RCE Foto

(i) Per navigare su JuzaPhoto, è consigliato disabilitare gli adblocker (perchè?)






Login LogoutIscriviti a JuzaPhoto!
JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).

Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.

OK, confermo


Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:

Accetta CookiePersonalizzaRifiuta Cookie

Reportage Polinesia Francese


  1. Altro
  2. »
  3. Articoli
  4. » Reportage Polinesia Francese


Reportage Polinesia Francese, testo e foto by Aquiladimare. Pubblicato il 17 Gennaio 2019; 8 risposte, 2430 visite.


Ia orana! Questa la prima parola che ho sentito appena sono sbarcato all'aeroporto di Papete, capitale della Polinesia Francese. Qualcosa che si avvicina al nostro “Ciao” o al nostro “Buongiorno” che ascoltato con la musicalità del polinesiano, immerso in un paesaggio da sogno, mi ha fatto realizzare di essere giunto a destinazione.

Così ha termine un viaggio iniziato 36 ore prima a Roma insieme ai miei 12 compagni subacquei che ci porta a visitare uno degli ultimi paradisi terrestri e, soprattutto, ad esplorare i suoi meravigliosi fondali con la speranza di portare a casa qualche bella fotografia. Il viaggio è certamente impegnativo considerando che la Polinesia si trova nel bel mezzo dell'Oceano Pacifico esattamente sul lato opposto del globo rispetto all'Italia. Viaggio che ha visto due brevi e frenetiche interruzioni con scalo a Parigi ed a Los Angeles ma affrontato con il giusto spirito e carico di emozione e di aspettative.

La Polinesia è un Paese d'Oltremare della Repubblica Francese ed costituita da 5 arcipelaghi di oltre un centinaio di isole. Tra questa vasta scelta il mio viaggio si concentra nell'arcipelago delle Isole Tuamotu ed, in particolare, ho scelto gli atolli di Rangiroa e Fakarava che, a livello subacqueo, hanno molto da offrire. Ovviamente per muoversi tra le isole occorre prendere dei voli interni che di fatto sono stati confortevoli e di breve durata. Ma torniamo a Papete dove sono appena sbarcato. Qui, dopo l'attesa febbricitante del bagaglio e dell'attrezzatura fotografica e constatato che tutto è arrivato nel migliore dei modi, il gruppo è stato accolto con la tipica collana floreale, segno di benvenuto, e subito accompagnato in albergo per il meritato riposo e per iniziare ad incassare il colpo del “jet-lag” di ben 12 ore di fuso orario. I mei compagni, nonostante l'ora (locale) tarda hanno fatto una passeggiata per il centro di Papete mentre io verificavo l'integrità della mia attrezzatura, delle ottiche, degli oblò per poi collassare di stanchezza sul comodo letto. Da lì a poche ore, di nuovo operativo sul volo per Rangiroa.


L'hotel a Rangiroa è uno spettacolo. Bungalow ben arredati con vista sulla laguna dell'atollo, personale cordiale e caloroso, acqua cristallina e piccole pinne di squalo che fanno capolino dalla superficie del mare. Sembra un sogno! L'arrivo sembra promettere bene e già non vedo l'ora di “bagnare” la mia Canon per immortalare tutto ciò che l'isola può offrirmi. Intanto, con i miei compagni, ci godiamo un bellissimo tramonto sul mare che tinge tutto di un rosso surreale e che lascia tutti senza respiro. Qui, immersi nella natura, ci si dimentica di tutto e ci si rende conto di quanto sia bello il nostro pianeta. Ci si ferma a pensare di quanto si è fortunati a poter assistere ad un tramonto così colorato e a quanto sia perfetta la natura che riesce a donare uno spettacolo dal valore inestimabile. Uno spettacolo di cui ho voluto goderne a pieno senza macchina fotografica, volutamente lasciata in camera, consapevole che avrei avuto ancora 14 tramonti da fotografare prima del rientro a casa. Anche la cena si inserisce perfettamente nella poesia del luogo. Ottimi piatti a base di pesce dell'atollo conditi con frutta tropicale e cocco, che la fa da padrone, serviti davanti al mare laddove i colori rosso arancio del tramonto vanno via via spegnendosi lasciando il posto ad un blu scuro ricco di luminose stelle.

Ed eccoci al mattino ancora assonnati ma pronti per il primo giorno di immersioni. Il camioncino del Dive Centre viene a prendere il gruppo e relative, voluminose, sacche porta attrezzatura subacquea. Dopo l'imbarazzo iniziale per via dell'esiguo spazio, da bravi italiani caratterizzati da un forte spirito di adattamento e di arrangiamento, abbiamo caricato il mezzo oltre ogni misura e via lungo l'unica strada dell'isola tra risate e schiamazzi. Si arriva al Dive Centre e, dopo aver scaricato, ascoltato il briefing pre-immersione, assemblato l'attrezzatura subacquea, testato scatto e flash si sale a bordo della barca facendo rotta verso la Tiputa Pass. Per chi non lo sapesse le pass sono dei canali che mettono in comunicazione la laguna interna di un atollo con l'esterno ovvero con l'oceano. Questi canali permettono, a seconda del moto delle maree, all'acqua marina di fluire o defluire nella laguna e durante queste variazioni di marea si generano, all'interno della pass, correnti marine di notevole intensità che portano con se un notevole carico di nutrimento (plancton) che a sua volta attira pesci di ogni misura. Le maree cambiano all'incirca ogni sei ore per cui anche la direzione e l'intensità della corrente nella pass cambia. Direzione entrante quando si passa dalla bassa all'alta marea e, viceversa, uscente quando si passa dall'alta alla bassa marea. Quest'ultima tipologia di corrente tende a rendere l'acqua carica di sospensione ovvero di sabbia corallina fine, prelevata dal basso fondale della laguna, con conseguente calo della visibilità per cui momento poco indicato per fare le mie fotografie. Motivo per cui si preferisce fare immersioni in questa pass con le correnti entranti verso l'atollo caratterizzate, invece, da acque più limpide e fredde nelle quali è possibile fare importanti incontri. Ed ecco la famosa Tiputa Pass! Ultimi controlli all'attrezzatura, verificato l'apertura della bombola, 3.., 2.., 1.., GO! Capovolta e tutti in acqua. Mi faccio passare l'attrezzatura fotografica e dopo il segnale di OK con il gruppo e la guida, tutto diventa blu e silenzio assoluto. L'immersione per me rimarrà sempre un'esperienza unica in cui sei effettivamente con te stesso. Gli unici rumori che si percepiscono sono il tuo respiro e il battito ritmico del tuo cuore. Con l'esperienza, si impara a controllarli per rimanere concentrati, dosare bene la scorta d'aria e godere al massimo delle bellezze e dei colori che solo l'immersione subacquea può donarti. Il tempo di scendere di qualche metro ed ecco venirmi incontro un gruppetto di delfini attratti dalle nostre bolle. Sono delfini della specie Tursiops truncatus o comunemente chiamati Tursiopi la cui lunghezza può raggiungere i 3,8 metri. Di delfini ne ho visti diversi, in diverse occasioni, ma sempre dalla superficie e questa è la prima volta che li incontro sott'acqua ed, oltretutto, sono socievoli e si lasciano avvicinare. Dopo un paio di minuti di contemplazione mistica nel vederli 'danzare' insieme alla guida, mi torna in mente che ho con me la mia Canon 5D, opportunamente scafandrata in una Easydive Leo3 e dotata di due strobo della Sea&Sea.


Controllo il manomentro per essere sempre aggiornato sulla scorta d'aria rimanente ed inizio a scattare, in maniera frenetica, raffiche di fotografie a questi meravigliosi cetacei. La fotografia sott'acqua è condizionata da diversi fattori rispetto alla superficie rendendola un tantino più impegnativa. Si ha a che fare con la microsospensione che può portare al fastidioso effetto neve, alla maggior densità del mezzo di propagazione della luce che porta ad un assorbimento della tonalità rossa con foto tendenti al blu nonché la stabilità stessa del fotografo che rende difficoltosa la composizione dello scatto. A tutto questo si deve aggiungere la sicurezza personale ovvero occorre mantenere sempre un buon assetto, controllo costante della profondità e del tempo di immersione, della velocità di risalita, il contatto continuo con la guida ed il resto del gruppo e l'orientamento per non rischiare di perdersi e risalire da solo. Detto in breve, per fare buone foto, occorre, prima di tutto, essere bravi subacquei dotati di una buona esperienza e un consistente numero di immersioni e, solo poi, avere un'attrezzatura fotografica performante in termini di fotocamera, obiettivi e strobo.


Nei giorni seguenti le immersioni alla Tiputa Pass si sono ripetute numerose e, affievolita l'emozione del primo incontro, ho avuto modo di scattare foto con più impegno cercando la giusta angolazione e la giusta luce. Oltre i delfini, sono soliti frequentare la pass anche diversi tipi di squali. I più comuni e di facile incontro sono sicuramente gli squali grigi (sp. Carcharhinus plumbeus) anche se per “catturarne” qualcuno, il gruppo ha dovuto sostare ad una trentina di metri di profondità, per diverso tempo, nel blu e lontano dal reef.


Stupendo è vedere risalire questi eleganti pesci dalla profondità, direttamente sotto di te, ed avvicinarsi in maniera curiosa per poi risparire negli abissi. L'anatomia dello squalo è il massimo disegno che la natura ha progettato sulla tavola dell'evoluzione. Un macchina perfetta, veloce, infallibile che si pone in cima alla catena alimentare in mare. A causa della loro velocità è cosa difficile cercare la composizione perfetta ma ho cercato di fare il massimo per non perdere l'attimo.


Altro momento decisamente emozionante è l'incontro con diversi banchi di grandi barracuda (sp. Sphyraena barracuda). Centinaia e centinaia di esemplari tutti vorticosamente allineati in ordine perfetto. Non tutti sanno che questi pesci sono facili da avvicinare e che regalano delle fotografie memorabili. Basta scendere di quota, rimanere ben fermi e saranno loro stessi a venire sopra di te attratti dalle bolle della tua espirazione. Alzando lo sguardo, inizia subito la rotazione intorno alle bolle e con un minimo sforzo si riesce ad ottenere una bella fotografia in controluce con tanto di sole che arricchisce il tutto. Ed eccoci nella corrente! La pass diventa sempre più stretta aumentando il flusso di acqua. Tutto passa velocemente sotto di me. Una miriade di pesci colorati di ogni misura vivono apparentemente indisturbati dalla corrente sul bellissimo reef sottostante. Eppure il reef è un ecosistema caotico, dove prede e predatori difficilmente trovano riposo. La corsa in corrente è breve e non di certo per la distanza ma quanto per la velocità della stessa. In pochi minuti mi ritrovo dalle fresche acque dell'oceano a quelle calde e rilassanti della laguna. Tutto si ferma. Qui l'ambiente cambia totalmente. Basso fondale di sabbia bianca corallina, pinnacoli di corallo che si innalzano fino alla superficie, pesciolini variopinti e tantissimi Triaenodon obesus ovvero squali pinna bianca del reef che il più delle volte dormono nelle insenature tra i cunicoli, poggiati sulla sabbia e al riparo dalla luce solare.


Dopo sei bellissime giornate termina la prima parte del viaggio e, riposta attrezzatura e chiuso il bagaglio, il gruppo si trasferisce a Fakarava un altro atollo non molto distante dal primo. Qui siamo sistemati in un lodge e ci accorgiamo fin da subito che l'ambiente è decisamente più 'selvaggio' del precedente. Il lodge è situato all'interno della municipalità di Rotoava e, seppur più spartano, le stanze sono comunque comode e pulite. Qui, più che a Rangiroa, ho assaporato la vera ospitalità polinesiana. Durante il tragitto dal piccolo aeroporto al lodge, il minibus è stato salutato da chiunque e, all'arrivo, un piccolo gruppo di artisti si è esibito in danze e canti popolari. Dopo un'abbondante passeggiata perlustrativa e dopo l'accoglienza del Dive Centre locale ho assemblato nuovamente la mia attrezzatura fotografica e fatto i test di tenuta in modo da essere pronto per le successive giornate di immersione.


Nelle 5 giornate seguenti le immersioni si sono alternate tra la Garuae Pass, sita a Nord dell'atollo, e la Tetamanu Pass, a Sud. La pass del Nord è larga ben 1600 metri ed è la più grande della Polinesia Francese. Le immersioni possono essere fatte sia sul lato esterno del reef e sia in corrente entrante, passando dal famoso canyon “Ali Babà”. E' in quest'ultimo che non sai dove volgere l'obiettivo. Sembra di nuotare in un acquario e la quantità di pesce che si concentra in questo canyon è qualcosa a cui non avevo mai assistito in vita mia.


Tra banchi di migliaia e migliaia di triglie pinna gialla (sp. Mulloidichthys vanicolensis) e di corvine rosse abbiamo avuto il fugace onore di incontrare una manta gigante (sp. Manta birostris) e un giovane esemplare di squalo tigre (sp. Galeocerdo cuvier), troppo lontano per riuscirgli a scattare una fotografia decente.


La pass a sud, Tetamanu, è stato il “top site” per le immersioni. Decisamente più piccola della precedente, larga poco più di 200 metri e caratterizzata da correnti sensibilmente più forti, è sicuramente il massimo che un fotografo subacqueo può chiedere dalla vita. Qui vivono stanziali, a pochi metri dalla superficie, centinaia e centinaia di squali grigi che nuotano instancabilmente contro corrente. Tutto quello che occorre è fermarsi a ridosso di una roccia o sotto un anfratto, ponendo la massima attenzione a non danneggiare il delicato fondale e godersi lo spettacolo. Con un po' di pazienza questi splendidi animali arrivano quasi a farsi toccare, cosa che è poco consigliata.


Seppur sono animali abbastanza docili e assolutamente non aggressivi restano sempre imprevedibili per cui il mio consiglio è di osservarli con calma, evitando movimenti bruschi e rimanendo sempre vicino al resto del gruppo. Tra la ricchezza di vita marina che popola la pass di Tetamanu spicca un altro pesce noto per le sue vistose dimensioni e parlo del pesce Napoleone (sp. Cheilinus undulatus). In altri posti che ho visitato in giro per il mondo è diventato piuttosto raro da incontrare mentre qui ce ne sono ovunque. Questo è un segnale importante per la vita degli oceani perché mi fa ben sperare che nulla è perduto e che ancora possiamo fare molto per salvare il nostro pianeta. Questo “pesciolone” è particolarmente fotogenico per la sua spettacolare livrea e qui a Tetamanu sono particolarmente propensi a farsi fotografare.


E così passano i giorni, i rossi tramonti si susseguono, le maree fanno il loro ciclo e giunge l'alba del giorno del rientro in Italia. Mi aspettano le interminabili 36 ore di viaggio che mi riporteranno a casa. Faccio rientro con un bagaglio di esperienze irripetibili lasciando un pezzetto di cuore su quelle spiagge incontaminate, su quei fondali ricchi di vita e felice di avere avuto la fortuna di poter vivere questi momenti indimenticabili. Dentro di me non vi è tristezza per la fine di questa avventura perché so bene che qualunque fine è preludio ad un nuovo inizio. E sono pronto ad iniziare la prossima avventura.

Maruru (grazie) a tutti!



Risposte e commenti


Che cosa ne pensi di questo articolo?


Vuoi dire la tua, fare domande all'autore o semplicemente fare i complimenti per un articolo che ti ha colpito particolarmente? Per partecipare iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!

Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti, partecipare alle discussioni e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 242000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista.





avatarjunior
inviato il 18 Gennaio 2019 ore 17:07

Complimenti per l'ottimo reportage e per le ottime foto! Specialmente di nn facile realizzazione!

Buona luce

Valerio

user111807
avatar
inviato il 19 Gennaio 2019 ore 12:33

Bellissimo complimenti per le foto e la scrittura dei testi mi sembrava di essere li anche io mentre leggevo il tuo reportage, detto da un amante della montagna vale doppio. Ciao Domenico

avatarjunior
inviato il 21 Gennaio 2019 ore 10:58

Vi ringrazio di cuore... Troppo gentili!
:-P

avatarsupporter
inviato il 02 Febbraio 2019 ore 10:37

Grazie per averci donato questo bellissimo racconto. Mi hai fatto venire voglia di andarci (anche se non sono un tipo da immersioni!). Complimenti anche per le foto: bellissime!

avatarjunior
inviato il 04 Febbraio 2019 ore 16:15

Grazie mille! Sorriso

avatarsenior
inviato il 09 Marzo 2019 ore 8:16

Che dire...wow...ottime foto, ottimo reportage e un'esperienza che, in senso più che buono, ti invidio da morire! Nuotare con quei pesci dev'esser fantastico!

avatarsenior
inviato il 09 Marzo 2019 ore 9:04

Mi hai lasciato a bocca aperta... tutto straordinario:-P! Complimenti!
Mario.

avatarsenior
inviato il 29 Marzo 2019 ore 21:04

Assolutamente grande invidia, complimenti al divertimento ciao Luigi





 ^

JuzaPhoto contiene link affiliati Amazon ed Ebay e riceve una commissione in caso di acquisto attraverso link affiliati.

Versione per smartphone - juza.ea@gmail.com - Termini di utilizzo e Privacy - Preferenze Cookie - P. IVA 01501900334 - REA 167997- PEC juzaphoto@pec.it

www.juzaphoto.com - www.autoelettrica101.it

Possa la Bellezza Essere Ovunque Attorno a Me