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La Transiberiana d'Italia


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La Transiberiana d'Italia, testo e foto by Trackmaster. Pubblicato il 03 Dicembre 2018; 23 risposte, 5656 visite.


Stazione Ferroviaria di Sulmona, una mattina di dicembre.

Era presto, circa le 8 e io ed un gruppo di turisti eravamo in piedi intirizziti dal freddo sul binario uno della storica linea ferroviaria "Sulmona-Isernia".
Faceva freddo il sole si era appena alzato tra la nebbia gelida del mattino.
L'atmosfera era quasi incantata, nessuno parlava, si udiva solo qualche suono qua e la per la stazione, era strano vedere tutta quella gente li, in un giorno festivo, di solito non ci sono pendolari e quell'ora del mattino era molto insolito. Ci guardavamo tutti intorno cercavamo gli sguardi per capire cosa stesse succedendo, in raltà lo sapevamo perché eravamo li, ma nessuno immaginava ci fosse quell'atmosfera quella mattina, già una atmosfera insolita, quasi idilliaca, come se il tempo si fosse fermato...........
D'un tratto a rompere il silenzio di quella fredda giornata si ode un fischio dal sapore antico ed il capo stazione (vestito con'uniforme d'altri tempi) con in mano un fischietto che intimava la gente a stare lontano dalla linea gialla.
Ecco le rotaie iniziano a vibrare e tra la nebbia, sbuffando fumo al sapor di Gasolio, compare il mitico locomotore diesel D445.1145 che traina 5 carrozze “centoporte” e “terrazzini” (realizzate tra il 1920 e 1930)....!!! è Lei....è la trasiberiana d'italia.




Saliamo a bordo e ci accomodiamo nelle panche di legno, tirate a lucido per l'occasione, delle bellissime carrozze degli anni venti perfettamente conservate, il profumo del legno, i finestrini vecchio stile e l'odore del gasolio che penetra ci riporta indietro nel tempo....come se ci trovassimo ancora negli anni floridi quando si viaggiava solo con i treni. Quando la vita non era così frenetica, quando ci si poteva permettere anche di fare 50 km in treno in più di un'ora, quando si guardava fuori dal finestrino e si faceva amicizia con i compagni di viaggio che condividevano lo stesso treno.

Finalmente si parte, il treno fischia e sbuffa fumo di nuovo e inizia a muoversi lentamente, attraversiamo vari paesi: Introdacqua; Vallelarga; Pettorano sul Gizio; Cansano, piccoli borghi (tormentati dalla seconda Guerra Mondiale) che scorrono tra le vetrate dei finestrini, piccoli paesi in cui il tempo sembra essersi fermato. Poi, pian piano inizia la salita e iniziano le fitte foreste di pini e le piccole gallerie scavate a mano per riparare le tratte più esposte dalle intemperie ( la ferrovia è stata realizzata tra la fine dell'ottocento e l'inizio del novecento).
La salita si fa ripida e si imbocca la galleria "Dirupo" (lunga 1210 metri).


Dopo qualche minuto si esce e si arriva a Campo di Giove un borgo medioevale situato a più di 1000 0 slm, il treno non si ferma procede sulle rotaie ancora in salita sbuffa e mette in mostra tutti i suoi 2200 hp perfettamente conservati, si arriva ad un'altra galleria, la galleria Majella (2486 m) lunghissima se si considera il periodo storico in cui venne realizzata (la ferrovia è stata messa in funzione alla fine dell'ottocento).
All'uscita di questa galleria si apre un territorio sconfinato una piccola Siberia, le montagne lasciano spazio ad ampie pianure, ci stiamo avvicinando alla stazione ferroviaria di "Palena".





La stazione Ferroviaria di Palena (1257 m slm) è una delle stazioni ferroviarie più alte d'italia che si era guadagnata il titolo di stazione più fredda, essendo situata su un'altipiano in cui gli inverni sono moto rigidi.
Questa stazione fu inaugurata nel lontano settembre del 1897 centro nevralgico della ferrovia serviva inizialmente per ricaricare i vecchi treni di acqua e carbone per affrontare il viaggio. Fu gravemente danneggiata da massicci bombardamenti durante la seconda guerra mondiale (la ferrovia attraversava la linea "Gustav" e portava rifornimenti al fronte). Fu ripristinata subito dopo il conflitto, declassata a semplice fermata negli anni e fu definitivamente chiusa nel 2011.





Ci fermiamo a Palena e ci accolgono, in un clima natalizio, con Vin Brulé ciambelle pizze fritte a altre leccornie varie. Finalmente possiamo ammirare il convoglio in tutta la sua maestosità.
Dopo circa un'ora si riparte. Le pianure iniziano a lasciare largo alle montagne e dal finestrino delle vecchie carrozze scorrono in lontananza i borghi di Rivisondoli e Pescocostanzo dove si toccano i 1268 m slm.

La vita nei vagoni ormai è diventata un mondo a parte, tutte le persone hanno fatto amicizia e si iniziano ad ascoltare storie di Viaggio come vecchi amici al bar, mentre dai finestrini scorrono lenti panorami meravigliosi rimasti sospesi nel tempo. Prati semi verdi specchi d'acqua dovuti al ghiaccio che si scioglie, cime innevate e foreste incontaminate.
Il treno inizia a rallentare, fischia e pian piano si avvicina alla stazione ferroviaria di Roccaraso (1226 m slm) Roccaraso è un piccolo Comune della provincia dell'Aquila abitato da poco più di 1600 anime. è famoso per le sue piste da sci, una classica cittadina di montagna con case dai lunghi tetti spioventi contrastate da alberghi per accogliere i turisti.




A Roccaraso il treno fa sosta per qualche ora per permetterci di visitare la piccola cittadina e i mercatini di Natale, ad accoglierci alla stazione c'è una banda orchestrale di babbi natale dìaltri tempi che ci accolgono al suono di dolci melodie Natalizie, La stazione si ripopola come ai vecchi tempi e si riempie di sorrisi di chiacchiere e di buon umore.
Per le vie del borgo si respira un'atmosfera Natalizia, si sente l'odore dei caminetti e delle caldarroste vendute per le strade del paese, la gente è cordiale e il tempo trascorre dolcemente tra prodotti tipici e i artigianato locale.
Dopo aver ben mangiato e ben bevuto si riparte in perfetto orario per intraprendere la via del ritorno, il sole inizia a calare, regalandoci dei paesaggi suggestivi.
La vita a bordo scorre tranquilla tra i paesaggi di quell'Abruzzo profondo dove la ferrovia passa quasi con delicatezza per non farsi notare, si divincola tra le montagne si arrampica a volte tortuosa e volte sinuosa.
Il sole cala regalandoci un paesaggio meraviglioso nell'ora d'oro, siamo tornati nell'altipiano che mette in mostra tutto il suo splendore, qualche casa isolata scorre attraverso il paesaggio creando un'atmosfera bucolica magica e incantata. La pianura sembra essere sconfinata, con qualche albero pieno di gialle foglie a rendere l'atmosfera molto autunnale.





pian piano le pianure lasciano di nuovo spazio alle montagne e alle foreste conifere rendendo il paesaggio simile ad una tundra Siberiana, prima di ri affrontare la galleria Majella la natura ci mostra tutto il suo splendore regalandoci un'ultima cartolina con il paesaggio imbiancato da qualche fiocco di neve, il sole è ormai tramontato dietro la montagne e l'atmosfera calda e d'orata diventa fredda ed innevata, è incredibile come in pochi chilometri il paesaggio possa cambiare così in fretta.





Dopo qualche minuto siamo di nuovo a Campo di Giove, ma questa volta ci fermiamo alla stazione per la sosta del pomeriggio, scendiamo dal treno e ci appare un paesaggio da favola, tutti si fermano ad immortalare la scena. La stazione è situata proprio all'ingresso del paese ed è sovrastata dalle massicce montagne degli appennini imbiancate di neve.

Campo di Giove (106a m slm) è un comune di circa 800 anime della bassa provincia dell'Aquila ed è situato ai piedi della Majella, è un borgo medievale perfettamente preservato. Anche qui la seconda guerra Mondiale è stata sentita e un monumento solenne ne ricorda l'accaduto.
La parte centrale del paese è meravigliosa, da ogni vicolo, da ogni strada e da ogni pertugio si può ammirare la maestosità dell'appennino abruzzese che circonda il paese, ultimo baluardo di una parte d'Abruzzo ancora selvaggia senza i ritmi frenetici di una grande città.

La parte "vecchia" del paese è perfettamente conservata, le origini del paese risalgono addirittura all'impero Romano ed era metà fondamentale della transumanza. Si sono succeduti gli imperi, le dinastie reali le guerre, i bombardamenti ma il paese è ancora quasi fregandosene dello scorrere del tempo.





Dopo aver girovagato per il piccolo borgo ci siamo diretti verso i mercatini di Natali carichi di atmosfera anche grazie alla notte che si era fatta largo tra gli ultimi raggi di sole.
Ci intratteniamo parlando con la gente del posto, sentiamo i racconti degli abitanti più anziani che ci raccontato di quanto un tempo la stazione ferroviaria fosse vitale per la vita del paese, e che adesso è sfruttata solo per scopi turistici....."la gente adesso va troppo di fretta, il treno non lo prendono più...vanno solo in autostrada" ci racconta un altro anziano del posto....E qui con una tazza di cioccolato caldo ancora fumante sembra che il tempo si sia fermato, ma il fischio della transiberiana ci ricorda che dobbiamo tornare alla realtà e che è ora di ripartire.
Con molta malinconia mi mi dirigo verso la stazione, a passo lento, senza fretta, mi voglio godere ogni istante di questa meraviglisa giornata che sta volgendo a termine.

Mi avvicino alla vecchia locomotiva e gli faccio un'ultima carezza....la ringrazio per la bella giornata che ci ha regalato ed emette una sbuffata di fumo come se volesse ringraziarmi.


Si riparte, con molta malinconia per la bella giornata, si inizia a ridiscendere verso Sulmona, il capolinea" nella carrozza c'è il silenzio, il rumore e qualche scossone ci culla per tutto il viaggio, un'ultimo fischio ci riporta alla realtà. Sono le 19:45 e siamo arrivati alla stazione di Sulmona in perfetto orario (neanche Freccia Rossa è così puntuale).

Siamo tornati nel presente, alla routine ma nel cuore ho ancora le emozioni che ho vissuto in questa incredibile avventura.
Una ferrovia sospesa del tempo, un paesaggio selvaggio e quasi immacolato che ancora resiste allo scorrere del tempo. Paesaggi memorabili che attraversano il cuore degli appennini centrali. Questa è la transiberiana d'Italia.

Toni Pulsoni (trackmaster)



Risposte e commenti


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avatarsenior
inviato il 05 Dicembre 2018 ore 19:17

che titolo acchiappa like! SorrisoMrGreen

avatarsenior
inviato il 06 Dicembre 2018 ore 9:01

che titolo acchiappa like! SorrisoMrGreen


Il treno storico si chiama proprio così (se sei interessato dai uno sguardo qui: ">www.lerotaie.com/www.lerotaie.com/transiberiana.html);-)

Grazie del passaggio.

avatarsenior
inviato il 06 Dicembre 2018 ore 12:40

Sogno di andarci da anni, ma per un motivo o per l'altro non ci riesco mai; il tuo reportage ha rigirato il coltello nella piaga. Grazie Confuso

( MrGreen )

avatarsenior
inviato il 06 Dicembre 2018 ore 13:48

Sogno di andarci da anni, ma per un motivo o per l'altro non ci riesco mai; il tuo reportage ha rigirato il coltello nella piaga. Grazie Confuso


è una bella esperienza;-) cmq organizzano viaggi tutto l'anno non bisogna andarci per forza in questo periodo.

avatarsenior
inviato il 10 Dicembre 2018 ore 9:20

Isernia e a mezz'ora di macchina da me eppure non sapevo di questo treno..beata ignoranza! Comunque anche in macchina da isernia a li si ammirano panorami davvero suggestivi, e permettono ad imbranati come me di poter fare qualche scatto con più calma , potendosi fermare. Ma il treno e un'altra cosa.. Lo farò presto

avatarsenior
inviato il 10 Dicembre 2018 ore 9:25

Racconto molto natalizio Cool
Bello!

avatarsenior
inviato il 10 Dicembre 2018 ore 9:44

Isernia e a mezz'ora di macchina da me eppure non sapevo di questo treno..beata ignoranza! Comunque anche in macchina da isernia a li si ammirano panorami davvero suggestivi, e permettono ad imbranati come me di poter fare qualche scatto con più calma , potendosi fermare. Ma il treno e un'altra cosa.. Lo farò presto


Si ci sono stato spesso. in primavera ci dovrebbe essere il treno che fa la tratta completa da Sulmona ad Isernia.

avatarsenior
inviato il 10 Dicembre 2018 ore 9:44

Racconto molto natalizio Cool
Bello!


Grazie mille

avatarjunior
inviato il 15 Dicembre 2018 ore 9:14

pensa , ho fatto questa linea (Sulmona-Castel di Sangro) nel 1972, avevo poco più di venti anni e restai affascinato da paesaggio che si attraversa, ma quello che maggiormente mi colpì fu la tipologia dei passeggeri principalmente adulti e vecchi che si recavano a Sulmona per il mercato e altre commesse.
Mi promisi di rifare il viaggio con la mia macchina fotografica ma nonostante mi sia trattenuto in zona per altri otto anni non c'è stata più l'occasione!
Resta comunque in me il ricordo del più bel viaggio in treno che abbia mai fatto.

avatarsenior
inviato il 15 Dicembre 2018 ore 9:32

Bel reportage. Dovremmo valorizzare di più queste opportunità che il Paese ha insite nel territorio.

avatarsenior
inviato il 15 Dicembre 2018 ore 10:28

Bel reportage, confermo le sensazioni vissute da Trackmaster.
Consiglio a tutti di viaggiare sulla transiberiana d'Italia (o d'Abruzzo). Io l'ho fatto due volte: in primavera ed in inverno con tanta neve. La prima volta abbiamo visitato lo splendido anfiteatro di Pietrabbondante e la seconda facendo un ciaspolata per arrivare ad un eremo.
Due i problemi per chi spera di fotografare: troppa gente (ma è normale) pochi i momenti fotografici, ma viaggiare su una locomotiva degli anni venti, vale il prezzo del biglietto.

avatarsenior
inviato il 17 Dicembre 2018 ore 9:49

Grazie della visita Ettore, credo che a quei tempi in cui ci hai viaggiato era ancora più bella dato che ci viaggiavano pendolari veri e non turisti,

Bel reportage. Dovremmo valorizzare di più queste opportunità che il Paese ha insite nel territorio.


Si abbiamo posti meravigliosi ma non valorizzati come meriterebbero.
Grazie del passaggio.

troppa gente (ma è normale) pochi i momenti fotografici, ma viaggiare su una locomotiva degli anni venti, vale il prezzo del biglietto.


Si confermo, grazie della visita e del commento.


avatarsenior
inviato il 25 Gennaio 2019 ore 18:47

Bravo, ottimo racconto di un meraviglioso itinerario che grazie a questa associazione sta riscuotendo il successo che merita!
Segnalo a chi è interessato che non è l'unica tratta organizzata con treni storici, volendo ci sono anche soluzioni che comprendono il pernotto (andate su lerotaie.com se interessati).
E' un esperienza da fare, soprattutto per i fotoamatori... :)

avatarsenior
inviato il 28 Gennaio 2019 ore 9:53

Bravo, ottimo racconto di un meraviglioso itinerario che grazie a questa associazione sta riscuotendo il successo che merita!
Segnalo a chi è interessato che non è l'unica tratta organizzata con treni storici, volendo ci sono anche soluzioni che comprendono il pernotto (andate su lerotaie.com se interessati).
E' un esperienza da fare, soprattutto per i fotoamatori... :)


Si è vero.
grazie della visita e dell'apprezzamento.
Un saluto

avatarjunior
inviato il 31 Gennaio 2019 ore 9:02

Ti ringrazio per avermi fatto conoscere una cosa che non avevo mai sentita.
Mi organizzerò per provare questa esperienza.





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