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Istogramma vs Esposimetro


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avatarjunior
inviato il 05 Dicembre 2018 ore 1:39

Buongiorno a tutti,

ho una domanda da perfetto neofita (perciò mi scuso in anticipo se la domanda risultasse irricevibile).

La domanda è: in una ripresa video, a che serve l'esposimetro?
Dopo aver visto vari tutorial in rete, il funzionamento mi è chiaro. Quello che non mi è chiaro è lo scopo... Mi spiego:

Quando imposto una ripresa video il tempo è solitamente fisso: 1/50 per riprese "normali", 1/33 per riprese particolarmente ferme in caso di scarsa luminosità, 1/(50*X) per riprese stile sport/horror in cui si richiede maggior definizione temporale, ma diciamo che la stragrande maggioranza delle riprese video si effettua a 1/50.
Con il diaframma imposto la profondità di campo, e quindi questo parametro dovrebbe seguire necessariamente il "senso" narrativo della scena ripresa (quindi dipendere dal gusto del DP).
A questo punto guardo l'istogramma e cerco di saturarlo spingendo a destra (in modo da incrementare il dynamic range e ridurre il rumore) e per farlo alzo gli ISO entro certi limiti. Se sono fortunato, questo basta a saturare l'istogramma. Altrimenti (per evitare ISO troppo alti e rumorosi) scendo a compromessi magari aprendo di più il diaframma riducendo la profondità di campo (a volte addirittura portando il tempo da 1/50 a 1/33).

In questa mia preparazione alla ripresa – semplificando – si potrebbe dire che il 1° parametro è fisso, il 2° è soggettivo, il 3° è compensativo.

Ma allora, in che modo entrerebbe in gioco l'esposimetro? Quali informazioni in più mi dà?

Grazie in anticipo dell'aiuto.

avatarsenior
inviato il 05 Dicembre 2018 ore 6:13

seguo

avatarsenior
inviato il 05 Dicembre 2018 ore 8:20

Molto molto schematicamente possiamo dire che l'esposimetro ti dice "quanto", l'istogramma ti dice "come".
L'esposimetro misura quanta luce riflette la scena inquadrata. Al netto del fatto che da una ventina di anni e più in macchina non abbiamo più un esposimetro ma un "sistema esposimetrico" che è un'altra cosa.
L'istogramma ti dice come è caratterizzata la scena inquadrata, cioè quanti pixel assumeranno un certo valore. Detto MOLTO schematicamente....

La tua macchina usa il suo sistema esposimetrico per darti la prima indicazione sui parametri di esposizione "giusti". Indicazione che tu puoi contraddire alterando manualmente i tre parametri, ad esempio cercando di spostare a destra il grafico dell'istogramma.
Quindi in realtà tu usi l'esposimetro anche se inconsapevolmente.

Detta così sembra che l'esposimetro non serva a nulla, se tu comunque riesci a contenere il grafico dell'istogramma entro i valori limite.
Di fatto la lettura esposimetrica è la base per la valutazione della scena da riprendere in termini di "zone" a cui attribuire un certo valore nella scala tonale che hai a disposizione.
E qui il discorso si complica un po'. Ma forse è più un'esigenza da fotografi che non da videomaker.

avatarjunior
inviato il 05 Dicembre 2018 ore 14:35

Ale Z, grazie infinite per la risposta. In realtà vorrei proprio capire in che modo si complica il discorso. Perché è vero che di esposimetro ne parlano soprattutto i fotografi, però lo vedo – quello esterno – sempre più spesso in mano anche ai videomaker. Anzi, quello esterno sembra essere un must nella preparazione alle riprese video, soprattutto per misurare la luce incidente che illumina il soggetto.

Avendo la fortuna di possedere un Illuminati IM100 (che ho acquistato unicamente per usarlo come colorimetro utilissimo) vorrei capire come utilizzarlo anche come esposimetro, e cosa può darmi in più rispetto all'istogramma.

Come dici tu, io uso la macchina unicamente in manuale e cerco di tenere l'intera inquadratura dentro i limiti dell'istogramma. Ma se è vero che il tempo è grossomodo fisso per un videomaker (1/50) e l'apertura è soggettiva/espressiva e gli ISO compensano per saturare l'istogramma, allora come mai nelle foto di scena di una ripresa video vedo sempre l'assistente con l'esposimetro a misurare la luce incidente sul viso del soggetto? Che informazione sto tralasciando? Cos'è che il DP sta considerando?

A complicare le cose, in fotografia il tempo non è fisso, ma al contrario può diventare anch'esso un parametro espressivo di definizione temporale... Allora – per come l'ho capita io – si dice all'esposimetro qual'è il tuo parametro prioritario (diciamo, l'apertura) e lui dovrebbe restituirti gli altri due parametri (tempo e ISO), e qui arriva il mio dubbio:
diciamo che con f/2.8 impostato, l'esposimetro mi restituisca T/250 e ISO 6400. Però poniamo che a ISO 6400 il mio sensore cominci ad essere rumoroso, allora lo abbasso a 3200, e per compensare aumento il tempo a T/125. Quindi, per ottenere la stessa esposizione, l'esposimetro avrebbe potuto darmi più d'una tripletta di valori! Invece me ne dà una sola. Perché? Cos'ha di particolare quella specifica tripletta rispetto alle altre?
Ancora più incomprensibile (a me misero) è quando all'esposimetro dò gli ISO e lui mi ridà tempo e apertura! ISO non mi sembra un parametro "espressivo"... Eppure l'esposimetro mi restituisce – poniamo – f/8 T/250. Che ne sà l'esposimetro che voglio una profondità di campo f/8? (O che ne sa che il mio soggetto sia un volto intero piuttosto che il solo naso?) E che ne sa che mi serva magari un tempo più corto di T/250 perché sto facendo una foto sportiva?

È evidente che mi sta sfuggendo (o non sto capendo) qualcosa di importante, e sento di dover colmare questa mia lacuna.

Grazie in anticipo.

avatarjunior
inviato il 05 Dicembre 2018 ore 18:35

Stai dimenticando la figura del direttore della fotografia. Senza esposimetro esterno come le dai le informazioni al tecnico delle luci?

avatarjunior
inviato il 05 Dicembre 2018 ore 18:39

Facendo un esempio: ho come tempo shooter 1/50, imposto l'esposimetro su questo valore e lui mi da iso 100 f/8, ma io voglio 2,8, prendo un filtro nd variabile e porto l'esposizione a 2,8, o in alternativa se sto usando luci di scena le abbasso fino da avere la lettura desiderata.

avatarsenior
inviato il 05 Dicembre 2018 ore 19:04

Che bello quando si usavano gli esposimetri esterni che non ti consigliavano nessuna tripletta, ma semplicemente ti davano TUTTI i valori equivalenti, dati certi ISO, per tutte le coppie tempo diaframma.

Guarda la foto. E' il quadrante del nonno del tuo Illuminati. Il Gossen Profisix. Un must-have dei favolosi anni '80. Cool
Guarda in basso, dove l'indicatore EV segna 14 a 100 ISO (lì c'è scritto ASA...). Immagina che quello sia il risultato di una lettura della luce.
Fai conto che EV 14 a 100 ISO è la lettura che ottieni in esterni in una bella giornata di sole...

Se guardi le ghiere in alto, vedi che quella nera ti dà il tempo di otturazione, quella bianca il valore f/. Ad esempio in questo caso la lettura ti dice che puoi impostare 1/60 f/16.
Ma come vedi hai a disposizione tutte le coppie equivalenti. L'esposimetro non te ne suggerisce una in particolare. Sta a te capire quale sia la più opportuna per il risultato che vuoi ottenere.
Capisci che con uno strumento così il rapporto tempo/diaframma è subito chiaro...

Oggi invece le fotocamere sono molto intelligenti.... certamente più di tanti fotografi.... Sorriso
E, ad esempio quando scatti in P, si permettono di consigliarti loro quale coppia di tempo/diaframma sia per te la migliore. Se metti in auto anche gli ISO, pure quelli ti consigliano....
E' uno dei mille aspetti del nostro mondo di "pappa fatta". Sorriso

Il fotografo di scena che tu dici usa l'esposimetro per luce incidente lo fa perché si trova bene così. Ed anche forse perché ha un certo fascino usarlo...

Il direttore della fotografia, in epoca precedente a tutti i supporti video di cui dispone ora per valutare la scena, usava (e usa) l'esposimetro a luce incidente perché è lo strumento più veloce per valutare come "cade" la luce su una scena inquadrata e misurare con attenzione ad esempio l'uniformità dell'illuminazione lungo il percorso che l'attore farà muovendosi durante la scena.
E per cento altri motivi...


PS: Il Gossen Profisix per default misurava sia la luce incidente, sia quella riflessa. Ma aveva una serie di accessori non da poco che ad esempio lo trasformavano in un esposimetro per flash oppure spot o anche in termocolorimetro. Ed altro ancora.






avatarjunior
inviato il 06 Dicembre 2018 ore 1:48

Che oggetto magnifico! Bellissimo Ale... Eh, l'effetto nostalgia qua si fa pesante :)
Comunque grazie veramente a tutti: comincio ad afferrare meglio il concetto.
Probabilmente non ho ancora avuto modo di implementare l'esposimetro nelle mie riprese per varie ragioni, ma senz'altro mi ci applicherò :)
Grazie ancora!

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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