| inviato il 02 Febbraio 2019 ore 17:20
Nella sezione galleria ho pubblicato una serie di foto senza alcun presupposto "artistico,unicamente ai fini di un rilievo strumentale. Ho effettuato un breve test casalingo, con l'intenzione di verificare il comportamento della fotocamera in condizioni di scostamento (intenzionale o meno), rispetto alla esposizione ottimale. Come già scritto nella didascalia allegata alle varie immagini, ho mantenuto tutte le impostazioni iniziali, variando solo il valore di diaframma dell'obiettivo. Ho pertanto scatta alcune foto ad esposizione corretta, riportando il valore letto dall'esposimetro, ( f 5,6 in luce incidente , rivolto verso la sorgente luminosa). In seguito ho variato l'esposizione di 1 e 2 stop in sovra ed altrettanto in sottoesposizione. Ho potuto notare che 2 f-stop in più sono già sufficienti per ottenere aree bruciate nelle alte luci; in direzione opposta invece, 2 stop di sottoesposizione, pur evidenti, non hanno un effetto deleterio sulla foto, o quanto meno è inferiore rispetto a quanto succede con un analogo valore in eccesso. Devo inoltre segnalare che occorrerebbe tener conto anche dell'errore di scostamento dai valori nominali, nei 2 parametri che influenzano maggiormente l'esposizione con il flash: Sensibilità ISO e apertura effettiva del diaframma. Dalla lettura delle prove effettuate dal Centro Studi Progresso Fotografico, emerge che la sensibilità effettiva della Nikon D850 oggetto di test, è di 75 ISO anzichè 100; (-25%); l'obiettivo Sigma 85 1,4 Art invece presenta un lieve errore (da 3 a circa 5/10 di diaframma più chiuso), rispetto al valore nominale. Sono entrambi valori negativi, che pertanto vanno a sommarsi determinando un'esposizione effettiva, stimabile con buona approssimazione, di circa 1/2 f-stop inferiore a quella nominale. Ecco pertanto che si impone un'ulteriore considerazione: l'esatta esposizione, è un concetto teorico... che in pratica comporta una serie di errori , dovuti alle tolleranze poc'anzi descritte. Con questo intendo dire che ci sono ripercussioni pratiche nell'applicazione del sistema zonale: una lettura di f 5,6 (per esempio), con l'esposimetro a luce incidente, ad una determinata sensibilità, in un sistema privo di errori mi dovrebbe collocare in zona VI l'esposizione risultante dallo scatto con le analoghe impostazioni sulla fotocamera. Nel caso specifico del mio test invece, tenendo conto degli errori (rilevati dai test del CENTRO STUDI Progresso Fotografico), l'incarnato interessato alla zona misurata, corrisponderebbe ad un valore intermedio tra le zone V e VI... In luce naturale, peraltro si aggiungerebbe un ulteriore errore: i tempi di scatto .., ininfluenti nel caso di un'esposizione con luce flash predominante. |
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