ore 16:51

@ Alessandro Pollastrini

Nulla di male, ma per favore non facciamo confronti tra una compagna vecchia, morta e defunta, ormai polverizzata, ed una bella figa di compagna di oggi, bella viva, calda e suadente, allegrissima, e......
che non me la dà, cosi tocca a giocare con la playstation Sony!

avatarsenior
inviato il 12 Febbraio 2019 ore 18:06

Ehm....dai libri ? Cioè dalla stampa tipografica ?.....Mah, forse hai confrontato una fotografia di Adams, tratta da un negativo 18x24", con una scattata con cellulare. Io provengo da decenni di pellicola. Anche il BN che oggi si tira fuori da una digitale decente, senza arrivare al FF, non sfigura con gli ingrandimenti che venivano fuori dall'Hasselblad.

avatarsenior
inviato il 12 Febbraio 2019 ore 18:11

"La pellicola è morta, dillo a Gregory Crewdson perché pare non essersene accorto ma visto che ci sei avverti anche i fratelli Cohen e Tarantino solo per citarne alcuni molto famosi. "

Peccato che poi i loro film sono riversati in digitale per essere proiettati nelle sale. Il digitale ha conquistato il mercato amatoriale ? Egregio Mauro Sansiviero, vivi qui con noi ? Per caso ti ricordi quanti formati e quanti tipi di pellicole esistevano ai tempi , per tacere della carta da stampa e la pletora di sviluppi ecc. Hai visto qualcuno fotografare ai matrimoni con la pellicola ? I dorsi digitali non ti suggeriscono nulla ?




user33434
avatar
inviato il 12 Febbraio 2019 ore 18:37

Kwilt Vada per il cognome storpiato ma "Egregio" no, ti prego Sorriso.
Non so quanto hai letto della discussione ma la parte che mi ha coinvolto di questo thread riguardava le foto scattate in digitale stampate su carta inkjet e su carta ai sali d'argento. Dichiaro comunque la resa, il digitale è il presente e il futuro e a ben pensarci anche il passato della fotografia. Non c'è niente da fare, non si ammette neanche che un supporto di stampa fotochimico possa avere la stessa qualità dell'inkjet ma con diverse caratteristiche.
Hai visto qualcuno fotografare ai matrimoni con la pellicola ?

Si ma non faccio testo, ho visto troppi matrimoni.
I dorsi digitali non ti suggeriscono nulla ?

Si, che ne vorrei uno.

avatarsenior
inviato il 12 Febbraio 2019 ore 19:07

No, vabbè, Nolan, ad esempio, il signor Nolan, ha girato Interstellar in analogico e lo proiettavano in analogico (in sole 4 sale in Europa in cui è venuto a verificare personalmente, una sola in Italia a Melzo, dove l'ho visto... niente di che Triste, mi era piaciuta di più la versione digitale)

A livello editoriale, cioè dove si stampano almeno decine di migliaia di immagini per volta, già 18 anni fa, a chi aveva entrambi i sistemi, molto pochi, era tutto chiarissimo, senza bisogno di scomodare l'A0. Bastava anche un A5, o le mie riviste 17.5x25.5cm o i libri 19x26.
La differenza di brillantezza e nitidezza con le moderne macchine da stampa era indecente anche su immagini piccole.

A parte tutto, però, l'analogico non è affatto morto. Quello che è morto è l'analogico di massa .

L'analogico da amatore invece no, è meno nitido e brillante, ma ha quella sua resa inimitabile, impagabile, e non è morto affatto. E forse è vero che il digitale di qualità stratosferica è pure buono... Ma non ho proprio voglia di spendere migliaia di euro in corsi, stage e plotter e quant'altro. Prendo una macchina analogica, 35mm, 4.5x6, 6x6, faccio due bn, negativi o dia, o due dia colore, e mi faccio stampare quello che voglio, e digitalizzo senza problemi.
Quando scatto mi piace avere non molte chances e pensare a lungo nel mirino prima di scattare. Se no cambio il corpo e metto una digitale. Dov'è il problema. Entrambi i mondi hanno il loro perchè, è un'idiozia dire che uno è morto, semmai è più esclusivo

user146073
avatar
inviato il 12 Febbraio 2019 ore 21:29

Le foto in b/n sono un mondo morto da trenta anni, trenta, 30!, NON tre, nessuno ci ha più investito un centesimo, NULLA in oltre 30 ANNI, nulla, ed oggi non è più nemmeno carne putrefatta, si è putrefatta una quindicina di anni fa, e poi è seccata e sfarinata, ed oggi è tornata polvere, come tutto quello morto da decenni, oggi è polvere, nulla più.

Non ci sono più foto in b/n, c'è rimasto qualche osso qua e là venerato da qualche nostalgico, peraltro ben poco in testa, che non si è reso conto che la sua amatissima compagna ormai gli è morta da tanto tempo, non l'ammette con sè stesso, perché non sa trovare un'altra compagna nel mondo digitale di oggi, non ci si raccapezza, ed è solo per quello che continua ad amarle, ed allora vive di ricordi, le sue amata compagne del tempo che fu le vede tutte le sere, ma, ahilui, invece non ci sono più.


Forse sono fuori tema, ma il parallelismo ci sta. Inoltre diamo ulteriori spunti a questa interessantissima discussione.

user146073
avatar
inviato il 12 Febbraio 2019 ore 21:33

MrGreen
Anche il BN che oggi si tira fuori da una digitale decente, senza arrivare al FF, non sfigura con gli ingrandimenti che venivano fuori dall'Hasselblad.


Stupenda iperbole.MrGreen

avatarsupporter
inviato il 12 Febbraio 2019 ore 21:54

Io non capisco su cosa si basi "l'affermazione è nettamente migliore" riferita al confronto analogico digitale. Io non ho, nel campo dell'analogico, alcuna esperienza ed in fatto di stampa neppure. Ma ho un occhio di cui mi fido ed una certa sensibilità. Mentre parlo con voi ho tra le mani le stampe degli scatti di McCurry, ebbene sì il tanto citato McCurry, del lavoro in Afghanistan. Ho nello stesso tempo sul tavolo Zingari di Koudelka, tutto in b/n. Gli scatti di McCurry sono datati fine settanta, ottanta, quelli di Koudelka anni 60. E' chiaro che tra i due vi sia una differenza in senso di resa su stampa, non certo di intensità e qualità fotografica. Ma il volume di McCurry è qualcosa di eccezionale, la resa del colore di quelle pellicole, la plasticità della scena, sono portatori di una "diversità" rispetto alle tantissime stampe di scatti in digitale, che ho visto in vita mia. Certe cose o si percepiscono o no. Io non voglio convincere nessuno, non mi interessa. Ma non sentenziamo, per favore. Noi dovremmo essere fotografi, non ottici. Non si tratta di venerare strumenti che più di tutti sono in grado di riprodurre fedelmente la realtà, bensì di aspirare ad un concetto, un'idea di poetica del'immagine. Non parliamo di microscopi di precisione.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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