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Stefano Pensotti Nominato Miglior Fotografo al Travel Photographer of the Year 2018


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avatarsenior
inviato il 26 Dicembre 2018 ore 20:09

Nominato Miglior Fotografo al Travel Photographer of the Year 2018

le foto sono meravigliose parlano.....ma quanto parlano e tutte con sonyyyy....nooooo un canonista

www.stefanopensotti.com/

avatarsenior
inviato il 27 Dicembre 2018 ore 21:37

www.stefanopensotti.com/news-d

avatarsenior
inviato il 27 Dicembre 2018 ore 21:45


LA FABBRICA DEGLI STEREOTIPI

L'avvento di internet e del digitale ci ha reso “tutti fotografi” ha permesso a tanti che prima di questa rivoluzione non sarebbero stati presi in considerazione, di sentirsi fotografi, autori di un numero inimmaginabile di immagini fruibili ovunque, una produzione inconsapevole e senza senso.
Si fotografa senza più studiare, c'è la proliferazione di una fotografia istintiva che è una sorta di analfabetismo diffuso. Impossibile scrivere bene se non conosci la grammatica!
Tutti convinti di essere creativi e fare foto speciali: nel web, nei social, nei contest, c'è sempre qualcuno che prende gli scatti delle sue vacanze troppo sul serio. Solo in una parte molto ridotta della fotografia che si vede oggi sul web si legge un progetto fotografico, un qualcosa che vale la pena di essere raccontato. Il più delle volte sembra di leggere soltanto una sorta di egocentrismo del fotografo: ho fatto una bella foto, quindi sono un bravo fotografo.
Ciò che manca oggi non è la tecnica, anzi di tecnica c'è né anche troppa, manca quanto fa della fotografia un sentimento, un valore, una necessità: il fatto di continuare a scattare senza farsi alcuna domanda non ha più niente a che vedere con la nascita e l'evoluzione della fotografia, quella fatta di luce, tempo, documento, racconto e volontà.
La quantità di immagini esistenti al giorno d'oggi è incalcolabile e la sua crescita, a causa della facilità con cui oggi ognuno di noi può scattare fotografie, è esponenziale: ma quante di queste immagini sono rilevanti? Poche!Una successione di scatti tutti, o quasi, concepiti e realizzati attraverso gli stessi identici stilemi, ormai diventati degli stereotipi talmente invasivi da risultare immediatamente riconoscibili e soffocanti. Colori gravidi e densissimi, forti contrasti, inquadrature fotocopia: parrebbe che la fotografia, soprattutto quella concepita per partecipare ai contest internazionali, non sia il prodotto di un pensiero, di uno sguardo, di un racconto, del desiderio di un autore di mettere a fuoco una storia e le vicende di esseri umani, ma semplicemente un'attività basata sulla elaborazione di immagini fondate su un concetto creativo performativo ed effettistico, dunque totalmente superficiale.
Il nostro immaginario è ormai saturo di inquadrature e soggetti che per questo diventano modelli per le nostre fotografie: è l'occhio che si abitua a certi tipi di composizione, e così, inconsapevolmente, produciamo immagini ripetitive, simili tra loro, immagini noiose.La verità è che parole come creatività, individualità, talento e originalità non si applicano facilmente in un mondo dove chiunque scatta fotografie. La fotografia ha un senso quando trova soggetti davvero originali, quando è la narrazione del mondo, la vera arte della fotocamera sta nello svelare qualcosa di nuovo, di personale, di rivelatorio.
Narrare rappresenta l'unico modo che l'essere umano possiede per far conoscere un accaduto e la via attraverso cui dare forma alla propria identità.
La narrazione non è mai il riportare fedele della realtà, in quanto la percezione di quest'ultima è soggetta all'interpretazione dell'osservatore. Ciò che è nella mia realtà è una selezione interpretativa della realtà. Non esiste una realtà universale ed un unico modo di perce×; la realtà è relativa alla percezione che ognuno ha di essa e il suo significato è strettamente personale, sociale e culturale. Narrare rappresenta, quindi, un'operazione di consapevolezza in quanto equivale a costruire una propria visione di se stessi e del mondo: sono io come narratore che, nel momento in cui racconto qualcosa, opero una selezione, un'organizzazione del materiale disponibile.
La maggior parte dei fotoamatori pensa che la propria missione consista nel fotografare dei soggetti, ma quelli stanno lì, basta passare e fare clic. La fotografia è ben altro, è scoprire il lato oscuro del mondo, dare rappresentabilità alle emozioni, espandere l'immaginario e il sogno, e per far questo non occorre poi tanta tecnica, occorre soprattutto lavorare su se stessi, esercitarsi a pensare. Scegliere soggetto e momento, determinare consapevolmente l'emozione che l'immagine può trasmettere, dare significato alle cose. Questo è uno dei possibili approcci creativi alla fotografia, dell'uso di uno apparecchio fotografico che vada oltre alla piana documentazione. In questo modo la fotografia va ben oltre all'esercizio puramente tecnico, si propone come mezzo per penetrare al fondo delle cose, per enucleare quanto sfugge alla visione, per creare magiche sintesi del mondo. Per giungere a questa narrazione, processo attivo di produzione di senso, dobbiamo muoverci da quelle singole immagini che di per sé hanno memoria di suoni, voci, odori per avvicinarsi all'insieme delle fotografie, alla loro disposizione che genera racconti, nessi logici ed emotivi, ad un editing corretto sia nella scelta che nella sequenza che crea il movimento drammatico e narrativo.La morale è: se proprio volete scattare delle grandiose foto, non andate in crociera. Andate piuttosto in zone di guerra, o nell'appartamento dei vostri genitori.

Stefano Pensotti

avatarsenior
inviato il 27 Dicembre 2018 ore 22:27

Il fatto e' che manca anche “cultura”. A livello medio. Cultura intesa, come capacita' di narraziome fotografica filologica, annessa a un racconto. Ci sono tante immagini buttate a casaccio, che senza contesto, non dicono nulla.

E' il male quotidiano, ma non solo nella fotografia, ma in tutte le cose. Presto, subito..e male.

avatarsenior
inviato il 28 Dicembre 2018 ore 19:31

e già.....;-)

Banjo mio nipote vuole fotografare
il dubbio meglio una reflex
o una ml?
Con la reflex anche nell'usato si compra molto bene...tanto prima di 10 anni non la cambia.....e il sistema è maturo.
Con la ml sarà o è il futuro....ma ho il dubbio che dopo 12 mesi vende tutto per aggiornare il corredo ml del futuro.

avatarsenior
inviato il 28 Dicembre 2018 ore 19:54

Se gli interessa la foto, fotografera' con qualsiasi cosa senza paturnie. Se comincera' a cambiare materiale a gogo sara' solamente un'altra vittima della tecnologia. Non fargli mai leggere un forum tipo questo. Potresti istigarlo alla cattiva strada Sorriso

avatarsenior
inviato il 28 Dicembre 2018 ore 21:14

Caro Lucio, sarà anche bravo Pensotti ma questo tipo di fotografia non riesco più a digerirla e non è l'unica. Non sono fotografo per cui non entro mai in merito all'aspetto tecnico dell'uso della fotocamera ma guardo tutt'altro. @Banjo: non so se sia una questione di cultura (e cosa intendi per cultura) ma un fotografo amatoriale difficilmente potrà affrontare un progetto interessante perché per farlo l'essere solo bravi serve a ben poco (in questo caso mi riferisco al reportage in genere). Riguardo ai contest e ai vincitori mi avvalgo della facoltà di non rispondere. Come diceva un caro amico reporter: le foto buone sono solo quelle che ti portano soldi .

avatarsenior
inviato il 29 Dicembre 2018 ore 11:55

capacita' di narraziome fotografica filologica,

Banjo dove trovo notizie e libri

avatarsenior
inviato il 29 Dicembre 2018 ore 12:20

Ma non ho capito : perché c'è stato Maradona non posso più far due palleggi col pallone ? Boh... Credo che questa visione delle cose nasconde traumi infantili da risolvere.

avatarsenior
inviato il 29 Dicembre 2018 ore 12:52

Il fotoamatore tende a sentirsi offeso da quello scritto, ma ho sentito gli stessi concetti ripetuti da tanti fotografi, Sabbagh per esempio ha detto più volte come per fare fotografia oggi serva molta cultura.
Io non lo vedo come un attacco alla fotoricordo ma semplicemente uno spiegare cosa è la fotografia e che si può scattare quello che ci si sente e si vuole ma bisogna anche sapere quanto sia il nostro reale valore

avatarsenior
inviato il 29 Dicembre 2018 ore 13:25

Allora io adesso penso di essere un grande fotografo.
Adesso penso di essere un piccolo fotografo.
Cosa cambia : solo il mio pensiero tutto il resto resta invariato.
Allora di che ci preoccupiamo ?

avatarsenior
inviato il 29 Dicembre 2018 ore 13:39

Non credo che tu abbia capito il mio discorso.
Sei su un forum di fotografia, si parla di fotografia, si deve capire se hai davanti un lavoro interessante o meno.
Possiamo poi elogiare le solite foto ma almeno avere la cognizione di quello che guardiamo dovremmo averla

avatarsenior
inviato il 29 Dicembre 2018 ore 13:56

Non per forza bisogna avere cultura per fotografare dipende cosa si vuol fare. Se lavori su progetti sicuramente devi conoscere l'argomento che vuoi trattare ma la fotografia non è solo quella.

avatarsenior
inviato il 29 Dicembre 2018 ore 13:57

Avrò capito male ma mi pare si parli del valore cui uno si da , o no ? Quindi per me la fotografia non c' entra. C'entra il giochino mentale che uno si fa. Mi meraviglia che fotografi di valore riconosciuto come quelli citati si preoccupino di niente alla fin fine.
Poi si può prendere le fotografie e parlarne più consono per un forum di fotografia.

avatarsenior
inviato il 29 Dicembre 2018 ore 14:56

Giochino mentale? Io direi che è la base.
Poi oh ognuno fa quel che vuole, ma è inutile girarci intorno difficile fare qualcosa che sia davvero buono senza sapere nulla di quello che c'è stato prima e quello che viene fatto ora.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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