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Foto In Moto - Iseo Como Garda


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Foto In Moto - Iseo Como Garda, testo e foto by Pdor. Pubblicato il 04 Gennaio 2019; 1 risposte, 3234 visite.


DIARIO DI VIAGGIO

Dopo aver sfruttato Juza per recensioni e consigli sulla mia prima attrezzatura da (modesto) fotoamatore, mi sembrava giusto ricambiare fornendo a mia volta un piccolo contributo, anche se da principiante. I consigli sono dunque benvenuti!

lago d'Iseo, Malpaga
Partiamo sotto il caldo sole di agosto dal ventre della pianura Padana.
La nostra prima meta sarà il lago d'Iseo, sul quale contiamo per ottenere un pò di refrigerio dall'afa cittadina, ma prima di tutto viene la parte difficile: caricare tutto il necessario per qualche giorno di vacanza sulla moto!
Per fortuna Olympus mi viene incontro con dimensioni davvero contenute, donandomi la possibilità di coniugare due passioni in un unico viaggio: foto e moto, appunto.



Dopo l'inevitabile noia del tratto d'autostrada che ci ha condotto fino alla provincia di Brescia, attraversiamo la Franciacorta e i suoi rinomati vigneti diretti a Iseo, con l'intenzione di costeggiare il lago verso nord fino alla sua sommità per poi procedere sul lato bergamasco. Lungo la strada incontriamo diverse cantine che offrono i loro prodotti, pubblicizzati con grandi cartelli scritti in più lingue... davvero un peccato che fra valigie e borsoni non ci sia davvero più posto!
Ci fermiamo a Lovere, graziosa cittadina appena oltre la sommità del lago, per bere qualcosa di fresco in un chiosco con vista sul porticciolo, circondati dal panorama lacustre sul quale si affacciano le prime pendici delle dolomiti.



Sarà forse il classico traffico della metà di agosto, sarà che il caldo si fa comunque sentire, ma ripartiamo certamente dissetati ma non del tutto colpiti verso la Valle Cavallina, diretti nuovamente a sud.
Nel tentativo di dribblare il grosso dei vacanzieri facciamo una breve deviazione verso il piccolo e poco noto lago di Endine, dove ne approfittiamo per godere finalmente di qualche curva e dell'inebriante profumo che aleggia in tutta la zona: carne alla griglia. Uno stormo di turisti sembra infatti essersi dato appuntamento qui e, barbecue alla mano, stanno dimostrando tutta la loro abilità culinaria, forse nella nobile arte dello spiedo bresciano.
Con lo stomaco stimolato da questo inaspettato incontro torniamo poi verso il lago d'Iseo e i notevoli panorami che può offrire, fino a concederci un giretto per il lungolago di Sarnico, altra cittadina turistica nella punta meridionale del bacino. Qui una passerella pedonale permette di camminare quasi sull'acqua, dando davvero la sensazione di essere immersi tra lago e monti.

Già che ci siamo facciamo un giretto tra le bancarelle del mercato, affacciate proprio sul lungolago, per poi ripartire alla volta del borgo di Malpaga dove ci aspetta il B&B per questa notte. E una sorpresa: nel cuore di questo piccolo borgo c'è un castello, grande quasi come il resto del paese e molto ben conservato, che in occasione di una sagra rimarrà anche aperto fino a tarda sera permettendoci di visitarlo.
Costruito a partire dal 1300 per un condottiero della Repubblica di Venezia, tal Bartolomeo Colleoni, offre ancora intatti molti affreschi, ospita eventi culturali e rievocazioni storiche. Come ogni maniero che si rispetti ha anche il suo fantasma personale, ci ha assicurato la guida. Noi però stasera non lo vedremo: per quello c'è una serata dedicata!



Seduti nel cortile del castello ne approfittiamo per rilassarci un pò e restiamo stregati dai raggi del sole al tramonto che sembrano voler incendiare la possente cinta muraria, forse per opera del fantasma, forse complice un buon bicchiere di vino bianco. Comunque è qui che abbiamo finalmente realizzato: siamo in vacanza!



Lago di Como, Pianazzola
Dopo una sontuosa colazione ripartiamo da Malpaga alla volta del lago di Como: oggi punteremo decisamente a nord, fin verso le alpi svizzere, agognata meta di tanti motociclisti. Intanto però "ci tocca" costeggiare tutto il lago, e abbiamo scelto di farlo dal lato ovest. Invece di passare per Bellagio, cittadina molto affascinante ma già vista in passato, tagliamo per i monti e sbuchiamo a Como. Giusto il tempo di districarsi dal traffico cittadino e siamo sul lungolago, a goderci i magnifici paesaggi che ci offre.
Intanto è arrivato mezzogiorno: troviamo uno spiazzo dove fermarci e approfittiamo di un sentierino sconnesso, che dalla strada porta giù alla riva, per fare una sosta. Troviamo una spiaggetta che offre una magnifica vista e un pò di ombra: mangiamo due panini poi una pennichella non ce la toglie nessuno!



Questo lato del lago offre panorami meravigliosi, sui quali si affacciano hotel di lusso, forse costruiti all'inizio del secolo scorso, e ville settecentesche seminascoste dietro i parchi e i giardini che le circondano.
Procediamo senza fretta, dandoci il tempo di godere di tutto ciò e di assaporare i profumi che ogni tanto ci investono: a volte quello dolciastro di fiori, altre l'aroma resinoso dei pini marittimi... La moto è un modo diverso di viaggiare anche per questo: si baratta un pò di male al fondoschiena, arrivati a sera, con una quantità di sensazioni ed emozioni diverse dal solito.
E infatti sta arrivando la sera e ci dirigiamo quindi verso Pianazzola, una piccola borgata affacciata sopra Chiavenna dove ci aspetta il B&B di oggi. E intendo proprio sopra: se ne sta appollaiata su un costone di roccia a picco sulla città, tanto che per arrivarci ci aspettano una serie di tornanti che nulla hanno da invidiare allo Stelvio.
Il centro abitato è davvero piccolo e sembra rimasto con un piede nell'800: deliziose casette di sasso e legno, coi tetti di ardesia, strette l'una all'altra come per farsi caldo d'inverno e stradelli larghi a sufficienza per una bici. Basta che sia una mountain bike però, perchè sono lastricati con sassi e terra battuta. Entrare in macchina sarebbe impossibile anche se ci fosse una strada asfaltata, ma è meglio così: in questo luogo sarebbe decisamente fuori luogo.



Manca ancora qualche minuto prima di andare a cena e ne approfitto per ripassare l'itinerario di domani, perchè finora abbiamo solo scherzato! Domani ci aspettano le alpi con la P maiuscola: Passo Maloja, Passo del Bernina, Passo del Tonale... chissà che non riusciamo ad infilarci anche il Passo dell'Aprica? Basta l'idea e cominciano già a scaldarsi le gomme!!
Ci pensa il meteo però a raffreddare i bollenti spiriti:
temperatura massima 6-8 gradi... ma come! A ferragosto?! Ma dai!
probabilità di pioggia 80% con temporali Sì però così non vale eh..
Niente, dopo aver controllato tutti i siti di meteo italiani me ne devo convincere: domani, sulle alpi, piove. A catinelle.
E così, con le orecchie basse e la coda tra le gambe vado a cena, del tutto intenzionato ad annaffiare l'amara sentenza meteorologica con una buona bottiglia di vino. Se non altro il ristorantino collegato al B&B ha una bellissima terrazza, che ci offre un signor panorama sulla città sottostante e tutte le alpi che la circondano.
E anche la cucina non è affatto male!





Val Taleggio, Lago di Garda
Complice forse la bottiglia di ieri sera, che è stata apprezzata fino all'ultima goccia ma della quale ho completamente scordato il vitigno, il mattino ci trova pronti, riposati e con in mano un nuovo itinerario di viaggio che ci riporti verso casa.
Essendo obbligati a schivare le montagne il piano è di ritornare nostro malgrado verso sud e il lago di Como, stavolta costeggiandolo dall'altro lato, quello di Bellano e Varenna. Poi però devieremo, più o meno a metà, in direzione est percorrendo la Valsassina e attraversando la val Brembana, fino a tornare verso Lovere.
Non senza un'ultima occhiata alle montagne alle nostre spalle (torneremo!) ci rimettiamo in viaggio.
Dopo un paio d'ore ci troviamo nella Val Taleggio, che scorre orizzontalmente alle pendici meridionali del Parco Naturale delle Orobie bergamasche. Qui un'altra meraviglia ci attende: la provinciale si snoda all'interno di una stretta gola, scavata da un anonimo torrentello che in questo periodo dell'anno sembra essere fatto più di sassi che di acqua.



Bastano però un paio di curve sotto le pareti di roccia a picco sull'asfalto per sentirsi come schiacciati dalla montagna incombente: trovato un piccolo spiazzo appena prima di un ponte ci fermiamo un minuto ad ammirare il canyon attorno a noi. E non siamo gli unici a rimanere colpiti dallo spettacolo della natura.
Incrociamo infatti un gruppetto di colleghi motociclisti, ma del genere con "il ginocchio a terra e il coltello tra i denti", di quelli che ti sorpassano in curva e che sembrano violare le leggi della fisica... In questo caso però avanzano a passo d'uomo, anche loro guardandosi intorno quasi con reverenza, stregati dall'Orrido della val Taleggio.
Il resto della giornata passa ahimè senza particolari note di colore: attraversiamo un passo che ci riporta verso il lago d'Iseo, ma la strada è talmente crivellata di buche che sarebbe più adatta alla Parigi-Dakar, non merita certo di essere ricordato.
L'ultimo giorno di vacanza non comincia meglio: imbocchiamo la statale che ci porta verso il lago di Garda, i suoi scorci mozzafiato e il suo traffico infernale. La Gardesana sarebbe anche bella, d'accordo, ma non durante il weekend di ferragosto, tra pedoni da schivare e auto da dribblare. Passato l'abitato di Gargnano e un paio di gallerie riusciamo a defilarci prendendo su per una stradina che sale ripida, in costa alla parete di roccia e parallelamente al lago.
Man mano che saliamo il traffico si diluisce e il panorama ne guadagna: quasi in fondo alla salita c'è un bar, con una terrazza (da brivido) a strapiombo sul lago, quasi una "trattoria al curvone" di fantozziana memoria.



Qui facciamo una breve sosta, seduti al tavolino che sta proprio sopra al dirupo, mentre lungo la salita passa qualche auto, diverse moto e un certo numero di ciclisti che hanno deciso di sfidare il caldo afoso della seconda metà di agosto inerpicandosi lungo questo sinuoso percorso in salita.
Sarà che non sono mai stato particolarmente atletico, ma i ciclisti che scalano i monti, affidandosi solo alla forza delle loro gambe, mi hanno sempre ispirato ammirazione...

Il resto del viaggio di ritorno prosegue come da copione e senza note particolari, quello che ci resta è certamente il ricordo (e gli scatti) dei luoghi che abbiamo attraversato e la voglia di tornare in viaggio: quella non manca mai.

Un grazie a tutti i lettori, soprattutto quelli che avranno avuto la pazienza di arrivare fino in fondo!




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avatarsenior
inviato il 24 Febbraio 2019 ore 20:12

Giro interessante, grazie per il resoconto ! ;-)





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