| inviato il 06 Febbraio 2019 ore 19:18
Però nell'era della globalizzazione pensare solo all'Italia è un pensiero"provinciale" abbiamograndi reportagisti italiani che lavorano anche per le riviste itailane, due nomi Paolo Pellegrin e Alessio Romenzi che ha pubblicato un grande lavoro proprio per l'Espresso. Ma poi ce ne sono altri. come al solito, i nomi italiani nella fotografa ci sono eccome. Ciao LC |
| inviato il 06 Febbraio 2019 ore 19:23
È quello il problema... 1 grande lavoro, negli anni 80 e 90 ne serviva uno a settimana! |
| inviato il 06 Febbraio 2019 ore 19:35
Paolo Pellegrin divenuto famoso per aver vinto il World Press, è molto più conosciuto all'estero che in Italia, ad esempio. L'italia ha un ritardo di 50 anni nella foto, rispetto a Francia, Germania, Stati Uniti,. Ha motivi storici. Gli altri non hanno avuto l'Istituto Luce ma la Magnum, tra le altre ... |
| inviato il 06 Febbraio 2019 ore 19:43
Ma infatti io dico che pensare solo all'Italia in un'era in cui le foto vengono facilmente distribuite in tempo reale in tutto il mondo è limitante e provinciale. Poi c'è il fatto che noi abbiamo moli fotografi conosciuti e apprezzati fuori dall'Italia. Ma se è per questo abbiamo il quadro pù famoso del mondo nostro in Francia. Che siamo incapaci a valorizzare e tenere le nostre eccellenze è un altro paio di maniche. Ciao LC |
| inviato il 06 Febbraio 2019 ore 19:56
Lordcasco scusa ma il tuo ragionamento non ha molto senso, il fatto che la stampa italiana sia a pezzi e preoccuparsene non è provincialismo, in edicola nessun compra il New York Post e gli italiani che lo leggono in linea sono pochi quindi avere i fotografi italiani che lavorano all'estero è un danno per gli italiani, avere giornali e settimanali non all'altezza di quelli che si trovano all'estero è un danno per gli italiani. |
| inviato il 06 Febbraio 2019 ore 20:29
Un mercato mediocre non rende buona un'opera mediocre. Un mercato mediocre fa vendere anche un'opera mediocre. Da qui la necessità di cultura artistica. |
user158139 | inviato il 06 Febbraio 2019 ore 21:05
“ Da qui la necessità di cultura artistica. „ Che però non si fa con la storia dell'arte (anche estendendo il programma ad includere la fotografia), così come la cultura filosofica non si fa con la storia della filosofia. |
| inviato il 06 Febbraio 2019 ore 21:26
“ Ma se è per questo abbiamo il quadro pù famoso del mondo nostro in Francia. „ . non è nostro, è loro. Regolarmente pagato, almeno questo non ce lo hanno rubato. |
| inviato il 06 Febbraio 2019 ore 21:33
La Giocanda e' di Leonardo! Non sara' mai ne' dei francesi ne' degli italiani!!!! |
| inviato il 06 Febbraio 2019 ore 21:38
La Gioconda è del mondo. Leonardo ne è l'autore. però anche lui doveva mangiare ed è stata realizzata per i francesi. Per noi ha fatto altro. |
user117231 | inviato il 06 Febbraio 2019 ore 21:40
Concordo..non so bene con cosa, perchè non ho voglia di leggermi tutto.. ma concordo perchè al primo commento è intervenuto Simone. E quindi io..concordo !!! Direi che l'intervento di Simone è al momento la cosa più interessante del thread... ... Dimenticavo.. è intervenuto Rcris ?!! Si... Eh se lo dice Rcris....................................... |
| inviato il 06 Febbraio 2019 ore 22:39
“ Lordcasco scusa ma il tuo ragionamento non ha molto senso, il fatto che la stampa italiana sia a pezzi e preoccuparsene non è provincialismo, in edicola nessun compra il New York Post e gli italiani che lo leggono in linea sono pochi quindi avere i fotografi italiani che lavorano all'estero è un danno per gli italiani, avere giornali e settimanali non all'altezza di quelli che si trovano all'estero è un danno per gli italiani. „ assolutamente d'accordo, quello che volevo dire è che come in altri campi anche nella fotografia abbiamo nomi validi, però in un modo o nell'altro qui non vengono adeguatamente valorizzati, il che è molto preoccupante. Ho scritto mentre preparavo la cena.... Ciao LC |
| inviato il 07 Febbraio 2019 ore 0:22
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| inviato il 07 Febbraio 2019 ore 4:08
“ però anche lui doveva mangiare ed è stata realizzata per i francesi. „ Direi proprio di no, ma la tua si può prendere come una svista, tra botta e risposta nella questione leonardesca. Altrimenti risulterebbe Monne Elise, colei ritratta, ed il paesaggio nello sfondo ubicato oltralpe (accertato toscano), come tutto il resto della storia riguardante, interamente nostrana. “ quello che volevo dire è che come in altri campi anche nella fotografia abbiamo nomi validi, però in un modo o nell'altro qui non vengono adeguatamente valorizzati „ Fenomeno ormai cronico che avvolge da sempre l'intero stivale. Siamo un popolo di esterofili, e la piaga vige in tanti settori. Sono ormai decenni che viene consigliato a chiunque nutri certe aspirazioni/ambizioni in ambito fotografico, di andarsene all'estero. E numerosi autori italiani di fama e successo lo hanno raggiunto fuori, per poi venire riconosciuti successivamente anche qui da noi. Glaviano, Roversi, Sorrenti... solo nella moda. In compenso certe gallerie italiche, soprattutto nel ramo foto-arte, ospitano puntualmente autori di dubbio livello (eufemismo) proprio per il nome estero o esotico che si ritrovano nel passaporto. |
| inviato il 09 Febbraio 2019 ore 1:06
In Italia mancano due cose: cultura e meritocrazia. Elementi che non sono slegati l'uno dall'altro. Non soltanto nella fotografia o nell'arte, ma in qualsiasi settore sociale, economico e professionale. Esempio stupidissimo e banalissimo: giro per alcuni locali, qualcuno anche gestito da conoscenti, per chiedere disponibilità della location per uno shooting semplice e veloce, un'oretta, nessuna risposta positiva ma soprattutto nessuna valutazione di ciò che faccio, valutazione di eventuali vantaggi nel farsi pubblicizzare gratuitamente da un fotografo con un paio di decine di migliaia di followers attivi, risposta negativa secca. Mando email e messaggi tramite social ad alcuni cafè molto eleganti di Praga e Budapest (sarò in queste due città per un po' di giorni a Marzo) chiedendo la stessa e identica cosa, per scrupolo allego il nome del mio account Instagram, e questi gestori / proprietari, senza nemmeno conoscermi, senza nemmeno avermi mai visto, mi danno piena disponibilità. Uno di questi cafè, molto famoso a Praga, mi propone persino di andare un giorno prima per scegliere in quale zona preferisco scattare, in modo da tenerla riservata per il pomeriggio successivo. |
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